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Autore: hikaru83    01/07/2014    7 recensioni
“Cos’è ti sei addormentato di botto? Coraggio non lasciarmi sulle spine, come sta quel demente?”
“Sta bene, confuso, parecchio confuso, ma per far chiarezza con se stesso la confusione è normale.”
“Chiarezza con se stesso?”
“Già. Senti, io gli ho detto di noi.” Gli confesso tutto di un fiato.
“Di noi?”
“Vuoi smettere di ripetere quello che dico trasformandolo in domande, per favore.”
“Ok scusa è che sono sorpreso, tutto qui. E come ha reagito.”
“All’inizio ha boccheggiato un po’, per la sorpresa suppongo.” Sorrido ripensando alla sua faccia...
“Ha boccheggiato perché è un pesce. E poi?”
[KangTeuk - EunHae]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk, Kang-in, Leeteuk, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia'
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Sono tornata, come promesso, con la KangTeuk. Devo premettere che mentre la rileggevo e correggevo mi sono accorta che in realtà è una EunHae travestita, non ci posso fare niente li adoro. Ora, con tutto il tempo che vi ho fatto aspettare temo che, giustamente, gradireste una fic degna di questo nome, e la cosa mi preoccupa, mi sono impegnata tanto giuro e spero che il mio impegno si veda. Allora cosa dire di questa storia? Vi sembrerà di avere un deja vù, non siete impazziti non vi preoccupate, in realtà la storia inizia esattamente dove è iniziato Un passo alla volta solo che i pensieri e il punto di vista sono tutti di Teukie. Spero davvero di averlo caratterizzato bene, di non aver commesso troppi danni, e soprattutto di non essere stata troppo ripetitiva. Troverete alcune parti in corsivo che sono le stesse battute che ho scritto per la prima fic. Un’ultima cosa prima di lasciarvi, io sulla bellezza indiscussa di Hyuk la penso proprio come Hae, non importa di che colore gli combinano i capelli, lui è bello, sempre e comunque. E ora buona lettura!
 

Un nuovo inizio

 
Il concerto è al suo culmine. Ora sul palco c’è Hyukkie con il suo solo, l’ultimo prima di ritornare tutti su palco, cosa che permette a noi altri di riposarci dopo esserci cambiati a tempo di record, ovviamente. Osservo i miei compagni, i miei fratelli, e anche un po’ i miei figli, tutti pronti, tutti con la testa già alla prossima esibizione che inizierà appena la nostra dance machine finirà il suo solo. Tutti tranne Donghae.  Lo scruto con attenzione. A guardarlo ora riesco ancora a vedere quel ragazzino che sistemava i piatti nella mensa della SM senza che nessuno gliel’avesse detto. Mi aveva incuriosito e non avevo resistito, mi ero avvicinato domandandogli chi era e perché lo stava facendo, lui si voltò, mi guardò con quegli occhi espressivi e innocenti e mi disse semplicemente: ‘Ho imparato da mio padre.’

Si dice che un neonato leghi a sé il padre nel momento in cui gli strige per la prima volta il mignolo nella sua manina. Hae ha fatto la stessa cosa con me, solo che ha usato i suoi occhi e quella frase. Da quel momento me lo sono portato sempre dietro.

Anche ora, mentre se ne sta impalato con la testa chissà dove, vorrei fare come quel giorno di una vita fa, e andare davvero a chiedergli perché non si sta concentrando come gli altri. Sono certo però che mi sorprenderebbe con la sua risposta. Lo fa sempre. Credi di conoscerlo, di sapere quello che combina, quello che pensa, sei sicuro di conoscerlo meglio delle tue tasche e poi lui se ne esce con un pensiero, una frase, un qualcosa che scombina completamente le carte in tavola, e tu ti chiedi se sia la stessa persona con la quale hai avuto a che fare fino a quel momento.

Lui non è il più piccolo del gruppo per quanto riguarda l’età, ma possiamo tranquillamente considerarlo il cucciolo di famiglia. Lo viziamo tutti, anche perché quando ti guarda con quegli occhioni sgranati e lucidi e sfodera uno di quei sorrisi dolci che solo lui sa fare, nessuno riesce a negargli qualcosa. E quando dico nessuno intendo proprio nessuno. Ryeowook si farebbe in quattro per preparare il suo piatto preferito, una volta è uscito dal dormitorio alle 22 in una serata piovosa, per trovare un ingrediente che mancava e tutto perché Hae non si sentiva bene e non aveva toccato cibo da quasi tre giorni. Yeyè gli manda quasi tutte le sere una delle sue tartarughe in camera con attaccato sul guscio un post it giallo dove scrive le frasi più divertenti o tenere che trova su internet su di noi che Hae conserva con cura. Kyu lo sceglie come compagno quando ci sfidiamo a qualche suo videogioco in cui si può giocare in squadra anche se Hae non è un campione e solo perché Shindong una volta l’aveva preso in giro e l’evil maknae si era trovato i suoi occhioni lucidi davanti al muso. Non ha detto una sola parola, Kyu non è tipo da parlare se non strettamente necessario, ma la volta successiva ha annunciato che voleva Hae in squadra, lo sguardo felice di quel pesce ha sollevato il morale di tutti, persino di Shindong che si sentiva ancora in colpa e che per farsi perdonare aveva permesso al nostro caro cucciolo di telecomandare il suo drone nuovo di zecca, senza arrabbiarsi quando aveva rischiato di vederlo sfracellato contro un muro. Min gli ha regalato il suo coniglio rosa di peluche che adorava e che aveva fin da quando da bambino aveva fatto il diavolo a quattro per farselo comprare, dimostrando dalla tenera età di 3 anni il suo caratterino accomodante, perché quando il padre di Donghae è morto Hae non riusciva a dormire, si svegliava la notte in preda agli incubi e solo la presenza di Hyukkie gli permetteva di riposare un poco. Ricordo ancora come fosse ieri, quella sera, eravamo tutti ancora in piedi, mentre Hae riposava sul divano con la testa appoggiata alle gambe di Hyuk, quando si risvegliò all’improvviso da uno di quegli incubi, le lacrime che gli rigavano gli occhi, Eunhyuk gli accarezzava la schiena cercando di calmare i singhiozzi e allora Minnie era entrato nella sua stanza e ne era uscito con quel coniglio rosa e l’aveva dato a Hae senza dire una sola parola. Siwon, se potesse, se lo porterebbe dietro ovunque, dico davvero, ogni volta che deve fare qualcosa e Hae è libero lo prende e gli chiede di fargli compagnia. Heechul lo difende sempre quando ci tocca sgridarlo quando, magari in un intervista, dice qualcosa che non dovrebbe dire con l’innocenza di un bambino rischiando di metterci nei guai. Lo sappiamo bene che non lo fa con cattiveria, figurarsi Hae non sa neanche dove sta di casa la cattiveria, ma oramai dovrebbe sapere quello che può o non può dire. L’ultima volta Rella a uno di quei rimproveri aveva ribattuto ‘Beh è che c’è di male, ha solo detto la verità!’ mentre con una mano gli scompigliava i capelli. In più Donghae è l’unico che riesca a convincere Kangin ha uscire di casa se non ha voglia. L’unico tranne me ovviamente, ma questa è un’altra storia. Persino Henry, che l’adora dal primo giorno in cui l’ha incontrato, e Zhou Mi, perfino loro che lo conoscono da meno tempo non avrebbero problemi a fare qualsiasi cosa lui chieda. Io poi, amo ognuno di loro, fanno parte della mia famiglia, fanno parte di me, ma Hae è diverso, lo sanno tutti che chiudo sempre un occhio con lui. E poi c’è Eunhyuk, l’altra parte di Hae, la sua anima gemella, il suo vero punto di appoggio, la sua forza. Non riesco neanche a concepire uno senza l’altro. Sembrano diversi, completamente diversi, ma in fondo non sono altro che l’altra faccia della stessa medaglia.

Ed è proprio Eunhyuk che Donghae sta osservando da dietro le quinte in questo momento. Il suo sguardo non lascia un istante la figura di Hyukkie, scommetto che neanche si accorge che il suo corpo si muove al ritmo di quello di Hyuk, poco, un occhio non allenato non ci farebbe neanche caso, ma io non posso non notarlo. Quante ore Hae gli ha fatto compagnia mentre provava questo pezzo? Neanche oso immaginarlo. All’improvviso si blocca, i suoi occhi si sgranano, cos’è successo?

Sono preoccupato, lo so, vado in iperventilazione per ogni cosa, mi prendono sempre in giro per questo, non mi chiamano umma senza motivo del resto, però mi accorgo subito di qualcosa di diverso in Hae, anche se non so cosa. E questo fatto mi preoccupa un sacco, se non so cosa di preciso sia successo come faccio ad aiutarlo? Vedo uno dello staff avvicinarsi al nostro caro pesce, le telecamere già sono puntate su di lui, per ora non posso fare niente. Per fortuna però riesce a riprendere il controllo, scherza, canticchia le ultime note, torna ad essere il solito Hae. Certo, questo per gli altri, a noi non la da a bere. Ho la certezza di avere ragione appena rientriamo sul palco. Prende il suo posto balla e canta tutto ciò che deve ballare e cantare. Fa lo scemo con Siwon, con me, con Min, con Kyu, con tutti, con tutti tranne che con Hyukkie. Non solo non lo cerca, ma quando Hyuk si avvicina lui si aggrappa al braccio di Rella e lo segue dall’altra parte del palco. Io e Siwon ci guardiamo sbigottiti. La fine del mondo è vicina, è l’unica spiegazione a quello che sta succedendo. Gli occhi feriti di Eunhyuk mi fanno male. Ma che diamine è preso al nostro Hae? Che fine ha fatto quello che sembra non avere abbastanza autonomia per resistere più di tre minuti senza abbracciare Hyuk, senza stringergli una mano tra le sue, o ballare, occhi negli occhi, come se ci fossero solo loro due?
 

Il concerto è finito. Per fortuna mancava poco e le ELF non sembra si siano accorte dello strano comportamento di Donghae. O almeno lo spero.

È il primo a salire sull’autobus e a sistemarsi in uno dei sedili accanto al finestrino. Appoggia la fronte al vetro e rimane ad osservare la strada, anche se non credo i suoi occhi stiano vedendo davvero qualcosa, probabilmente potrebbe tenerli chiusi e sarebbe la stessa cosa. Hyuk si avvicina al suo migliore amico con cautela, gli si siede affianco lentamente, come quando ci si accosta ad un animale ferito, credo abbia paura che Hae lo allontani, o che se ne vada, ma lui non sembra neanche accorgersi che qualcuno gli si è seduto accanto. Hyukkie rilassa le spalle, tira un sospiro di sollievo per non essere stato scacciato, ma guarda Hae, è davvero preoccupato, lo siamo tutti. Siwon ha voluto prendere il bus con noi lasciando Michael nel parcheggio coperto perché questa situazione non piace neanche a lui, vuole accertarsi che Hae stia bene. All’inizio cerchiamo di chiacchierare come al solito, chiacchiere che ci eviteranno di addormentarci sul pullman, è un incubo doversi svegliare e uscire dal tepore del bus per ritrovarci nella fredda strada, meglio resistere fino a casa, anche perché questa volta non siamo tanto lontani. Bastano una decina di minuti però perché tutti la smettano di fingere di non essere preoccupati, Kyu spegne la console lasciando il gioco senza salvare i progressi, questo dovrebbe farvi capire fino a che punto lo siamo.

“Hae devo ammetterlo quei passi sono stati fenomenali, non ci avevi detto di essere riuscito a impararli, fino a ieri ti incartavi a metà.” Dice Siwon tentando di avere una risposta, ma come temevo Hae non da segni di aver sentito una sola parola.  Lo guardiamo tutti, ma non sembra che lui si renda conto di dove si trova, da dopo il solo di Hyuk si è mosso come un automa, non ha sbagliato un solo passo, perché oramai il suo corpo li ha assimilati, direi che è stato perfetto, neanche una sbavatura, e questo perché non si è emozionato come sempre, aveva la testa da un’altra parte, ma dove? Vedo Hyukkie non riuscire più a resistere, si avvicina e lo chiama. La sua voce sembra essere l’unica cosa che riesce a riportare Hae da noi.

“Hae?”

Si volta, abbandonando il finestrino, si guarda intorno con gli occhi spauriti di un bimbo. Mi ricorda terribilmente l’espressione che avevo visto negli occhi di una bambina che si era persa in un parco giochi, cercava disperatamente dei visi familiari trattenendo le lacrime, ecco Hae in questo momento ha proprio quell’espressione. Vorrei che qualcuno di tutti quei giornalisti che ogni volta ci subissano di domande su chi è il più dolce, il più ingenuo tra tutti nel gruppo fosse qui in questo momento, scommetto che se lo vedessero non si stupirebbero più del fatto che indichiamo sempre lui. Anche se in realtà non permetteremmo a nessuno di vederlo così. Questa è una cosa che riguarda solo noi, solo la nostra famiglia.

“Hae tutto bene?” Donghae sbatte le palpebre un paio di volte ma non dice una sola parola, è terribilmente pallido, forse non sta bene. Hyuk allora avvicina una mano alla fronte ed esclama: “Cazzo Hae ma scotti! Perché non l’hai detto di non sentirti bene?” Ha la febbre? Ma perché non ce l’ha detto? Ma non faccio in tempo a preoccuparmi di chiedere all’autista di spegnere l’aria condizionata che vedo Hae scostarsi da Hyukkie. Tutto si ferma, come in un film. Ok i maya hanno sbagliato di poco, la fine del mondo dev’essere per forza vicina, oppure gli alieni hanno rapito il nostro pesce e hanno messo al suo posto un sosia, ecco questa potrebbe essere l’unica altra spiegazione. Non vedo l’espressione di Hyuk ma scommetto che è quella di uno che ha appena ricevuto una pugnalata. Perfino Hae, che non sembra il nostro Hae, se ne rende conto infatti decide di aprire bocca.

“Scusa, hai le mani gelate.”  La voce è roca, che non stia davvero bene? Eppure c’è qualcosa che non va, io mi sono accorto il momento esatto in cui Hae è cambiato, e la febbre non si manifesta certo in un secondo netto. E poi, è solo con Hyukkie a essere strano, ha evitato solo lui, e questo mi fa venire in mente una spiegazione, una sola spiegazione. Sento Siwon sospirare affianco a me.

“Già, sempre avute gelate, ma tu lo sai...” dice intanto Hyuk cercando di rincuorarsi del fatto che almeno gli ha dato una risposta plausibile per essersi allontanato, non è molto, ma credo che non voglia insistere, probabilmente è la febbre a renderlo così, anche se l’ultima volta era diventato più appiccicoso del solito con la sua scimmia. Ma sembra che Hyukkie non voglia prendere in considerazione questo dettaglio, e forse è meglio così. Mi volto verso Siwon, che dopo pochi istanti si volta verso di me. Credo che la pensi esattamente come me, Hae ci sta nascondendo qualcosa, e entrambi sospettiamo di sapere esattamente cosa.

 
Arrivati a casa Hae sparisce nella sua stanza in un certo senso è un bene, lui deve riposare, e noi dobbiamo capirci qualcosa. Infatti appena la porta della sua stanza si chiude:

“Ma cosa cavolo è successo a quell’idiota di un pesce?” Chiede Kyu dando voce ai pensieri di ognuno di noi. A modo suo ovviamente.

“Boh oggi era normale, cioè era il solito Donghae, normale è un modo di dire.” Risponde Yesung.

“Beh, la normalità non è mai stata esattamente una delle nostre priorità.” Continua Ryeo, non ha certo tutti i torti.

“La normalità è noiosa, noi certo non lo siamo, ma non è questo il problema. Donghae non sta bene e se Hyuk non avesse insistito probabilmente neanche ci avrebbe detto di avere la febbre. Quel testone.” Dice Rella.

“Non sarà perché lo abbiamo preso tutti in giro nell’intervista prima del concerto?” Chiede preoccupato Minnie.

“Figurati, se Hae se la prendesse per tutte le volte che lo prendiamo in giro non ci rivolgerebbe la parola da anni. Lo sa che scherziamo, a volte credo faccia anche apposta a combinare qualche danno dei suoi. Vi ricordate durante quella trasmissione? Quante volte aveva fatto quel passo di danza, quante? Almeno qualche centinaia. E quante volte aveva sbagliato? Mai, neanche una volta e invece, durante quella trasmissione ha perso l’equilibrio cadendo come un deficiente.” Risponde sicuro Kangin. In effetti con tutto quello che combina Hae, è impossibile non prenderlo in giro. Anche io ho sospettato che certe volte lo facesse apposta, poi mi sono ricordato che stavamo parlando di Hae, e sono arrivato alla conclusione che lui è proprio così.

“Però non vi sembra strano? Insomma era il solito prima del...” Chiede Shindong interrompendosi, direi ha beccato il punto giusto. Hyuk alza lo sguardo.

“Prima del mio solo vero? Lo so, me ne sono accorto anche io, e diciamoci la verità, Hae è strano solo con me, quindi direi che devo aver combinato un casino, ma per quanto ci pensi non riesco a capire cosa.” Hyukkie non ha creduto un istante alla storia della febbre, sa perfettamente che quando Hae non sta bene gli si attacca peggio del solito. E io che speravo non lo notasse, ma ovviamente non è così, Hyuk sa sempre quando qualcosa non va in Hae, è come se lo sentisse a pelle, esattamente come Hae sa sempre quello che passa nella testa di Hyuk prima ancora che lui se ne renda conto.

“Io non ho notato nulla, e non credo neanche gli altri, forse è davvero febbre e basta, ci preoccupiamo troppo per quel pesce, sembriamo dei genitori nel pieno di una crisi di nervi.” Dice Siwon.

“Parla quello che ha lasciato la sua adorata automobile tutta sola nel parcheggio coperto per vedere di capirci qualcosa!” Lo prende in giro Kyu.

“Vero, ma non ho mai detto che io non sono un tantino iper protettivo con lui come tutti voi del resto.”

“Mi sembra strano però che qui qualcuno non abbia ancora aperto bocca. Umma tu cosa ne pensi?” Mi chiede Heechul.

“Penso che quasi sicuramente domani ci capiremo qualcosa in più. Magari è davvero solo un po’ di febbre, magari è solo stanco, capita a tutti una giornata no. Domani mattina vediamo, se sta ancora così cercherò di capirci qualcosa, a costo di asfissiarlo come solo umma sa fare. Ma adesso è meglio andare a letto. Siamo stanchi anche noi, e io domani ho anche una registrazione in radio quindi coraggio filate a nanna.”

“Sì umma!” Mi rispondono in coro. Shindong ci saluta, visto che era voluto venire con noi all’andata aveva lasciato la macchina nel parcheggio del dormitorio e offre un passaggio a Siwon che prima di andarsene mi sussurra:

“Vedi di capirci qualcosa, perché se è quello che entrambi crediamo, e sono certo che lo sia, quel demente avrà bisogno di aiuto.” Gli sorrido e annuisco.

Tutti lasciano la stanza e si infilano nelle loro stanze, è rimasto solo Kangin che finge di avere sete e va in cucina ad aspettarmi e Eunhyuk, che osserva la porta della stanza di Donghae combattuto.

Mi avvicino alla nostra dance machine, è la prima volta che gli vedo quell’espressione. È spaventato, sperduto, come se il comportamento di Donghae, del suo Donghae, così diverso dal solito lo avesse destabilizzato, gli avesse tolto il suo riferimento, il suo punto di appoggio.

Quante volte abbiamo preso in giro Hae perché senza la sua scimmia sembrava perso, come se, senza Hyuk, non fosse in grado di fare assolutamente niente. Persino Hyukkie in un intervista lo ha ammesso candidamente: ‘... nei concerti ognuno di noi ha un posto del palco per sé. Donghae però si intrufola sempre nella mia parte o mi trascina nella sua, il fatto è che lui senza di me non è in grado di fare nulla.’, ricordo ancora l’espressione corrucciata di Hae quando l’aveva sentito. Le guance gonfie e rosse, le braccia incrociate al petto, e un adorabile broncio. Hyuk ci mise quasi dieci minuti a farsi perdonare, e vi assicuro che visto che stiamo parlando di Hae è un tempo lunghissimo, certo il fatto che continuava a dire che aveva semplicemente riportato un dato di fatto, non l’ha aiutato a farsi perdonare prima. Ma poi c’era riuscito grazie a una sola frase: ‘a me non da fastidio Hae, anzi ne sono felice.’, e si era ritrovato scaraventato per terra con Hae addosso che lo abbracciava e rideva come un matto, e Hyuk che fingeva di volerlo scostare ma in realtà lo stringeva più forte. Il loro rapporto è sempre stato così, Hae che insegue Hyuk, che lo abbraccia, che dichiara il suo affetto davanti alle telecamere senza nessun problema, che difende la bellezza di Hyukkie, perché lo sappiamo bene che per Hae non c’è storia, nessuno può battere Hyukkie in nessun campo, e di certo non in quello della bellezza, e Hyuk che finge di scappare, che fa quello forte, che se ne infischia, che fa lo scemo con gli altri perché tanto non gli importa, mentre dentro di sé gode a ogni scenata di gelosia del suo Hae, e che, anche se non lo ammette, muore di gelosia per lui, motivo per cui Siwon, ma anche Minnie e Kyu si divertono un mondo a mettersi in mezzo. Ora invece è Hae ad allontanarsi e Hyuk non sa cosa fare. Probabilmente se è vero, e io sospetto che lo sia, il fatto che Hae senza Hyukkie è perso, è vero anche che Hyuk senza Hae è perso nello stesso modo.

“Se non entri non saprai mai come sta.”

“Lo so Teuk, lo so, ma non so se posso sopportare un altro rifiuto.” Mi dice sinceramente. Mi sembra così strana questa versione di Hyuk, neanche prova a fingere di non stare soffrendo.

“Hyuk, Hae non sta bene, probabilmente non è solo febbre, probabilmente c’è dell’altro, ma sono sicuro che domani mattina andrà meglio.”

“Come fai a dirlo?”

“Perché per quanto stia male, appena si renderà conto del male che ti sta facendo troverà il modo di risolvere qualsiasi problema abbia.”

“Io vorrei solo che ne parlasse, almeno con me, non c’è niente che non possiamo affrontare insieme, ma se non mi parla come lo aiuto?”

“Forse ha solo bisogno di tempo. Adesso vai a dormire.”

“Entro solo un secondo a vedere come sta.”

“Ok, ma ricordati, diamogli tempo fino a domani, e se si comporta in maniera strana non darci troppo peso ok?”

“Ok.” Lo vedo entrare e rimango ad osservarlo mentre si siede sul letto di Hae e lo guarda confuso. Non riesco a vedere Donghae da qui, ma credo che stia dormendo, o almeno che finga di dormire. Chiudo la porta lasciandoli un po’ da soli e mi avvicino alla cucina.

“Scommetto che tu non vieni a letto vero?” Mi dice sicuro Kangin.

“Ma come mi conosci bene.”

“Ovvio, credi che possa sfuggirmi qualcosa? Mi sono accorto che stavi cercando di trovare il modo di stare da solo da quando siamo entrati a casa. Credi che quel pesce ti cercherà?”

“Ha bisogno di sfogarsi, ma non lo farà se non sarà più che sicuro di trovare solo me.”

“Allora io ti aspetto in camera.”

“Dovresti andare nella tua stanza ogni tanto.” Gli dico, cercando di rimanere serio. In realtà non voglio che stia da nessun’altra parte se non nella mia stanza. Adoro entrare in camera e trovarlo ad aspettarmi, come adoro quando lui entra nella mia stanza in silenzio durante la notte, e all’improvviso sento le sue braccia stringermi, e le sue labbra accarezzare le mie.

“E perché? Con te dormo meglio.”

“Certo ‘dormiamo’ un sacco noi due...” Diciamo che quando dividiamo lo stesso letto, dormire non è la nostra priorità.

“Beh se ci tieni così tanto domani ‘dormiamo’ nella mia stanza.”

“Quando dico che dovresti andare nella tua stanza intendo da solo.”

“Vuoi dire che non mi vuoi?” Il suo sguardo scandalizzato mi farebbe ridere se non avesse aggiunto subito dopo... “Dovrò andare a farmi consolare, credi che Rella mi farà stare da lui?” Il sorriso sparisce immediato dalle mie labbra.

“Credo che se solo ti azzardi ti troverai con qualche osso frantumato.” Ho scoperto di essere molto più possessivo di quello che immaginavo da quando sto con lui.

“Ma guarda, allora anche umma è geloso a volte.” Il sorriso è sulle sue labbra ora, ama farmi arrabbiare. Razza di bambino dispettoso.

“Solo quando serve. E ora fila in camera.”

“Agli ordini.” Prima di andare riesce a rubarmi un bacio lieve, e poi mi lascia solo, con gli occhi sbarrati, in una cucina vuota.

Mi accarezzo le labbra mentre mi siedo al buio su divano, Hyuk non fa neanche caso a me quando esce dalla stanza di Hae. Dalle spalle curve direi che non sia andata benissimo, speriamo che Hae trovi il coraggio di venire a cercarmi. Ha bisogno di sfogarsi, ha bisogno di sapere di non essere solo. Ha bisogno di sapere la verità. Kangin capirà, anzi non credo abbia nessun problema, fosse per lui l’avremmo detto a tutti dall’inizio.
 

Sono ormai quasi le quattro quando la casa diventa finalmente silenziosa. E mi tocca aspettare quasi un’altra ora prima di sentire il rumore lieve della porta della stanza di Hae. Lo vedo muoversi al buio, silenzioso come un gatto. Passa di fianco al divano senza fare caso a me, si affaccia alla portafinestra, guarda la strada, cosa diamine hai nella testa Hae? Quali pensieri vorticano, quante domande a cui non sai rispondere? Io lo so, lo so bene, saranno gli stesse domande che tormentarono me. Accendo la luce della piccola lampada posta vicino al divano e lo vedo sobbalzare leggermente prima di voltarsi.

“Mi hai spaventato Teuk, credevo dormiste tutti!” Mi dice, so che non è vero, so che sapeva che in un modo o nell’altro avrei trovato il modo di parlargli, sa che ho capito subito che non era solo febbre, che c’è dell’altro sotto.

“Sapevo che avresti avuto bisogno di me, lo sai non mi sfugge niente. E adesso vieni qui, siediti e raccontami tutto.” Gli dico battendo la mano sul cuscino affianco a me.

“Umma sono nei casini!” Hae si lascia andare a peso morto sul divano, mi sembra così spaventato, così indifeso, mi verrebbe voglia di abbracciarlo.

“Lo so Hae, lo so, ora perché non mi racconti tutto dal principio?” Gli dico. Devi parlarmi Hae, devi ammettere a voce alta quello che provi, o non te la caverai più, vorrei urlargli.

“A saperlo qual è il principio lo farei volentieri, ma non ne ho idea. Quando è cominciata, quando? Non lo so, non so più niente, so solo che sono nei casini.” Capisco perfettamente quello che prova, quando io ho capito quello che provavo per Kangin non ho dormito per settimane cercando di raccapezzarmi su quando l’amicizia si era trasformata in amore.

“Finalmente te ne sei accorto allora, non ci speravo più...” Gli dico onestamente.

“Cosa?” Il suo sguardo si allarga stupito. Ora mi metto a ridere, pensava che io, no dico proprio io, non lo avessi capito?

“Stiamo parlando di te e Hyukkie giusto?” Gli dico cercando di mantenere la mia calma. Per favore ditemi che non mi prende per un demente.

“È così evidente?” Sì testa vuota è più che evidente!

“Hae, sul serio, tu sei la persona più limpida che conosca, leggerti dentro non è facile, è di più. E poi non esiste nessuno al mondo per cui potresti ridurti così se non per Hyukkie.”

“Come devo fare? Adesso che lo so come posso continuare come prima? Come posso continuare a fare lo scemo, scherzare, abbracciarlo, e poi lasciarlo andare?” Hae, quante volte mi sono fatto io stesso questa stessa domanda, non puoi immaginarlo.

“Dovresti parlargli.” Ora so già che non l’accetterà come risposta, io non l’ho fatto fino a quando non ho rischiato di perderlo.

“Parlargli? Per perdere anche la sua amicizia?” No, vi prego non può essere così scemo, non è possibile, perdere la loro amicizia?

“Perdere cosa?” Volevo mantenere la mia calma, volevo davvero rimanere tranquillo e spiegargli le cose con serenità, ma dopo questa uscita il mio tono non è certo calmo, come diamine gli è potuta venire in mente un’idea così assurda?

“Beh...insomma...non è che sia propriamente normale che il tuo migliore amico ti dica di essersi accorto che quello che prova per te non è amicizia, cioè non semplice amicizia, ma amore. E mica amore fraterno, figurarsi, sarebbe troppo facile, stiamo parlando di quell’amore che ti fa incespicare le parole, dimenticare il tuo nome, fa sudare le mani e tremare come un idiota quando ti sta vicino. Quell’amore che ti fa battere il cuore più forte se solo lui entra nella stessa stanza.” Lo lascio parlare e mi calmo a ogni parola che dice, perché Hae mi legge nel pensiero, è esattamente quello che succedeva a me con Kangin prima di confessargli tutto, e a dir la verità il cuore continua tutt’ora a battere più velocemente quando lui entra nella stessa stanza, soprattutto se è la mia e siamo soli...

“Dimmi una cosa Hae, secondo te io e Kangin siamo sbagliati?” Gli dico dopo qualche minuto, è ora di dirgli la verità, perché poi sono così preoccupato non lo so, forse perché è la prima persona con cui ne parlo.

“Tu e Kangin? Non capisco, cosa vuoi dire? Sbagliati? Non c’è assolutamente niente di sbagliato in vuoi due. Perché una domanda così scema?” Figurarsi se capiva da solo...

“Perché possiamo dire che Kangin sia il mio Eunhyuk.” Ok ho sganciato la bomba, e ora non devo far altro che aspettare.

“Tu...lui...ma...lui...tu...” Mi viene da ridere a guardare i suoi occhi sgranarsi dalla sorpresa, non c’è biasimo né disgusto solo tanta sorpresa.

“Perfetto ora che abbiamo capito che stiamo parlando di me e lui ti dico che sì io e lui siamo una coppia, e non solo per la gioia delle fan, anche perché se aspetto te per arrivare a sentire la domanda c’è il rischio che gli altri si inizino a svegliare.” Gli dico rincuorato dal suo sguardo.

“Ma quando? Come?” Quando? Come? Belle domande Hae.

“Ho cominciato a capirlo prima che partisse per il militare. In teoria sarebbe toccato a me prima, ma quell’idiota s’è fatto beccare ubriaco alla guida e puff ecco che partiva prima di me. Mi sono sentito morire quando l’ho visto con la divisa, quando ho capito che non l’avrei rivisto davvero per un tempo che mi sembrava infinito. E così, prima della partenza, in quell’ultimo abbraccio che avrei voluto non sciogliere mai, gliel’ho detto.” Gli dico sinceramente. Come potevo avere tanta paura di parlarne?

“E lui?” Lui? Mi viene da ridere se penso alla sua espressione.

“Quando ci siamo staccati aveva un’espressione assurda. Ma non abbiamo potuto dire nulla, perché è dovuto partire da lì a pochi minuti ed eravamo circondati da un mucchio di persone. Io avevo il terrore di aver sbagliato a parlare, credevo  che mi sarei dovuto trattenere. Fino a quando tre giorni dopo arrivò la prima lettera.”

“E cosa c’era scritto? Cioè non che voglia farmi gli affari tuoi però...” Un po’ curioso eh? Beh c’è da capirlo.

“Nulla di così eclatante, non poteva certo rischiare che qualcun altro la leggesse e capisse tutto. Però scrisse abbastanza per farmi ben sperare.”

“E poi è tornato.” Conclude.

“Già! Avremmo voluto parlarvene però...” Però ho avuto paura, semplicemente paura. Lui scuote la testa interrompendo ogni mia possibile scusa.

“Capisco, davvero, anzi ti ringrazio per avermelo detto.” Mi dice, lo sguardo limpido, nessuna ombra, nessun rimprovero, nessun giudizio, ecco adesso lo vorrei abbracciare di nuovo.

“Hai deciso cosa fare?”

“Non lo so, vorrei parlargli, ma ho ancora una paura del diavolo...” Già non è facile, lo capisco bene.

“Ricordati solo che lui ti vuole bene, a prescindere da tutto, non credo che esista qualcuno a cui è più legato... a parte Choco.” Tento di sdrammatizzare un po’ e credo di farcela visto che ricevo un suo sorriso in risposta. “Non devi aver paura di parlargli.”

“Ok, grazie umma.”

“Mi raccomando solo una cosa, comunque vada non scordatevi di fare parte di una famiglia.”

“Non lo scordo, ma non dovreste neanche voi. Perché non vai a letto ora? Almeno qualche ora di sonno nel tuo letto comodo dovresti farla. Se non sbaglio fra qualche ora hai una registrazione in radio.” Non dovreste neanche voi... ecco queste sono le occasioni in cui capisco che Hae non è infantile, ama solo essere se stesso, senza nascondere la parte più innocente di lui, è cresciuto mantenendola intatta, ma è cresciuto.

“Sì, vado, cerca di riposare anche tu.”

“Sì umma!” Mi risponde con quel tono cantilenante che usa quando mi prende in giro. Come non detto, cresciuto? Lui? Quando mai...

“Questi figli ingrati...” Gli sorrido mentre mi alzo sparendo poi nella mia stanza.
 

Stanza che mi accoglie completamente buia. Mi sdraio sul letto ancora vestito, non ho la forza di cambiarmi sono troppo stanco. Immediatamente due braccia mi catturano. La mia schiena si poggia sul petto di Kangin.

“Com’è andata?” La sua voce bassa direttamente nel mio orecchio. Il fiato caldo mi accarezza il collo, ero stanco giusto? Troppo stanco persino per cambiarmi. Com’è che ora non sono più stanco? Com’è che ora l’idea di spogliarmi non mi sembra per niente male? “Cos’è ti sei addormentato di botto? Coraggio non lasciarmi sulle spine, come sta quel demente?”

“Sta bene, confuso, parecchio confuso, ma per far chiarezza con se stesso la confusione è normale.”

“Chiarezza con se stesso?”

“Già. Senti, io gli ho detto di noi.” Gli confesso tutto di un fiato.

“Di noi?”

“Vuoi smettere di ripetere quello che dico trasformandolo in domande, per favore.”

“Ok scusa è che sono sorpreso, tutto qui. E come ha reagito.”

“All’inizio ha boccheggiato un po’, per la sorpresa suppongo.” Sorrido ripensando alla sua faccia...

“Ha boccheggiato perché è un pesce. E poi?”

“Poi ha voluto saperne di più, è curioso è naturale, ma sembrava felice per noi.”

“Vedi il pesce sarà un demente, ma non così tanto da non essere felice per noi.”

“Non sei arrabbiato?”

“Ma figurati, sono felice che ti sei deciso a parlarne a qualcuno, a saperlo prima gliel’avrei detto io che era cotto della scimmia.”

“Cosa?”

“E dai, è per questo che sta così no? Ha scoperto di essere cotto di Hyukkie, rubando la battuta a Siwon, alleluia!”

“E tu che ne sai signor psicologo?”

“Non bisogna essere un esperto per capire che quei due sono totalmente e irrimediabilmente innamorati l’uno dell’altro, e solo perché loro sono gli unici a non essersene ancora accorti non vuol dire che noi siamo ciechi.”

“Non sapevo che fossi così attento ai nostri compagni.”

“Teuk? Mi prendi in giro? Ma li vedi? Quanto passa tra un abbraccio, e una mano che cerca l’altra? E non sto parlando davanti alle telecamere, quando a volte si mettono a parlare tra loro, chiudendosi nel loro piccolo mondo privato, scherzando, lanciandosi sguardi che parlano più delle parole e dimenticandosi totalmente di dove si trovano, e neanche sul palco quando si mettono a ballare occhi negli occhi infischiandosene di chiunque altro. Sto parlando a casa, quando siamo solo noi, sono sempre attaccati, si muove uno l’altro lo segue, sempre, e non se ne rendono neanche conto.” Non posso controbattere, effettivamente è così. “E poi, ammettiamolo, litigano già come una vecchia coppia.”

Rido pensando ai continui litigi giornalieri di quei due. Litigi che durano sempre pochissimo e finiscono in genere con Hae che fa il solletico a Hyukkie o Hyukkie che abbraccia Hae per farsi perdonare. In un modo o in un altro sono sempre le risate a vincere. Capisco perché Donghae ha tanta paura si parlare con Eunhyuk, la paura di perdere quello che hanno è tanta, e io lo so bene, non posso dimenticare quella che provavo io, forse se non l’avessi visto con quella divisa, pronto per partire per due anni, forse non avrei trovato il coraggio di parlare.

“Come mai così silenzioso?” Chiede stringendomi più a sé.

“Stavo pensando a quel giorno, quello in cui stavi per partire per il militare. Sai se chiudo gli occhi riesco a riviverlo. Ricordo la sensazione di disorientamento, stavi davvero partendo e io non ti avevo ancora detto nulla. E se avessi incontrato qualcuno? Se ti fossi dimenticato di me? Due anni possono essere terribilmente lunghi.”

“Non avrei mai potuto dimenticarti, non esiste nessuno che possa prendere il tuo posto.”

“Ma allora non lo sapevo. Ti ho visto scendere dall’auto con la divisa addosso, eri passato da casa solo per venire a salutarci. Ricordo come i ragazzi ti abbiano circondato e abbracciato uno alla volta, e io invece me ne stavo imbambolato da parte, non riuscivo a muovermi, stavi partendo e io non riuscivo a fare nulla.”

“Per un po’ pensavo che ce l’avessi ancora con me per la cretinata che avevo fatto.”

“Non mi hai mai detto per quale motivo ti sei messo alla guida dopo aver bevuto, non è da te, all’inizio non ci credevo.”

“...”

“Scommetto che non me lo dirai neanche questa volta.”

“È stata solo una stupidaggine fatta per gelosia.”

“Gelosia? E di chi eri geloso?”

“Secondo te?”

“Di me? Tu eri geloso di me?”

“Perché non ritorniamo al giorno della mia partenza.” Mi chiede nervoso, e anche se vorrei indagare di più riprendo il racconto da dove mi ero interrotto, in fondo sapere che ero già nella sua testa è più di quello che speravo. Chiudo gli occhi e ricomincio il mio racconto, ritornando con la mente a quel giorno.

“Ti avvicinasti e il tuo profumo mi colpì. Ti gettai le braccia al collo, la stoffa ruvida della divisa, la tua pelle, le tue braccia che mi strinsero a te, posso sentire tutte quelle sensazioni anche adesso. Avrei voluto che sparissero tutti, volevo rimanere così, per tutto il tempo del mondo. Io e te abbracciati per tutto quello che mi restava da vivere. Lo desideravo con tutte le mie forze. Il cuore mi martellava nel petto, ti stavo per perdere, non avrei avuto un'altra occasione per due lunghi anni, dovevo dirti quello che provavo e non potevo lasciarmi sfuggire altro tempo.”

“Io ricordo la lana del tuo maglione a coste blu sotto le mie dita, i tuoi capelli che mi solleticavano il viso, le tue braccia intorno al mio collo, il tuo respiro che mi accarezzava la pelle. Avevo una voglia dannata di baciarti. E poi la tua voce. Quel ‘Saranghae’ che mi ha mandato letteralmente nel panico.

“Avevi un’espressione assurda quando ci staccammo, ma nello stesso tempo eri bellissimo.”

“Non prendermi in giro.” Mi dice, anche se non lo sto guardando in viso sono certo sia arrossito.

“Non lo sto facendo.” Affermo sicuro. “E così avevi una dannata voglia di baciarmi, eh?” Gli dico mentre mi volto nel suo abbraccio e lo guardo negli occhi.

“Io ho sempre una dannata voglia di baciarti!”

“Anche ora?”

“Sempre!”

“E allora cosa stai aspettando?”

“Ma non sei stanco? Devi riposare tra poche ore devi andare in radio.”

“Sono troppo stanco per addormentarmi, ho bisogno di stancarmi un po’ di più, vuoi darmi una mano o devo cavarmela da solo?”

“Sei impossibile Teukie!” Mi dice, ma i suoi occhi sono pieni di passione e le labbra piegate in un sorriso sensuale sono già quasi sulle mie. Non mi sembra che la cosa gli dispiaccia.

“Lo so!” Gli dico prima di catturare le sue labbra. Ho la sensazione che questa notte non dormirò molto, ma non mi interessa proprio.
 

La mattina arriva troppo presto. Mi muovo nel letto, vuoto. Kangin sa che non voglio rischiare che ci possano scoprire visto l’abitudine di entrare sempre senza bussare in qualsiasi stanza che non abbia la porta chiusa a chiave, e così, come fa sempre, ha aspettato che mi addormentassi prima di rimboccarmi le coperte e andare nella sua stanza. So quanto questo gli pesi, ma non ha mai fatto nulla per farmi sentire in colpa. Conosce le mie ragioni, sono il leader del gruppo, sono quello su cui tutti fanno affidamento, nessuno deve credere che possa fare favoritismi tra loro. Anche se so che reagirebbero come Hae, ho lo stesso paura, una paura irrazionale ma dannatamente forte. A proposito di Hae e di paure, chissà se ha dormito questa notte dopo la nostra chiacchierata?

Mi alzo, controvoglia. Quando apro la porta della mia stanza incrocio Kyu che si sta dirigendo a occhi chiusi verso la cucina. Uno zombie che trascina i piedi sul parquet lucido. Alza lo sguardo quando sente il rumore della mia porta e mi fa un cenno di saluto. Anche da qui riesco a vedere il divano e Hyuk seduto su di esso che sta guardando qualcuno che probabilmente ha passato la notte lì. Io e Kyu ci blocchiamo in attesa. Non è difficile immaginare chi ha passato la notte sul divano, soprattutto per me, ma anche Kyu non fatica a capirlo visto lo sguardo che ha Hyukkie. Non capiamo cosa stanno dicendo perché parlano a voce troppo bassa, ma dopo poco vedo la mano di Hae stringere quella di Hyuk e tirarselo contro. Un sospiro di sollievo scappa ad entrambi. A quel suono io e Kyu ci guardiamo negli occhi e ci sorridiamo. È tornato tutto a posto, o quantomeno Hae ha smesso di comportarsi come un matto.

“Perfetto direi che Hae sia del tutto guarito!” Dice Kyu rompendo il silenzio nell’istante in cui Minnie fa il suo ingresso.

“Ve l’ho detto, una notte e tornava il solito abbraccio dipendente.” Dico sicuro.
 

Le giornate passano veloci, intervallate da qualche trasmissione in radio, ma a parte quelle e la pubblicità per una nuova marca di abiti che abbiamo in programma per oggi le nostre giornate sono tranquille, molto più del solito. Certo ci sono le prove per il prossimo concerto, ma rispetto alla nostra vita costellata da continui impegni queste settimane sono rilassanti.

Le notti le passo sempre con Kangin, le mattine sono sempre solo, Donghae ha ricominciato a comportarsi come prima con Hyukkie, senza però parlargli di quello che prova. E se da una parte vorrei tanto dargli una botta in testa per fargli capire che non può andare avanti così in eterno, dall’altra capisco fin troppo bene le sue ragioni, anche perché io con Kangin non è che mi comporti in maniera differente, la paura blocca Hae dal parlare con Hyuk, la paura blocca me dal parlare con tutti loro, perché poi non lo riesco a capire. Siwon invece non è del mio stesso parere.

“Ma quando si decide a parlare quel deficiente?” Dice guardando quei due litigare per qualche stupidaggine mentre fanno colazione. Litigare poi è un modo di dire, se tutti litigassero come loro al mondo, vivremmo decisamente in un posto molto allegro.

“Siwon non è una cosa facile, lo sai. Ha paura di perdere quello che ha con lui, è normale.”

“Perdere? Ma come fa a non capire quello che Hyuk prova, cavoli di solito gli legge praticamente nel pensiero, e adesso non si accorge di una cosa così evidente che anche i muri l’hanno capita?”

“È facile parlare quando non si è i diretti interessati. Quello che è ovvio per noi non lo è per lui, prima o poi ti troverai in una situazione simile, e allora vedremo se sarà così facile.”

“Teuk? Non è che mi stai nascondendo qualcosa?”

“Cosa? Di che stai parlando?”

“Non so, mi sembra che difendi le sue ragioni con un po’ troppa fermezza, come se sapessi quello che prova, dimmi un po’ non ci starai passando anche tu? O magari ci sei già passato?”

Come siamo arrivati a parlare di me? Maledetto Siwon fatti gli affari tuoi. Per fortuna Rella  interrompe la nostra chiacchierata.

“Umma o gli impedisci di indossare quella ‘roba’ o io non esco di casa. È inguardabile!” Non ho bisogno neanche di voltarmi per capire che sta parlando di Wookie e uno dei suoi bizzarri abbigliamenti. Vorrei essere distaccato, vorrei provare a dire a Heechul che ognuno è libero di vestirsi come diamine vuole, ma appena vedo la tuta che indossa Ryeo le parole mi muoiono in gola. Ok, ho solo una domanda, come l’ha ritrovata? Ero sicuro di averla fatta sparire. Non ne possono aver prodotte molte di quelle ‘cose’ Cinderella ha ragione, non si può definire in altro modo.

“Rella ma chi se ne frega se non è alla moda è comoda!” Cerca di controbattere Ryeo.

“Il fatto che non sia alla moda è l’ultimo dei problemi.” Continua Heechul senza provare minimamente a nascondere il disgusto che prova per quel vestito. Il tatto non è esattamente la prima delle qualità di Rella, credo che vada di pari passo con la modestia.

“Umma ti prego cerca di convincere Ye a muoversi, è due ore che sta rompendo le scatole a quelle povere bestie ed è ancora in pigiama, se non si sbriga arriveremo in ritardo.” Mi dice Sungmin, interrompendo qualsiasi cosa stesse per dire Wookie, mentre cerca esasperato di essere ascoltato da Ye, che come sempre vive in un mondo tutto suo quando è con le sue tartarughe.

“Min piuttosto Kyu dov’è?“ Gli chiedo temendo già la risposta, tanto so perfettamente che Ye lo fa apposta per fargli perdere la pazienza. Fa finta di non stare a sentire nessuno e quando la sua vittima si da per sconfitta, come se nulla fosse, si prepara e generalmente è pronto prima di altri.

“Dove vuoi che sia, deve assolutamente finire quel maledetto livello.”

“Non sarà stato sveglio tutta notte?”

“Chi? Kyu? Figurarsi lui non è tipo da passare l’intera notte insonne attaccato a uno stupidissimo videogioco, soprattutto prima di un lavoro...” Mi risponde sarcastico Min, mentre sposta il suo sguardo da Yesung al divano da dove posso vedere la testa di Kyu, domandandosi probabilmente quale dei due strozzare per primo.

“Umma di’ a questo rompiballe che non può starmi attaccato tutto il giorno, ho bisogno di respirare.” Altri problemi in vista, anche se visto chi sono i protagonisti questa volta so che se la caveranno da soli.

“Quindi la mia presenza ti asfissia eh? Bene, lo terrò presente, poi però non venire a lamentarti.” Risponde seccato Hae, vediamo quanto durerà questo litigio, che assomiglia tanto a una scaramuccia tra amanti, ma questo è meglio che per ora lo tenga per me.

“Figurati un po’ di pace finalmente!” Controbatte Hyuk. Passano quindici secondi prima che Eunhyuk si volti cercando con lo sguardo Donghae che nel frattempo gli da le spalle. “Hae? Non ti sarai davvero arrabbiato?” Nessuna risposta, ma da qui riesco a vedere il sorriso dispettoso di Hae. “Dai Hae sono nervoso per la pubblicità, guarda te di che colore mi hanno fatto i capelli sta volta.” Effettivamente quel rosa è davvero inguardabile, povero Hyuk, credo che con lui i parrucchieri si divertano parecchio a fare esperimenti più che con tutti noi. “Hae?” Vedo Hyuk avvicinarsi alla schiena di Hae fino a quando non lo abbraccia. “Ancora arrabbiato?”

“No, e lo sai.” Gli risponde voltandosi nel suo abbraccio. “E comunque non devi essere nervoso, tu stai bene sempre.” Vedo Hyukkie sgranare gli occhi e diventare rosso come un pomodoro.

“Smettila di prendermi in giro, sono inguardabile.” Afferma staccandosi dall’abbraccio.

“Ma io non ti sto prendendo in giro.” Gli dice Hae serio.

“Umma digli che prendere la gente in giro non è una cosa molto carina.” Dice Hyuk mentre si allontana rintanandosi nella sua stanza.

“Ma io non ti sto prendendo in giro.” Ribatte Hae inseguendolo.

Perché a volte ho la sensazione di gestire un asilo nido?

“Basta, ho deciso!” La voce di Siwon accanto a me mi fa sobbalzare.

“Cosa avresti deciso?” Gli chiedo, temendo la risposta.

“Se da solo non ci riesce, lo aiuterò io!” Afferma.

“E di grazia, come vorresti aiutarlo?”

“Non lo so, ma visto che le maniere gentili non funzionano...” Dice indicandomi, suppongo che il mio aiuto lo consideri le maniere gentili. “...ci vorranno quelle forti.” Non so perché ma sono tentato si avvisare Hae di sbrigarsi a parlare con Hyuk.
 

Alla fine, grazie a non so ancora quale intervento divino, riusciamo ad arrivare sul set della pubblicità in orario. Fatico a crederci.

Tutto va secondo i piani, il video siamo riusciti a finirlo questa mattina, ed è stato piuttosto divertente, ora le foto. Ho visto posare prima Kangin con Ryeo e Ye, ovviamente il mio sguardo si posava più sul mio ragazzo che ogni tanto mi lanciava occhiate in grado di farmi accelerare il battito cardiaco. Si renderà conto del potere che ha su di me? Dopo è stata la volta di Shindong con Kyu e Rella, poi tocca a me Hyuk e Min, per ultimi Hae e Won e qui mi preoccupo, perché ho sentito Wonnie chiedere espressamente al fotografo di fare in modo che loro fossero in coppia e fossero gli ultimi. Ovviamente la richiesta di Won è stata ascoltata, figurarsi, quel sorriso, quelle movenze, si diverte a giocare al seduttore e gli riesce piuttosto bene, almeno fino a quando non diventa una cosa personale, in quel caso diventa teneramente imbranato come tutti. Ma ora non è per se stesso, ora è per Hae, quindi sfodera senza paura tutte le sue armi seduttive. Sono certo che ha in mente qualcosa, lo vedo sedersi su un tavolo, accanto a un ignaro Donghae che ci osserva, o meglio osserva Hyuk, non gli toglie gli occhi di dosso. Ma non posso certo rimproverarlo, è esattamente quello che ho fatto io prima con Kangin. Non posso non notare le occhiate assassine che lancia a Sungmin, mettono i brividi, chissà se si rende conto di quanto tutti sappiano che la sua gelosia nei confronti di Hyuk è reale. Quello che mi preoccupa davvero è però l’occhiata che gli lancia Siwon, ha in mente qualcosa, lo so, me lo sento. Con noi hanno finito, e così posso concentrarmi su quei due. Parlano, Hae è arrossito, Won sorride. Prevedo guai... infatti ecco che Siwon si avvicina al fotografo, passi lenti e calcolati, credo che qualche assistente sia già a terra svenuta... non capisco cosa dicono, riesco solo a captare  delle lusinghe sul lavoro fatto da parte di Wonnie, e la parola costumi. Siwon è troppo soddisfatto mentre si volta verso Donghae che è rimasto per tutto il tempo appoggiato allo stesso tavolo da dove ci osservava e lo guarda con gli occhi spalancati, scommetto che dalla sua postazione ha sentito tutto ciò che dicevano. Siwon ritorna da Hae, gli mette un braccio sulle spalle e lo trascina a sé.

“Coraggio Hae, andiamo a scegliere qualcosa per mettere in risalto il tuo bel fondoschiena!” Li guardiamo in silenzio, i ragazzi stanno pensando a cosa diamine ha in mente Won, è strano anche per lui questo comportamento, io non ho bisogno di domandarmelo, visto che quel testone non si decide vuoi fare esplodere di gelosia Hyukkie, eh Wonnie? ‘Te la sei cercata, potevi parlare con Hyukkie e ora saresti al sicuro.’ Vorrei poter dire, lo vorrei proprio, ma non posso, anche se da come mi guarda credo che Hae lo abbia capito.

Quello che Hae non può vedere però è la reazione di Hyuk, i suoi pugni chiusi con rabbia, non credo apprezzi il modo in cui Won stringa a sé il corpo di Donghae, anzi direi di poter affermare con sicurezza che non lo apprezza per niente. Il fotografo ci chiama e ci dice di andare a cambiarci anche noi, oltre i loro scatti ne faremo alcuni in gruppo in piscina. Hyukkie ci mette mezzo secondo a raggiungere Donghae e Siwon. Mi viene da ridere, mi sa che Won ci ha visto giusto. E pensare che tutti credono che sia Hae il più geloso...

“Dopo i vostri gli ultimi scatti li vogliono fare in piscina tutti insieme!” Dico, una volta raggiunti. “Allora quale avete scelto voi?”

“Questi!” Mi risponde un raggiante Won. Dall’espressione di Donghae scommetto che lui neanche li ha visti i costumi che quel matto di Siwon ha scelto. “Cosa c’è Hae vuoi una mano a indossarlo? Non c’è problema, possiamo usare lo stesso camerino, tanto alla fine siamo fatti tutti e due nello stesso modo, no?” Mi strozzo con l’acqua che stavo bevendo, ma come ti vengono certe frasi Won? Faccio solo in tempo a vedere Hyukkie trascinare Donghae nel primo camerino libero, prima che Siwon possa solo avvicinarsi a lui. Wonnie si volta e mi guarda con un sorriso divertito, sta andando tutto secondo i suoi piani.

“Vacci piano Won, Hyukkie potrebbe essere molto pericoloso.” Non ho mai visto Hyuk veramente arrabbiato, non credo che potrebbe davvero fare chissà cosa, ma è anche vero che nessuno si è mai messo davvero tra lui e Donghae, certo il fan service si fa con tutti, e più di una volta mi sono trovato anche io a far lo scemo con Hae, ma è appunto fan service e basta, lo sappiamo. Ora invece Siwon non ha nessuna ragione plausibile per comportarsi così, e quindi non ho idea di cosa potrebbe girare per la testolina di Hyuk.

“Sto giocando con il fuoco lo so, ma per la felicità di quei deficienti dei nostri fratelli il rischio di un occhio nero non è nulla.” Wonnie è davvero fantastico, credo che questa frase spieghi bene il rapporto che abbiamo tra noi, non c’è nulla che non faremmo per i componenti del gruppo, che poi sono la nostra famiglia. Nulla.

Dopo pochi minuti vediamo un Eunhyuk rosso come un pomodoro, uscire dal camerino dove aveva trascinato Hae e rinchiudersi in quello affianco afferrando a caso un costume nero tra la pila di costumi sistemati su una panca li vicino. Probabilmente fosse stato rosa, non avrebbe fatto alcuna differenza, non credo che abbia davvero la testa per fermarsi a dettagli come il  colore del costume con cui stanno per fotografarlo, e che quella foto finirà in tutti i giornali della Corea, manifesti pubblicitari per le città e internet, quindi in tutto il mondo. Mi viene da ridere, giuro che se neanche l’aiuto di Wonnie smuove le cose li chiudo in una stanza e rivelo loro che sono due scemi e che sono entrambi innamorati dell’altro. Intanto Won esce in costume, che ha indossato in due secondi netti, mentre di Donghae neppure l’ombra. Il fisico perfetto di Won, la pelle abbronzata e quel costume blu elettrico manderanno in estasi fotografo, assistenti, l’intera popolazione femminile della Corea e non solo, e probabilmente anche una buona parte di quella maschile. Cinderella, la nostra vera prima donna osserva in modo strano Siwon, cioè strano, io direi che se lo sta mangiando con gli occhi, sarà una mia impressione?

“Se non la smetti di guardare Siwon giuro che mi metto a fare una scenata di gelosia davanti a tutti. Chiaro?” La voce di Kangin mi arriva chiara e pure un po’ arrabbiata, anche se ha parlato sottovoce per non attirare l’attenzione degli altri. Mi volto e lo trovo già pronto. Ok Teuk respira, coraggio respira, l’hai fatto fino adesso senza nessun problema, cos’è che te lo impedisce ora? Il fatto che non sai come si fa a respirare? Non sembrava difficile prima...prima...prima di trovarmi un Kangin mezzo nudo, con solo un misero costume arancione addosso, un misero, attillatissimo costume arancione, che non nasconde proprio nulla. Cerco di deglutire, ci provo davvero, peccato che la mia salivazione sia del tutto assente, la mia gola è secca come il Gran canyon, il cuore batte veloce cercando di portare più ossigeno possibile, cosa abbastanza difficile visto che il mio sangue così in alto non arriva, non molto almeno, perché per ora lo sento arrivare tutto in un’altra parte del mio corpo. Ragazzi scusate ho bisogno di parlare con Kangin in privato, potete lasciarci soli? Grazie. Sarebbe un problema se me lo trascinassi nel camerino da cui è uscito? Beh nelle foto finali non ci saremmo, ma tanto ci sono gli altri...non si può? Ok ok sono il leader, sono quello responsabile, ma se devo essere del tutto sincero essere responsabile è una gran rottura a volte. “Teuk? Stai bene?” Mi guardo intorno sperando che nessuno faccia caso a me. Perfetto tutti occupati. Lo prendo per mano e lo sbatto molto poco gentilmente nel camerino libero dietro di lui. Prima di chiudere, a chiave ovviamente, la porta faccio lo stesso movimento di Hyuk un momento fa, afferro un costume a caso, giusto per avere una scusa di trovarmi in un camerino. Per quanto ne so potrebbe essere un costume di Halloween,  o potrebbe aver disegnato tanti coniglietti colorati, o scritte assurde ma non me ne frega un’accidenti, in fondo chi mi vedrà con addosso sta roba? Solo chiunque abiti in Corea, e chiunque abbia una connessione a internet. Bazzecole insomma. “Teukie ma sei impazzito?” Mi chiede Kangin che probabilmente non si aspettava una reazione simile da parte mia. Che razza di errori, prima ti presenti davanti a me così dopo una giornata in cui non ho potuto toccarti, baciarti e farmi coccolare neanche per pochi minuti e poi ti sorprendi?

Non rispondo, non ce la faccio, mi getto su di lui, lo bacio con passione, in questo momento la dolcezza è momentaneamente assente, devo farmi bastare questo bacio fino a stanotte quando saranno tutti troppo addormentati per accorgersi di Kangin che scivola silenzioso nella mia stanza.

La mia lingua entra nell’anfratto caldo e umido della sua bocca e si mette a giocare con la sua gemella. Mi stringo a lui, le sue mani tra i miei capelli, il suo torace nudo, il suo maledettissimo profumo, impazzirò, lo so, io impazzirò prima di sera, come faccio a resistere, come diamine faccio? Dopo qualche minuto, troppo poco per bastarmi, Kangin si separa da me quel tanto che basta per guardarmi negli occhi.

“Ok, magari la scenata di gelosia non la faccio, questa volta.” Mi dice sorridendomi prima di riavvicinare le sue labbra alle mie. Il bacio è più dolce di prima, lento, e mi permette di gustare il suo meraviglioso e unico sapore. Ma per quale motivo non siamo a casa soli in questo momento? Perché? 

Ci separiamo, si avvicina alla porta e prima di aprirla mi scompiglia i capelli.

“Coraggio infilati quel costume e raggiungici, sei il leader non puoi mancare proprio tu.”  Annuisco e appena chiude la porta del camerino guardo per la prima volta il costume che mi sono ‘scelto’ verde militare, ok rischiavo peggio. Raggiungo i ragazzi, l’unico che manca all’appello è proprio Hae, mi avvicino a Won che gongola felice.

“Mi spieghi per quale motivo Hae non è ancora uscito? Che razza di costume gli hai scelto?”

“Un normalissimo costume, niente di che. Forse...”

“Forse?”

“Forse è solo uno po’ più attillato di quello che si aspettava, tutto qui.” Solo ora noto che ha in mano un gavettone. “Fammi un piacere Teuk, tienimelo e passamelo quando te lo chiedo ok?”

“Cosa hai in mente?”

“Nulla che non abbiamo già fatto un sacco di volte, specialmente quando le ‘vittime’ stavano beatamente dormendo.”

“Sai che si scorderà del tutto quello che sta facendo e cercherà di fartela pagare?”

“È proprio quello che voglio.” Spero che tutto vada secondo i suoi piani e che Hyuk non lo affoghi. Finalmente vediamo Donghae avvicinarsi, e io per un secondo, un piccolo, minuscolo, insignificante secondo mi domando: Dove cavolo lo nascondeva quel corpo? Dannato pesce questa mo’ ce la devi spiegare. Ma la cosa che sono certo manderà totalmente in crisi il povero Hyuk non sono gli addominali, i muscoli delle spalle o quel fondoschiena da urlo, non solo almeno, è quell’espressione, gli occhi sfuggenti, le guance arrossate, il labbro inferiore torturato dai denti candidi, è timido come sempre il nostro Hae, ultimamente sul palco sta cominciando a sciogliersi, ma ora si sente a disagio, ed è assolutamente irresistibile.

“Finalmente credevo di dover fare le foto da solo!” Dice dopo un momento di silenzio Won. Mi volto verso Hyukkie che osserva Hae a bocca spalancata, questa volta non ce la fai a trattenerti eh Hyuk? La sua espressione cambia improvvisamente, gli occhi pieni di rabbia, i pugni chiusi, i muscoli contratti, che è successo adesso? Mi volto verso Hae e faccio in tempo a vedere Won attaccato al suo corpo che gli sussurra qualcosa direttamente nell’orecchio. Il rossore sulle guance di Donghae è aumentato, gli occhi spalancati, che cavolo gli hai detto Wonnie?

All’inizio tutto si svolge normalmente, noi siamo già pronti per spostarci in piscina quando Won mi si avvicina e si riprende il gavettone che con molta poca gentilezza lancia, colpendo Hae in pieno. Come previsto Donghae si ribella, dimenticandosi all’istante di essere su un set fotografico, anche se al fotografo tutto questo non sembra dispiacere per nulla, anzi, segue con mille scatti tutto il percorso verso la piscina, che è esattamente dove Hae, solleticando Won, lo sta spingendo. Poco prima di cadere in acqua, Wonnie lo prende per un braccio e lo porta in con sé in acqua. A parte i clic impazziti delle macchine fotografiche gli unici altri rumori sono le nostre risate.  Dopo pochi secondi Hae ritorna in superficie, si sistema i capelli con le mani e viene stretto dalla morsa dell’abbraccio di Wonnie che da dietro gli sussurra qualcosa all’orecchio, Hyuk non resiste, non ce la fa più e si getta in acqua, deve separare Hae da Won, non riesce più a sopportarlo. Appena lo vedo gettarsi in piscina faccio lo stesso afferrando Chullie per un polso, dopo mi ucciderà probabilmente, ma al suo urlo nessuno degli altri resiste e si buttano in acqua tutti. Il fotografo apprezza. E così le ultime foto sono tutte in piscina, mentre ci divertiamo come dei bambini, noto comunque che Hyuk non si stacca di un millimetro da Hae, non permettendo a nessun altro di avvicinarsi a lui. Intercetto lo sguardo di Won, che è decisamente soddisfatto, il suo piano sembra abbia funzionato bene e non ha neanche un occhio nero.


Arrivati a casa decidiamo di ordinare qualcosa da mangiare, siamo esausti, è stato divertente è vero, ma stancante. Donghae sparisce quasi subito nella sua stanza, probabilmente per infilarsi una tuta, lo fa sempre quando è stanco. In sala c’è un casino con tutti che vogliono avere l’ultima parola sulla cena da ordinare. Sento qualcuno che mi bussa alle spalle, mi volto e mi trovo Siwon che con lo sguardo mi indica la porta della stanza di Donghae davanti alla quale c’è un Eunhyuk impalato. Vorrebbe entrare, ma non lo fa, chissà cosa diamine sta pensando ora. Fa un bel respiro e bussa. Credo che sia la prima volta che qualcuno bussa in questa casa. Lo vediamo entrare e chiudere la porta alle sue spalle. Mi volto verso Won che mi mostra la mano con le dita incrociate prima di voltarsi e dire la sua sulla cena. Io provo a far finta di nulla, ma vorrei sapere cosa sta succedendo in quella stanza, speriamo che riescano a parlare quei due.

“Andrà tutto bene Teukie, ne sono certo.” Mi dice Kangin che ovviamente non ci mette molto a capire cosa ho.

“Spero che tu abbia ragione.”

“Dopo tutto quello che ha fatto Won per far uscire allo scoperto la gelosia di Hyukkie credo che non ci sia alcun dubbio in proposito. E siamo a due coppie, chissà quale sarà la prossima?”

“Dici che ce ne sarà un’altra?”

“Un’altra? Io direi più di una. Ma comunque sia io sono tranquillo, la scelta migliore l’ho fatta io!” Gli sorrido, vorrei abbracciarlo ma non posso, anche se poi, perché non posso? Sono io che mi sono imposto una scelta del genere, i miei fratelli sono certo che non avrebbero proprio niente da dire se lo facessi ora, se dicessi quello che mi lega a Kangin. Mi siedo sul divano vicino al mio ragazzo e a Siwon, Cinderella mi guarda ancora con astio, non credo mi abbia ancora perdonato per il tuffo non programmato in piscina. Dopo una ventina di minuti arriva il fattorino del take away.

“Ragazzi sbrigatevi la cena è arrivata.” Urla Shindong alla porta di Hae che è ancora chiusa. Dopo poco però viene aperta.

Li vedo uscire dalla stanza, le dita intrecciate, lo sguardo sereno. Finalmente! Dopo aver dato una gomitata a Kyu che come al solito stava per sparare una delle sue solite frecciatine, mi soffermo sul volto di Donghae. Tutti noi abbiamo sempre ammesso che tra tutti il sorriso di Hae è il più dolce al mondo. Ma ora, credo di poter dire che non l’abbiamo mai visto prima d’ora, non quello vero, perché ora è assolutamente perfetto. Mi sorride e mi rendo conto che nessuno ha trovato nulla di strano nel fatto che loro due stiano insieme. Mi volto verso Kangin che annuisce senza che io possa chiedergli nulla. Ha capito quello che voglio fare. È il momento giusto, ci siamo tutti, la famiglia è al completo quindi, prima di iniziare a mangiare mi schiarisco la voce e ho tutti i loro occhi in un attimo su di me. Lo sguardo di Donghae è allegro, lui sa cosa sto per dire.

“Ragazzi c’è una cosa che devo dirvi, che io e Kangin dobbiamo dirvi...”

“Oh cazzo umma sei incinto!” La voce di Yesung congela la situazione, per un istante non so che fare rido o lo uccido?

“Scemo umma è un maschio non può rimanere incinto.” Ribatte Minnie.

“Solo per quello però.” Sento sussurrare Donghae, anche se a voce troppo bassa perché lo sentano altri se non Hyuk che si volta verso il suo ragazzo con uno sguardo interrogativo. “Adesso vedi.” Risponde a quella muta domanda senza aggiungere altro.

“Quello che Teukie stava cercando di dirvi e che io e lui stiamo insieme, siamo una coppia da tempo oramai, e non c’è nessun motivo per continuare a nasconderlo.” Dice sicuro Kangin prendendomi la mano. “Sapete che lui non fa distinzioni sul lavoro, sapete che vi vuole bene, e che non c’è nulla che non farebbe per ognuno di voi, c’è sempre stato per voi, e ci sarà sempre, non cambierà nulla rispetto al solito, solo che lo amo e per non so quale grazia divina lui ama me.” Mi guardo intorno, Siwon mi guarda prima di parlare.

“Ci avevo visto giusto allora, tu difendevi Hae perché ti sentivi tirato in causa. Ma guarda un po’ il nostro Leeteuk... ” E già ficcanaso, mi sentivo proprio tirato in causa.

“Hai detto che state insieme da tempo oramai, ma precisamente da quando?” Domanda timidamente Wookie a Kangin. Ma non è lui a rispondere. Sorprendendo tutti, me compreso, è la voce sicura della nostra prima donna a farlo.

“Almeno da quando Kangin è tornato dal militare, se non prima.” Ci voltiamo tutti verso di Heechul. “Beh? Che avete da guardarmi tutti con quegli sguardi da pesci lessi, credete davvero che possa succedere qualcosa in questa casa senza che Cinderella qui presente lo sappia?” Dice indicandosi.

Al suo sguardo scandalizzato Shindong si mette a ridere, seguito poi da tutti gli altri. “Beh io direi che è meglio cominciare a mangiare, a meno che ci sia qualcun altro che deve dirci qualcosa...” Un momento di silenzio mentre ci guardiamo uno in faccia all’altro. “Nessuno, bene, buon appetito.”
 

Chiudo la porta della mia stanza dietro di me. Kangin si siede sul mio letto e mi guarda.

“Direi che è andata più che bene non trovi?”

“Sono pazzi, i nostri fratelli sono pazzi.” Ribatto, ancora non mi capacito di come hanno reagito.

“Ma dai? Non me n’ero mai accorto prima... comunque quando Ye ti ha chiesto se eri incinto mi è venuto un colpo.” Mi dice tra le risate. Rido anch’io, un colpo è dir poco, solo Ye poteva affermare una cosa del genere con quell’espressione convinta. “Allora non sei contento di come sono andate le cose? Di aver finalmente detto tutto ai nostri fratelli?”

“Certo che sono contento. Non riesco ancora a credere che sia andata così bene. Anche se adesso ho un dubbio.”

“Quale?”

“Non è che ci stanno spiando?” Dico voltandomi verso la porta, dei passi veloci si allontanano, troppo silenzio, troppo in fretta ecco cosa c’era di sbagliato.

“Beh, visto i tipi è probabile, ma è davvero importante?” Mi risponde.

“No, forse hai ragione.”

“Sai io sono felicissimo che finalmente lo sanno, almeno per due buoni motivi.”

“A si, e quali?”

“Il primo è che finalmente posso essere geloso senza che mi prendano per matto.”

“Avevi proprio bisogno di poterlo fare...” Gli rispondo sarcastico.

“E il secondo motivo è che finalmente domani mattina mi sveglierò accanto a te...” Mi dice guardandomi negli occhi e allungando una mano verso di me, che sono ancora in piedi a qualche passo dal letto. Poi abbassa lo sguardo. “Se tu lo vuoi naturalmente.” Continua a voce bassa. Razza di scemo che cavolo di domande ti fai? Allungo la mano e l’intreccio con la sua avvicinandomi, con l’altra mano gli sollevo il viso in modo che i suoi occhi si specchino nei miei.

“I do!” Gli dico con le labbra talmente vicine alle sue da sfiorarle. Lui mi abbraccia e mi ritrovo in braccio a lui a cavalcioni. Le mie mani si intrecciano tra i suoi capelli, le sue si stringono sulla mia schiena. È iniziato un nuovo capitolo della nostra vita ora, niente più segreti, niente bugie, almeno con la nostra famiglia, che poi sono gli unici di cui ci importi davvero. Domani mattina mi sveglierò e lui sarà al mio fianco, ma prima di domani c’è questa notte, e come è successo qualche notte fa ho la sensazione che neanche in questa dormirò molto, ma a dir la verità è così importante dormire? Io non credo, e voi che ne dite?
 

Fine
 

Note: Ok c’è l’ho fatta a postarlo oggi, ci tenevo tantissimo visto che è il compleanno di Teuk ed è un anno esatto da cui ho pubblicato la mia prima storia su EFP anche se in un altro fandom. Quindi direi che festeggiare è d’obbligo. Sì, è un anno che rompo con le mie storie, e non mi hanno ancora mandato a quel paese, ne sono enormemente felice, come sono felice di aver conosciuto persone straordinarie in questo anno, e spero di conoscerne altre negli anni a seguire. Il modo in cui Leeteuk e Donghae si sono conosciuti è vero, almeno è quello che ha detto Hae nella recente intervista a ELLE. Michael per chi non lo sapesse è l’auto di Siwon, sì ha dato un  nome alla sua auto (quando slanif me l’ha detto io non volevo crederci), che poi automobile, un Hammer io non la chiamerei automobile, comunque... Donghae è davvero caduto durante una trasmissione, non chiedetemi quale sono riuscita a vederla una volta sola e non mi ricordo più in che video era, ma tanto di figure barbine ne ha fatte un’infinità, povero il mio bias. E Hyukkie ha davvero detto che Hae senza di lui non è in grado di fare nulla, se non ci credete, ma non credo sia difficile crederci, lo potete trovare in questo video https://www.youtube.com/watch?v=1kGQW754sHg (anche se scommetto che ci sono altre prove in giro per l’etere) più o meno a 10 minuti e 18 secondi, comunque se vi piacciono loro due (e chi non li ama?) guardatelo pure tutto tanto è dedicato a loro, se trovo l’altro metto il link, promesso. Se ad alcune di voi l’ultima cosa che Teuk dice a Kangin vi sembra presa paro paro da Marry U non avete torto. Quindi ora non mi resta che ringraziare masrmg_5, Pandora86, slanif e Shi per le bellissime recensioni a Miele e paillette, spero di ritrovarvi anche in questa e nelle prossime, e ovviamente anche chiunque altro voglia lasciare un commento, ringrazio anche tutti voi lettori silenziosi,  e alla prossima!
 
  
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