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Autore: Dakota Blood    26/06/2014    1 recensioni
Lui torna, va via, rimane. Non dice mai niente fa' come gli pare, uccide nell'animo e poi ti ridona il sorriso. Perché è lui, Max, e niente può cambiarlo, solo Ronnie potrebbe riuscirci. Stavolta sarà l'ultima volta oppure scapperà via allontanandosi per sempre da quello che è sempre stato il suo mondo, il suo amore?
Lui è come un'amabile tortura
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Max Green
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era tornato.
In una giornata di sole, come le rondini in primavera senza preavviso.
Era tornato senza avvertire, senza telefonare a Craig, senza bussare alla porta della casa che condivideva con Ronnie, senza dire niente.
Perché lui era Max, cazzo. Non poteva farsi vivo come tutte le altre persone normali a sto mondo.
Lui era Maxwell Scott Green e non aveva alcun dovere di dare delle spiegazioni a nessuno, nemmeno ai suoi migliori amici. 
Gli occhi neri di trucco, mischiati al verde quasi cristallino delle sue pupille perfette, penetrarono quelli di Ronnie, che erano quasi sporchi al confronto con quella meraviglia. 
Castano e Verde, Verde e Castano.


Si ritrovarono troppo vicini, tanto da mischiarsi e diventare un marrone verde, quasi come il colore delle foglie in autunno, quelle che cadono sui viali solitari, quelli dei cuori impazziti d'amore.
L'autunno, la loro stagione preferita, si specchiava ora in quegli occhi così puri e maledetti, com se fossero concepiti dal diavolo in persona.
I respiri aumentarono, così come le calde lacrime.
- Stronzo-
Max si morse le labbra e chiuse gli occhi, tanto da farsi un male cane.
-Lo so, io...-
-Non sai un cazzo. Non sai niente. Craig ha quasi tentato di suicidarsi con le pillole proprio qualche giorno fa e io... io... sai cosa significa non riuscire a respirare?-
Gli prese le mani e gliele strinse con forza, con forza, facendogli un male incredibile e conficcando le unghie nei palmi, affinchè fosse certo che il dolore gli entrasse in ogni angolo del corpo passando per le sue vene.
Lui si ritrasse, allontanandolo, ma Ronnie non glielo permise e lo trattenne a sè, come se gli appartenesse e dovesse stare incollato al suo corpo, come un gemello siamese.
-Lasciami, mi fai male-
-Ti ho lasciato andare per troppo tempo, Max. Mi hai fatto talmente male che non puoi dire di soffrire per uno stupido dolore alla mano. Non puoi. Non ho più respirato da quel giorno, lo vuoi capire? Sei così egoista! Hai sempre pensato ai tuoi capelli, a come risultassi così perfetto davanti alla telecamera, hai messo la musica al primo posto, ma non assieme a me! Pensi che sia riuscito a dimenticarti mentre suonavo con i Falling, eh? Lo pensi davvero?-
Spostò lo sguardo da lui al muro della camera, soffermandosi sui piccoli aeroplani azzurri che volavano sul pianeta Marte.  
-Nemmeno io, non ti ho mai dimenticato-
Gli occhi di Ronnie si riempirono di lacrime dolci, i suoi occhi iniziarono ad assomigliare a due biglie tinte di rosso, si inumidirono sempre più velocemente tanto da fargli apparire il mondo come un grande acquario in cui Max nuotava senza sosta. Come un pesce.
Poi il rosso divenne estremo e scoppiò in singhiozzi potenti e amari.
-No Ronnie, non piangere, ti prego.-
Gli accarezzò dolcemente il viso, gli prese il volto tra le mani costringendolo a farsi guardare negli occhi.
- And i could  paint your picture perfect even if i were blinded....
Ronnie sorrise tra le lacrime salate. Si buttò a terra, in ginocchio davanti al ragazzo che non aveva mai smesso di amare e chiuse gli occhi.
-Craig l'ha scritta per te lo sapevi?-
Max si irrigidì.
-No, non lo sapevo. Non c'ero in quel periodo. E sinceramente non  mi interessa.-
Ronnie rise, ma non c'era niente di divertente in quella risata così macabra.
-A lui interessa talmente tanto che si è quasi ucciso dopo averla scritta. Non sai quante pillole ha preso. Diceva che la sua vita non aveva più senso, che i tuoi occhi erano l'unica cosa che importava davvero, tutto il resto era niente. Si era innamorato di te e io non volevo cazzo, ti amavo troppo-
-Io ti amo, Ronnie-
Si alzò con sguardo speranzoso e lo fissò dritto gli occhi.
-Max-
-Cosa?-
-Ti odio da morire-
Il ragazzo dallo sguardo cristallino chiuse gli occhi nascondendo ogni traccia d'emozione e sentì una lieve pressione sulle labbra, come se un leggero petalo si fosse posato sulla sua bocca, accarezzandola dolcemente.
-Ti odio perché mi mancava questo-
Gli spinse la lingua in bocca, con insistenza, come se non si fossero mai sepearati, ritrovando in quel bacio il vecchio sapore di un tempo. Quanti anni erano passati, due, tre forse? Eppure ora non sembrava forse che  le loro bocche non si fossero mai lasciate?
-Ron,-
-Dio Max, mi mancava sentirtelo dire.-
I respiri si fecero affannosi, in un attimo la maglietta blu di Max ( quella con sopra il logo degli Iron Maiden) finì a terra in un angolino, così come i suoi pantaloni strappati.
Ron Iniziò a baciargli il collo, sempre più appassionatamente, gli accarezzò la schiena liscia sussurrandogli frasi d'amore che aveva desiderato con tutto il cuore sentirsi dire, poi lo fece distendere baciandogli le labbra e mordendogliele con forza.
-Ahia, non sei cambiato per niente. Mi è mancato tutto questo, sai?-
Lo baciò ad occhi chiusi.
-Lo so, mi è mancato questo e questo...-
Appoggiò una mano sul suo petto per sentire il  cuore, per perdersi tra i battiti che si rincorrevano l'un l'altro, come cavalli imbizzarriti.
-Questo mi è mancato più di tutto, Green, il tuo cuore-
Piansero tutti e due, abbracciati a terra, come amanti. 
-Ron, non me ne andrò più, te lo prometto, lo prometto a me stesso e agli Escape the Fate. Siamo un'unica cosa.-
-Dici davvero?-
Glielo chiese tra le lacrime, tra pianti di speranza e cuori stanchi di aspettare.
-Si, lo prometto-
Lo baciò intensamente mentre la luna, ormai alta, illuminava le loro labbra e i loro corpi nudi, liberi di amarsi e non nascondere al cielo il loro sentimento.
-Posso scattarti una foto?-
Max non seppe trattenersi e rise di gusto, nascondendo il viso tra le mani.
-No che non puoi. Non sarebbe una foto perfetta-
-Ma io morirei pur di vederla-
Si guardarono, si baciarono ancora e ancora, per ore, mentre la luna ormai nascosta dalle grosse nubi, assomigliava sempre più ad una ragazzina timida che spiava i suoi cantanti preferiti.


Dopo due ore d'amore.

-Mi ami?-
-Ti ho sempre amato, anche se ti odierò sempre-
Max si sollevò spaventato, guardandolo con sincera tristezza.
Lui se ne rese conto e lo strinse a sè, dolcemente.
-Perché sono andato via, ma non andrò più te l'ho promesso-
-Hai un buon profumo, Max-
Sorrise imbarazzato e le guance iniziarono a colorarsi di un rosa acceso.
-Sai cosa non ti ho mai detto?-
Si sedette meglio e lo guardò fisso negli occhi.
-Cosa?-
-Che ti avrei amato lo stesso anche se non saresti mai tornato-
Rimasero in silenzio per alcuni minuti.
-Perchè?-
gli prese le mani, stringendogliele forte.
-Perché amavo la tua assenza, c'eri sempre, in ogni cosa, quando mi alzavo la mattina  e preparavo il caffè, quando ridevamo come due scemi e prendevamo in giro Craig perchè russava in una maniera assurda, per tutto. Perché senza te c'era un vuoto incolmabile.
Dimmi che non sentirò mai più quel vuoto-
-Mai più Ron. Ti amo.-
Lo baciò, assaporando quelle labbra che mai più si sarebbe permesso di perdere.
-Escape the fate al completo, per sempre-




Ok, son tornata con una delle tante FF sugli Escape. Son cambiati, non sono più i ragazzini di un tempo, ma sono comunque sempre loro.
Ne abbiamo viste delle belle, abbiamo riso, pianto, ci siamo commosse e abbiamo sognato, Abbiamo visto che i nostri songi si sono realizzati, Max è tornato ma poiè andato via, Siamo arrivate a pensare che non c'è un'altra band che faccia tutte ste cose assieme così come siamo arrivate a pensare che ormai ci hanno rubato il cuore e li seguiremo sempre.
Loro mi aiutano a scrivere e sognare.
VI PREGO LEGGETE E RECENSITE, HO VOGLIA DI LEGGERE I VOSTRI COMMENTI E RISPONDERVI.

UN BACIO, DAKOTA BLOOD.








 
   
 
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