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Autore: Sery400    28/06/2014    3 recensioni
Ian Somerhalder e Michael Malarkey si rincontrano dopo le vacanze.
Somerkey, c'è bisogno di dire altro?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Somerhalder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: breve one-shot che vede protagonisti Ian e Michael al ritorno dalle vacanze. L'ho scritta alle 4 di notte mentre non riuscivo a dormire e il bisogno di una nuova loro foto insieme era troppo intenso e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che mancano nove giorni e si rivedranno. Nove giorni e probabilmente ricominceranno i selfie assassini, le news, le still, gli spoiler e i miliardi di scleri.

Quindi bo, è un po' no sense, non c'è una fine vera e propria e non è molto argomentata.
Però ci sono loro.
E se ci sono loro allora va tutto bene.

Enjoy <3






"Ian."

Un sussurro. Uno di quelli che ami, sibilati tra la folla e il chiasso, e che eppure si riconosce. Anzi, tu lo riconosci, perchè quella voce la brami ogni secondo di ogni giorno. Lo riconosci perchè lo aspettavi da mesi. Perchè anche se sei incazzato nero con lui, non puoi che sussurrare il suo nome in risposta, ancor prima di girarti a guardarlo.

"Michael."

Senti il rimure dei suoi passi sempre più vicino, così ti giri per guardarlo negli occhi e perderti in essi. Come fanno a ricordarti l'oceano, se sono marroni? Eppure sono profondi, intensi, infiniti. Proprio come l'oceano. Non resisti più, lo stringi forte a te inebriandoti di quel profumo che hai sognato di sentire troppo spesso in questi giorni. Eppure però quando ti giravi lui non c'era mai. Non c'erano i messaggi, le chiamate, un tweet. Semplicemente, non c'era. Ed è per questo che lo spingi via, lo allontani. Perchè non è vero che 'lontano dagli occhi, lontano dal cuore', perchè non è vero che alle assenze ci si abitua. Perchè tu sei profondamente incazzato con lui.

"Ian, che...?"

"Un messaggio."

"Cosa?"

È sopreso. Non si aspettava un distacco così improvviso. Non capisce di cosa stai parlando.

"Un messaggio. È tutto ciò che ho ricevuto. In tre fottuti mesi. 'Forse è meglio non cercarci più. Non rispondere. Buone vacanze.' Dopo mesi, MESI, di baci, sussurri all'orecchio, chiamate di notte e corse di qua e di là pur di vederci anche solo per un istante perchè anche un finesettimana senza l'altro era troppo; mesi di imbucate nel camerino dell'altro; mesi in cui facevamo l'amore ovunque perchè 'non è importante il luogo, basta che siamo insieme'; mesi di amore, amore puro, amore vero. Dopo mesi, tutto ciò che ricevo è UN FOTTUTO MESSAGGIO PER DIRMI DI NON SCRIVERTI PIÙ!"

Ora urli. Non sei riuscito a mantenere la calma che ti eri promesso avresti mantenuto dall'inizio alla fine. Urli e tiri pugni sul suo petto, mentre lui rimane immobile, forse perchè lo sa che è stato uno stronzo, che hai ragione. Non piangi, però. Quello sei riuscito a non farlo. Sei fiero almeno di questo? Forse sei riuscito a non mandare completamente a puttane il tuo orgoglio.

"Ho solo fatto ciò che avresti fatto tu dopo qualche giorno. Sarebbe stato tutto più difficile, lo sai. Non ti chiederò scusa. Pensavo che in questo modo sarebbe finita così come è iniziata."

"E invece?"

No Ian non farlo. Sei incazzato nero, non puoi tornare a fargli occhi dolci solo per un paio di frasi che non sono nemmeno di scuse.

"E invece non è finito tutto, Ian. Continuo ad amarti, Ian."

"Nonono. Non dirlo!"

Ecco, sei arrabbiato di nuovo. Deciditi però.

"Cosa? Che ti amo? È così, Ian, ti amo e continuerò a farlo, anche dopo mesi di distanza."

"No. Non puoi farlo. Non puoi tornare dopo tre mesi in cui l'unico modo in cui potevo avere tue notizie era tramite un fottuto social network e dirmi di amarmi. Non puoi cazzo."

E i suoi occhi. No, Ian, non guardare i suoi occhi che sennò poi torni il cucciolo innamorato che sei ogni volta che ti trovi con lui.

"Perchè no? Perchè sarei egoista, ipocrita? Lo sono, okay? E ti amo. E non riesco a stare senza di te. E il solo pensiero di rivederti oggi mi paralizzava ogni volta che provavo a scriverti in questi ultimi giorni. Quando ho realizzato che ti avrei amato sempre e comunque, ho anche realizzato che ti avrei rivisto e allora cosa avrebbe significato scriverti? Cosa avrei dovuto scriverti? 'Ehi Ian, ho provato a non pensare a te, ma non ci riesco. Ti amo.' Saresti stato più felice?"

"Si cazzo, si! Mi sarei incazzato ma lo avrei preferito al silenzio più totale."

"Allora ti chiedo scusa. Scusa se il solo pensiero di te mi annebbia la mente. Scusa se la tua presenza nel mio letto l'ho desiderata ogni notte da quell'ultimo giorno. Scusa se non riesco a fare un discorso preciso perchè l'unica cosa a cui riesco a pensare in questo momento è baciare le tue labbra. Quelle che ho agognato ogni singolo istante di questo mese, quelle che ho sognato e risognato. Quelle che ho davanti eppure non posso baciare come ho sempre fatto perchè la consapevolezza di non meritarlo è piů forte di ogni altra cosa; perchè la paura che tu possa aver dimenticato me è più forte di ogni altro mio timore. Scusa."

Sei un debole, Ian. Lo sai vero? Si, lo sai. Però non ti importa, perchè anche tu quelle labbra le hai desiderate ogni minuto dall'ultimo bacio. E non ti importa nemmeno più del tuo orgoglio, nè dell'arrabbiatura. Non ti importa, perchè quelle labbra importano più di tutto il resto. Così ti lanci su di esse e ti aggrappi a lui come fosse la tua ancora e tu stessi affogando in mare. Le riassaggi dopo tutti quei giorni di lontananza in cui il loro sapore non era mai sulle tue, ma solo nei tuoi ricordi, e pensi che deve essere il paradiso quello. Che devi essere morto durante quella dichiarazione e quello è il paradiso. Non avresti potuto desiderare morte più bella. Le vostre lingue si conoscono di nuovo, poi si attorcigliano, si assaggiano, si adorano. E le tue mani sono ovunque su di lui mentre le sue sono ovunque su di te.

E non sai nemmeno come è successo ma ora siete entrambi a petto nudo e tu sei con le spalle al muro della stanza mentre lui maneggia con il bottone dei tuoi jeans.
E quanto ti erano mancate le sue mani sul tuo culo, la sua bocca sul tuo collo e i suoi gemiti dritti nel tuo orecchio?
E quante notti hai passato desiderando la sensazione che stai provando ora, quella dell'uomo che -nonostante in questo momento vorresti uccidere- ami, dentro di te? Forse tutte. Forse non ne passava una in cui non ti toccavi pensando a voi che facevate l'amore. Ora al posto della tua mano c'è la sua però, su di te, a muoversi veloce e a farti provare piacere. E c'è ancora la sua bocca sul tuo collo e poi i tuoi denti nella sue carne. E c'è lui che si muove deciso, che sa esattamente quali movimenti fare per farti godere. E ci sei tu che -nonostante l'arrabbiatura e nonostante sai che dopo dovrete parlare, che non è finita lì la conversazione- gli dici di amarlo e che non c'è stato un giorno in cui non hai pensato a lui. E a quelle parole lui grugnisce e geme e accelera i movimenti e tu perdi la testa.

E poi c'è lui che urla mentre viene dentro di te e tu che chiami a gran voce il suo nome mentre anche tu ti lasci andare all'orgasmo.
Ed eccolo l'odore che più ami al mondo, quello che emettono i vostri corpi sudati insieme dopo aver fatto l'amore. E non importa se lo fate mentre vi prendete a parolacce o dopo esservi detti di odiarvi. Non importa se è dopo un litigio non ancora risolto o se è rude e fatto porgendo poca attenzione. Non c'è stata volta in cui voi avete fatto sesso al posto di fare l'amore.

Perchè dopo, di amarvi, ve lo dite sempre.
  
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