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Autore: psychoE    09/07/2014    3 recensioni
"Mi piace pensare di essere veramente viva e non di esserlo solo una volta al mese."
"Tu sei sempre viva. Lo sei nel mio cuore."
Genere: Drammatico, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, The Rev
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve a tutti! Sono qui per avvertirvi che questa storia tratterà di tematiche delicate. La storia sarà molto malinconica ma con un finale felice. Lo prometto.
Ve lo sto scrivendo perché non sarà una delle solite fanfiction basate per la maggior parte sulla realtà, punto a qualcosa di più particolare.
Ho già tutte le idee pronte, sta a voi dirmi se continuare la pubblicazione o no.
Grazie per l'attenzione e buona lettura.


 
 
 
 
Huntington Beach
March, 2004
 
Il mio nome è Rain.
Tutti lo trovano un nome strano, invece a me piace. E' particolare e rispecchia a pieno la mia personalità.
Sono sempre tormentata, come una tempesta. Scoppio quando meno lo si aspetta, come un temporale nelle giornate di sole.
Fino a poco tempo fa ero una ragazza come tante. Studiavo all'università e davo frequentemente i miei esami. Tornavo a casa dalla mia famiglia che poteva esser definita perfetta. Uscivo con i miei amici, mi divertivo più che mai.
E adesso, da tre mesi sono bloccata in questo dannato ospedale. Mi è stato diagnosticato un cancro al seno sei mesi fa e la situazione è migliorata di poco.
Ho provato fin troppi trattamenti, tanto che oramai ho perso il conto. I miei lunghi capelli neri sono destinati a cadere, ho iniziato il ciclo di chemio da quasi una settimana.
Ho anche passato il mio ultimo compleanno qui. Ventitré anni.
Nobody likes you when you're 23” dice il manifesto appeso nella mia camera dell'ospedale, che mi hanno portato i miei migliori amici citando una della nostre band preferite.
Adesso sono partiti per l'Europa, staranno via un paio di mesi. Per fortuna hanno promesso di portarmi un sacco di regali, altrimenti li avrei disconosciuti.
Beh, sperando di arrivare viva tra due mesi. Non so se ho paura di morire. Beh, certo, all'inizio ero terrorizzata, non che adesso sia tranquilla ma cerco di non pensarci. Se dovrà succedere, succederà. Intanto, ho imparato ad apprezzare tutto ciò che mi si pone davanti. Oramai vedo il lato positivo di ogni cosa.
Adesso, ad esempio, credo che non ci sia cosa migliore di avere le cuffiette del proprio ipod nelle orecchie e lo scrosciare della pioggia che sta battendo sulla finestra da ormai un'ora. Forse starei meglio senza questa flebo attaccata al braccio, ma mi accontento.
Mi guardo allo specchio che si trova di fronte al mio letto: i miei occhi verdi sono ormai di un colore spento, quasi grigi.
Mi volto e vedo un piccolo bambino biondo che mi guarda dalla porta, con delle margherite in mano. Mi tolgo le cuffie e gli sorrido.
Lui si nasconde dietro quella che credo sia sua madre e ridacchia stringendo quei fiorellini tra le piccole manine. Sorrido.
“Non vorrai dirmi che adesso ti vergogni!” esclama la donna facendomi l'occhiolino.
“Diglielo tu...” farfuglia il piccolo.
“Non fare il fifone!”
Il bambino gonfia il petto e cammina verso di me con fare goffo, porgendomi delicatamente il mazzolino.
“Sono per me?” chiedo sorridendogli.
“Sì! Da parte di Ji...un ammiratore segreto!” esclama ricambiandomi il sorriso.
Un ammiratore segreto? Ma cosa...
C'è anche un biglietto.
 
In my dreams it's me and you, it's there I saw it all come true.
 
Ma è una frase bellissima...
“Sicuro di non aver sbagliato?”
“No, no! Mi ha detto lui di portarli a te.”
“E tu come ti chiami?”
“Kevin.”
“Piacere, io sono Rain. Quanti anni hai?”
“Quasi otto!”
“E il mio ammiratore quanti ne ha?”
“Ventitré!”
Come me...
“Adesso devo andare. Ciao!” mi saluta uscendo dalla stanza.
“Aspett...”
Non faccio in tempo a parlare che il bambino è sparito. Volevo almeno ringraziarlo!
Metto i fiori in un vaso sul mio comodino e non so per quanto tempo rimango con il sorriso stampato in faccia.
Mi guardo intorno per cercare di scorgere qualcuno al di fuori della mia camera, ma niente da fare.
Chi potrebbe mai essere?
  
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