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Autore: Lilith_and_Adam    03/07/2014    1 recensioni
[SOSPESA]
"Perché ogni uomo ha cercato, dall’inizio dei tempi, l’amore e l’onore, ma nessuno di loro è stato mai disposto a pagare il prezzo che ne scaturiva. Senza l’odio non riuscivano a trovare l’amore, senza la guerra non trovavano la pace, senza il tradimento non trovavano l’onore che bramavano sempre. Fu allora che decidesti che una messaggera dovesse essere spedita sulla terra, così creasti una donna, Kaguya, con un sogno di pace e amore, che considerammo a tutti gli effetti nostra figlia e messaggera sul mondo degli uomini " Dal capitolo 14
Ecco cosa accadrebbe se aggiungessimo un personaggio alla normale storia di Naruto. Sarà un personaggio buono o cattivo? Quali saranno i risvolti della storia?
Buona lettura!
Dal 14° capitolo potrebbero esserci spoiler, in effetti, non ho idea di dove sia arrivata la serializzazione italiana, quindi mi attengo all'originale.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Orochimaru, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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CAPITOLO 16: Tempo, Amore, Solitudine. Nascita.

 
Sono tornata, tornata dall’inferno dei miei ricordi ed ora eccomi ancora una volta a fare a gara con il tempo per prendermi cura delle persone che amo.

Tempo. Ho vissuto innumerevoli vite e ora non ho tempo, questo non è affatto giusto.

Giustizia. Giusto e sbagliato sono concetti che non possono essere divisi, l’uomo ha la libertà di dire a se stesso se ciò che pensa e fa è giusto o sbagliato ma, lo stesso pensiero che viene reputato giusto da una persona, può esse sbagliato per qualcun altro, quindi come posso io giudicare ciò che è giusto o sbagliato se non sono neanche umana…

Umani. Nella mia vita extraterrena ho, dapprima, considerato gli uomini come miei figli e successori sulla terra, poi da uno di loro sono stata tradita, in seguito ho promesso a me stessa di odiarli per sempre. Nella mia vita terrena, invece, avevo dimenticato quella promessa, avevo dimenticato cosa fosse l’odio puro, ma lo sentivo, sentivo un vuoto e che c’era qualcosa di sbagliato in ciò che provavo, ma ero felice di quella sensazione, ero felice di avere dei dubbi, ero felice di poter sentire qualcos'altro oltre l’odio, ero felice di amare.

Amore. Ho scoperto cos’è l’amore grazie a Itachi, sono stata amata e, di conseguenza, la mia vita ha acquistato un senso. Da bambina non sapevo cosa fosse l’amore, mio padre era sempre freddo con me, nessuno mi ha mai insegnato ad amare, ho dovuto scoprirlo da sola. Ero sola quella notte in cui non ho potuto fermare Itachi, ero sola la notte in cui Kabuto si ferì, ero sola quando Itachi prese il mio corpo, sola anche quando ho dato alla luce mio figlio.

Sola. La solitudine mi ha accompagnato per tutta la vita, sempre perennemente sola.

No. Non sono sola. Non ho imparato da sola ad amare. Non odio gli umani, loro sono i miei figli e una madre, per quanto arrabbiata possa essere, mai arriverebbe ad odiare i propri figli. Questo è ciò che penso sia giusto e neanche il tempo potrà farmi cambiare idea. Le promesse sono come fumo, sono come le regole, esistono per essere infrante, anche se quando si infrange una promessa a se stessi un pezzo di ciò che sei svanisce. Non importa, non sono più disposta a condurre un’esistenza votata all’odio, non voglio più che le persone a me vicine si circondino del mio odio.

Odio. È il momento di lasciarti andare. È il momento di rinascere.

Izanagi fammi rinascere come umana, donami una vita completamente mortale. Voglio vivere, invecchiare e morire, non voglio vedere il mondo andare in
pezzi, quindi, dammi anche la forza di affrontare la mia stessa figlia, ho bisogno che anche lei torni ad amare.
In quel momento il mio gigantesco corpo divino, in quel bianco spazio vuoto, lentamente si circonda di un’aura bianca, il mio corpo diventa come il cristallo fino a che implodo nel mio stesso spirito. Il corpo che avevo sulla Terra, lo ricordo ancora, è con quel corpo che sono nata, è con quel corpo che tutti hanno imparato a conoscermi, è con quel corpo che ho amato e sono stata amata, ti prego ridonami quel corpo. A quel pensiero, il mio spirito inizia a riformarsi, ogni pezzo viene riattaccato come se l’universo stesse componendo il più difficile dei puzzle, la mia pelle ritorna ad essere la bianca pelle di sempre, i miei capelli si ritingono del loro nero, il mio corpo dimostra la mia età terrena e i miei occhi si ricolorano del loro oro. Mi è sempre piaciuto guardare quegli occhi quando ero bambina, sono così uguali a quelli di mio padre, mi piaceva essere come lui, c’era qualcosa che riuscisse a legarci. Non mi importava che non fossi davvero sua figlia, non aveva importanza il fatto che fosse sempre freddo e distaccato con me, c’erano giorni in cui creavo sue copie solo per abbracciarle e ricevere il suo affetto, non importava che fosse falso, perché infondo pensavo che era quello che anche lui avrebbe voluto fare. Ho capito il suo amore solo in seguito, lui mi ha creata come io ho creato il mondo e, ogni creatura, viene amata incondizionatamente dal proprio creatore. Mio padre era il mio dio, e io il suo piccolo bocciolo chiuso, lui ha fatto in modo che sbocciassi, senza di lui non sarei la persona che sono oggi, senza di lui non sarei neanche una persona. A quel pensiero l’immagine di Orochimaru mi appare di fronte. No, non è la sua immagine, è il suo spirito.
«Scusami Izanami, non era mia intenzione crescerti come una semplice sottoposta. Forse non riesci a ricordare ma, quando eri solo una neonata, eravamo sempre assieme, non avevo occhi che per te. Finalmente capivo l’affetto che i miei genitori mi avevano donato, ma al contempo capivo anche ciò che avevo perso con la loro morte. La mia ambizione, le mie ricerche e le mie ossessioni mi hanno reso l’uomo che ti ho portato ad odiare. Il mio spirito non può ancora riposare del tutto, è sigillato da qualche parte sulla Terra, liberami e sarò finalmente in pace. Perdonami e sarò finalmente in grado di perdonare me stesso.»
Dopo aver pronunciato quelle parole sul mio volto comincia a piovere, una tempesta di lacrime inizia ad inondare il mio animo. Mio padre mi amava, ricambiava il mio affetto ed ora è mio dovere salvare quell’amore rimasto rilegato nella prigione del suo cuore. Orochimaru scompare da quel luogo che, pian piano, inizia a colorarsi di oro. Adesso capisco cos’è questo luogo vuoto, è il mio cuore; così come la mia anima è stata purificata e svuota da tutte le mie angosce, anche il mio cuore è stato svuotato da tutto il mio odio, è tempo di riempirlo d’amore ancora una volta.
Itachi ora è di fronte a me con in braccio il piccolo Shisui.
«Ho sempre detestato vederti piangere, il tuo viso non subiva alcun cambiamento, non si vedevano le righe delle tue lacrime e non si arrossava, era come se il tuo corpo e il tuo animo fossero abituati a piangere. Detesto che qualcuno ti faccia piangere.» Infine viene da me, mi abbraccia dolcemente, tenendo stretto a noi nostro figlio. Lui, Shisui, è la goccia di colore che mancava al mio cuore; dopo una sola carezza al suo viso questo luogo si inizia a colorare dei mille colori dell’universo, si riempie di pace e prende la forma del mondo.  

 
Finalmente sono rinata, sono tornata sul mondo per completare la mia missione, ora nulla potrà desistermi dal fermare la distruzione del mondo che, con tanto amore, ho creato.

No. Non sono rinata. Sono appena nata e la mi missione comincia solo ora.
   
 
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