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Autore: BrokebackGotUsGood    26/06/2014    1 recensioni
Chi l'ha detto che le proprie paure non si possono superare facilmente?
Con le parole giuste e, soprattutto, con la persona giusta accanto a te, la paura può scomparire completamente.
Anche quella dei temporali.
-Heath, hai paura dei temporali?- gli chiesi con tono leggermente sorpreso, trattenendo a stento un altro sorrisetto divertito.
-Che? No!- rispose con indignazione, -E' che qui sono rarissimi e non sono affatto abituato-.
Mh, certo.
-Guarda che non ti devi vergognare-
-Jake, non ho paura dei temporali, va bene?-.
Sapevo che non lo avrebbe mai ammesso, perciò rinunciai già di partenza a estorcergli una confessione e misi direttamente in pratica l'idea che mi era venuta all'improvviso.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'A love that will never grow old'
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Ci eravamo svegliati da quasi un'ora e per tutto il tempo non avevamo fatto altro che parlare di ogni cosa che ci passasse per la testa, con solo le lenzuola a coprire i nostri corpi seminudi, il lieve scrosciare della pioggia fuori dalla finestra, la sua testa appoggiata al mio petto e, ogni tanto, qualche bacio sui suoi capelli che sfuggiva dalle mie labbra.
Quelli erano i momenti che preferivo in assoluto, quelli in cui ci estraniavamo completamente dal mondo esterno per rinchiuderci nel nostro, fatto di carezze, tocchi fuggenti, baci, sussurri e parole di cui solo noi sapevamo il significato e che nessun altro avrebbe mai potuto capire; eravamo noi due, in quel letto testimone di notti di passione (ma anche mattine e pomeriggi), le nostre voci come uniche disturbatrici della quiete della camera e il calore del suo corpo contro il mio.
Non avrei potuto chiedere di più.
L'unica cosa su cui avrei avuto leggermente da ridire, quella mattina, era l'argomento in cui ci eravamo infiltrati, ovvero il fatto che Heath credesse fermamente di non essere un bravo attore e il compito di  farlo ricredere spettava sempre a me, dal momento che il mio giudizio era quello che più contava per lui.
-Nessuno riuscirà mai a toglierti dalla testa questa convinzione, eh?-
-Penso proprio di no-
-Devo ancora capire cosa te lo faccia pensare-
-E' che...non lo so, ho sempre la sensazione che ci sia costantemente qualcosa che manca nel modo in cui recito. Non sono bravo come vorrei essere-
-Credo che nessuno pensi di essere bravo come vorrebbe essere, ma Heath, ti assicuro che hai interpretato ogni singolo ruolo in modo assolutamente unico, fantastico e inimitabile. Prendi Brokeback, per esempio, o alcuni dei più vecchi, come Monster's ball o Il patriota. Non c'è stata una volta in cui non sia rimasto colpito e affascinato dalla tua impeccabile recitazione, guardando un tuo film-.
Alzò la testa e mi guardò emozionato, sorridendo, visibilmente contento di ciò che gli avevo appena detto e sollevato dal fatto che la pensassi in quel modo: d'altronde ogni singola parola uscita dalla mia bocca sprizzava verità da tutti i pori, era solo lui a non volerlo ammettere.
Continuò a guardarmi con quello sguardo scuro, profondo e micidiale che mi fece letteralmente sciogliere sul materasso, poi si prese una parte delle labbra tra i denti e mi passò dolcemente una mano sulla guancia, che premetti sul suo palmo per sentire pienamente la carezza.
-Grazie, piccolo. Non immagini quanto mi facciano piacere queste parole dette da te- sussurrò con gratitudine e a quel punto non riuscii più a trattenermi, avendolo già fatto troppo a lungo (praticamente per tutta l'ora): mi chinai su di lui e gli presi le labbra con calma e lentezza, passandogli una mano tra i capelli biondi e fermandola poi sulla nuca, su cui feci una leggera pressione per avvicinarlo ulteriormente a me.
Mi venne addirittura sopra, mettendosi a cavallo del mio bacino e a quel punto potei cingergli la schiena con entrambe le braccia, che iniziai a scorrere sulla sua pelle per sentire ogni suo muscolo, per far nascere un brivido ad ogni tocco, per sentirlo propriamente mio; a quel punto pensai che niente avrebbe potuto spezzare quella magia, immersi com'eravamo in quel bacio (che nel frattempo era diventato molto meno casto di poco prima), ma per una volta mi sbagliai. 
Dal momento che avevamo ben altro a cui pensare, non ci eravamo accorti che la pioggia aveva preso a scrosciare molto più violentemente di poco prima e sobbalzammo entrambi quando un potente tuono spezzò brutalmente la tranquillità. 
O meglio, per essere precisi, io sobbalzai leggermente, Heath fece un vero e proprio salto accompagnato anche da un -uoh!!- di spavento:
mi misi a ridere di gusto, mentre lui si portava una mano sul petto per calmarsi e riportare il battito cardiaco alla normalità.
-Non mi morire di infarto!- dissi, non riuscendo a smettere di ridere.
Lui mi incenerì con lo sguardo, facendo il finto offeso. -Sì sì, sfotti pure! Non me l'aspettavo, ecco tutto-.
Continuai a guardarlo con divertimento, allungando poi il braccio nella sua direzione. -Dai, torna qui-.
Fece per obbedire, quando la luce accecante di un lampo, simile a quello del flash di una macchina fotografica, fece scattare di nuovo in lui il campanello d'allarme: -Oddio, prossimo tuono tra tre, due, uno...- disse un po' impaurito, anche se stava facendo appello a tutte le sue forze per non darlo a vedere.
Ma le sue barriere di difesa crollarono definitivamente quando arrivò anche il secondo tuono, ancora più forte del precedente, e gli venne istintivo tapparsi le orecchie con le mani, che poi tolse immediatamente per l'imbarazzo.
E io mi stavo divertendo da morire.
-P-potremmo...potremmo abbassare le tapparelle, per favore...?- domandò timidamente e con titubanza, facendomi una tenerezza infinita e invogliandomi a stringerlo forte e riempirlo di baci     (cosa che non mi sarebbe dispiaciuta per niente).
-Heath, hai paura dei temporali?- gli chiesi con tono leggermente sorpreso, trattenendo a stento un altro sorrisetto divertito.
-Che? No!- rispose con indignazione, -E' che qui sono rarissimi e non sono affatto abituato-.
Mh, certo.
-Guarda che non ti devi vergognare-
-Jake, non ho paura dei temporali, va bene?-.
Sapevo che non lo avrebbe mai ammesso, perciò rinunciai già di partenza a estorcergli una confessione e misi direttamente in pratica l'idea che mi era venuta all'improvviso.
Aggrottò la fronte con fare confuso quando gli porsi la mano affinché l'afferrasse. -Vieni-
-Dove?-
-Tu vieni e basta-
-Jake, cosa vuoi fa...-
-Fidati di me-.
L'ultima frase la dissi con fermezza e dolcezza allo stesso tempo, accompagnandoci uno sguardo di muta richiesta di accettare la mia mano; con mio grande piacere lo fece, seppur dopo parecchi istanti di esitazione e non ancora del tutto convinto di potersi fidare delle mie intenzioni.
Ci alzammo dal letto e lo condussi fino alla finestra, che feci per aprire l'istante dopo, ma Heath si liberò dalla mia presa e indietreggiò di un paio di passi: -No no no no aspetta Jake, c-che stai facendo?- chiese, ora noncurante del fatto che si fosse tradito da solo e che l'agitazione era ben percettibile sia dal suo viso che dalla sua voce.
Lo afferrai nuovamente, tirandolo verso di me e prendendogli poi il viso tra le mani in modo che mi guardasse dritto negli occhi; appoggiai la fronte sulla sua, accarezzandogli delicatamente le guance con entrambi i pollici. -Amore, va tutto bene, ci sono io con te. Non ti succederà nulla, vedrai. Voglio solo farti vedere una cosa, mh?- sussurrai piano per tranquillizzarlo, anche se, per quanto potessero essere dolci le mie parole, la situazione risultava alquanto buffa se si considerava che per un semplice temporale sembrava stessimo girando la scena di un film drammatico.
Annuì con fare leggermente assente e trattenni un sorriso soddisfatto, contento di averlo reso finalmente docile come un cagnolino con i metodi che con lui sapevo benissimo quando e come usare.
Lo misi davanti a me, aprendo la finestra e facendolo appoggiare al davanzale, per poi cingergli la vita con le braccia e posare il mento sulla sua spalla, dove lasciai un bacio. 
Osservammo la pioggia in silenzio per qualche istante, ancora sentivo la sua tensione e l'irrigidimento che stava tenendo per la paura che rimbombasse un altro di quei tuoni assordanti. 
Il lampo arrivò e il tuono, questa volta, si udì un po' più in lontananza, ma lo sentii comunque sussultare leggermente e lo strinsi più forte a me. 
-Non è incredibile? Luce, elettricità, acqua, suono...tutto concentrato in un'unica forza della natura- dissi vicino al suo orecchio, iniziando a cullare entrambi dolcemente a destra e a sinistra. -I temporali sono tra le cose più affascinanti a cui un umano potrebbe mai assistere e oggi noi siamo stati fortunati, perché, come hai detto tu, qui sono molto rari. E' bellissimo il modo in cui tutto e tutti sono costretti a sottomettersi alla temporanea oscurità delle nuvole, all'incessante battere della pioggia e al bagliore dei lampi e dei fulmini, senza poter fare niente se non ammirare come la natura abbia ancora un qualche potere sull'uomo e come sia capace di sorprenderlo nonostante fenomeni come questo siano sempre esistiti. Dà un senso di incredibile potenza sprigionata tutta in una volta, ma non devi temerla. Perché se temi un temporale, dovresti essere terrorizzato dai sentimenti che legano noi due-.
Voltò la testa di lato per guardarmi, aggrottando leggermente la fronte. -Perché?-.
Gli sfiorai la guancia con le labbra, prendendo poi ad accarezzargli il petto e aumentando leggermente la stretta attorno alla sua vita, come se volessi fondermi con lui in una cosa sola anche dal punto di vista letterale.
-Perché ciò che ci unisce è infinitamente più forte, travolgente e devastante di un temporale, di un uragano o anche dell'esplosione di una supernova-. 
Ci fu silenzio per i seguenti istanti, in cui finalmente lo sentii rilassarsi contro il mio petto e lo udii fare un lieve sospiro di sollievo, forse per aver finalmente capito che un temporale non era niente; poi, cogliendomi leggermente di sorpresa, si liberò dalla mia stretta, si girò verso di me e mi circondò il collo con le braccia, puntando i suoi bellissimi e dolcissimi occhi nei miei.
A quel punto fu inevitabile un incontro tra le nostre labbra, che questa volta fu energico e passionale sin da subito.
Gli afferrai i fianchi con fare possessivo, come se volessi confermare a gesti ciò che gli avevo appena detto, e inclinai il volto varie volte per sentirlo meglio e in modo da avere più libertà di movimento; non si fece tanto pregare e andò subito alla ricerca della mia lingua, che gli diedi immediatamente, volendone quanto lui.
Mentre le nostre labbra si rincorrevano in una corsa sfrenata (che poi andava quasi sempre a finire con noi due sdraiati sul letto concentrati su qualcosa di decisamente più impegnativo), il temporale si era calmato, lasciando il posto a una lieve pioggerella a cui però, ormai, non davamo più attenzione.






















E rieccomi qui con la seconda storia su questi due cucciolini pacioccosi *w* 
Ecco...inutile dire che io non ne sono per niente soddisfatta e che credo di averla scritta coi piedi, ma le recensioni sono più che gradite, sempre che questa ff se la fili qualcuno çç
La paura di Heath per i temporali me la sono inventata, ma ho pensato che Jake che lo tranquillizza sarebbe stata una cosa tenerissima **
Vero invece che pensava di fare schifo come attore e che pensava di non essere bravo come avrebbe voluto. 
*Prende Heath e lo strapazza di coccole ma lo riempe di schiaffi allo stesso momento*
Ok, ehm...con questo mi dileguo, spero che sia di vostro ''gradimento'' e...niente.
Alla prossima, se vorrete <3
   
 
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