Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: M3K1317    26/06/2014    3 recensioni
Questa long-fiction è una versione migliorata di "Inazuma Eleven personalizzato", miglioramento della quale sono grato ad Ale2000.
Anno 2091 - Italia
Tra le tecnologie avanzate e i molteplici cambiamenti avvenuti sino ad ora, un gruppo di ragazzi tenta di creare una nuova potente squadra. Ma un ostacolo è in agguato nell'ombra.
Fra misteriosi personaggi, oscuri segreti e curiose rimembranze del passato, Milo e i suoi amici riusciranno nell'intento?
[Dal capitolo 4]
"Egli rideva in un modo così sguainato che Milo dovette coprire il telefono con una mano, per impedire che il tutto svegliasse i genitori o la sorella. E sopratutto che i suoi poveri timpani si distruggessero.
Dopo la scena a dir poco surreale, il portiere sbottò, mantenendo però un tono di voce basso:
"Ma... Era proprio necessario?".
Dall'altra parte ci fu il silenzio come risposta. Ormai sembrava inevitabile."
Genere: Avventura, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1

Erano circa le quattro del pomeriggio di una calda giornata di Settembre, probabilmente una delle ultime. Milo era seduto sul sedile posteriore dell'automobile di famiglia, con affianco la sorellina minore, Charlie. Si vedeva lontano un miglio che erano fratelli, sopratutto dai capelli della stessa tonalità castana, anche se quelli della bambina erano un poco piú lunghi. Nei sedili davanti il padre al posto del guidatore osservava attentamente la strada e la madre vicino a lui, se ne stava con lo sguardo perso nel paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino.

Quello era l'ultimo giorno di vacanza, prima che Milo iniziasse le scuole medie e Charlie passasse in seconda elementare e la piccola aveva espresso il desiderio di andare al parco. Il padre si era dimostrato favorevole e aveva deciso di approfittarne per portare sua moglie al centro commerciale lì vicino. Milo, dal canto suo, era molto felice della possibilità di passare un giorno all'aperto, ma non era entusiasta dell'idea di andarci in macchina. Da quando avevano inventato le automobili autosufficienti la maggior parte delle persone faceva tutto in macchina e lui non era mai andato d'accordo con quegli ammassi di viti e bulloni. 
Il veicolo si fermò davanti al parchetto prestabilito dopo qualche minuto.
Mentre Milo scendeva suo padre gli disse: "Tieni d'occhio tua sorella. Mi raccomando." E indicò Charlie con lo sguardo, che già si era avviata verso i giochi disseminati per il grande spiazzo erboso. Milo annuì, scendendo dall'auto, mentre la portiera si chiudeva alle sue spalle in automatico. Diede uno sguardo panoramico alla zona: più a sinistra c'erano un campo da calcio dal terreno in erba sintetica, una giostra girevole e dall'altra parte uno scivolo con un'altalena attaccata. Al centro di tutto si diramava uno stradellino ghiaioso che tagliava in due lo spazio pubblico, con un paio di panchine occupate già da due coppie di anziani. Altri adulti erano sparsi nei dintorni, intenti la maggior parte a chiacchierare e a dare un occhio ai figli.
Sulla giostrina c'erano tre bambini, dei quali uno spingeva mentre gli altri due si godevano il giro ridendo a crepapelle. Charlie stava salendo le scale dello scivolo, mentre una bambina andava sull'altalena, spinta da un ragazzino un po' più robusto degli altri. Il campetto da calcio era occupato da cinque figuri, che a prima vista, parevano coetanei di Milo. Egli decise di avvicinarsi per vedere che cosa facevano.
Non fece in tempo, peroò, ad arrivare a bordo del campetto rettangolare per farsi notare che li sentì parlare. O meglio, urlare!
Uno di loro, di media statura e scuri capelli disse: "Non è affatto vero! Se avessimo partecipato avremmo di sicuro vinto!" Le iridi scure vennero percorse da un lampo di rabbia. 
Un ragazzino più basso alla sua destra annuì osservando la scena con sguardi glaciali.
Un altro alto dai capelli neri e sbarazzini urlò in tutta risposta, con tono beffardo: "Ma non fatemi ridere! Persino un dilettante vi avrebbe sconfitti!" Le mani sui fianchi, lo sguardo malizioso. Sembrava un classico bulletto. E evidentemente si divertiva ad irritare i compagni.
Un ragazzino simile a quest'ultimo, ma un po' più basso, disse, con lo stesso tono strafottente: "Già! Anche in una partita contro di noi ora, sareste sconfitti!".
Il bambino che aveva parlato per primo esclamó, con una strana luce negli occhi: "Ci sto..."
Diede un'occhiata veloce agli amici al suo fianco e aggiunse con tono determinato: "...Qui ed ora!".
Il suo amico, gli tirò una manica (egli era difatti molto più basso) e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio. Quello più alto si colpì la faccia con una sberla e fece una risatina sarcastica. I due si allontanarono, lasciando gli altri tre a ridere sguainatamene.
Il più alto dei tre giovani, esclamò:
"Volt, sei una testa di rapa! Ti sei scordato che eravate solo in due.”
I due si scambiarono un’occhiata, che faceva intendere la confusione che vorticava nelle loro teste. Non potevano però lasciare che quella discussione finisse in una loro maledetta figuraccia.
Di colpo però, il più basso, disse indicando Milo:
"Chiediamo a lui!".
L’ amico alzò lo sguardo, tenuto abbassato per la presa in giro appena ricevuta.
Milo invece, sentendosi chiamato in causa, non riuscì a trattenersi dal domandare:
"Ma non possono giocare in due, dato che credono di essere dei campioni?". 
Il bambino che lo aveva notato per primo gli corse incontro e mormorò:
"Senti... Non è che ti andrebbe di giocare una partita con noi?". 
Milo non sapeva se chiedersi perché non si fosse nemmeno presentato o cercare di aiutarlo. Si grattò il mento, ed alla fine decise di provarci: 
"Ok… Ma vi avviso che sono una schiappa!" aggiunse sorridendo appena.
L'altro ragazzo, nel mentre arrivato, non perse neanche lui tempo a presentarsi e senza indugi si intromise nella conversazione:
"Sai giocare in porta?" chiese indicando con lo sguardo la rete a lato del campo.
Milo cominciava a non poterne più di quella maleducazione, ma mantenne la calma, per poi replicare: 
"Più o meno… È la posizione nella quale faccio meno danni.".
Il più basso lo rassicurò:
"Non ti preoccupare, ti aiuteremo noi.".
Solo a quel punto, l’amico di presentò cordialmente:
"Comunque, io sono Volt. Piacere di conoscerti.". 
Milo sorrise e mormorò:
"Io sono Milo. Piacere mio.".
Ma non appena si voltò verso il ragazzino più basso, questi era già partito a tutta velocità verso il campo.
Volt vedendo Milo osservare il bambino piuttosto perplesso, disse ridacchiando:
"Lui è Rich. È di norma calmo e controllato, ma in campo è pericoloso.". 
Milo, allora, decise di capire qualcosa in più sulla discussione che aveva sentito:
"Ma perché è tanto importante questa sfida?" domandò curioso.
L'altro alzò lo sguardo al cielo e rispose lentamente: "Io e Rich giocavamo in una squadra che non partecipò a nessun torneo, poiché fu sciolta.” Lanciò un’occhiata al gruppetto di ragazzi dell’altra metà campo, che li osservavano con ancora un ghigno poco rassicurante disegnato sul volto “Voglio dimostrare a quei bulletti che saremmo stati all'altezza." Aggiunse poi con tono più deciso.
Milo cominciò a capire, ma la sua curiosità si spinse oltre:
"Ma come mai fu sciolta?" chiese allora.
Se avesse potuto rimangiarsi le parole lo avrebbe fatto, ma era troppo tardi. Volt abbassò gli occhi, guardando un insetto che saliva su un rametto vicino ai suoi piedi.
Rich, vedendo la situazione intervenne all’istante: "Venite?!" gridò dal centro campo.
"Sì, arriviamo" rispose Volt tentennando qualche istante, per poi partire di corsa verso l’amico e dando un colpo amichevole sulla schiena a Milo, facendo intendere che non si era offeso. 
Il bulletto urlò, osservandoli con aria da strafottente:
"Con le mie nuove tecnologie di allenamento sono diventato imbattibile!". Volt lo osservò qualche istante, per poi esclamare: 
"È solo il 2091, amico!".
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: M3K1317