Anime & Manga > La Malinconia di Haruhi Suzumiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Qetsiyah313    22/06/2014    3 recensioni
[La Malinconia di Haruhi Suzumiya]
Kyon é un ragazzo annoiato dalla monotona vita quotidiana. Dopo qualche anno dalla conoscenza di Haruhi Suzumiya, Mikuru Asahina, per cui ha una cotta, Yuki Nagato e Itsuki Koizumi, quest'ultimo gli rivela il suo orientamento sessuale. Kyon non sa come reagire quando il ragazzo lo trascina in una situazione che verrà poi interrotta bruscamente da Haruhi.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La vigilia di Natale. Neanche in un giorno così pacifico si può stare tranquilli a dormire fino a tardi, infatti, come un orologio svizzero il telefono incominciò a squillare, alla stessa ora del giorno prima, e di quello prima ancora. Con la testa ancora affondata nel cuscino, avvicinai il cellulare all'orecchio.
-Haruhi, ti prego, è la vigilia di Natale! Posso passare un giorno senza che tu mi assilli?
-Ahahah bhe se è per questo anche io gradirei dormire ma non mi è possibile! Stiamo aspettando solo te, vestiti in fretta, dobbiamo comprare i regali per Natale, per stasera abbiamo organizzato una festa e tu sei obbligato a venire, altrimenti sai che potrebbe succedere con Haruhi-chan.
A rispondere non era stata Haruhi ma Koizumi. Ero così abituato alle abbaiate che mi faceva al telefono ogni mattina che non avevo neanche visto che il numero non era il suo.
-E io dovrei giocarmi la sanità mentale per stare con una ragazza come lei? Preferisco uno spazio chiuso!
-Come vuoi ma sappi che Haruhi te la farà pagare cara se non arrivi alla stazione entro venti minuti. *tu tu tu* 
Aveva riattaccato. Chiusi anche io la conversazione. Mi vestì più in fretta che potevo. Uscendo di casa bevvi un succo di frutta, il cui contenitore gettai per terra. Non ero proprio entusiasta di andare a fare shopping con Haruhi con questo freddo, di mattina poi! Mi arresi all'idea di passare tutto il pomeriggio tra i negozi del centro a spendere quattrini come niente. Arrivai velocemente alla stazione. Vidi Itsuki che continuava a lanciare occhiate nervose all'orologio. Mi avvicinai.
 -Eccomi! Dove sono le ragazze?
Koizumi, alterato, alzò lo sguardo.
-Hai idea di quanto tempo è passato?! Dove sei stato per ben due ore e mezzo?! Le ragazze se ne sono andate dopo che ti ho telefonato questa mattina e hanno già finito di fare compere per la festa di sta sera! 
Koizumi, stranamente furente, mi prese per il braccio e mi trascinò il uno scompartimento del treno. Restammo entrambi zitti fino alla fermata del centro commerciale. Facemmo in fretta i nostri acquisti e, risaliti sul treno, presi parola.
-Scusa, non ho davvero visto l'ora. Devi essermi riaddormentato...
-Il modo in cui chiedi scusa per avermi fatto congelare è davvero penoso, quindi, per favore, astieniti dal farlo.
Tagliò corto Koizumi. Per tutto il tragitto non fece altro che guardare la neve che piroettava in tutte le direzioni. Scesi dal treno silenzioso. Koizumi, che teneva il broncio, mi condusse verso un viale alberato. A un certo punto si fermò, facendomi sbattere contro la sua spalla.
-Scusa, sono stato troppo duro. Sono un cretino, dovevo dirti una cosa importante ma ho tenuto il muso tutto il pomeriggio. Guardai l'orologio, erano quasi le 7:00 di sera, come passa in fretta il tempo.
-E cosa dovevi dirmi?
Mi spinse contro uno degli alberi che incorniciavano la strada, facendomi sbattere la schiena sulla corteccia di questo. Si avvicinò pericolosamente e quando le nostre facce furono a pochi centimetri di distanza mi guardò le labbra. Sorrise.
-C'è l'84% della possibilità che io sia gay.
Ero...scioccato. Come poteva dire certe cose in questo modo?! 
-E me lo dici così? E poi ti sembra il modo di dirmi certe cose? Mi sono spaventato!
-Era per creare atmosfera...
Si avvicinò ancora, sorridendo. Poi, improvvisamente, mi lasciò andare per riprendere il cammino. Restai immobile. Ero pietrificato. Se Itsuki era gay allora c'era una possibilità che fosse... Mi presi a schiaffi da solo. No, non poteva essere. Però è strano il modo in cui mi guarda, e forse lui vuole... Mi tirai un'altro schiaffo. Itsuki intanto era arrivato davanti a una graziosa casetta e mi fece segno di raggiungerlo. Accennai una corsetto fino da lui.
-Su, entriamo. Questa è casa mia. Haruhi-chan, Asahina-san e Nagato ci raggiungeranno tra qualche ora, hanno detto di volersi preparare per bene, e tu sai com'è fatta Haruhi! E ricorda di essere particolarmente gentile stasera, dopotutto, è Natale.
Mi accoccolai sul divano per nascondere la testa tra le braccia.
-Perché devo essere proprio io il suo freno?! Non poteva essere un'altro ragazzo?
-Tu sei il primo e unico che ha cercato di fare conversazione con lei, quindi potrei dire che te la sei cercata. E poi, non ci saremmo mai incontrati se le cose non fossero state così... E non avresti incontrato Mikuru e Nagato!
Si affrettò ad aggiungere rosso in faccia.
-Itsuki, ehm, posso chiederti una cosa?
Una luce di speranza si accese nei suoi occhi. Annuì.
-Ma, per caso, io ti piaccio?
Un lungo silenzio seguì quelle parole. Koizumi non sapeva più dove poggiare lo sguardo. Credo di averlo messo in imbarazzo. Mi fissò dritto negli occhi, incerto, poi la sua espressione cambiò. Non riuscì a capire bene che cosa successe dopo, ma finì con l'avere un peso sul petto. Finalmente capì. Koizumi mi era saltato addosso e ora mi stava trascinando su per le scale dopo avermi ricoperto di baci. Ero troppo scioccato per muovere qualsiasi muscolo. Koizumi mi spinse e atterrai su delle morbide coperte. Possibile che quella fosse... La camera di Koizumi?!?!  Il ragazzo mi saltò di nuovo addosso. Sentivo il suo fiato caldo accarezzarmi la pelle, le sue mani strusciare sulla mia camicia, la sua bocca e il suo naso Che ispezionavano ogni centimetro di pelle scoperta. Con il fiatone riuscì a biascicare qualcosa del tipo "ecco la risposta". Avevo paura di ciò che stava per succedere. Le sue mani lasciarono stare i bottoni della mia camicia e scorsero verso il basso, andando a giocherellare con il bottone dei jeans.
-Itsuki, ti prego, besta...
Riuscì invano a sussurrare. Il ragazzo ormai era in pieno possesso del mio corpo. Riuscì facilmente a sfilarmi i jeans, la camicia, e la quantità indecente di braccialetti regalati da Mikiru che tenevo al braccio. Iniziò anche lui a spogliarsi. Ora eravamo entrambi con soltanto le mutande addosso. Le sue labbra tornarono ad accarezzare il mio petto. Ormai non sapevo più se essere spaventato dal comportamento di Koizumi, o eccitato per quello che stava accadendo. Come se non fossero più collegate al cervello, le mie dita disegnavano cerchi e si sfregavano sul petto nudo del mio "sfruttatore". 
-Ti piace?
Mi baciò con foga mentre con le mani cercava di togliermi l'unico pezzo di stoffa che ci divideva dalla "catastrofe". 
-No, togli quelle manacce brutto maniaco!
Koizumi non mi ascoltò. Strinsi le mie mani attorno alle spalle di Koizumi e lo spinsi di lato, ribaltando i ruoli.
-Adesso basta.
Mi baciò ancora, avido di piacere. Sorrise.
-Non dirmi che non ti è piaciuto, si vede quando menti.
La situazione si riportò come all'origine, avevo di nuovo il peso di Itsuki che mi impediva di muovermi. Mugolò qualche parola incomprensibile e ci riuscì, andò a toccare proprio lì. No, non posso arrendermi a lui. Però quella mano, quella dannatissima mano, mi stava facendo quasi cambiare idea.
-B-basta...
-Ammetti che provi piacere almeno in questo, dillo che dopotutto ti piace essere toccato così...
-Sei s-solo un man-niac-o. E ti odio!
-Ammetti che ti piace...
La sua mano si stava spingendo troppo, la sua libertà era fin troppa. Con i muscoli raggelati riuscì a bloccare il braccio per un pò. Divertito dalla mia espressione tra l'eccitato e lo spaventato, Itsuki si liberò in una risata.
-Smettiamola di parlare, io voglio sentirti mio, ora.
Non so il motivo, ma le mie dita sciolsero la presa dal braccio di quel maniaco. Lui sorrise sornione e incominciò a giocherellare con l'elastico delle mie mutande. Le tirò giù, lentamente. Quando ormai ero sul punto di una crisi di nervi, il campanello suonò imperioso,dalla finestra si sentiva schiamazzare.
-Merda. Rivestiamoci, sono già qui. Recuperò due magliette a caso dal suo armadio, una mi arrivò in faccia.
Lui era riuscito a risentirei in tre nanosecondi, mentre io ero ancora nudo, immobilizzato e soprattutto scioccato. Itsuki si precipitò fuori dalla stanza.
-Vestiti Kyon!
Urlò mentre scendeva le scale dell'appartamento. Mi passai una mano sulla fronte. Davvero stavo godendo? Io non posso essere gay, a me piace Mikuru... E se mi sbagliassi? Strinsi i pugni. No. È solo un incidente. Ormai sono maggiorenne, devo mettermi la testa sulle spalle e voltare pagina su quanto è successo. Però...non ci riesco...











  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > La Malinconia di Haruhi Suzumiya / Vai alla pagina dell'autore: Qetsiyah313