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Autore: Son of a preacher man    30/06/2014    0 recensioni
«Sono a conoscenza del fatto che questo vi sembri un normalissimo video, ma sapete... chi meglio di me può ricredersi su quanto certe piccole convinzioni possano rovinarti la vita?»
Ispirato a 13, di Jay Asher, con personaggi di un'altra mia storia, ma non è necessario averla letta per capire ciò che succede in questo spin-off.
Genere: Malinconico, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Threesome
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⁞ Quinto video ⁞
“Anche la più insignificante delle comparse può determinare il tutto.”
 
Clicco play.
Dan è a torso nudo, sudato, con un dizionario in mano.
Risalta la collana dei Doni della Morte, sullo sfondo. Lui amava Harry Potter.
« Paradosso. Affermazione apparentemente illogica, assurda, che può rivelarsi valida. »
Rimane in silenzio per qualche secondo, prima di deglutire con gli occhi chiusi e la testa bassa.
Anche io e Giulio non parliamo, nonostante le nostre mani continuino a sfiorarsi.
« La mia vita era diventata, quindi, un paradosso. Ero diventato una pornostar, ero stato smascherato e reso indifeso davanti a tutti... ma da quel giorno, la mia reputazione salì a dismisura, anche in senso positivo. Esatto, far parte di un filmato popolare, seppur su YouPorn, ha i suoi vantaggi. »
Nel video sorride, sospirando e pulendosi la faccia, molte volte a causa delle fastidiose goccioline di sudore che lo ricoprono. Spero non abbia preso delle pillole.
« Sono sempre stato un ragazzo egocentrico, sapete? Uno di quelli insopportabili, che parlano continuamente di sé stessi e dei propri pregi, ma che in realtà lo fanno solo per nascondersi, per non far intravedere quel lato che odiano. Il lato oscuro, quello dei segreti e delle paure. Ebbene, il porno ha permesso a tutte le mie fobie di espandersi e diventare di dominio pubblico. Fortunatamente, siete stati così stupidi da non annientarmi... o almeno, di non puntare su quello. »
- Che intende? – chiedo, un po’ disorientato.
Giulio scrolla le spalle.
Sembra interessato, almeno quanto me.
« Il mio corpo era l’unica cosa di cui potevo andare fiero in una situazione simile, se me lo aveste portato via, facendo nascere insicurezze, di certo non sarei sopravvissuto fino a ora. Voi potevate sputtanare la mia forma fisica, le mie espressioni da orgasmo. Prendermi in giro per la bocca aperta, per gli schizzi di sperma che mi ricoprivano ma, allo stesso tempo, non potevate farlo. Eravate consapevoli che tutti, di nascosto, ammiravate quel video. Ammiravate il mio corpo. D’improvviso, ero diventato la divinità del sesso adolescenziale, incriticabile a livello fisico e potente a livello morale... abbastanza potente per farcela. Mi sentivo un Dio in grado di affrontare qualsiasi cosa, compreso un mio porno che girava per la scuola da mesi. ».
- Fantastico.
- Sì, davvero, è un grande.
« Infatti, mi riscrissi a teatro. Non ero sicuro di farlo, faceva troppo “stereotipo della checca fissata con le star del cinema americane”. Sì, insomma, non ho mai visto il cliché della giovane pornostar gay che si iscrive a teatro per imparare a recitare. »
Voleva fare l’attore, lo sapevano tutti. Si vergognava perché si sentiva giudicato, ma dopo lo spargersi del video, ha acquisito una sicurezza assurda.
« Sì, è stato figo. Diciamo che il colpo di grazia è avvenuto in seguito alla mia iscrizione. Quindi, se non fate parte del club di teatro, state tranquilli che non verrete nominati. »
Fermo il video.
- Fai teatro?
Annuisco, abbassando la testa per non far vedere le lacrime.
Lui mi afferra per la schiena e mi avvicina a sé, stringendomi forte.
Ho perso tantissimo, in una notte.
Uno dei miei pochi amici, per quanto poco gli avessi parlato, e il mio fidanzato, che pensavo sarebbe durato una vita.
- Devi essere forte. – mi dice lui, fissando il corpo nudo sul monitor dell’I-pad.
- Per cosa? Per farmi schiacciare ancora di più? – chiedo io, singhiozzando.
Lui non risponde, ma sono pronto a ripartire.
So benissimo di trovarmi nel treno delle confessioni di Dan, ma devo ancora trovare il mio sedile. Se prima speravo di essere chiamato per primo, ora spero solo di non rientrare nemmeno nell’ultimo dei video.
« La verità è che amo il teatro. Praticamente, passo giornate intere davanti allo specchio a recitare, recitare e improvvisare i monologhi più strani, badando alle mie espressioni e ai miei sguardi. »
E si vedeva: era bravissimo. Sprizzava passione da tutti i pori.
« Trovare gente sulla mia stessa lunghezza d’onda è stato stimolante ma, a lungo andare, distruttivo. »
Mi scappa un singhiozzo. Giulio non reagisce, è concentrato a fissare lo schermo, con un’attenzione davvero notevole.
So benissimo cosa intende Dan. Ci conosciamo da qualche mese, certo, ma non c’è stato giorno senza che ci parlassimo o messaggiassimo.
In generale, credo che si riferisca un po’ a tutti per quel nodo venuto al pettine, riguardo le audizioni per il festival invernale, dove ci saremmo esibiti. O ci saremmo dovuti esibire, meglio dire.
« Bene. Bando alle ciance, parliamo di Dalila. ».
Hey, fermi tutti. Dalila non conosceva Dan. O meglio, si ignoravano.
« Oh sì, mia cara, sono venuto a sapere tutto. Non che possa importarti, suppongo. Ovviamente, venendo derisa ogni giorno a causa della tua acne, ti senti in diritto di trattare male chiunque ti si avvicini, senza nemmeno preoccuparti di quel che dici o fai alle loro spalle. ».
Effettivamente quella ragazza ha più pus che pelle in volto.
- Acne forte?
- Fortissima.
« Avremmo potuto essere amici. Voglio dire, entrambi eravamo giudicati per cose che ci erano sfuggite di mano. Tu facevi la stronza in modo completamente naturale, mentre io mi atteggiavo da troia, giusto per assicurarmi che la fama del mio video diventasse riflesso di quella reale. Scusami se mi permetto, ma credo che entrambi ci siamo iscritti a teatro per sfogarci. Per permettere ai nostri problemi di evaporare attraverso esercizi di improvvisazione e interpretazione, dove entrambi sappiamo non c’è scampo. »
Amo questi discorsi da parte sua. Si vede che ci tiene molto al teatro.
« Non puoi fingere di provare qualcosa che non senti tuo. Sarebbe come inscenare qualcosa che non ti appartiene. Credo che, recitando con empatia, anche la più insignificante delle comparse possa determinare il tutto.»
Giulio mi circonda i fianchi con le sue pallide braccia, mettendomi in una situazione piuttosto imbarazzante.
Avevo problemi a farmi toccare da Fabrizio, che era il mio ragazzo, figuriamoci da un ragazzo che conosco da tre giorni.
Mi concentro sul video per evitare di farmi venire una crisi di panico.
« Per qualche strano motivo, mi prendesti di mira. O meglio, ci prendesti di mira. In poche parole, hai reso la vita un inferno a un sacco di noi. Certo, forse con me hai fatto il minimo, voglio dire... hai solo reso virtuale la mia fama reale, che a sua volta era stata resa vivibile grazie ad internet. »
Contorto, ma efficace.
« Un “back to the basic”, diciamo. »
Continuo a non afferrare il concetto.
« Non fate finta di non capire di cosa stia parlando. Capirei un gruppo Whatsapp dove sparlate di me... ma addirittura una pagina Facebook, sapendo che io avrei potuto vederla e segnalarla da un giorno all’altro? Stiamo scherzando? »
Ok, questa me la sono persa.
« L’ho scoperta in modo totalmente casuale. Eravamo alle prove di teatro, tu eri seduta a digitare chissà cosa sul tuo cellulare, assieme alle tue amiche, mentre io stavo con Lohn dall’altra parte della stanza. »
Appena sento il mio nome, comincio a tremare.
Giulio sembra averlo notato, dato che mi stringe ancora più forte. È... tranquillizzante.
« Poi mi avvicinai per l’esercizio di respirazione che facevamo sempre assieme, e notai l’applicazione del “Gestore delle Pagine Facebook” sintonizzata su quella dannatissima pagina. »
- Santo cielo, che bastarda! – esclamo io, arrabbiatissimo.
- Quando non hai niente da perdere, puoi distruggere tutto quello che hanno gli altri.
Wow, profondo. Lo guardo per un attimo. Lui guarda me.
« Non avevo letto il nome in tempo, ma riconobbi la foto profilo: un frame del mio video porno. Certo, lo chiamo “mio”, anche se in realtà appartiene a tutti tranne che a me. »
Io e Giulio continuiamo a fissarci, con la coda dell’occhio.
È così sbagliato, in un momento delicato come questo... ma lui è qui con me: è rimasto per sostenermi.
Mi interessa, non posso negarlo.
Certo, sono anche confuso, spaventato, distrutto e agitato in questo momento, ma quando qualcuno ti interessa, beh... ti interessa e basta, qualunque sia il tuo umore.
« Di solito, durante l’attività di respirazione, mi guardavi sempre negli occhi, mentre quella volta facesti di tutto per evitare di sorreggere il mio sguardo. Sai, Dalila, credo che quella sia stata la prova del nove. Lohn è stato forse l’unico ad accorgersi che stavo per arrabbiarmi, tant’è che mi prese da parte e mi fece uscire dalla lezione. Credo abbia fatto bene: ti avrei spaccato la faccia se non fosse stato per lui... anche se ti avrei fatto un favore, date le tue condizioni. »
Scoppio a piangere.
È vero, avevo notato una tensione tra Dan e Dalila, quindi ho preferito prevenire il possibile incidente. Cioè, lui aveva già abbastanza problemi; una sospensione per aver aggredito una ragazza era qualcosa da evitare. Ovviamente non sapevo della storia della pagina Facebook ma, in ogni caso, ho fatto la cosa migliore.
Giulio mi stringe la mano e io ricambio, senza smettere di piangere. Lui appoggia l’altra mano sulla mia testa, avvicinandola alla sua spalla, per poi tornare a sostenere l’I-pad.
« Tornato a casa, salii su Facebook. Andai sul tuo profilo, Dalila, cercando qualcosa che mi riconducesse a quella pagina, ma non trovai niente. A quel punto, scrissi il mio nome sulla barra di ricerca. A parte una cosa come quindici omonimi, riconobbi subito quell’immagine. Devi aver visto molte volte il mio video per aver scattato lo screen nel momento esatto in cui Sasha fece involontariamente scaraventare sulle mie labbra il suo schizzo bianco, lasciandomi sul volto un’espressione tutt’altro che intelligente. Sul serio, complimenti per aver rovinato quel poco di rispetto nei miei confronti che era rimasto dopo tutto quello che era successo fino ad allora. »
- Tu non ne sapevi niente, vero?
Nego con la testa.
« Quella pagina è tutt’ora online. Avrei potuto farla chiudere, ma era una sottigliezza, paragonata a tutto ciò che mi era successo precedentemente. Quindi, testa alta e sguardo freddo, come sempre... giusto per far capire che sono in grado di andare oltre a bambinate del genere. Ho perfino messo mi piace ad ogni post che tu, amministratrice, pubblicavi... anche se ogni fottutissimo click non faceva altro che farmi sentire sempre più sporco e inutile. Ma io cliccavo comunque, come se reagissi alle tue provocazioni pensando a quel che Daniele avrebbe fatto in una situazione simile. Non mi rendevo conto che quello non ero io, ma una sfaccettatura di me stesso. Un Daniele che voi avete creato,  in mezzo a pregiudizi, battutine e bastardate. Avete cambiato il mio mondo al punto tale da cambiare anche me. »
Dan rimane a fissarci per alcuni secondi, sudaticcio e col volto inondato di lacrime.
- Hey, questa parte è mia!
- Cosa?
- L’avevo detta io durante un esercizio di improvvisazione!
« Questa frase ovviamente non è mia, ma di una persona che... a cui... »
Sta singhiozzando.
« Niente, è stato un amico fantastico. È forse l’unico che mi dispiace abbandonare, ma forse capirà. »
Fisso lo schermo, allibito.
È strano quando mi nomina. Sento come se mi stesse chiamando da dietro, ma girandomi vedrei solo la parete gialla del soggiorno di casa mia, quindi è quasi come... come un richiamo che non esiste, creato dai miei sensi un po’ annebbiati e stanchi, che implorano un riposo che non posso concedergli ora. Devo andare avanti, scoprire che cosa c’entro io in tutto questo.
Quale posto occupo, cosa ho sbagliato, come mai si è ucciso. Voglio entrare a fondo nelle sue ferite, nei suoi dolori, estrapolarne anche le più minute piccolezze... come per redimermi dal senso di colpa.
« Beh, Dalila, se la tua intenzione era quella di distruggermi, sappi che hai fallito. Certamente non hai aiutato, ma non sei stata letale quanto l’orrenda acne sulla tua faccia. »
Dan sorride, divertito.
Ha sempre saputo come rispondere a chi lo sfotteva, e certe battutine che ho avuto l’onore di sentire, facevano davvero morire dal ridere.
« Ci ho pensato a lungo. A come vendicarmi, a cosa sputtanare sul tuo conto in questo video... ma poi ti ho vista per il corridoio, con quegli orrendi bubboni sul naso, sulle guance, sul mento e sulla fronte, pronti a esplodere da un momento all’altro, e lì ho pensato: “Cosa mi serve sputtanare una persona che già di suo è messa nel peggior dei modi?”. »
- Credo di amare questo ragazzo. – mi confessa Giulio, voltando le nostre mani intrecciate verso la mia gamba.
Non gli rispondo, osservo solo il display: mancano pochi secondi.
Poi sarà il mio turno.
« Trattare male gli altri non curerà per magia la tua pelle. Continua a cercare una crema ultracostosa, tanto anche senza acne saresti un cesso inguardabile. Dasvidania, stronza. »
- Porca troia, cattivissimo. – esclamo io, prima di uscire dal video.
- Beh, nei suoi panni, avrei fatto anche di peggio.
Mi alzo, staccando la mia mano dalla sua, come se fossi tornato alla realtà dopo un trip di emozioni e sensazioni spaventose, in contrasto con un contatto umano stupendo.
- Tipo? – chiedo, avviandomi in cucina.
- Beh, l’avrei sicuramente presa a botte.
- Ha picchiato Davide e la prof di teatro, credo sia bastato. – lo informo, stuzzicando un po’ di cioccolata dal frigorifero.
- Davide?
- Il tizio sulla sedia a rotelle.
- Ah.
- Vuoi mangiare qualcosa?
- No, grazie, sto bene così. – mi risponde lui, guardandosi attorno.
Io mi appoggio al lavabo, fissando il suo maestoso completo da dio greco.
- Bella casa, la tua. - si complimenta, ammirando i quadri che tappezzano la sala.
Gli sorrido, ancora mordicchiando alcuni quadretti di cioccolato.








Angolino autore:
Scusate l'enorme ritardo, ma dopo l'esplosione del mio pc e il mio unico mese di vacanza da godere al meglio, ho un attimo lasciato perdere EFP :/
Ora sono tornato, ja c:
Spero di ricevere altri commenti perchè ogni recensione mi fa sorridere, anche se negativa, aw ahahah
Buon pomeriggio e ci vediamo next week c:
   
 
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