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Autore: WhiteAngel    29/06/2014    0 recensioni
[Fargo]
Conosciamo la storia, Mr Numbers e Mr Wrench sono due killer mandati da Fargo per indagare su un omicidio. Oppure no?
Della serie 'quello che il telefilm non ti dice' su questa splendida coppia!
"Who are you?"
"Fargo sent us"
Liberamente ispirata alla miniserie del 2014 "Fargo" - Spoiler se non avete visto la serie dall' ep02 in poi
Genere: Azione, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
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Salve gente! Premetto che SFORTUNATAMENTE i personaggi di questa storia non sono miei ma sono stati creati dai fratelli Coen e dai loro sceneggiatori nella miniserie Fargo, liberamente ispirata all'omonimo film del 1996.
I personaggi che sto per andare a trattare sono due killer, quindi aspettatevi contenuti più o meno forti durante la storia. Inoltre uno dei due è sordomuto, per cui è stato difficile andare a trascriverne i dialoghi. Di conseguenza ogni qual volta il personaggio e il suo collega-traduttore si esprimono troverete questo: "#" prima del dialogo, sta a indicare che nella realtà il discorso è avvenuto nel linguaggio dei segni.

Detto questo vi lascio alla storia! (E vi suggerisco caldamente di vedere il telefim)







“Siamo in anticipo.”
“…”
“Giusto, non puoi sentirmi.”
 Era da stupidi distrarre il mio collega che stava guidando per dirgli una cosa così futile nel linguaggio dei segni, per cui continuo a fissare la strada attraverso i rayban neri, nonostante la presenza del sole non fosse poi così tanta, il bianco accecante della neve tutt’attorno poteva essere davvero fastidioso.
Insomma eravamo in due, io e Mr Wrench, il mio collega sordomuto, i due killer mandati da Fargo per l’omicidio di Sam Hess.

Non appena passiamo il cartello di 'benvenuti in città' la macchina rallenta e lui si gira a guardarmi con fare interrogativo. Ho già capito cosa vuole.
# “Dato l’anticipo possiamo…”
 Un piccolo giro nella città di Bemidji lo si poteva sicuramente fare, per cercare una dannata biblioteca, ovvio. Il mio collega, oltre che un assassino inquietante di due metri, è un gran lettore, quindi ogni volta che arriviamo in una nuova città, ne andiamo a vedere la biblioteca. Lui prende in prestito due o tre libri che puntualmente non riportiamo indietro, poi usciamo.

Dopo il terzo giro però perdo le speranze. Le poste, vari supermercati, teatro, chiesa, c’era tutto tranne la fottuta biblioteca.
Wrench ha un’espressione da derelitto. Mi stringe il cuore quando fa così, davvero.
# “Rifai il giro.”
Niente. Solo neve. Solo bianco bianco bianco bianco e nient’altro che bianco.



La rimessa di Hess è ormai vicina, si distingue nettamente il cartellone pubblicitario e noi abbiamo perso troppo tempo. Un piccolo tocco al braccio destro è più che sufficiente a fargli capire le mie intenzioni. Ormai ci intendiamo abbastanza bene dopo mesi di lavoro insieme.

Ci stavano aspettando ovvio, in fondo eravamo stati annunciati, appena scesi dalla macchina la saracinesca della rimessa Hess si apre quasi immediatamente.
Come al solito io sto un passo avanti, con l’espressione più seria che riesco a mantenere…a lui viene naturale assumere un tono, invece a me no, decisamente no, mi viene solo da ridere. Prima mi cacavo solo sotto anche di fare queste cose, ma ormai è pura routine.

“Siamo qui per Hess.”
Un ragazzetto spaventato e occhialuto ci viene incontro.
“Ah s-sì dovete parlare con Mr Gold, sta arrivando... Oh, eccolo qui!”
“Mr Gold?”
“Sì sono io…e voi siete…?
“Ci manda Fargo.”

Appena entriamo e io sto per iniziare a far domande qualcosa mi tocca dietro, è Wrench, vuol sapere della biblioteca.

“Mr Gold, non c’è una biblioteca in città…PERCHE’ non c’è una biblioteca in città?”
“Emh non saprei…tagli ai fondi?”
Cerco di togliere subito ogni dubbio a Wrench, so benissimo quanto è interessato alla questione e infatti mi guarda tutto speranzoso.
# “Il tizio dice che non lo sa.”
Il tempo di rigirarmi e mi chiama di nuovo.
# “Fagli sapere che la sua cravatta è assolutamente orribile.”
Ovviamente non posso dire al tizio che la sua cravatta è orribile, anche se lo è davvero, a sfondo blu con dei ghirigori barocchi del cazzo. Orribile. Penso di aver fatto una risata in faccia al tizio durante la battuta di Wrench, poco male. A volte sa farmi divertire.
“Il mio collega dice che dovrebbe esserci una biblioteca in ogni città.”
“Sono d’accordo! Gli dica che sono d’accordo…” sembra spaventato da Wrench e non poco.
# “Wrench, sua madre l’ha comprata per lui.” Sì ok sto mentendo, ma non potevo deluderlo. Se mi chiede della cravatta io gli parlo della cravatta, stop.

 Ma basta chiacchiere.

“Mr Gold, Fargo ci ha mandati qui per capire cos’è successo a Hess.”
“L’hanno pugnalato alla testa, mentre era in uno…in uno strip club con una ragazza.”
Comunico a Wrench questa storia della prostituta. Ed ecco che inizia a far domande insulse.
# “Mentre scopavano lui stava sotto o la prostituta lo fotteva da sopra?” mi chiede.
# “Che cosa??? Vuoi chiedergli espressamente la posizione in cui fotteva con la ragazza?”
# ”Certo! Potrebbe trattarsi di informazioni importanti! Per quanto ne sappiamo potrebbe essere stato fregato. Magari su una barca!  Tutto ad un tratto un pesce spada è saltato fuori dall'acqua e gli è atterrato sulla nuca. Potrebbe essere.”
“Ok, Ok va bene!” Dio quanto lo odio quando fa così, è un precisino del cazzo. Tra l’altro quando si scalda il movimento di quella giacca marrone piena di frange di cui va tanto fiero lo fa sembrare ancora più incazzato.
“Mr Gold, il mio collega vuole sapere se l’omicidio era collegato al business di Hess.”
“No, no non credo, non aveva contrasti con altre ditte. Più che altro il giorno che  Sam Hess è morto, un tizio è passato di qui chiedendo di lui, l’ha guardato e se n’è andato. Ora che ricordo aveva una cicatrice sulla fronte.”
Riporto tutto a Wrench, questa storia puzza troppo.
“Ehi Sam Hess era un mio amico ok?” si affretta a dire, ma si avvicina un po’ troppo e il mio gigante personale sta già per alzare una delle sue enormi mani per difendermi. Ok forse non lo odio così tanto.
“Volevo dire…era un cretino e tutto il resto, ma era mio amico… Cosa farete al tizio che l’ha ucciso? Lo troverete?”
Mi giro verso Wrench per l’ennesima volta, si sta passando una mano tra i capelli biondi visibilmente annoiato. # ”Gold vuol sapere cosa faremo al tizio che ha ucciso Hess.” E lui di tutta risposta mima un tagliagola con l’espressione più cattiva che riesce a fare. Cazzo se fa paura.
“…lo troveremo, ovvio.” Aggiungo io forse in modo troppo spensierato e allegro. Il tizio ha una faccia sconvolta. Un sorrisino di circostanza ci sta tutto.

# ”Non resta che andare nel bordello dove hanno trovato Hess, non trovi?”
Un cenno d’assenso e ci mettiamo in marcia.  Questo lavoro lo voglio sbrigare in fretta, abbiamo poco tempo e soprattutto pochi soldi grazie a quei pidocchiosi di Fargo. Dormire in macchina con questo freddo non è una buona idea. Se poi gli si congelano le frange chi lo sente a quello.
                                                                                          ___

“Buonasera bei signori, cosa desiderate? Possiamo offrirvi sesso, droga, alcool! Davvero, massima collaborazione.”
Incominciamo male, il proprietario di questo bordello da quattro soldi sta già iniziando a corromperci. E’ un tizio sulla quarantina, bello in carne, un po’ viscido. Accanto a lui c’è la prostituta di Hess.
“Sapete chi siamo e da dove veniamo. Non fate scherzi.”
“Sì ok ma ho già detto alla polizia che quando l’hanno accoltellato non ho visto nessuno! Avevo gli occhi pieni di sangue.” Anche Hess non doveva vederci bene, questa prostituta che sta parlando è una vera racchia.
“Però pensandoci…in effetti potrebbe essere stato Lenny, quel tizio al bancone.”
 
Fantastico, è fatta. Io e Wrench ci avviciniamo al bancone per scambiare quattro chiacchiere con il -trapocomorto - Lenny.

Mi siedo accanto a lui, sta sparando quattro cazzate sui cani russi nello spazio per far colpo sulla barista, che sfigato.
“Ehi barista il mio amico vuole una Fanta e io un’acqua calda con limone. Grazie”
“Ma da che circo di merda venite voi due?” mi chiede lui.
Simpatico questo Lenny. Una risata gliela concedo.
Wrench mi tozza e inizia a gesticolare. Anche stavolta ho già capito.
“Il mio amico qui dietro vuole sapere come ti sei fatto quella ferita in fronte.”
“Il tuo amico sta cercando un fidanzatino per caso? Perché qua ci vanno i cazzi che cercano fica non le fighette che cercano cazzi.”
Ancora più simpatico questo Lenny, devo ammetterlo.
“No davvero, ma come ti sei ferito?” insistere insistere e ancora insistere, senza cercare di ammazzarlo. Almeno non ora.
“Levatevi dal cazzo stronzi…”
E’ davvero simpatico, ora mi sta mostrando una coltellaccio, accarezzandolo come se fossero le tette della barista, ridicolo.
Mi avvicino per sussurrargli… “Lenny ti piace giocare con i coltelli?” credo di avere un’espressione da vero depravato. Wrench ridacchia.
“Rompi un altro poco il cazzo e lo scoprirai, coglione. Tu e quel microbo di merda.”

Ci vuole poco a legarlo, imbavagliarlo e metterlo in macchina, il mio collega sa il fatto suo. Domani mattina lo portiamo alla rimessa.
Intanto il proprietario ci ha offerto di passare la notte lì. Io e Wrench. Stessa camera.
“Ehi amico inizi tu con la guardia vero?” non serve sempre usare il linguaggio dei segni, ormai ha imparato bene anche a leggere le labbra.

Non faccio neanche in tempo ad entrare in camera e a spogliarmi del tutto che bussano alla porta. Una rossa con due belle tette e ovviamente mezza nuda.
# ”Menomale che dovevi stare di guardia!”
# ”Ho cercato di non farla entrare ma non mi piace picchiare le donne.” Cerca di comunicarmi qualcos’altro ma la ragazza non glielo permette e cerca di divincolarsi.
“Fatemi entrare vi prego, anche se non volete far niente. Ho bisogno della mancia che mi hanno promesso.”
Fisso Wrench con fare interrogativo, non sembra molto contento della cosa.
“Per favore…” lei addirittura mi supplica.
# ”Va be, falla entrare. Tra due ore ti do il cambio.” Il grande orso sbuffa e chiude la porta.

La ragazza è carina, io sono già in mutande e offre la casa. Tanto vale la pena di approfittare.
“Ok senti, ti faccio contenta ma…numero uno, tu NON mi hai mai visto, numero due, dopo stasera non cercare alcun contatto o sarò costretto ad ammazzarti e numero tre...spogliati.”




Mi sveglio di soprassalto, tutto sudato. L’orologio indica le 4 di notte, qualcuno russa. Mi sa che le due ore sono abbondantemente passate.
Due secondi per riprendermi e asciugarmi la fronte e noto con piacere che a destra ho la ragazzina, a sinistra, Wrench.
In tre in un letto matrimoniale quando l’orso potrebbe occuparlo senza dubbio da solo. Ecco perché sono sudato.

Lei è sveglia e mi sta addosso “Ben svegliato…sai che hai davvero un sacco di bei tatuaggi…”
Le donne hanno uno strano modo di comunicare, accarezzarmi il petto e parlarmi con voce sensuale, perché non mi chiede direttamente di rifarlo?
“Quando lo rifacciamo?”
Appunto.
“Cioè, quando mandi via il tuo collega?”
“Perché dovrei?”
“Vuoi che ti veda nudo?”
“Non sarebbe la prima volta.”
Wrench russa come un trombone intanto. Se solo sentisse…
“C-Cioè che significa? State insieme?”
“Una cosa del tipo.” Credo di avere un sorriso ebete stampato sul volto, lei invece ha un’aria molto traumatizzata. “Comunque penso tu possa ritornare in camera tua.”
“S-sì. Comunque…scopi bene per essere una fottuta checca. Ciao.”

Cazzo, mi ha dato del frocio. Dopo che me la sono scopata in ogni posizione possibile?
Mentre quella stronza raccoglie i suoi vestiti me ne sto imbambolato a guardare l’orologio e a pensare a me e Wrench. E’ vero che ci siamo visti nudi una marea di volte, ma è normale quando praticamente vivi e lavori insieme no? Quando la stronza chiude la porta ri-crollo sul letto.
Lui brontola nel sonno. Quando fa così è meglio svegliarlo, starà sicuro facendo qualche incubo e se si dimena nel letto mi ammazza.
Scosto il lenzuolo, o almeno ci provo, c’è qualcosa che lo impedisce. Faccio forza ma niente.
Ah. La sua mano, la mano del mio amico/collega è pericolosamente vicina al mio…

Cazzo.


 
  
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