Call

 
 
Dani non poteva credere a quello che stava leggendo sul display del suo cellulare.
Cioè, non era impensabile, ma davvero non se l’aspettava. Non così presto. Anche perché la conosceva bene e non pensava avesse avuto così tanto coraggio. E non sapeva nemmeno se lo avesse avuto lei il coraggio. Infatti stava esitando anche se la voglia di sentire la sua voce la spingeva sempre di più ad accettare la chiamata. Si morse il labbro inferiore, guardando ancora una volta fuori. Era notte fonda e lei non riusciva a dormire, così si era accomodata sulla panca vicino alla finestra, proprio come faceva da piccola. I suoi avevano lasciato tutto così com’era, quando se n’era andata. Quindi non le venne difficile riprendere le stesse abitudini di quando abitava lì.
Il telefono continuava a vibrare tra le sue mani e non capiva perché si ostinava così tanto. Sospirò profondamente, guardando ancora una volta il display. Posò un dito sul bollino verde e lo trascinò verso sinistra, maledicendosi e portando il cellulare all’orecchio.
“Pronto?” Disse cercando di mantenere la voce ferma, con scarsi risultati però.
“Ehi, sono Santana...”
“Lo so.” Ancora una volta la sua voce tremò mentre la latina, dall’altro capo, si chiedeva come mai non avesse cancellato il suo numero.
“Ho riconosciuto il tuo numero...” Mentì la bionda. In realtà non aveva avuto il coraggio di premere quel maledettissimo cerchio con dentro disegnato il bidone della spazzatura. E non se ne era mai pentita, a dirla tutta.
“Oh...” Silenzio. Un quasi impercettibile sospiro.
“Stavo per staccare, pensavo stessi dormendo. Che ci fai ancora sveglia?” Si accorse che anche la voce di Santana era leggermente incrinata. Abbassò lo sguardo sulle gambe.
“Potrei farti la stessa domanda...”
“Non riuscivo a dormire... Ti stavo pensando.” Dani sentì la familiare sensazione che le attanagliava lo stomaco ogni qualvolta si parlava di lei.
“Quando tornerai a New York?” Oh, ecco il secondo motivo per cui non aveva cancellato il suo numero: quando un mese prima era andata a prendere delle cose al suo vecchio appartamento a Bronx, si erano baciate e si erano promesse che quando la bionda sarebbe tornata ancora una volta, avrebbero ricominciato d’accapo.  Ma la latina non si era fatta sentire per tutto il mese seguente e Dani aveva davvero cominciato a credere che se ne fosse dimenticata.
“Tra un paio di settimane credo...” Rispose cercando di essere vaga.
“Ok, allora fammi sapere il giorno preciso.” Corrugò le sopracciglia, non capendo dove volesse arrivare.
“Perché...?”
“Così ti porto fuori a cena.” E il tono che utilizzò fece sorridere la più piccola. L’aveva detto come fosse la cosa più ovvia al mondo.
“D- D’accordo...” Santana sorrise, a giudicare dal lieve sbuffo che udì.
“Ok...Ora devo proprio staccare o Lady Hummel butta fuori dalla finestra me insieme al telefono.” Ridacchiò, Dani, concentrando lo sguardo su un gatto che stava passando proprio in quel momento davanti a casa sua.
“Ok, buonanotte... ”
“Buonanotte.”
E quando quello che sentì fu solo il silenzio, Dani avvertì un senso di vuoto proprio nel petto. Osservò il display del telefono e sospirò, tornando a guardare fuori dalla finestra. Ma sorrise, Dani, consapevole di star cadendo ancora una volta nella trappola d’amore di Santana Lopez. Anzi, non era mai riuscita ad uscirne realmente.