L’Ultima
Creazione di Rozen
Questa è la
mia prima fic su Rozen Maiden, perciò non aspettatevi un’opera d’arte.
Sinceramente non ho mai letto il manga, ma ho trovato per caso gli episodi
dell’anime in uno dei tanti forum che permettono a tutti di vedere episodi di
vari anime. Ho deciso quindi di riprendere la storia dalla fine dell’ultimo
episodio e creare un finale tutto mio. Ora però diamo inizio alla
storia.
I)
Unica
soluzione, l’Ultima Creazione
Jun stava
tornando a casa, quando un acquazzone improvviso lo aveva colto di
sorpresa.
La giornata
era stata per tutto il tempo soleggiata, nessuno si sarebbe aspettato che da un
momento all’altro sarebbe iniziato a diluviare.
Le vacanze
estive stavano terminando e lui si recava ogni giorno a scuola per recuperare
ciò che aveva saltato durante le sue assenze. Per sua fortuna c’era Tomoe ad
aiutarlo o sarebbe stata un’impresa a dir poco disperata.
Quando arrivò
in casa era totalmente fradicio, ma almeno era
all’asciutto.
Jun: Ragazze,
sono a casa!
Nori:
Bentornato Ju… Ma che ti è successo? Ti hanno buttato in una
fontana?
Jun: … Non ti
sei accorta che stà piovendo?
Nori: Oh, è
vero. Ora sali a cambiarti, la cena sarà pronta tra poco.
Jun: Non
c’era bisogno che me lo dicessi tu…
Suiseiseki:
Credevo che un tardo come te non ci arrivasse a capirlo
desu.
Dalle scale
fecero capolino Shinku e Suiseiseki, che guardava l’umano con uno sguardo
dispettoso.
Jun: Chi
sarebbe il tardo bambola perversa?!
Suiseiseki:
Vuoi sfidarmi desu?
Jun salì le
scale, ma si limitò ad andare in camera sua per cambiarsi.
Dopo aver
messo addosso dei vestiti asciutti si sedette vicino al computer, in attesa che
sua sorella lo chiamasse per cenare.
Rimase
abbastanza sorpreso quando vide che era già acceso.
Iniziò a
pensarci su, e si ricordò che era più o meno da una settimana che
succedeva.
Solitamente
Nori non usava il computer, e Shinku lo aveva usato una sola volta per comprare
un fumetto di Kunkun.
Vista la
precedente esperienza avuta con la bambola aprì la cronologia di quel giorno, ma
non vide nessuno dei siti sui quali era solito fare i suoi
acquisti.
Tutti i siti
visitati trattavano videogiochi, occulto, miti, leggende e creature
mistiche.
Google aveva
un’unica parola di ricerca…
Bahamut
Bahamut
Bahamut
Bahamut
Sempre e solo
Bahamut.
Controllò
anche la cronologia dei giorni precedenti, ma oltre ai suoi siti di shopping
online c’era sempre e solo quel nome.
Bahamut.
Jun: Chi
di quelle tre potrebbe volere così tante informazioni su questo essere? Forse
Shinku, lei legge sempre, è probabile che su uno dei libri che abbiamo nel
ripostiglio abbia trovato questo nome ed abbia cercato di avere più informazioni
a riguardo…
Poteva essere
la soluzione adatta, ma rimaneva un interrogativo: perché una tale insistenza
nel cercare per giorni interi?
Per lo meno
non avrebbe dovuto pagare niente che fosse stato acquistato da Shinku, a meno
che non si trattasse di una Action Figure di Bahamut proveniente da un negozio
online della Square Enix.
Poco dopo
Nori lo chiamò per la cena, il che lo convinse a lasciar perdere
l’investigazione del perché era stato cercato con tanta insistenza
Bahamut.
Arrivato in
cucina non osò volgere lo sguardo verso la televisione, perché sapeva che
avrebbe visto loro.
Hina
Ichigo.
Souseiseki.
Era da un
mese che erano in quello stato ormai, ma ogni volta si sentiva
male.
All’inizio
detestava i piagnistei di Hina Ichigo, ma poi, a lungo andare, aveva iniziato ad
abituarcisi, ed ora che si era spenta la casa gli sembrava quasi
vuota.
Per quanto
riguardava la quarta Rozen non sapeva bene che rapporto avesse avuto con lei,
ciò che sapeva di lei era che fosse molto saggia e che si preoccupasse più per
il prossimo che per se stessa. Era anche grazie a lei che era venuto a
conoscenza del passato di Shinku e del perché Suigintou la odiava
tanto.
Dopo cena
salì immediatamente di sopra, sempre evitando di guardare le due bambole, ormai
senza vita.
Non andò in
camera sua però, ma nello sgabuzzino.
Toccò la
superficie liscia e fredda dello specchio che aveva davanti, sperando che lo
catturasse come era successo molte altre volte.
Sentì dei
passi alle sue spalle, e quando si voltò vide che la quinta Rozen lo
osservava.
Questa chiuse
la porta dello stanzino, isolandoli dal resto della casa.
Shinku: Ti fa
male, vero?
Jun: Di che
parli?
Shinku: Non
guardi
Jun: … è solo
che… ormai siete diventate parte della mia famiglia e… vedere loro in questo
stato… è come vedere mia sorella in coma. La cosa più dura da sopportare è che
non posso far niente per aiutarle!
Shinku: Se ci
fosse una soluzione ci proveresti?
Jun: Lo
sappiamo entrambi che non c’è.
Shinku: Ma se
ci fosse…
Jun: è
inutile, non c…
Shinku: DEVE
ESSERCI UNA SOLUZIONE!!!
Jun guardò
Shinku, per quanto il buio nella stanza glie lo
permettesse.
La bambola
che gli era davanti sembrava così diversa dalla Shinku che aveva sempre
conosciuto.
Shinku era
sempre stata fredda, difficilmente si faceva accecare dalle emozioni, ed ancor
più difficilmente perdeva le staffe ed alzava la voce.
Quella era la
prima volta che Jun sentiva la sua bambola gridare a quel
modo.
Shinku: Forse
non te ne sei mai accorto, ma Suiseiseki non fa altro che piangere… durante
tutta la giornata fa finta di niente, ti prende in giro, si finge allegra, ma
durante la notte non fa altro che piangere… le manca la sorella, le manca Hina
Ichigo. In questi ultimi giorni sono rimasta sveglia e l’ho sentita. Chiede
disperatamente alla sorella di tornare e promette alla piccola Hina che non le
ruberà più le fragole per farle dei dispetti…anche Kanaria non è più quella di
prima. Mitsu le chiede spesso di convincerci ad andare a casa sua per poterci
fare altre foto, ma non può farlo. Anche Mitsu di certo non sarebbe indifferente
alla scomparsa di Hina e Souseiseki…
Dal viso di
Shinku iniziarono a scorrere alcune lacrime. Anche lei, in fondo, stava
nascondendo la realtà di quello che provava nel suo silenzio e nella sua
freddezza.
Jun: Ma noi…
che possiamo fare?
Shinku: Una
soluzione c’è, ma è difficile attuarla.
Jun: Sul
serio? Perché non me lo hai detto subito?
Shinku:
Perché me ne sono ricordata solo ultimamente. Era un ricordo molto vecchio e
probabilmente solo il nostro attuale stato mi ha permesso di ricordarlo.
Oltretutto è un’impresa a dir poco impossibile…
Jun: Non
importa ora. Che dobbiamo fare?
Shinku:
Dobbiamo trovare l’ultima creazione di nostro padre.
Jun:
L’ultima? Intendi la settima Rozen, quella per cui si è spacciata
Barasuishou?
Shinku scosse
leggermente il capo. Non era di lei che c’era bisogno.
Shinku: No,
non è stata lei l’ultima creazione di nostro padre.
Jun: Allora
di che si tratta?
Shinku: Hai
mai sentito parlare di una creatura chiamata Bahamut?
Jun: Si, ma
ne… Quindi è per questo che cercavi informazioni su
Bahamut!
Shinku: Come
fai a saperlo?
Jun: Non
basta chiudere le finestre per cancellare le proprie ricerche sul computer, c’è
anche un archivio che registra tutto quello che guardi.
Shinku:
Capisco… comunque, che sai su questa creatura?
Jun: Poco e
niente. So che è una creatura mitologica usata molto spesso in alcuni
videogiochi, tutto qui.
Shinku:
Allora ti spiegherò io cosa è Bahamut. A quanto pare in Arabia si pensava che
Bahamut fosse un pesce mistico che sulla schiena trasporta Kujata, un enorme
toro. Non si sa molto sulle sue origini, ma si sanno molte altre cose sul suo
conto. Secondo altre fonti questo essere era un tutt’uno col demone Behemoth, ma
Bahamut è considerata essere una divinità dai poteri positivi e quindi venne
considerato il patrono dei Draghi. Non poteva essere quindi identificato con
Behemoth, che è una creatura malvagia e peccatrice. Inoltre sembra essere
collegato a Leviathan, un serpente marino, ed entrambi possono essere minacciati
solo da Dio. Secondo altre leggende sarebbe il figlio di Io, creatore di ogni
cosa, e fratello di Tiamat, che è una dragonessa della distruzione. Viene
menzionato anche nei testi sacri di molte religioni e nell’Apocalisse descritta
da Erodoto. Secondo alcuni altri studi recenti sarebbe semplicemente un
ippopotamo o un dinosauro misterioso.
Jun: Ma
allora cos’è, un pesce, un dinosauro, un ippopotamo o un
drago?
Shinku: Ora è
identificato con i draghi, ed in quanto tale ha potenza e sapienza superiore a
quella di qualsiasi altra creatura e nonostante sembri minaccioso è di buon
cuore ed è solito proteggere chi è in difficoltà. Difficilmente scende in
battaglia, a meno che la situazione non sia critica o la sua curiosità lo spinga
a battersi. Sarebbe entrato in contatto con tutti i popoli del mondo
trasformandosi in un umano, in quanto la sua curiosità potremmo dire sia la sua
unica debolezza. Il suo corpo è ricoperte da scaglie dure più del platino e solo
l’arma più potente al mondo impregnata di potere magico potrebbe scalfirlo. Come
umano sa maneggiare ogni tipo di arma, ma quando si presenta nella sua vera
forma non può semplicemente sputare fuoco come un drago qualsiasi, ma può anche
soffiare ondate d’aria gelanti, nubi di vapore e scaraventare via i nemici con
una potente onda d’urto. Non a caso in molti videogiochi correnti è una delle
creature più frequenti e potenti.
Jun: Tutto
questo è interessante, ma… che c’entra con voi Rozen?
Shinku: Come
tu sai noi tutte abbiamo uno spirito custode. Meimei, Pizzicato, Suidream,
Renpika, Holie, Berrybell, ognuno con dei propri poteri.
Jun: Quindi
Rozen avrebbe creato uno spirito dandogli il nome di
Bahamut?
Shinku: Non
proprio, in pratica nostro padre è riuscito a trovare una squama di questa
creatura e grazie a quella a creare uno spirito con gli stessi poteri di
Bahamut. Naturalmente questo spirito è nato da una scaglia, perciò non è altro
che una microscopica entità della potenza di Bahamut. Questo spirito inoltre
avrebbe avuto il compito di concludere il Gioco di Alice.
Jun:
Concludere il Gioco? Ma non si dovrebbe concludere con…
Shinku: Il
Gioco inizia quando tutte e sette le Rozen sono sveglie, ma per permettere la
nascita di Alice Bahamut deve dare il suo consenso o Alice non nascerà.
Jun: Non
capisco, se il suo scopo è dar vita ad Alice come può…
Shinku:
Bahamut è un essere giusto ed intelligente, non sarà difficile per lui capire
che ciò che deve fare è diverso dallo scopo per cui è stato
creato.
Jun: Quindi
Bahamut dovrebbe comprendere i vostri sentimenti e fermare il Gioco,
giusto?
Shinku: Lui è
l’unico che può fermare il Gioco, in un modo o nell’altro.
Jun: Allora
ciò che dobbiamo fare è trovare una bambola che…
Shinku:
Bahamut non è una bambola. Tanto per cominciare è un essere
maschile…
Jun: Un
soldatino? Un pupazzo?
Shinku: No.
Il suo potere è troppo elevato perché questi contenitori sopportino la sua
presenza.
Jun: Allora
cos’è?
Shinku: Vedi,
quando nostro padre riuscì a crearlo sapeva già che una di noi non sarebbe mai
riuscito a sopportare quello spirito, perciò provò a creare un contenitore di
metallo come corpo, ma l’effetto fu devastante. Nonostante l’abilità di nostro
padre il corpo scelto non era abbastanza resistente per un tale potere ed il
contenitore implose, più o meno come è accaduto a Barasuishou quando ha
assorbito le nostre Rose Mistyche. Cercò anche di creare un contenitore con la
forma di un drago, ma lo stesso non funzionò. La forma poteva essere adatta, ma
lo spirito non lo riconosceva come proprio corpo.
Jun: Allora
come ha fatto a sigillarlo?
Shinku: Ci
volle molte tempo prima che nostro padre venisse a capo della cosa. Bahamut, al
contrario degli altri spiriti, è nato dall’essenza di un essere vivente, mentre
noi siamo nate da un’entità artificiale. In pratica solo un corpo di un vivente
può contenere Bahamut. Il problema ora era: quale corpo? Come ti ho già detto
Bahamut è entrato in contatto con tutti i popoli del mondo, e questa fu la
scintilla che illuminò la mente di nostro padre, perciò…
Jun: Non
dirmi che…
Shinku: Si,
Bahamut può essere contenuto esclusivamente nel corpo di un umano, così come per
entrare in contatto con i popoli del mondo si tramutava in umano, visto che i
draghi sono impossibili da trovare. Gli unici draghi esistenti tuttora sono
draghi del calibro di Bahamut ed inferiori, i quali vivono nel mondo spirituale,
un mondo che non può essere raggiunto nemmeno con gli N-Field. Nostro padre non
poteva però unirsi a quella incredibile massa di puro potere, perciò gli procurò
un ulteriore potere: scegliere lui stesso chi poteva usufruire dei suoi
poteri.
Jun: Quindi
Bahamut potrebbe essere alla ricerca di un corpo?
Shinku: No.
Bahamut è già in qualcuno ora. Ogni volta che l’esistenza terrena del corpo
prescelto finisce Bahamut entra subito in un corpo nato nell’istante della sua
morte, in modo che possa adattarsi subito al suo potere. Bahamut quindi è
un’anima che continua a reincarnarsi sempre, indipendentemente da tutto. L’unico
problema ora è trovarlo.
Jun: Al mondo
ci sono miliardi di persone, non ci basterebbe tutta l’eternità per trovarlo! È
davvero un’impresa disperata…
Shinku: Però
c’è. Mi basta questo per avere la speranza di trovarlo, prima o
poi.
Jun: Sarà
difficile riconoscerlo…
Shinku: Quasi
dimenticavo. Bahamut naturalmente è un essere superiore alla natura umana. Chi
cerchiamo deve essere potente, di buon cuore, saggio e sicuramente è
maschio.
Jun: Quindi
un essere di Luce a giudicare dalle sue caratteristiche…
Shinku:
Invece è il contrario. È un essere che appartiene alle
Tenebre.
Jun: Una
creatura così perfetta?
Shinku:
Bahamut è diverso da noi Rozen Maiden. Noi siamo nate per essere Alice, per
essere perfette, senza un briciolo di impurità. Una tale purezza deve essere
bilanciata in qualche modo, perciò Bahamut è nato dalle
Tenebre.
Jun: E
Suigintou allora perché è così?
Shinku: Lei
non è nata oscura, lo è diventata. Inoltre la sua Oscurità non danneggia Alice,
in quanto anche quel briciolo di Oscurità è compreso nella sua perfezione. Allo
stesso modo anche Bahamut ha in sé della Luce, la quale lo guida nella sua vita.
In pratica non aspettarti che chi contiene Bahamut abbia le peculiarità di un
principe azzurro. Non è biondo, non ha occhi azzurri, non ha la pelle candida,
non ha un fisico snello, non è particolarmente aggraziato nel movimento, non
veste in modo elegante, anche se può avere un proprio stile, non cavalca cavalli
bianchi. Insomma, è l’esatto contrario, ma è nettamente superiore a qualsiasi
principe per nobiltà d’animo e valore.
La bambola se
ne andò in camera. Nonostante tutto non aveva ancora perso i suoi rigorosi
orari, almeno questo non era stato cambiato da ciò che era
successo.
Sempre se,
come faceva Suiseiseki, anche lei non liberasse tutto ciò che pativa di notte,
nell’oscurità del suo scrigno, dove nessuno poteva
vederla.
Anche Jun
decise di andare a dormire.
Dovevano
trovare Bahamut, ma l’impresa non era di sicuro facile da
compiere.
Bahamut era
come una divinità minore, ma diversamente dall’essere di Luce descritto nei
testi sacri e nelle leggende lui cercava un essere appartenente
all’Oscurità.
In più era
sotto forma umana in quel momento, e non c’era niente che potesse aiutarlo a
distinguerlo da un comune umano.
Chissà,
magari era addirittura un suo compagno di classe…
Queste
domande accompagnarono Jun in un sonno profondo, ma anche lì fu tormentato da
quella creatura.
Bahamut
Bahamut
Bahamut
Era diventato
la fissazione di Shinku, ed ora, anche la sua.