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Autore: Becky_99    08/07/2014    1 recensioni
Un Natale diverso dal solito.
Un cenone di famiglia con due amici speciali.
Un miracolo di Natale...
[Dedicata a Erika. Te l'avevo promessa...]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Skye
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sophie FitzSimmons, vita di una ragazza alla Tower...'
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"Kiss me in this cold December night..."
 
So please just fall in love with me, this Christmas,
there's nothing else that we woul need, this Christmas,
Won't be wrapped under a tree, I want something last forever,
So kiss me in this cold December night....
 

Il Natale. Ah, quanti bei momenti legati al Natale... 
Tutti ricordano con gioia ed amore gli attimi passati a decorare l'albero, a impacchettare regali, a ridere a tavola con la famiglia e gli amici, a chiacchierare con le mani avvolte attorno ad una tazza di cioccolata calda mentre fuori dalla finestra la neve cade lieve...
Davvero bei momenti.
Peccato che nella vita di Sophie vada tutto al contrario...
E quindi si ritrova al 25 dicembre, il giorno di Natale, seduta sul divanetto del piano Avengers della tower. Invece che avvolta in un maglione caldo e morbido, con una canottiera e un paio di pantaloncini trovati in fondo all'armadio. Di Skye. In mano un bicchiere di tè freddo al limone e ghiaccio, invece di denso cioccolato, a guardare fuori dalla finestra il cielo limpido che si estende su New York. Neanche una nuvola. Solo il sole, che asociale brilla in cielo, non volendo nessuno in torno.
Ondata di afa anomala. 
Riscaldamento globale.
Inversione delle stagioni.
L'hanno chiamato in molti modi quel caldo che da due giorni è arrivato a New York come un ospite inatteso, ma di sicuro non voluto.
Il pensiero della giovane vola subito a Pepper, Tony e Fred, il mini-Stark, che stanno trascorrendo il Natale a casa dei genitori di Virginia. In realtà l'idea che avevano i coniugi Stark era di partire per il weekend del 24 e del 25 e lasciare Fred alla tower, ma dopo la rottura che c'era stata tra Sophie e il ragazzo avevano voluto evitare situazioni di imbarazzo generali.
Già, ha rotto il cuoricino del piccolo Stark, con cui tra l'altro è uscita solo due volte... Lui non la odia, solo che... non ha ancora capito che non sono fatti l'uno per l'altra.
Poi pensa alle gemelline, a Thor e a Jane, che passano le feste dai nonni delle bimbe. Materni, ovviamente. Anche se ha colto uno stralcio di conversazione sul fatto di fare una capatina ad Asgard prima di tornare, ma non ne è sicura...
Phil aveva degli affari da svolgere. 
E, secondo l'opinione generale, questi """affari""" hanno come etichetta: Melinda May. Ma con Coulson non si sa mai...
Insomma, alla tower sono rimasti Sophie, Steve, che non ha nessuno da cui andare, Skye, che ha la tower come unica casa, Clint e Natasha, che non sono voluti partire, dato che erano tornati da una missione abbastanza distruttiva il giorno prima della Vigilia.
Bruce si è fatto portare subito in Alaska, in uno di quei posti sperduti dove ci sono laboratori di ricerca dai nomi impronunciabili, per riuscire a invertire il clima, o almeno provarci.
In realtà altre due persone si sono aggiunte all'allegra brigata, James e Janet, che hanno chiuso la pasticceria per il giorno di Natale, che trascorreranno alla torre.

-Un altro po' di tè?- propone Natasha, sollevando la caraffa di vetro posata sul tavolino.
Sophie annuisce in risposta e beve avidamente dal bicchiere nuovamente pieno.

-Ho trovato questo tra le cianfrusaglie di Stark, un minimo può essere utile- dice invece Steve, porgendo un vecchio ventaglio a Skye, seduta davanti alle altre due ragazze -non è un ventilatore, purtroppo...- aggiunge, facendosi aria con un pezzo di carta trovato sul bancone della cucina. L'hacker accetta volentieri la proposta del capitano e inizia a sventolarsi, facendo muovere i morbidi boccoli castani. Quando percepisce una certa frescura ringrazia il ragazzo con un grande sorriso, poi chiude gli occhi rilassandosi e continuando a farsi aria. Il capitano la fissa per qualche secondo. Le amiche devono ammettere che Skye è proprio una ragazza fortunata, le vorrebbero tutte le attenzioni di Steve Rogers. Soprattutto com'è adesso. Jeans rigirati al polpaccio, le maniche della camicia azzurra tirate su, a mostrare i muscoli delle braccia e i capelli biondi leggermente sudati. 
"Deve essere il siero del supersoldato a non farlo sudare" pensa Sophie, considerato che lei e Natasha stanno grondando goccioline di sudore sul divano.

-Quei due mi danno il voltastomaco ultimamente- sussurra Natasha, alludendo alle gentilezze e ai sorrisi degli altri due.

-Con gli occhi chiusi non ci vedo, ma ci sento benissimo!- afferma Skye, lanciando un cuscino in piena faccia a Nat.

-Okay, okay, scusa!- esclama lei

-Niente discorsi sui ragazzi, niente allusioni a me e a Steve, durante il Natale. Me l'avevate promesso- si lamenta l'hacker, aprendo gli occhi per guardare le amiche e raddrizzandosi sul divano. Le altre due alzano le mani, discolpandosi.

-È colpa vostra, non fate altro che starvene insieme tutto il giorno!- esclama Sophie

-Certo! Perché Natasha ha Clint, e tu non fai altro che passare il tempo con James!- si difende lei -quindi per non annoiarci in due camere, ci annoiamo in una sola- aggiunge. Poi si rende conto di ciò che ha detto e le guance le diventano rosse come due mele mature. Skye e Natasha intanto stanno morendo dalle risate, dopo aver sentito la frase pronunciata dalla ragazza.

-Penso che te ne sia accorta da sola, ma te lo dico: suonava davvero male!- la informa Sophie, tra le lacrime, con l'assenso di Natasha, che non riesce a parlare per le risa.
Skye scuote la testa, alzando gli occhi al cielo, quando quelle due ci si mettono... 
Quando l'attacco di risate convulse è passato, la due amiche cercano di ridarsi un contegno, e tornano serie, a sedere composte.

-Comunque... Cos'è questa storia passi tanto tempo con James?- domanda Natasha, alla sua vicina di divano

-Hey! La promessa "niente discorso sui ragazzi" vale anche per me- risponde scocciata -ma non ti fermerei per quanto riguarda le allusioni a Steve- aggiunge, ricevendosi uno scappellotto in testa da Nat, che in risposta alla sua domanda su cosa abbia fatto le risponde:
-Non si guarda il didietro del ragazzo della tua migliore amica- ricevendosi un altra cuscinata da Skye, che però ferma con un gesto annoiato.

-E comunque volevo solo sapere...- aggiunge, riferita a James

-Non saprai nulla- conferma Sophie

-Ma...- prova a ribattere Nat

-Niente ma- continua la giovane

-Io...- prova ancora la Vedova Nera, ma ci rinuncia quando vede Sophie alzare un dito e fare segno di no, anche abbastanza visibilmente davanti al suo viso. Non ne parlerà mai...

L'ascensore si apre rivelando il tanto discusso James e sua sorella gemella Janet, che entrano e si accomodano tranquillamente dopo aver salutato tutti e aver messo le ciambelle che hanno portato in frigo.

-Perché invece del caldo torrido non è arrivata una bufera di neve?!- si lamenta Janet, sdraiandosi scompostamente sul divano. Rifiuta la lattina di birra gelida che Steve propone, mentre James accetta volentieri. -Poi questo sole non si decide a tramontare! È come se fosse estate!- continua. In effetti ha ragione, il sole brilla ancora nel cielo, ma è abbastanza tardi, le 6 e mezza di sera

-Il sole tramonterà tra esattamente 36 minuti e tre quarti- li informa un voce onnipotente.

Janet fa un salto sul divano, poi comprende chi ha parlato e torna a rilassarsi
-Grazie JARVIS. Mi sei mancato in questi giorni! Ti sei preso una vacanza?- gli domanda

-No, signorina Lewis, ero in riparazione- la informa la voce metallica -e mi è mancata anche lei, se può farla sentire meglio- aggiunge.

-Mi fa stare molto meglio, JARVIS...- gli risponde Janet con un sorriso compiaciuto sulle labbra.

Clint intanto è uscito dall'ascensore lasciando tutti senza fiato. Okay, doveva riprendersi dal jet lag, fa caldo, dorme poco, ma arrivare al piano Avengers, un luogo abbastanza pubblico, in boxer, con l'aria assonnata non è una delle migliori idee che ha avuto l'agente. 
Natasha gli urla qualcosa in russo, che lui liquida con un gesto non curante della mano. 
Sophie è abbastanza sicura di aver capito maglietta e improperi che non ha intenzione di ripetere. Si sta allenando con la lingua dell'amica, così si gode ancora di più le litigate tra lei e Clint.

-Mi spieghi di grazia perché ancora non te lo sei portato a letto?- domanda Janet all'amica

-Perché è il fidanzato/semi-marito/anime gemella/Vero Amore della mia migliore amica- le risponde, accennando a Natasha con un movimento della testa. Janet annuisce, tornando a fissare il soffitto, come ha fatto da quando è arrivata.
Intanto Clint si è messo qualcosa addosso dopo le colorite minacce di Nat.

-Vi prego, ditemi che Bruce ha trovato una soluzione per questo caldo!- esclama James, allargandosi il colletto della camicia con un dito. Comprende la risposta dalle facce sconsolate degli amici

È JARVIS a rompere il silenzio 
-C'è un messaggio da parte del signor Banner- li informa. Alla richiesta dei presenti di leggerlo, il maggiordomo li informa delle ultime scoperte dello scienziato. È riuscito ad adattare una strana macchina già esistente alle loro esigenze e potrebbe riuscire a creare una perturbazione che si espanderebbe su tutti gli Stati Uniti, rendendo così il resto delle vacanze decisamente sopportabile. Magari pioverà anche. Per la neve è sperare troppo.
Quando la voce di JARVIS avverte della fine del messaggio le persone dentro la stanza si guardano con enormi sorrisi in faccia. Pioggia. Freddo. Niente più sole.
"Magari un Natale come si deve!" pensa Sophie, esultando tra sé.
Il tempo passa veloce quando ci si diverte, il sole tramonta davvero all'orario indicato da JARVIS, ma non se ne accorge nessuno. Perché infatti le nuvole hanno oscurato il cielo e nascosto la stella brillante. Grandi cumulonembi incombono sulla città ed è come su tutti gli abitanti tirassero un sospiro di sollievo. L'aria comincia a farsi fresca, è impossibile che faccia freddo, l'asfalto ancora emana calore, ma è abbastanza per far andare a cambiare le ragazze, che tornano dopo pochi minuti tutte con jeans e magliette più pesanti. Steve e James aiutavo Janet e Skye ad apparecchiare, mentre Natasha e Sophie preparano la cena. In realtà niente di speciale, qualche antipasto al volo, un primo di pasta e un secondo di carne. Ovviamente la torta che hanno portato i gemelli, che rimane in frigo, anche se sono tutti abbastanza sicuri che si manterrebbe uguale fuori, dato che ha iniziato a fare davvero freddo e qualche gocciolina di pioggia ha iniziato a bagnare i vetri delle pareti del piano. Continuano a chiacchierare tranquillamente, non curandosi della pioggia che scende sulla città e scivola sui vetri. Solo Sophie ne sembra particolarmente attratta. Con il suo bicchiere di vino rosso, versatogli da Steve, si è avvicinata alla vetrata e fissa tutte le goccioline che bagnano le finestre e dietro, la città con i grattacieli e i palazzi punteggiati di milioni di finestrelle che emanano una piacevole luce bianco-giallastra. Le macchine sfrecciano sulle strade, incuranti delle pozzanghere che già si stanno formando nelle buche dell'asfalto. Qualche pedone ha con sé l'ombrello, qualcun'altro corre, per non bagnarsi troppo e trova riparo sotto il portico. 
All'angolo della strada c'è anche una coppia che, incurante della pioggia, delle automobili, delle persone, litiga. 
Lei gesticola freneticamente e lui le urla contro, Sophie sembra quasi sentirle le parole che le sta dicendo e che tra qualche ora si pentirà di aver detto. 
Lei esasperata gli dice qualcosa, con le mani lungo i fianchi, stanca, stufa della situazione. 
Poi si gira e se ne va. 
Ma il ragazzo le afferra il polso, la fa voltare e la bacia. 
Sophie non può che sorridere.
Si è ripreso in corner, il giovane.
Probabilmente non sopportava l'idea di perderla in un giorno così speciale come Natale.
Prende un sorso dal calice che tiene in una mano e sente qualcuno avvicinarsi a lei. Ne distingue il contorno nel vetro, ma aspetta che sia lui a parlare

-Te lo aspettavi?- le domanda James, guardando fuori -intendo la pioggia, il freddo- aggiunge

-Non sono una veggente, non ne avevo idea che sarebbe successo- gli risponde, facendo ruotare il bicchiere e ondeggiare il liquido color bordeux -però ci avevo sperato. In tutti i film ti insegnano che a Natale qualsiasi cosa è possibile- continua. Per la prima volta da quando le si è avvicinato James si volta verso Sophie e lo stesso fa la ragazza 

-Credi tanto nei miracoli di Natale, vero?- le domanda sorridendo

-L'ho sempre fatto- gli risponde, ricordando tutte le feste passate a guardare film natalizi in cui la neve cadeva all'ultimo minuto, il papà riusciva a prendere l'aereo per arrivare in tempo per il cenone e Babbo Natale ce la faceva a saltare sulla slitta e a consegnare tutti i regali prima che i bambini si svegliavano.

-A tavola!- urla Natasha, piegata sul forno, intenta a tirare fuori l'arrosto che ha appena finito di cuocersi. 
Tutti seguono l'indicazione della Vedova Nera e prendono posto attorno al grande tavolo, apparecchiato alla perfezione.
La tovaglia rossa e oro l'hanno comprata Sophie e Skye ad agosto. 
Già, ad agosto. 
Era in saldo, ovviamente, aveva disegnati Babbo Natale, renne e pupazzi di neve, il venditore appena le aveva viste interessate, le aveva praticamente implorate di comprare la tovaglia, dicendo che altrimenti l'avrebbe sicuramente buttata e alla fine aveva fatto loro un prezzo di favore.
I bicchieri vengono dal negozio all'angolo, gentile regalo del Natale precedente di qualche parente di Tony.
Le posate sono state addirittura lucidate per l'occasione e i tovaglioli sono semplici monocolore rossi.
Seduto a capotavola c'è Steve, dall'altro lato James, anche se non voleva.

-E ora che facciamo?- domanda Rogers

-Mangiamo?- propone Janet, che fissa famelica i piatti degli antipasti al centro della tavola

-Si, intendo, cosa si fa? Si ringrazia? Si prega? Ce ne freghiamo?- chiede ancora il biondo

-Non saprei... Direi che io non prego neanche quando sto per morire a metà di missioni suicide per colpa di tuo zio- li informa, indicando Sophie -mi sembrerebbe strano pregare quando non ne vedo un motivo. Seduti intorno ad un tavolo- continua

-Quindi mangiamo!- esclama allegra Janet, allungando la mano verso il vassoio d'argento che ospita tartine ricoperte di salse diverse. 
Nessuno si trattiene dallo scoppiare a ridere e il piano viene presto riempito da risa e sorrisi, lasciando fuori dalla torre, al gelo, perché si, anche se sembra impossibile fa davvero freddo in strada, tutte le preoccupazioni, i problemi.
Sophie si guarda intorno e si accorge di avere stampato in viso un sorriso a 32 denti. 
È tutto perfetto.
La cena, preparata con cura.
L'albero, che tutti quanti si sono divertiti ad addobbare, ha il suo posto in un angolo e sembra quasi che risplenda, con tutte le palline sui suoi rami che riflettono la luce della stanza.
Il rosso e l'oro, si rincorrono in tutta la sala, dalle decorazioni della tavola, ai festoni che sono stati appesi alle pareti, dai cuscini sui divani al maglione che indossa Skye, prettamente natalizio.
Natasha e Clint che non fanno altro che stuzzicarsi, ma alla fine si tengono le mani intrecciate sotto al tavolo.
Steve e Skye che parlano di argomenti generali che Janet definisce "così noiosi!" 
Le risa, la gioia, la felicità, nessuno potrebbe chiedere di più.

La cena scorre velocemente e dopo almeno due fette abbondanti di torta, la brigata si ritrova ad aprire i regali. 
I pacchetti vengono passati di mano in mano, fino ad arrivare al destinatario, che apre zelante il dono e abbraccia allegro chi ha avuto un pensiero così gentile.
Rimangono tutti abbastanza soddisfatti, maglioni decorati, qualche collana e libri.
Ma il regalo migliore è la scena comica assolutamente casuale tra Natasha e Clint.
Occhio di falco ha in mano il regalo per Nat, chiuso dentro una scatolina di velluto. Sono due orecchini blu con diamanti, l'ha accompagnato Sophie a comprarli.
La scatola però scivola e Clint si abbassa per raccoglierla.
Natasha si volta e lo trova in ginocchio. Di fronte a lei. Con una scatola di velluto blu in mano. Il giorno di Natale. Ammettiamolo, qualunque donna avrebbe capito cosa sarebbe successo.
Si leva un coro di "ooh" ammirati dai presenti e Barton non riesce proprio a capire cosa ci sia di così strano.
Natasha è improvvisamente diventata bianca come un lenzuolo. Ci sono due opzioni: può svenire. O urlargli contro. 
Sceglie ovviamente la seconda.

-Cosa cazzo stai facendo Barton?!- urla, puntandogli un dito contro

-Ti sto dando il mio regalo!- esclama in risposta lui

-Stai scherzando, spero?!- continua ad urlare lei

-Scusami, se ti ho comprato qualcosa, dato che è Natale!- non può che dire lui, mentre gli altri hanno compreso il malinteso e stanno ridendo a crepapelle

-Se mi fai la proposta ti sbatto fuori di casa. E mi tengo la tua roba!- lo avverte, lasciandolo a bocca aperta

-Tu pensi... Io non...- inizia, poi sorride -non ho intenzione di farti la proposta!- esclama, facendo ammutolire la rossa

-Allora... Perché non ti alzi?- gli domanda

-Perché la missione da cui sono tornato l'altroieri, mi ha lasciato un ginocchio dolorante- li informa -e ora sono bloccato!- si lamenta. A quel punto neanche Nat contiene più le risate, Clint invece si lamenta del fatto che nessuno lo sta aiutando. Alla fine James, che riesce a porre fine alle risate, lo aiuta a rimettersi in piedi e Barton riesce finalmente a consegnare il regalo a Natasha, che lo ringrazia con un bacio, seguito da fischi e applausi. 
Non si sono mai neanche abbracciati in pubblico.
Ah, la magia del Natale...

-Perché non saliamo in terrazza?- propone Steve, dato che ha smesso di piovere. Sono tutti d'accordo, quindi si stringono nell'ascensore ognuno con un bicchiere pieno in mano. 
Quando la scatola si ferma al piano desiderato e le porte scorrono, un'aria gelida investe il gruppo di amici, ma dopo due settimane passate al caldo non possono che godersi il maltempo.
Si sparpagliano per il terrazzo e le chiacchiere si perdono nei rumori della città, che continua ad andare avanti.
Sophie ha lo sguardo perso verso gli altri palazzi, da quell'altezza si domina tutto e le persone sui marciapiedi sono solo piccoli puntini e i taxi macchie gialle.

-Un centesimo per i tuoi pensieri- le dice James, avvicinandosi. Sophie ride, dandogli scherzosamente una botta sulla spalla.

-Pensavo a Michael Bublè- lo informa, dopo qualche attimo di silenzio. Allo sguardo interrogativo di lui continua

-Cantava "Kiss me in this cold december night". E questo natale mi aveva infranto i sogni, con il caldo che faceva non c'era stata una notte di dicembre fredda- gli dice 

-Invece a quanto pare è arrivata- le ricorda James -magari è destino, che qualcuno venga baciato in una fredda notte di dicembre...- propone. E la ragazza accanto a lui sorride, capendo che stanno pensando entrambi ai ragazzi che hanno visto in strada prima.

-Ragazzi, è mezzanotte! Proporrei un brindisi!- esclama Janet, attirando l'attenzione dei presenti. Si stringono tutti intorno a lei, e alzano i calici 

-Al Natale, agli amici, ai parenti, alla gioia e alla felicità- dice Steve

-E a quel genio di Bruce, che è riuscito a portare il freddo!- aggiunge Janet

I calici si alzano e tutti bevono il vino rosso e caldo che scende per la gola riscaldandoli.
Clint propone a Natasha un bacio di mezzanotte e lei lo fulmina con lo sguardo, rispondendogli in modo non molto carino.
Inizia davvero a gelare fuori, così tutti prendono la saggia decisione di rientrare in casa, per stare al caldo.
James e Sophie, che camminano fianco a fianco, parlando, si ritrovano a passare per la porta nello stesso momento, ma è troppo stretto lo spazio, e quindi rimangono bloccati.

-Fermi lì!- urla Skye, facendoli gelare sul posto. Si voltano verso la ragazza che ha parlato e le notano un sorrisino da ebete sul volto. Non comprendono, poi Janet gli fa cenno di alzare lo sguardo.
Vischio.
Sulle loro teste.

-Seriamente?!- esclama Sophie -Di chi è stata la brillante idea?- chiede, ma nessuno ovviamente risponde

-Non importa, quello che serve è che onoriate la tradizione. Quindi baciatevi- dice Janet, facendo loro anche un sorriso di incoraggiamento. James e Sophie si voltano l'uno verso l'altra e si rendono conto di essere davvero vicini...

-Non bacio nessuno da quel giorno in aeroporto- confessa lui, fissandola

-Anche io, quindi non penso sarà un problema...- lo informa Sophie

-Si sono baciati in aeroporto, sette mesi fa, prima che lui partisse?!- esclama sottovoce Clint, a Natasha

-Si, ti sei anche girato dall'altra parte, perché non sopportavi vedere la tua nipotina baciare il suo migliore amico- gli ricorda la Vedova Nera

-Non uscivano insieme!- si discolpa Barton

-Ma se si amano da quando avevano 14 anni!- esclama Nat

-Meglio lui di Stark...- borbotta, ricevendo un cenno di approvazione da Natasha.

Intanto Sophie e James non hanno spostato gli occhi di un millimetro, si studiano a fondo, fissandosi.
Sophie ha ereditato il colore delle iridi da entrambi i genitori, un perfetta fusione degli occhi scuri di Simmons e di quelli chiari di Fitz.
Sono azzurro scuro, all'esterno, mentre vicino alla pupilla sono marroni, nocciola, con pagliuzze ambrate che illuminano lo sguardo.
Un caleidoscopio di colori e di emozioni.
Quelli di James invece sono azzurri, completamente. Una sicurezza, una certezza.
Azzurro come il cielo di maggio, sfumati leggermente, di un colore più scuro, ma perfetti.
E Dio solo sa quanto sono mancati a Sophie quegli occhi, quello sguardo nei sei mesi in cui non ha visto il ragazzo.
Poi smettono di fissarsi e James posa le sue labbra su quelle della ragazza.
Sophie chiude gli occhi, abbandonandosi al vortice di emozioni che la avvolge. 
James le passa la mano che le teneva sulla guancia tra i capelli, accarezzandoli dolcemente e la stringe con l'altra.
Entrambi lasciano cadere i propri calici a terra, incuranti del rumore, dei vetri rotti a terra e del poco vino rimasto che va spandendosi sul pavimento. 
Non c'è più nulla intorno a loro, è tutto ridotto al loro bacio.
Che significa tanto.
Anni passati fianco a fianco.
Sorrisi, risate, abbracci, pianti.
Un amore dichiarato all'ultimo, prima di quel dannato viaggio in Africa, da cui sarebbe potuto non tornare.
Un bacio di addio che pesava troppo ricordare e questo che invece sarebbe sempre stato ricordato con gioia e leggerezza. Quando si scostano hanno entrambi gli occhi che brillano e tutti gli altri li fissano contenti. 
Sophie si alza sulle punte dei piedi e abbraccia James, stringendolo forte, non volendo lasciarlo andare mai più.

-Mi sei mancata così tanto- le sussurra

-Anche tu- gli risponde lei, il cuore traboccante di affetto.

È Janet ad attirare di nuovo l'attenzione, quando lancia un gridolino di gioia con il braccio teso verso il cielo.
Alzano tutti lo sguardo e notano la stessa cosa che ha fatto esaltare la giovane.
Neve.
Milioni di fiocchi di neve che scendono dal cielo, leggiadri e vorticano nel vento fino ad arrivare a terra, nell'esultazione generale.
James sorride a Sophie che gli fa l'occhiolino.

-Hai qualche conoscenza tra coloro che avverano i miracoli?- le chiede, stringendola a sé e facendola ridere.

Nessuna conoscenza, solo una cieca fede nel destino.



Angolinoinoino dell'autrice:
Tanto per cominciare non so come mi sia uscita questa cosa, una storia natalizia a luglio è strana, ma probabilmente è perché spero davvero che nevichi, con il caldo che fa...
Un paio di chiarimenti: perché non c'è l'aria condizionata alla Tower? Non ne ho idea, ma dovevo ficcarci Rogers con un ventaglio...
Il figlio di Tony e Pepper si chiama Fred, abbreviazione di Frederick, perché non mi andava di chiamarlo Howard...
Il bacio è stato molto veloce, lo so, lo so... Però giuro che arriveranno chiarimenti sulla loro storia, e anche qualcosa sul bacio in aeroporto... E perfavore, ditemi se ne è uscita una cosa decente, nonsono capace a scrivere queste cose... 
Direi di potermi fermare qui, altrimenti scrivo un papiro. 
Ovviamente dedicata a Erika, perché senza di lei non ne sarebbe esistita neanche una di OS su Sophie...
Scusate per l'impaginazione ed eventuali errori, per qualsiasi cosa, segnalate nelle recensioni.
Baci, Becks :*
  
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