Fanfic su artisti musicali > Children of Bodom
Segui la storia  |       
Autore: PersephoneNebel_    27/06/2014    0 recensioni
Seconda parte della fafiction Carry me away from my pain, che mi vedo costretta a pubblicare con un altro account.
Nell'ultimo capitolo della precedente, Janika era stata picchiata dal suo ex ragazzo, ora si trova a a combattere contro il suo cuore e contro i suoi nervi; Infatti sia la sua vita sentimentale che quella materiale sono messi a dura prova dal destino.
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
COB ff 14
Carry me away from my pain

Angels don't kill

Janika stava preparando il pranzo per il picnic che Janne e la band avevano organizzato sul lago Bodom, nulla importava se faceva ancora molto freddo e l'aria frizzante li avrebbe perseguitati per tutto il giorno. La giovane amava cucinare, nonostante si trattasse solo di qualche panino le piaceva l'atmosfera familiare che la cucina le trasmetteva; finalmente dopo moltissimo tempo si sentiva a casa. Tutto questo era dovuto anche al fatto che il tastierista era lì con lei, e la guardava seduto sulla sedia alle sue spalle. Janne sapeva benissimo che Janika era una ragazza molto forte, nonostante potesse sembrare una normale finlandese, bastava poco per capire tutto quello che aveva passato. Ora, nonostante la morte della sorella, aveva energie da vendere per continuare a vivere a testa alta. Ma, ovviamente, aveva preso tutto dalla madre: Lilja dopo aver passato una vita orribile ed essere stata abbandonata da tutti, sapeva che non era ancora arrivata la sua ora. Non poteva lasciare la sua bambina tutta da sola, non l'aveva mai fatto e non aveva nessuna intenzione di farlo. Ma anche lei era rimasta molto provata dalla morte della figlia minore, certo avevano ricevuto ben un milione di euro come risarcimento ma a cosa le sarebbero serviti tutti quei soldi se non aveva nessuno con cui dividerli? Aveva deciso che si sarebbe ritirata in Svezia, nel piccolo appartamento che aveva comprato quando aveva dovuto assistere la piccola e avrebbe lasciato tutti i soldi a Janika che, in realtà, avrebbe preferito tenersi sua sorella e restituire tutti i soldi ai rispettivi ospedali. Tutta la questione era sembrata un'enorme presa in giro, la sorellina era stata ricoverata in un ospedale straniero su consiglio di una delle più importanti strutture della Finlandia per una nuova cura che, tuttavia, non era stata mai approvata ed era semplicemente in via sperimentale. Né Lilja né Janika erano a conoscenza del fatto che la povera bambina era stata usata come cavia per una cura inconcludente e letale. Ora si ritrovavano a dover fronteggiare un'ennesima perdita ma, almeno questa volta, qualcuno aveva riconosciuto loro un risarcimento nonostante entrambe non vedessero l'ora di liberarsene.
Janne si alzò mentre la giovane finiva di mettere i panini nel cesto e la abbracciò da dietro baciandole dolcemente il collo:
-Dobbiamo aspettare che arrivino gli altri ora ... -
Janika si lasciò coccolare perdendosi nel calore familiare di quell'abbraccio tanto caldo quanto rassicurante. Nulla avrebbe potuto farle del male se si fosse trovata fra quelle braccia:
- Alexi ha detto che sarebbe passato verso le undici ... sono solo le dieci -
Janne la prese in braccio di peso e la strinse a sé, non c'era bisogno di parole fra di loro, si erano sempre capiti con una semplice occhiata. Il ragazzo salì le scale e si diresse in camera dove appoggiò la sua amata sul letto e si mise sopra di lei baciandole il collo:
-Janika ... io ti amo. Tu sei tutto quello che ho, non mi importa di nulla se ho te. Sei la mia Musa, sei la musica nella mia vita, non ho mai provato per nessuno quello che provo per te. Ci stavo pensando da un po' di tempo ... vendiamo la casa o affittiamola, tua madre ha deciso di trasferirsi in Svezia e noi potremmo andare fuori dal caos della città, comprarci una villetta e vivere insieme. Io e te. -
La giovane si strinse a lui e lo baciò in un modo ben poco casto, forse questo sarebbe stato il risolvimento del problema, anzi, di tutti i problemi. Forse le serviva davvero poter vivere da sola con la persona che amava, lontano da tutto e da tutti:
- Sì. Lo sai che è quello di cui abbiamo bisogno, domani possiamo mettere gli annunci per affittare la casa e iniziare a cercarne una nuova. Ora.. non pensiamoci-
Janne le sfilò la maglia baciandole il seno e scendendo sul ventre mentre il respiro della giovane si faceva sempre più ansimato, il tastierista le slacciò i jeans scuri e li gettò a terra, le fece aprire leggermente le gambe e le baciò l'inguine attraverso la stoffa sottile degli slip facendola sospirare. Janika infilò le mani fra i suoi capelli per pregarlo di non smettere, cosa che il giovane non aveva nessuna intenzione di fare; Janne le sfilò anche l'intimo lasciandola nuda, aveva un corpo semplicemente mozzafiato: era magra, tanto che le costole le si intravedevano sotto la carne, nonostante ciò aveva un seno piuttosto prosperoso, la pelle chiarissima si arrossava solo sui capezzoli turgidi per il piacere, e le gambe lunghe e sottili la facevano sembrare più alta e aggraziata di quanto non fosse. Il giovane le baciò nuovamente l'inguine, soffermandosi più a lungo per aumentare il piacere della giovane che non si vergognava affatto a fargli capire che era esattamente quello che desiderava. La lingua calda di Janne si insinuò tra le pieghe del sesso di Janika che continuava ad ansimare sempre più in fretta premendo leggermente la testa del ragazzo contro al suo inguine mentre l'altro sorrideva sotto ai baffi succhiandole il clitoride, sapeva di avere Janika in suo potere. Lei aveva completamente perso il controllo, qualsiasi problema era scomparso, qualsiasi preoccupazione era svanita nel nulla. Era completamente sua.
La ragazza lo tirò sopra di sé ma lui non smise di torturarle la parte superiore della vagina con le dita esperte da pianista e lasciandole scivolare sull'apertura umida che reclamava la sua parte di piacere. Janika gli sfilò i pantaloni sentendo il membro premere contro i boxer che sembravano non contenerlo, lo accarezzò attraverso la stoffa prima di sfilargli tutto quello che gli rimaneva addosso; prese il sesso del ragazzo in mano per ricambiare il piacere che le stava facendo provare mentre lui le succhiava i capezzoli e li mordeva piano. Improvvisamente Janne si fermò e si sdraiò lasciando che la ragazza si mettesse a cavalcioni sopra di lui e si strusciasse piano contro il glande, Janika lasciò che iniziasse a penetrarla dolcemente e a muoversi lentamente finché non le ebbe infilato dentro l'intero organo. Il ragazzo rimase fermo qualche secondo per farla abituare alla presenza estranea prima di riprendere a spingere sempre più in fretta; la giovane aveva gli occhi fissi nei suoi e gemeva seguendo il suo ritmo via via più impetuoso, Janne la prese per i fianchi per muoversi più in fretta, erano entrambi al limite ma cercavano di trattenersi per prolungare il piacere, Janika gli accarezzò il viso ansimando:
-Non ce la faccio più ... ah ... vengo amore ... -
Si lasciarono andare insieme, stretti l'uno all'altra, lasciando che il loro piacere si mischiasse diventando una cosa sola. La stanza immersa nel silenzio rotto solo dal respiro affannoso dei due, la ragazza si lasciò cadere sul petto del tastierista che la abbracciò baciandola:
- Ti amo da morire -
- Anche io -
Si sorrisero scambiandosi qualche bacio affettuoso quando il cellulare di Janne squillò segnalandogli l'arrivo di un messaggio; il giovane si allungò verso la tasca dei pantaloni e lo sollevò da terra, era Alexi:
Ehi Janne! Abbiamo saputo che Roope è stato male di brutto stanotte quindi rimandiamo il picnic.
Il ragazzo sorrise e diede un bacio sulla fronte della ragazza:
- Niente picnic, Roope è stato male -
Janika annuì stringendosi fra le braccia del ragazzo. In realtà a nessuno dei due importava del picnic erano semplicemente contentissimi di poter stare insieme, avevano preso una decisione che avrebbe dato una svolta alle loro vite ed erano decisi ad andare fino in fondo.
Il ragazzo si alzò dal letto e si infilò i pantaloni per accendere il computer sulla scrivania, Janika indossò gli slip e la maglia di Janne per sedersi in braccio a lui:
-Prima di trasferirci vorrei chiarire con Alexi ... alla fine l'ultima volta che abbiamo parlato ero incazzata come una belva con lui quando in realtà parte della colpa era mia -
Janne annuì stringendola fra le braccia e le sussurrò a un orecchio che non voleva perderla mai più.

****
Finalmente ecco un altro capitolo! Per consolarvi posso dirvi che ho subito pronto il prossimo che pubblicherò fra poco :)
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Children of Bodom / Vai alla pagina dell'autore: PersephoneNebel_