Dedicata a tutte coloro che seguono “Elden dei Nani”
 
 
Sto camminando per i corridoi di Gran Burrone, così diversi da quelli di Bosco Atro quando la vedo, e rimango incantato.
Anche se è avvolta in abiti maschili e i capelli castani sono raccolti in semplici trecce ai lati del viso, “bellissima” è l’unica parola che mi viene in mente per descriverla.
Non si accorge di me, anche se sono fermo in mezzo al corridoio e sono sicuro di avere impresso in volto un sorriso stupido.
Rimano lì a fissarla compiere lunghe falcate e sbuffare finché non mi rendo conto che se non mi sposto mi verrà addosso. Alloro faccio per scostarmi, ma è troppo tardi: il suo corpo colpisce il mio con una tale violenza che per poco con cado, ma fortunatamente riacquisto l‘equilibrio, a differenza di lei. Istintivamente allungo una mano e appena le afferro il polso la tiro automaticamente verso di me, al mio petto.
Neanche mi accorgo quando le mie braccia l’avvolgono, troppo inebriato dalla sua sola presenza su di me.
I raggi del Sole che entrano dalle finestre, splendono sui suoi capelli, facendoli quasi brillare.
Resterei qui a guardala per tutta la vita.
Ma quando alza lo sguardo su di me, cambio idea: ora resterei a guardarla per tutta la vita. I colori di tutte le foglie di ogni albero presente su questa terra sembrano essersi uniti nei suoi occhi, che mi studiano.
Abbasso lo sguardo sulle sue labbra reprimendo il desiderio di posarci le mie ed assaporarne il sapore. Sembrano morbide come le nuvole al tramonto.
Non riesco a studiarla di più perché quegli occhi sono un richiamo impossibile da ignorare.
Percorro con lo sguardo le sue guance, impreziosite da leggere lentiggini, fino alle ciglia, lunghe e nerissime. Poi mi ritrovo nei suoi occhi dalle mille sfumature e so che anche lei sta guardando i miei. Ed è bellissimo.
Voglio chiederle qual è il suo nome, sapere come suona la parola che amerò di più al mondo sulle sue labbra.
Magari anche il suo nome sa di nuvole, mi ritrovo a pensare, ancora immerso in quegli occhi da cui non vorrei più distogliere lo sguardo. Non so per quanto tempo resto a guardarla, e non so per quale motivo il mio cuore batte così forte che temo lo senta.
Ma per tutti i secondi, o le ore o gli anni che passano, un’unica parola mi rimbomba nella mente: “bellissima”.