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Autore: Chloe R Pendragon    25/06/2014    6 recensioni
Dopo l'ultimo primo incontro tra Luce e Daniel, gli altri angeli caduti hanno ricominciato a pensare a se stessi: chissà che non ci sia un nuovo amore nell'aria ...
Abbiate pietà, l'ho scritta tutta di getto in un'oretta: spero che vi piaccia!
Decima a pari merito con ColeiCheDanzaConIlFuoco al contest "Gli opposti si attraggono" indetto da Red Wind.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arriane Alter, Cameron Briel, Roland Sparks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I don't care what they say

I don’t care what they say.

 

Roland era salito in terrazza per fumare una sigaretta in tranquillità, lo sguardo rivolto agli innumerevoli grattacieli che affollavano le strade di New York. Quel panorama interamente realizzato dall’uomo lo aveva sempre affascinato, era come se quegli edifici rappresentassero  l’innato desiderio umano di dominare il mondo, protendendosi verso il cielo.

Un brivido familiare gli attraversò la schiena, sottolineando lo spasmodico bisogno di aprire le sue maestose ali dorate e spiccare il volo, dimostrando ai mortali che lui poteva superare senza alcuna fatica quelle altezze che loro tentavano invano di raggiungere. Il suo volto fu illuminato da un sorriso amaro, immaginando quanto sarebbe stato piacevole sentire il vento arruffare i suoi indomiti capelli, godere una volta ancora della piacevole sensazione che lo inebriava nell’attimo in cui le sue mani sfioravano le nuvole …

Scosse la testa per scacciare quei pensieri, aspirando un’altra boccata di fumo per tornare ad essere padrone di sé: aveva preso la decisione di non volare fino alla fine del mese, non si sarebbe di certo tirato indietro per un po’ di nostalgia. Certo, non era facile resistere alla tentazione di librarsi nell’aria, ma doveva resistere ai suoi istinti primordiali se voleva vincere quella maledetta scommessa.

 

«Ecco che fine avevi fatto, per un momento avevo creduto che te ne fossi andato!», disse una voce carica di sarcasmo alle sue spalle, riconoscibile tra mille …

 

«Che bella sorpresa, Cam!  Non credevo che ti saresti fatto vivo così presto …» rispose il demone cercando di apparire neutro; era teso come una corda di violino e la presenza del fratello lo rendeva ancor più nervoso.

 

«Non avrai davvero pensato che mi sarei perso un evento del genere, no?» replicò l’altro inarcando un sopracciglio, poi si accese una sigaretta e gli si sedette accanto. «Fai sul serio? Vuoi davvero metterti in gioco?».

Roland annuì lentamente, fissando un punto nell’orizzonte; nonostante fosse terrorizzato all’idea di un possibile rifiuto, aveva deciso di sfidare la sorte e dichiarare il suo amore ad Arriane. Erano da sempre un dinamico duo, affiatati più che mai, indipendentemente dalle loro molteplici differenze: erano come bianco e nero, aria e terra, diavolo e acquasanta, non solo perché facevano parte di schieramenti opposti.

Lei era spensierata, impulsiva e capace di seguire il suo cuore senza badare alle proteste della propria mente; il demone invece era molto più riflessivo di quanto non apparisse, eternamente schiavo dei suoi dubbi e insofferente alle argomentazioni dei suoi sentimenti. Eppure entrambi erano riusciti ad accettarsi e a diventare inseparabili; Daniel avrebbe giustificato tutto questo dicendogli che luce e tenebra danzano avvinti, per cui non c’era nulla di sbagliato.

Peccato solo che in quel momento con lui ci fosse Cam, colui che in passato gli aveva sconsigliato di ascoltare il suo cuore e di rinunciare alla sua amata mortale: ora che si trattava di un altro angelo sarebbe stato contrario, oppure lo avrebbe incoraggiato a lanciarsi? Quel dubbio lo paralizzava, rendendolo incapace di formulare la domanda che gli ronzava in testa, lasciandolo in balia della snervante attesa creata dall’amico.

 

«Sei sicuro della tua decisione? Sai bene che Lucifero non vi lascerà in pace tanto facilmente, ammesso che Arriane ricambi i tuoi sentimenti …».

Roland non ebbe il tempo di rispondere, poiché dal cielo piombò il bellissimo angelo dai capelli corvini, le immense ali bianche spalancate come le sue braccia.

 

«Che stavate combinando ragazzacci? Non è che ti stai facendo tentare da questo qui, vero Ro?», disse spostando lo sguardo verso  il demone dagli occhi smeraldini; quest’ultimo le fece un cenno col capo, poi diede una pacca sulla spalla dell’amico e spalancò le sue brillanti ali dorate per spiccare il volo e lasciare un po’ di intimità ai suoi compagni di vecchia data.

 

«Hey Arriane! Non preoccuparti,vincerò la scommessa e resisterò per tutto il mese senza volare, vedrai. A proposito, stavo giusto parlando di te con Cam, sai?», le rispose sorridendo, le gote impercettibilmente arrossate grazie alla carnagione scura; vedendola irrigidirsi, dovette immediatamente rassicurarla, affermando che non la stavano sparlando, anzi. L’angelo inclinò la testa e socchiuse gli splendidi occhi azzurri, cercando di comprendere dove volesse arrivare il suo interlocutore, così quest’ultimo fu costretto a gettare la sigaretta e, facendo un respiro profondo,  ad esprimere i suoi sentimenti.

 

«Vedi, non è facile per me parlare di certe cose, considerato che dopo Rosaline non c’è stata nessun’altra a cui avrei detto le famose tre parole …» , iniziò con calma, cercando di arrivare lentamente al punto cruciale.

 

«Oh mio Dio, Ro! Non vorrai dirmi che tu e quell’allupato …?», si fermò lei, incapace di finire la frase per lo stupore e la repulsione nei confronti di Cam;  il demone fece una smorfia e scosse violentemente il capo, scioccato dalla conclusione a cui era giunta.

 

«Assolutamente no! Non si tratta di lui, ma di te: io … Io ti amo Arriane, più di quanto potessi immaginare!» esclamò tutto d’un fiato, per poi aggiungere: «So cosa stai pensando, siamo in due schieramenti opposti, ma sinceramente a me non importa, così come non m’importa cosa diranno gli altri, mi basta solo sapere se anche tu provi quello che provo io e …», non ebbe il tempo di finire quella frase, perché Arriane glielo impedì.

Difatti, dopo un attimo di smarrimento, l’angelo fremette e gli saltò al collo con le lacrime agli occhi, baciandolo con passione: non avrebbe saputo rispondere in modo più chiaro e d’altronde era giusto così, visto che lui era quello che si perdeva in mille parole, mentre lei era quella che agiva senza troppi preamboli. Alla fine dei fatti, forse erano proprio tutte quelle differenze a renderli una coppia tanto perfetta …

  
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