What
i really want.
Era
da tempo che non tornavo con una fiction di su Ranma ½ .
Seppur sia passato
tanto tempo non ho affatto perso la mia passione per
quest’anime/manga, né per
la scrittura e sono tornata dopo ‘L’onda
Perfetta’ e ‘Seven days for you’ che
paiono ormai preistoriche, con una nuovissima long fic tutta per voi.
Premetto
che è un’introspettiva e quindi racconta la
vicenda dal punto di vista di
Ranma/Akane, capitolo per capitolo, l’ho trovato un modo
migliore per
rappresentare al meglio i sentimenti e le sensazioni dei personaggi
all’interno
della vicenda che seguirà [Attenzione è un rating
V.M. , seppur non ci siano
scene esplicite, ho preferito catalogarlo in questo modo, si sa
mai]. Ps. Se avete domande o problemi sulla fic, o da segnalarmi altro,
sarò felice di rispondere ai vostri commenti
in questo forum N di Nibunnoichi
dove c'è la mia cartella dedicata alle recensioni.
Vi auguro
una buona lettura quindi, al prossimo capitolo.
Capitolo
Primo : La quiete dopo la tempesta o viceversa?
Ssh.
L’uggiolare del vento quieto tra i capelli.
Incute forse timore ascoltare il riverbero di quest’urlo?
Udito teso, sin
troppo. Braccia incrociate dietro la nuca, a sorreggere il peso
eccessivo del
capo. Stanotte paiono pesanti anche i pensieri. Ed è il
tetto, come ogni sera
da due anni a questa parte ad accogliermi come
‘pensatoio’. Rifugio del mio
silenzio. Socchiudo le palpebre, godendomi me con la notte,
stringendomi nel
suo abbraccio più che posso, come un moccioso.
Ennesimo
litigio. Ennesimo errore, mio ovviamente.
Dove sbaglierò mai, me lo sono sempre chiesto senza trovare
risposta.
Screanzato. Stasera me l’hai detto così tante
volte che nemmeno mi sono sprecato
a contarle. Sospiro, la gabbia toracica che sale e scende. Il battito
cardiaco
che si muove in perfetta simbiosi col mio stato d’animo.
Incazzato o nervoso è
la stessa cosa, non mi calmerò prima di domattina. Quella,
è sempre capace di
rendermi le giornate pessime. Distorco le labbra appena. Non riesco ad
abituarmi all’idea d’essere il
‘fidanzato’ di una mocciosa. Toh, figuriamoci
che il più delle volte è lei che da del bambino a
me. Potrei anche considerarla
un fardello noioso se soltanto io…
Piego
gli avambracci contro il capo, tentando di
coprirmi la faccia, pressandola a più non posso per
distogliere quel pensiero
scomodo dalla testa. Hai mai pensato a lei come qualcosa di
‘più’?. Questo mi
dice la testa, incessantemente. No e poi no, questa è la mia
risposta. Sempre.
C’è chi direbbe che mento a me stesso,
c’è chi direbbe che dovrei essere ligio
al mio ‘dovere’ di ‘fidanzato’.
Dovere di cosa? Ho forse scelto io di esserlo?
No. Dannazione. Mi sollevo completamente, stanco di delirare sempre e
solo su
di lei. Uno schema fisso sin da troppe ore . Non riesco a togliermi
dalla testa
quella faccia da schiaffi che si ritrova quando mi sodomizza. Raccolgo
le gambe
al petto, andando ad incrociare gli occhi contro il naso per osservare,
di
nuovo, quel cerotto postovi sopra. “Oramai sei
un’abitudine pure tu, eh amico
mio?” Perfetto. Sto
familiarizzando
con un cerotto. “Certo Ranma, chiamiamo pure bende e tutto il
resto per fare un
comizio tutti assieme”. Dei sto impazzendo seriamente, ho
bisogno di una
vacanza, di relax, di un … bagno, ecco si. Quello.
Porto
la mia ‘carcassa’ o quello che ne rimane oggi
presso il bagno, sembrano lunghe anche le scale stanotte. Chiudo gli
occhi,
evitando di scivolare ancora sull’argomento
‘Akane’, ecco, ma sono un cretino
allora. Scuoto la testa aprendo la porta e richiudendola dietro di me
di
scatto, odio pensarci. L’acqua scorre, m’immergo
completamente sino al naso.
Ecco, ora sto un pochino meglio. L’unico imbecille che alle
tre del mattino si
fa un bagno sono io, ovviamente. Ho voglia di restare un pochino con me
stasera, solamente. Poggio indietro il capo, sulla superficie della
vasca. “Mh”
non faccio in tempo a chiudere gli occhi che un tonfo sordo mi
risveglia dalla
‘relax-mission-impossible’.
“Cosa
c’è ora?” m’affaccio dalla
finestrella, tanto
per rendermi conto della situazione. Chiedo troppo se
‘tento’ di farmi un
misero bagno? Nemmeno questo ora? La parola ‘Ranma’
e ‘Rilassarsi’ nella stessa
frase stonano come ‘Ryoga’ e ‘vittoria
contro di me’. Poggio il braccio sul bordo
della vasca, ho capito. Mi sollevo completamente avvolgendo
l’asciugamano
contro il corpo. Non c’è pace in questa casa.
Apro
la porta, lentamente, solamente per rendermi
conto di non essere l’unico deficiente sveglio. Happosai sta
rientrando dalla
battuta di ‘caccia’ notturna. Quel vecchio
feticista maniaco pervertito, bleah.
Quanti anni avrà per fare certe cose? 340 o giù
di li? Sono sempre dell’idea
che abbia lasciato casa nel cretaceo. Intanto mi smuovo per rientrare
in
camera, si sa mai, quel rimbambito potrebbe mettersi in testa di farmi
provare
uno dei suoi reggiseni anche a quest’ora. Piano, piano. Passo
dinanzi la camera
di Akane. E’ semi aperta, non ci faccio troppo caso,
semplicemente passo. Se
solamente non avessi sentito quel
“Ranma…” pronunciato a
denti stretti, io, da povero scemo ovviamente non
so farmi i cazzi miei. Mi addentro come un ladro in camera sua,
ripetendomi
mille volte la stessa cosa – se mi scopre sono morto, se mi
scopre sono morto-
ma che diavolo ci sono entrato a fare allora?
“Ranma…”
ancora. Vuoi vedere che mi sta sognando?
Sulle labbra mi compare un sorrisetto piuttosto sornione, prima fa la
difficile
e poi. Mi fermo. Un sottile filo di luce s’intromette ad
infastidirle il sonno,
muove di poco le labbra e il polso, ora sollevato di poco vicino al
capo,
smuovendosi sotto le lenzuola. Deglutisco appena. Per un attimo avevo
pensato
si fosse svegliata, fantasie mie.
Avanzo
ancora un po’, parandomi tra finestra e
letto. Non troppo vicino, si sa mai, ho imparato da ‘equivoci
passati’ a stare
lontano da quel letto. “Ranma sei uno scemo deficiente
cretino…mhhh…”. Ti
pareva. Un espressione indecifrabile m’è appena
passata dinanzi alla faccia,
pure quando dorme sogna di insultarmi?
“Kawaiikune”
esordisco basso, semplicemente, prima
di voltare i tacchi per andarmene. “Aspetta” la
voce di lei mi sorprende
nell’oscurità della stanza.
“C…Caz…” , mi volgo a
moviola, pregando tutti i
santi che fosse solo la mia immaginazione. Rimango invece sorpreso,
anzi,
annichilito da lei. “A…Akane?” ha
spostato il lenzuolo dalle gambe,
distendendosi completamente sul letto, facendomi uno strano gesto con
l’indice
verso di sé. “Su, vieni…” mi
intima con un accento ‘stranamente’ sensuale.
Reclino di poco il capo senza capire a cosa alluda, nah, quella non
è Akane – è
un alieno che le somiglia.
“C…cosa
c’è?” possibile che io sappia solamente
balbettare frasi insensate e rimanere in piedi come uno stoccafisso,
mezzo nudo
dinanzi a lei? Per la cronaca ‘il mezzo nudo’ mi
era sfuggito. Arrossisco ora,
pesantemente anche. “Come cosa c’è? Sai
… il letto è così grande per una
persona sola… vieni a farmi compagnia?” Oddio. In
questo momento non saprei
dire dov’è arrivata la mia bocca o di che dannato
colore è diventata la mia
pelle, so soltanto che sto cominciando a provare un intenso senso di
vertigine
misto al divampare d’un fuoco inesistente, laggiù?
Oh dei. Sto svalvolando, mi
è parso che ‘lei’ mi stesse invitando
‘nel suo letto’, sono impazzito, prima
parlo coi cerotti, ora ho le visioni.
L’unica cosa che si sposta di me sono le iridi
che ora, lentamente
scivolano dal volto di lei sino alle gambe, non volutamente.
D…da
quando ha delle gambe così…così. Ranma
maledizione! Oddio, l’influsso del vecchiaccio. Porta
scarogna un pervertito in
casa. Serro le palpebre immediato. Non guardare su. “Eddai,
non farmi insistere
Ranma, vuoi che venga a prenderti?” continua con
quell’ardire nel tono che mi
fa…mi fa…mi fa… ahò, il
disco! Scuoto la testa energicamente più volte. Non
è
possibile, non è lei. “Akane ma mi dici
cos’hai?” inarco le sopracciglia
scaldandomi appena. Lei si solleva, s’avvicina. Oddio. Troppo
vicina. La sua
mano si posa sul mio volto, sulla guancia precisamente, cominciando a
scendere
lentamente. Scappa, scansati fai qualcosa perdiana, no, morto. Rimango
qua
davanti come imbalsamato dal suo tocco. Si avvicina al lobo destro
dell’orecchio, soffiandoci dentro appena. Un brivido mi
devasta la spina
dorsale in un lampo, contribuendo al rizzarsi immediato del codino
dietro la
nuca … e oserei dire, assieme a
‘qualcos’altro un po’ più in
basso’.
Deglutisco. Mi sembra d’ingollare un macigno piuttosto che
saliva. Sudorazione
all’eccesso, ho l’impressione che tra poco dovremo
spostarci in gondola qua
dentro, il muscolo cardiaco che prende a battere
all’impazzata. Oddio un
infarto, lo sento. “Allora? Devo chiederti esplicitamente di
fare l’amore con
me?” ecco. Presente il suono dell’apparecchio
ospedaliero che controlla i
battiti cardiaci? Ecco. Il mio in questo momento è
decisamente piatto. Secondo
me mi è appena preso un infarto.
“A…a…a…” si
domani. Se vado avanti di questo
passo contribuirò all’invecchiamento di Akane
seduta stante. Indietreggio di un
passo appena. “Che hai detto?” No, devo avere
qualche serio problema di udito
perché, oddio, dov’è che sta mettendo
la mano? Ma perché cavolo non mi muovo
io? Semplicemente il mio ‘corpo’ non ne ha voglia.
“Non
mi rispondi, scemo?” mi sussurra sorridente
tirandomi per la mano verso il letto. “A…Akane che
stai dicendo? N…non
posso…n…non
poss…possiam…” finisci la frase su.
Mai, la bocca pare aver perso
saliva in modo improvviso. Acqua? “Ranma, certo che possiamo,
sei il mio
fidanzato no?” Io annuisco. COSA? Ma sono rimbecillito
completamente?
“No.”
Mi salvo in corner distaccandomi dalla sua
presa. Il sorriso sulle sue labbra muore, mentre gli occhi le divengono
lucidi.
“Non sono abbastanza per te?” l’osservo
silente, riesce a mantenere quell’alone
estremamente sexy anche dietro le lacrim…no, remake, io ho
appena definito quel
cetriolo di Akane ‘sexy’? Sono decisamente divenuto
pazzo. Domani credo che
andrò dal dottor Tofou per un controllo di vista, udito,
tatto e tutto il resto
: anzi, un check up completo. Se mai ci arriverò a domani
intero.
“N…non
è…cioè…che tu non
sei…ma noi…” buonasera,
tanto, per me esprimere un concetto che abbia senso compiuto in una
situazione
simile è del tutto fuori discussione. Akane torna in te ti
prego, oddio ma puoi
anche rimanere così eh. Due pensieri contrastanti,
decisamente. “Smetti con i
ma… io ho voglia di te” mi seduce nuovamente,
stavolta senza darmi tempo di
ribattere, scivola con le labbra direttamente sul collo. E qui, signori
io vi
saluto. Amen. “N…non…” chiudo
gli occhi, so fare solamente questo, desidero con
tutto me stesso che continui quel che ha cominciato se non
fosse…
“Ranma,
dannazione! Vuoi stare li immobile come uno
stoccafisso tutta la notte?” scuoto il capo, osservando
dinanzi a me un’Akane
piuttosto incazzata che mi guarda furibonda. Oh my, era solamente LA
MIA
IMMAGINAZIONE? Mi sono fatto un viaggio epocale solamente passando
davanti alla
sua porta? Le mie labbra si distorcono in una smorfia di delusione. Lo
dicevo
io che quel maniaco di Happosai aveva influssi negativi. “Eh?
Ma che vuoi che
me ne freghi … non verrò di certo a letto con
te” ma che cazzo ho detto?
Lei
mi fissa scioccata. “Ma chi ti ha chiesto di
venire a letto con me! Brutto maniaco depravato porco
maiale!” e come al solito
una miriade di oggetti non identificati volano fuori dalla stanza, si,
signori
anche alle tre del mattino Akane sa essere una rompiscatole di prima
categoria.
Scappo a gambe levate rintanandomi in camera. Mi sarei schiaffeggiato
all’infinito per quell’immensa figuraccia. Ecco,
direi che è meglio dormirci
sopra.
Due
ore dopo.
Non
è possibile. Non riesco ancora
a dormire? Non riesco a togliermi dalla testa
quell’immagine, quelle labbra, quella…quella.
Oddio vi prego datemi un cazzotto
in testa ma dove sono Kuno e company quando servono? Mi rigiro nel
letto
insistentemente. Non è da me fare ‘certi
pensieri’ su ‘Akane’ per giunta. Ci
deve essere di mezzo qualche intruglio di Happosai importato dalla
Cina, non
c’è altra, logica spiegazione. Oppure devo
assolutamente farmi curare da un
medico bravo. Dormi Ranma, dormi. Non ci riesco, non ci riesco. Serro
le
labbra. Perché non esiste un modo per spegnermi la testa
maledizione?
Fine
Primo Capitolo.
Vi
ho lasciato un po’ d’amaro in bocca? Eheh. Beh,
se volete sapere come continua non vi resta che leggere il capitolo
successivo,
aggiornerò molto presto. Sayou.