23/06/2014
2 recensioniQuindi, con prompt “sesto senso”, ecco qua.
Perdonate gli errori di disattenzione se ci sono (e nel caso, se volete farmeli notare vi ascolto volentieri), ho cercato di essere più IC possibile ma si sa, con certi momenti ed in certi ambiti non si può mai dire cosa sia IC e cosa no XD Quindi insomma, sperando di aver fatto qualcosa di decente, una flashfic senza troppe pretese.
Spero ti piaccia Amour ;w; <3
Sesto senso
- Kise. – La voce di Aomine interruppe il vociare a tratti della televisione, che sembrava riempire il silenzio nella stanza. Erano a casa loro, oramai conviventi da un anno, e Daiki era semplicemente seduto sul divano mentre faceva zapping in maniera annoiata.
- Che c’è? – D’altro canto, Kise stava mettendo a posto la cucina dopo la cena, dato che quel giorno toccava a lui, distratto quindi dai propri compiti.
- Vuoi sposarmi? – Il rumore del piatto che picchiava rumorosamente dentro il lavandino, sicuramente scivolato dalle mani altrui, lo fecero sorridere mentre si voltava per vedere esattamente le condizioni in cui verteva il proprio ragazzo. Soddisfacenti, di sicuro.
- C-m-i-io… cosa? – Impappinato, Kise lo guardava come se fosse stato lo scherzo dell’anno, di pessimo gusto tra l’altro, ed allora Daiki sbuffò, pensando ci aveva messo secoli di preparazione mentale per capire se era il momento adatto per porre quella domanda, ma alla fine si sentiva abbastanza tranquillo, come se fosse certo di ciò che aveva davanti.
- Ho chiesto: Mi vuoi sposare? Anche se obiettivamente non devi per forza rispondere, so già che sarà un “sì”. -
Di fronte a quella certezza Kise sembrò riprendersi leggermente, sbuffando un po’ tra l’imbarazzo e l’ironia. – E cosa ti renderebbe così sicuro? -
Aomine si alzò dal divano solo per potergli parlare faccia a faccia, godersi ogni cambiamento del viso e perché sì, sapeva che sicuramente la cosa avrebbe messo a dura prova il carattere di Kise che in quel campo era più o meno simile al suo; l’orgoglio gli impediva di mostrare troppo i propri sentimenti ma al tempo stesso non significava che dentro non vi fosse in corso una tempesta.
- Sesto senso. Quindi? -
Kise sembrò essere un po’ incerto sulla risposta da dare, anche se alla fin fine stava pensando a tutta’altro, come al fatto che col tempo Daiki aveva davvero acquisito quel tipo di intraprendenza che alle medie si sognava lontanamente ed alla fine, non avrebbe saputo dire se fosse una cosa buona o no.
- Sì che lo voglio, scemo. - Fu un borbottio soffuso il suo, che fecero ridere rocamente l’altro già intento a tirarlo a sé, un po’ euforico, per incrociarne lo sguardo.
- Vedi? – Cominciò, – Il mio sesto senso non sbaglia mai. – rubandogli così un bacio, che fermò anticipatamente qualsiasi insulto Kise gli avrebbe potuto rivolgere.