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Autore: Sigyn    29/06/2014    3 recensioni
Di regine vendicative, principi e re non esattamente brillanti, vassalli frustrati, cortigiani fanboy e poeti esasperati, e molto altro ancora.
[Altamente insensata, slash e femslash molto probabili più avanti.]
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nibelungen Not

(O la Pena dei Figli del Paese della Nebbia, e anche di Tutti gli Altri)

 

 

 

 

 

Dichiarazione della Poetica

ovvero

Il Poeta rimase Anonimo per Paura delle Hate Mail

 

 

 

 

 

 

 

Vecchie leggende narrano di fatti meravigliosi

di guerre e di battaglie, di eroi forti e virtuosi,

di giubilo e di feste, di gemiti e di pianto;

di cavalieri arditi udrete meraviglie nel mio canto.

 

 

 

Il silenzio calò nella grande sala ombrosa, mentre il poeta si schiariva la voce. Poi, persa in un angolo della piccola folla della corte riunita, una voce disse: - Sarà, ma io non mi ricordo così tanto giubilo. Voglio dire, le feste c’erano, ma in genere non finivano troppo bene …

Dall’altra parte della sala, un’altra voce le rispose: - Io l’avevo detto che avrebbe cambiato troppo la storia. Chissà quanti gemiti e pianti avrà già tagliato … non sarà mai la stessa cosa, te lo dico io!

- La verità è - si intromise un cavaliere nella discussione: - che voi non sapete accettare i cambiamenti! Come se importasse davvero a qualcuno, se Sigfrido sia o no olandese, e tutte le vostre altre questioni.

- Bah! Un tipico nuovo destinatario della tradizione aurale! - esclamò un ministro, in tono sdegnoso. E così il dibattito degenerò subito in un turbinio di vecchi destinatari elitisti! e di l’accuratezza geografica è importante!, di voi date all’auditorio un cattivo nome! e di scriverò un graffiante capitolo su di voi nella mia cronaca!, e anche di svariati insulti ben poco appropriati all’ambiente cortese.

Il poeta si schiarì di nuovo la voce, più forte. Dovette ripetere il gesto un paio di volte, prima che nella grande sala le urla cessassero e venissero sostituite da quieti - benché ancora irati - mormorii che a loro volta scemarono piano nel silenzio.

Una volta che l’attenzione dell’intera corte fu di nuovo su di lui, il poeta poté ricominciare.

 

 

 

Vecchie leggende narrano di Sigfrido di Xanten,

il prode figlio di Siegmund e Sieglinde

 

 

 

- Eh no, eh! Sigmund e Signy! Non toccatemi Signy! - lo corresse poco educatamente qualcuno.

- Sigmund e Hiordis, vorrete dire. Ma certo lo sapevate, vi eravate solo confuso … - sorrise malignamente qualcun altro.

- E voi risparmiatevi il vostro sarcasmo!

- Sarcasmo! Sarcasmo?! Ah, attaccarmi così vilmente, quando io sono stato così gentile da colmare le vostre lacune!

Il poeta scosse la testa, cominciando ad irritarsi: - Sì, va bene. Sigfrido è figlio di qualcuno, comunque. Siamo tutti d’accordo su questo?

Tutti, alla fine, furono d’accordo. E fu così che il poeta tornò a narrare di Sigfrido, leggendario eroe figlio di padre incerto e di madre di dubbia fama. E, per un po’, sembrò funzionare. Ma spesso si è visto in molti autori, come la tranquillità possa finire in polemica …

- E il drago? - chiesero alcuni ad un certo punto.

- Il drago?

Il drago! si gridò nella sala, e poi il nano!, e anche il drago che però in realtà era il nano!

Quando si iniziarono ad acclamare giganti e spiriti del fuoco e lontre magiche, il poeta strabuzzò gli occhi e aprì e chiuse la bocca un paio di volte. - Quindi - cominciò, lentamente: - A voi interessano solo gli elementi pagani? I sacrilegi celebrati nelle antiche leggende? Le eresie e gli idoli degli antenati?

Un mormorio d’assenso si diffuse all’interno della piccola folla. - E le metafore dei culti solari. O della fertilità. O di qualsiasi altra cosa fossero! - si suggerì con entusiasmo.

- Ma … - disse il poeta: - I miei personaggi sono cristiani.

Non appena ebbe finito di dirlo, metà della grande sala si svuotò. - Fermi! Qualche nano c’è … - provò il poeta, disperato, ma non gli valse a nulla.

Con le lacrime agli occhi, il poeta guardò ciò che rimaneva del pubblico. Poi, ripensò alla parte che sarebbe dovuta seguire nel suo discorso: l’incontro di Sigfrido e Brunilde, e poi gli amori di Sigfrido e Crimilde.

Prima che i resti della corte potessero esprimere le loro opinioni sulle due dame e disquisire su quale delle due avesse più diritto al nobile amore dello splendido eroe - lei l’ha visto prima e poi quella là gli ha sicuramente dato un filtro d’amore! Lei l’ha vendicato invece di farlo uccidere come quell’altra! -, il poeta si affrettò a proporre: - E se ricominciassi da Crimilde?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NdA:

 

 

 

Sì, questa roba sarà piena di inside jokes su Wagner, la Saga dei Volsunghi e la mitologia norrena in generale. Oh, e un piccolo riferimento a The Princess Bride - o La storia fantastica, per quanto questa traduzione sia generica e poco ispirata ... - che spero qualcuno saprà cogliere. ;)

Il primo brano citato viene dalla traduzione a cura di Luigi di San Giusto, trovata su Liber Liber. Il secondo è una mia invenzione e non è presente nella versione originale.

 

 

  
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