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Autore: karter    23/06/2014    5 recensioni
Queste fanfiction è arrivata terza al “COSA MI PARE COME VI PARE” CONTEST di _Nerina_ indetto sul forum di EFP.
dal testo:
-Ciao angelo!- le disse l'uomo alzandosi e prendendo la sua bambina tra le braccia.
-Scusa il ritardo!- gli disse invece Cornelia posata vicino al muro con le braccia incrociate -Oggi ci ha raggiunte anche Elyon con Will e Irma e il tempo è volato!- ammise l'ex guardiana della terra con un sorriso.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Irma Lair, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Nostro Più Grande Tesoro
 
 
Il sole splendeva alto nel cielo e con i suoi raggi illuminava le strade di Heatherfield rendendo piacevole l'aria. Piccole nuvole giocavano a rincorrersi in un cielo così azzurro da far male alla vista, mentre una lieve brezza scuoteva le fronde degli alberi. Era una bella giornata di inizio estate e le persone giravano per le strade con il sorriso sulle labbra, felici di poter staccare finalmente la spina dal lavoro.
In un appartamento nel centro, però, un uomo stava rincasando dopo aver affrontato un duro turno di lavoro. Senza fare troppo rumore aprì la porta e si addentrò in quel luogo che ormai da sei anni era la sua casa. Con passo felpato si diresse in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, ma la sua attenzione fu attirata da un biglietto posato sul tavolo.


Riunione di "famiglia".
Il tuo angelo è con me e le altre.
Torneremo per pranzo, promesso.
Corny



Un sorriso gli sfiorò le labbra. Sapeva che non era vero. Ogni volta che le ragazze si riunivano passavano sempre ore e ore fuori senza rendersene conto, e sta volta non sarebbe stato diverso.
Gli piaceva quell'abitudine che avevano preso. Ritrovarsi una volta al mese tutte insieme. Era un modo per sentirsi ancora vicine, unite, come quando da giovani avevano affrontato e vinto centinaia di battaglie, senza mai arrendersi. Era un modo per non dimenticare.
Perso fra i suoi pensieri si recò in salotto. Quella era la sua stanza preferita, perché in ogni angolo c'era una foto di lei, della sua Irma. Con passo incerto si avvicinò alla parete davanti a se, dove faceva bella mostra un poster che solo a guardarlo gli si scaldava il cuore. Non avrebbe mai dimenticato il giorno in cui era stata scattata quella foto, era stato uno dei giorni più belli della sua vita.


 
La sala era gremita di gente che ballava e chiacchierava, ma ogni sguardo era puntato sui due ragazzi che, al centro della pista da ballo, danzavano stretti l'una all'altro mentre un tenero sorriso ornava le loro labbra.
-Non mi sembra vero!- disse la ragazza dagli occhi color del cielo stringendosi forte a quello che poche ore prima era diventato suo marito.
-Eppure lo è- le rispose il ragazzo biondo stringendo la presa sui suoi fianchi -È tutto vero!-
-È che non sono mai stata così felice!- ammise la castana regalando al suo uomo un sorriso così luminoso da incantarlo.
-Ti amo!- le disse il biondo sulle labbra, prima di azzerare la distanza tra esse, regalando alla sua sposa un bacio ricco di sentimento e di tutte quelle parole che non riusciva a dirle.
-Ti amo!- rispose la ragazza con occhi lucidi e le gote arrossate, non appena le loro labbra si separarono.



 
Era stato in quel preciso istante che Taranee aveva scattato la foto.
All'inizio erano entrambi imbarazzati. L'ex guardiana del fuoco li aveva colti in un momento di totale intimità, ma poi quella era diventata la loro foto preferita e a dimostrarlo era il fatto che fosse stata proprio Irma a farla ingrandire ed appenderla in salotto.
-Perché voglio che tutti sappiano quanto ti amo!- gli aveva detto quando le aveva chiesto perché proprio quella. E lui, a tale risposta, non aveva saputo replicare, anzi l'aveva presa e l'aveva stretta in un dolcissimo abbraccio, prima di regalarle un tenero bacio.


Sembrava tutto un sogno allora. Sposare la donna che amava da sempre e andare a vivere insieme. Non credeva che la sua vita potesse essere migliore, almeno non fino a poco tempo dopo.


 
-Sono incinta!- esordì la castana mentre, seduti sul divano, guardavano un film. Non era mai stata brava a girare intorno alle cose, meglio essere diretti, no?
Il biondo la guardò a bocca aperta. Possibile che avesse capito bene?
-Sono. Incinta!- scandì allora Irma per assicurarsi che l'uomo al suo fianco comprendesse correttamente.
Il biondo la guardò incredulo. Allora aveva capito bene. Rimase in silenzio per qualche secondo, prima sorridere come un idiota e abbracciare la moglie.
-Tu mi rendi sempre l'uomo più felice del mondo!-



 
Era stato un giorno meraviglioso. Aveva sempre sognato di avere un figlio da lei, dalla sua Irma e finalmente anche quel desiderio si stava avverando.


 
I giorni dopo la notizia furono intensissimi. C'erano tante cose da fare.
Comprare i completini, preparare la cameretta, seguire qualche corso per essere preparati, ma sopra ogni cosa scegliere il nome, anche se per quello lei non gli aveva dato molta scelta.
-Se è maschio potremmo chiamarlo Lucas, o Marc, no, non mi piace. Simone. Troppo lungo. Jess. Oppure Andrew- iniziò il biondo girando in tondo per il salone riflettendo attentamente -Se invece è femmina potremmo chiamarla Sally! No troppo banale! Lory...insignificante! Misha, Misha mi piace, o anche Chrystal...-
-Cassidy!- disse semplicemente Irma, mentre sfogliava una rivista di moda stando attenta al pancione di sette mesi ormai.
Il biondo la guardò un attimo senza capire.
-Nostra figlia si chiamerà Cassidy- spiegò la castana.
-Ma...- provò a replicare l'uomo, ma un'occhiata della moglie lo fece desistere. Era deciso la loro bambina si sarebbe chiamata Cassidy.



 
La loro era stata una relazione molto intensa. Si erano amati con tutto l'amore possibile. Ci avevano messo l'anima e il cuore nella loro relazione e quella creaturina pestifera dai lunghi capelli biondi e gli occhi color del cielo ne era il risultato. Il giorno della sua nascita era stato il più bello e il più brutto della sua vita. Non avrebbe mai potuto dimenticarlo, l'avrebbe portato sempre nel cuore, perché mentre la piccola Cassidy veniva alla luce la sua mamma chiudeva gli occhi per l'ultima volta e lui non era potuto essere al suo fianco.


 
La sala d'attesa era piena di persone disperate che aspettavano con impazienza che un dottore uscisse da dietro quella porta e dicesse loro che era andato tutto bene.
Per colpa di quel bastardo che si era messo alla guida ubriaco avevano già perso una delle loro compagne, non potevano accettare che anche Irma e la piccola Cassidy facessero la stessa fine.
Joel era impaziente. Non riusciva a stare fermo. Aveva paura, una maledetta paura di perderla per sempre, di non poter più riabbracciare la sua Irma e di non poter tenere tra le braccia la piccola Cassidy.

Gli amici cercavano di consolarlo, ma erano addolorati anche loro. Le ex guardiane non spiccicavano parola. Quella sera avevano già perso la loro leader, non potevano perdere un'altra di loro. Anche Elyon era accorsa per stare accanto alle amiche di sempre, ma come tutte, anche lei era distrutta.
D'improvviso la porta si aprì e lentamente ne uscì un uomo dal camice bianco con due profonde occhiaie.
Immediatamente tutto il gruppo volse lo sguardo verso di lui, ma prima che riuscissero a fare qualsiasi cosa il medico li precedette.
-Chi di voi era il compagno della signorina Vandom?- chiese studiando i loro volti sconvolti.
Sentendo quelle parole Caleb, anche se a fatica, si fece avanti e raggiunse il medico.
-Ci dispiace. Abbiamo fatto di tutto per salvare almeno il bambino, ma non c'è stato verso- iniziò l'uomo. Non era mai bello dare certe notizie.
Caleb lo osservò per pochi secondi senza sapere cosa dire. Doveva esserci un errore.

-Purtroppo l'incidente è stato fatale per entrambi. Del resto aveva solo poche settimane. Non sarebbe mai potuto sopravvivere!- continuò il medico senza rendersi conto dell'espressione scioccata del ragazzo davanti a se -Mi dispiace davvero!-
Caleb rimase in silenzio lasciandosi scivolare a terra. Non poteva credere a ciò che aveva sentito. Will era incinta. La sua Will era incinta. Avrebbero potuto realizzare i loro sogni, e invece quel maledetto gli aveva strappato non solo la donna della sua vita, ma anche suo figlio.



Poco più in là il medico si era fermato a parlare anche con Joel, ma dalla sua espressione non dovevano essere belle notizie nemmeno per lui.
-Rispetto al suo amico è stato più fortunato!- iniziò il medico -Sua moglie è arrivata qui ancora viva e per fortuna stava per partorire, quindi siamo riusciti a salvare la bambina. Ora delle infermiere la stanno lavando-
A quelle parole Joel sorrise. Il suo piccolo angelo era vivo. La sua Cassidy stava bene.
-Sua moglie invece non ce l'ha fatta!- aggiunse.
E a quelle parole per il biondo fu come ricevere una pugnalata in pieno petto.
La sua Irma non c'era più. Era volata via, lontana da lui per seguire la sua migliore amica. Non avrebbe più sentito il calore del suo abbraccio, la sua risata cristallina, la sua voce acuta, il suo profumo di lavanda. Non avrebbe più potuto stringerla forte a se, accarezzarle i capelli o farle i dispetti per vederla imbronciata. Una lacrima gli rigò il volto. Come avrebbe fatto senza di lei se già si sentiva così vuoto?
Rimase fermo, immobile, senza accorgersi del tempo che passava, senza sentire le voci che lo circondavano. C'erano solo lui e il suo dolore, finché non sentì una presa sulla spalla. Fu un contatto forte, deciso.
-Non lasciarti andare!- gli disse Caleb cercando di nascondere il suo dolore -Irma non c'è più, ma almeno tu hai ancora Cassidy. E lei sarà sempre un legame tra voi due, perché la vostra bambina non è altro che il frutto del vostro amore!-
Joel rimase in silenzio a osservare quel giovane uomo. Avevano la stessa età e anche lui era follemente innamorato della donna che gli era stata strappata via, portando con se anche il frutto del loro amore. Doveva essere distrutto il moro, eppure cercava di infondergli coraggio. Era una persona eccezionale. Il biondo rimase a riflettere su quelle parole, prima di sorridere lievemente.
Aveva ragione. Non poteva lasciarsi andare. Doveva vivere, per se stesso, per Cassidy e per Irma, ma anche per Caleb, Will e quel bambino che non avrebbe mai visto la luce.
Restò molto tempo a riflettere su quelle parole, prima di decidersi ad andare dalla sua bambina che aveva bisogno di lui, del suo papà. Non avrebbe mai dimenticato la sensazione stupenda provata nel momento in cui l'aveva presa tra le braccia e i suoi occhioni azzurri si erano specchiati nei suoi. Era una bambina stupenda e meritava tutto l'amore possibile, tutto l'amore che lui aveva in corpo.



 
-Papà!- urlò una vocetta allegra entrando nella stanza e distogliendolo dai suoi pensieri.
-Ciao angelo!- le disse l'uomo alzandosi e prendendo la sua bambina tra le braccia.
-Scusa il ritardo!- gli disse invece Cornelia posata vicino al muro con le braccia incrociate -Oggi ci ha raggiunte anche Elyon con Will e Irma e il tempo è volato!- ammise l'ex guardiana della terra con un sorriso.
-Non importa!- rispose il biondo sorridendo, prima di tornare a rivolgersi al suo piccolo angelo -Allora ti sei divertita con le tue amichette?- chiese curioso di conoscere la giornata della sua bambina.
-Sii!- rispose la piccola battendo le manine felice.
-Scusate se vi interrompo!- s'inserì nel discorso l'ex guardiana della terra -Ma io devo scappare, Peter mi aspetta e sono già in ritardo!- aggiunse incamminandosi verso l'uscita, non prima di aver posato un bacio tra la folta chioma bionda della sua nipotina.
-Ciao zia!- rispose quella muovendo una manina in segno di saluto.
-Grazie di tutto!- le disse invece Joel ottenendo un sorriso dalla donna -Allora cosa mi stavi dicendo?- aggiunse tornando a puntare l'attenzione sulla sua bambina, perché anche se la vita gli aveva portato via l'unica donna della sua vita, lui non l'avrebbe mai dimenticata, l'avrebbe portata sempre nel cuore e rivista nel sorriso del loro più grande tesoro, la loro piccola Cassidy.     










Salve a tutti! 
questa è la prima storia che scrivo in questo fandom, quindi non so cosa possa esserci uscito.
come avrete notato è una what if e in cui Irma e Joel si sono sposati e hanno avuto una bambina, ma la stessa notte in cui Cassidy è venuta alla vita, Irma e Will hanno chiuso gli occhi per sempre per colpa di un incidente.
la storia è articolata in due parti: quella scritta normale sono gli avvenimenti del presente, mentre la parte in corsivo sono i ricordi di Joel su alcuni momenti importanti della sua vita con Irma.
credo che i personaggi siano un pò OOC, ma la storia è ambientata in un ipotetico futuro in cui le nostre guardiane non sono più delle adolescenti alle prese con mondi da salvare, ma giovani donne che combattono per mandare avanti la loro vita di ogni giorno. spero comunque di non aver sforato troppo dai caratteri originali.
ringrazio _Nerina_ per aver indetto questo contest e avermi dato la possibilità di scrivere su un fandom che ho sempre amato ma nel quale non mi ero mai cimentata. questa doeva essere una storia MALE, e effettivamete per la coppia è così, anche se c'è un lieto fine. spero di non essere andata contro le regole del contest.
credo di aver finito.
grazie a tutti coloro che leggeranno la mia storia. spero vogliate lasciarmi un commentino
un saluto a tutti

karter
 
 
  
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