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Autore: Kaito Dark    01/07/2014    2 recensioni
Esiste un mondo al di là del tempo, un mondo dove le ere si mischiano ed un filo sottilissimo separa realtà e finzione. Una leggenda all'inizio dei tempi preannunciò la nascita di un figlio del cielo che avrebbe riportato l'equilibrio tra demoni ed angeli con l'aiuto di 8 rondini. La leggenda ora è realtà ma in cielo non tutti vogliono che questa frattura tra i due mondi venga riparata.
Genere: Avventura, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono ormai passati dieci lunghi anni da allora: in un villaggio ai confini del regno di Xerxes viveva un giovane che da ben 6  anni si allenava per apprendere l'arte della spada; aveva i capelli neri come il carbone ed i suoi occhi marroni mostravano uno sguardo che avrebbe fatto capire a chiunque che niente e nessuno avrebbe potuto piegarlo; il suo fisico non era massiccio ma, con il passare del tempo, il ragazzo lo aveva temprato affinché nemmeno la ferita più grave lo avrebbe fatto cedere. Quando si ritenne soddisfatto dal suo addestramento quel guerriero, che rispondeva al nome di Train, decise di partire per un viaggio alla volta del mondo per trovare colui che tempo prima gli aveva inflitto un'insanabile ferita. Dopo pochi giorni di viaggio il giovane arrivò ad un villaggio di contadini e decise di fermarcisi per riposare. Appena entrò nella locanda del villaggio, la locandiera notò la sua spada e si gettò ai suoi piedi:
“ Guerriero, ti prego, aiutaci! Per favore salvaci da questa calamità!”
“ Di cosa parli, donna?”
“ Un drago ogni settimana viene qui e devasta il nostro villaggio; ti prego, salvaci.”
“ D’accordo, vi aiuterò. Dove si trova questo drago?”
“ In una grotta non lontana da qui, a est.”.
Train corse fuori dalla locanda e si diresse verso la grotta, preparandosi ad una lunga ed estenuante battaglia; era certo che, se fosse riuscito ad uccidere il drago, avrebbe avuto la prova che quei duri anni di allenamento non erano stati vani. A proteggere l’entrata c’erano 2 goblin. Train sguainò la spada e si avvicinò di soppiatto, riuscendo a decapitare uno dei goblin prima che si accorgesse della sua presenza:
“ Ma cosa succede?! Un intruso!!!”
Il goblin rimasto attaccò Train e gli morse la spalla, causandogli un dolore acuto. Il giovane provò a colpirlo con la spada ma il mostro sguainò un pugnale e fermò il colpo, mordendogli poi il braccio e facendogli cadere l’arma. Il goblin tentò di pugnalarlo alla gola ma Train riuscì a staccarselo di dosso ed afferrando la spada lo uccise. Prese dai due cadaveri i pugnali che avevano addosso e i loro vestiti, mettendoli nel suo zaino. Il ragazzo si incamminò nella grotta. Era buia e non si vedeva quasi nulla. Ad un tratto sentì qualcosa muoversi alle sue spalle e sguainò la spada, sferrando un fendente alla cieca che, tuttavia, andò a vuoto:
“ C’è qualcuno… percepisco un respiro molto pesante…”.
Dopo qualche secondo Train udì di nuovo un rumore ma anche questa volta la sua spada andò a vuoto. La terza volta, però, la sua lama colpì qualcosa e si sentì un tonfo seguito da un ruggito enorme. In quel momento la luce filtrò da un buco che c’era nel soffitto della caverna e Train si accorse di aver tagliato una parte della coda del drago che stava cercando. La belva, infuriata, scattò indietro e sparò una fiammata verso il guerrieroi. Il ragazzo scattò di lato per evitare le fiamme ma non fu abbastanza svelto e si bruciò un braccio. Corse verso il drago e tentò di colpirlo alla gola ma la belva fermò il suo attacco e gli squarciò il petto con una zampata, facendolo crollare a terra. Train, sanguinante e ormai semi incosciente, si trascinò fino alla sua spada che, durante l’impatto con il terreno, era volata vicino al frammento di coda mozzata al drago poco prima:
“ Non… mi posso….arrendere… devo vincere…”.
In quell’istante le forze lo abbandonarono e il giovane svenne. La belva, credendolo morto, si allontanò da lui e si addormentò.
Quando Train rinvenne, si trovava in un letto e le sue ferite erano state medicate. Il ragazzo, confuso, si guardò intorno per capire dove si trovava: era in una vecchia casetta di legno e seduto a lavorare al tavolo al centro della stanza c’era un uomo anziano; ai piedi del letto c’era una bambina che guardava Train incuriosita:”
“ Cosa succede? Dove mi trovo?”.
La bambina sorrise e rispose:
“ Sei a casa di mio nonno. Ti abbiamo trovato nella grotta del drago e ti abbiamo portato qui.”
“ Nella grotta… il drago! Devo uccidere il drago!”.
Train fece per alzarsi ma la bambina lo fermò:
“ Aspetta! Non sei ancora guarito e rischi di riaprire le ferite!”.
Train fece un sorriso beffardo e strappandosi via le bende esclamò:
“ Stai tranquilla, ragazzina, le mie ferite guariscono molto in fretta.”
Davanti agli occhi increduli della bambina, le ferite di Train si chiusero come se nulla fosse. L’uomo, che stava lavorando, si rivolse al giovane e disse:
“ Sei un mezzo demone, vero?”
“ Non per scelta, vecchio.”
“ Ecco perché quella belva non ti ha divorato: i draghi odiano il sapore dei mezzo demoni”
“ Per una volta la mia maledizione è stata la mia salvezza.”.
Train si alzò in piedi e si indossò la sua armatura che si trovava ai piedi del letto:
“ Dov’è la mia spada?”.
L’uomo anziano mostrò al giovane la sua arma: era completamente ammaccata e il filo della lama ormai non era più in grado di tagliare:
“ La tua spada è ridotta in pessime condizioni e, se ora affrontassi il drago con questa, finiresti per farti ammazzare.”
“ In pratica mi serve una nuova spada.”.
La bambina esclamò:
“ Ti serve Excalibur!”
“ Come???”
“ Con una spada normale non riuscirai mai a sconfiggere quel drago. Per riuscire a sconfiggerlo, a te serve Excalibur!”.
Train si avvicinò alla bambina e le accarezzò la testa:
“ Ragazzina, sono certo che hai buone intenzioni ma Excalibur è solo una leggenda.”.
Il nonno della bambina esclamò:
“ Ti sbagli. Excalibur esiste veramente. Anche se ora la spada è divisa, i suoi poteri sono ancora grandi.”
“ Divisa? Che cosa intendi?”
“ Conosci la leggenda di re Artù?”
“ Certo, tutti la conoscono.”
“ ebbene, quando la sua morte ormai era vicina, Artù cercò un erede a cui lasciare Excalibur, la sua spada; cercò per molti anni ma senza risultati. Sul letto di morte Artù ordinò ai figli di rompere Excalibur ed essi obbedirono. La spada venne rotta in 7 sparti da cui poi vennero forgiate delle nuove spade, le 7 Excalibur.”
“ E dove si trovano ora quelle spade?”
“ La spade, dopo la loro creazione, vennero sparse per il mondo. Potrebbero essere ovunque.”
“ Bene, e come faccio a trovarne una?!”
“ Una delle Excalibur è in mio possesso.”
“ Davvero!? Dammela, presto, così andrò ad uccidere il drago!”
“ Te la cedo volentieri, se riesci ad impugnarla.”
“ Che cosa intendi?”
“ Tutte le Excalibur sono protette da un sortilegio che impedisce a tutti, tranne all’erede di Artù, di impugnarle.”.
L’uomo prese da uno degli scaffali una spada, tenendola per il fodero:
“ Avanti, prova ad estrarla”.
Appena Train sfiorò la spada, essa gli diede la scossa, costringendolo ad allontanare la mano:
“ Non sei tu l’erede di re Artù.”
“ Non importa, sconfiggerò il drago usando la mia spada.”
“ Aspetta, c’è un’altra soluzione.”
“ Quale?”.
L’uomo si avvicinò ad un altro scaffale e prese uno strano pacchetto; conteneva la parte di coda che Train aveva mozzato al drago:
“ Con questa io posso forgiarti una nuova spada infusa di una parte dei primordiali poteri di quel drago.”
“ Primordiali poteri?”
“ Quella belva ormai è vecchia e gran parte del suo potere è ormai sparito. Io posso forgiare una spada che sprigioni il potere che il drago aveva da giovane. Se saprai domare questo potere, potrai sconfiggere la belva ora che è debole.”
Dopo averci riflettuto per qualche secondo, Train esclamò:
“ Va bene, forgia per me quella spada ed io ucciderò quel drago, ma ad una condizione.”
“ E quale?”
“ Se riuscirò nell’impresa, mi darai Excalibur come premio. Non riesco ad impugnarla ma sono certo che nel mio viaggio incontrerò qualcuno che ci riuscirà.”
“ D’accordo, affare fatto.”.
Dopo qualche ora l’uomo completò la spada e la consegnò al giovane: essa brillava di una leggera luce rossa e sembrava quasi viva:
“ Ora ascoltami, ragazzo”
“ Cosa c’è, vecchio?”
“ Anche se contiene un grande potere, non è detto che la spada decida di aiutarti.”
“ Di cosa parli?”
“ Lo farà solo se riuscirai ad entrare in sintonia con lo spirito della spada. Quando succederà, la spada ti rivelerà il suo nome e sprigionerà tutto il suo potere.”
“ Non capito molto ma non importa.”.
Train prese la spada e corse verso la grotta del drago, portando con sé una torcia.
Appena superò l’entrata, il drago lo attaccò con una palla di fuoco ma Train era preparato questa volta e scansò il colpo. Sguainò la spada e corse verso la belva, tentando di colpirla con la sua nuova spada; il drago, però,  fece un balzo indietro evitando il fendente e sparando una fiammata enorme verso Train. Il giovane, tenendo ben salda l’arma, spiccò un balzo al di sopra delle fiamme e con un fendente riuscì a tagliare una delle ali del drago. La belva emise un grido di dolore e scaraventò Train contro una parete con un colpo di coda. Train scattò subito in piedi ed esclamò:
“ Ormai non ti temo più, drago! Con questa spada io ti sconfiggerò!”.
In quell’istante una crepa si formò sulla spada:
“ Ma cosa?!”.
La belva, approfittando della distrazione di Train, gli sparò una fiammata che lo ferì gravemente. Il giovane però non si arrese e iniziò a correre verso il drago. Il mostro tentò di colpirlo con la coda ma il ragazzo, spiccando un balzo, la evitò e con un fendente tagliò al drago anche l’altra ala:
“ hai visto, stupido drago, vincerò io questa battaglia!”.
Un’altra crepa si formò sulla lama:
“ Di nuovo.”.
Il drago con una delle sue zampe, riuscì a colpire Train al petto, infliggendogli delle ferite molto gravi. Train cadde in ginocchio e la spada si crepò ancora. Il giovane provò a sollevarla ma l’arma sembrava pesantissima:
“ Cosa ti succede, maledetta spada, perché non riesco più a sollevarti!”.
Il drago colpì con la sua coda il ragazzo, scaraventandolo contro una parete.
In quell’istante Train si ritrovò improvvisamente in uno strano posto: era completamente bianco e deserto. Di fronte a Train c’era una strana sfera rossa:
“ Dove mi trovo?”.
La sfera parlò:
“ Questo è il Limbo, il luogo dove i guerrieri possono comunicare con gli spiriti delle loro armi.”
“ Gli spiriti delle loro armi… aspetta, questo vuol dire che tu sei lo spirito di quella maledetta spada! Si può sapere perché non riuscivo ad impugnarti?! Ho rischiato di rimanerci secco!”
“ Non aiuterò un borioso ragazzino che vuole solo dimostrare di essere il migliore…”
“ Sta zitta, stupida arma, tu devi solo lasciarti usare!”
“ Che ragazzo stupido e ostinato!!!”
In quel momento il Limbo iniziò a tremare:
“ Tu non capisci che io non sono una semplice arma! Io respiro, io penso, io sono vivo!!! Non sono un giocattolo che un comune mezzo demone come te può usare per i suoi futili scopi!”.
Train si spaventò ma dopo qualche secondo riacquistò sicurezza e con un sorriso ed uno sguardo comprensivo disse:
“ Non ci credo, mi sono fatto fare la ramanzina da uno spirito rinchiuso in un’arma… Beh, non so quale sia il tuo nome, strana sfera rossa, ma una cosa devo ammetterla: hai fegato. Ora però sono io che voglio far comprendere una cosa a te: è vero, sono uno a cui piace vantarsi ed esultare per ogni minima cosa, ma io non combatto solo perché voglio essere il migliore; io lotto per realizzare il mio sogno: essere abbastanza forte per difendere le persone a cui tengo. Se ora io cedessi e morissi sotto i colpi di questo drago, lui continuerebbe a devastare quel villaggio e molte persone innocenti morirebbero e questo andrebbe contro tutti i miei principi! Per questo non mi arrenderò mai! Spirito, non mi aspetto che tu ora mi aiuti perché so di non meritarmelo, ma sappi questo: anche senza il tuo sostegno, io lotterò fino a quando non vincerò, anche a costo della mia stessa vita!”.
Il Limbo smise di tremare e la sfera rossa esclamò:
“ Ti ho giudicato male, ragazzo, anche tu hai fegato. Dimmi una cosa: se ti aiuto, prometti di trattarmi bene d’ora in avanti?”.
Train sorrise:
“ Certo; che persona sarei se trattassi male la mia arma, anzi, il mio amico.”.
La sfera rossa iniziò a creparsi e a rompersi come un uovo:
“ Il mio nome è…”
 
Train scattò in piedi, le sue ferite guarirono e lui sguainò di nuovo la sua spada:
“ Nutriti del mio coraggio e ardi, Ryumon!”.
La lama della spada si tinse di rosso e prese fuoco. Train scattò verso il drago e con un singolo fendente infuocato gli tagliò tutta la coda. Il Drago emise un rantolo di dolore e scattando indietro sparò una fiammata verso Train:
“ Rigai Kankei!!!” ( Rogo Infernale)
Ryumon emise una fiammata immensa che sovrastò quella del drago e lo incenerì. Train rinfoderò la spada e spense le fiamme:
“ Grazie, Ryumon.”.
Train uscì dalla grotta e dopo aver dato la notizia della morte del drago al villaggio, tornò dal vecchio signore che gli consegnò la sua Excalibur:
“ Buona fortuna, ragazzo”
“ grazie di tutto.”.
Train si lego Excalibur alla schiena e ricominciò a camminare, pensando a quali altre avventure avrebbe vissuto da quel momento.
  
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