10 songs challenge
1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom. 
2 - Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire. 
3 - Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble:  inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble. 
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.


UNFAITHFUL - Rihanna

CASEY

La guardai uscire di nascosto dalla stanza. Era bellissima, con i capelli sciolti sulla schiena, il sorriso nascosto dalle ciocche e illuminato dalle luci soffuse. Si aggiustava sempre il blazer, la camicia non abbonata completamente, i pantaloni stropicciati. Si fermava davanti allo specchio, per controllare che non ci fossero tracce di rossetto. C’erano sempre. La guardavo mentre lei guardava la sua immagine riflessa nello specchio. Cosa vedeva? Vedeva la stessa donna bellissima che vedevo io? Vedeva anche lei i suoi occhi scuri, lacerati dai sensi di colpa e dalla felicità smisurata che vedevo io?

Lei non la seguiva mai subito.

Sapevo che Jane le diceva di aspettare, aspettare un paio di minuti, che nessuno si insospettisse. Ma non ce n’era veramente bisogno. Lo sapevano già tutti.

Sapevano tutti che il detective Jane Rizzoli tradiva il suo fidanzato Casey Jones con la dottoressa Maura Isles.

Da quanto, non lo sapevo. Non mi importava nemmeno.

Mi importava vedere quel sorriso dipinto sul suo volto, per qualche istante ancora. Qualche istante, prima che si rendesse conto di quello che stava facendo. Quel sorriso che lei dedicava solo a me, e che ora dedicava a lei. Quel sorriso che si tramutava in una smorfia di dolore, mentre si allontanava dallo studio del Medico Legale.

Quando l’avevo persa? Non lo sapevo nemmeno io, non sapevo trovare l’esatto momento in cui aveva smesso di appartenermi. Probabilmente era sempre stata sua. Di un’altra donna. Della sua amica più cara.

Dopo qualche istante Maura uscì dal suo ufficio, chiudendosi la porta alle spalle.

Si fermava anche lei davanti allo specchio. Il suo sorriso era meno luminoso. Più tirato. Sapevo che passava le notti a pensare a quello che faceva. A pensare che era a causa sua che una relazione stava andando a pezzi. Volevo metterle una mano sulla spalla, ogni tanto, dirle che non era causa sua. Non era colpa sua. La colpa era solo mia. Non aveva bisogno di sistemarsi i vestiti, Maura. Prima di uscire dal suo ufficio aveva tutto il tempo di lisciare i suoi abiti costosi. Aveva tutto il tempo di perdere il sorriso splendente che sapevo dipingersi sul suo volto dopo ogni incontro con Jane. Aveva tutto il tempo per riapplicarsi perfettamente il rossetto che aveva lasciato sulle labbra e sul collo di Jane.

Volevo metterle la mano sulla spalla, a volte. Dirle che non era colpa sua. Che aveva diritto ad indossare quel sorriso splendente, camminare a testa alta, andare fiera di rendere una donna come Jane felice.

Renderla felice, come io non riuscivo più a fare.

Io, che osservavo la loro felicità da dietro un vetro.

Io, che mi nascondevo nell’obitorio, per riuscire a intravedere quel sorriso che Jane non indossava più per me.
 

NDA: Fatemi sapere cosa ne pensate :)