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Autore: MissAliceLiddle    10/07/2014    2 recensioni
Il racconto di un’unica notte, una follia, la continua ricerca di una via di fuga, un escamotage, due persone che inciampano fra loro e che cercano di riempire i loro laceranti vuoti. Jenny e Nate alla continua ricerca di un'evanescente attimo di follia e di pace.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erik Van Der Woodsen, Jenny Humphrey, Nate Archibald | Coppie: Jenny Humphrey/Nate Archibald
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione, Terza stagione
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Le feste all’aperto nelle notti d’estate avevano sempre quell’aria di mistero, specialmente se la location era un castello come quello, in un attimo potevi fuggire, sparire, nasconderti e chissà cosa sarebbe successo poi. Esplorare quelle stanze, quei giardini, perdersi e non ritrovarsi più, del resto ognuno di noi in un certo senso è perso in qualcosa, solo che molti sono troppo stupidi per ammetterlo. Ci si perde nei pensieri più folli, nelle paure, negli istinti che cerchiamo inutilmente di controllare, nelle voglie represse, nel sangue che pullula e brucia il nostro corpo lentamente.

Tutte le ragazze indossavano dei vestiti leggeri dai colori chiari, così com’era stato imposto dal dress-code della serata. Valentino, Dior, Gucci, Prada, Versace, le ragazze dell’UES non badavano di certo a spese. Ma fra quella cascata di abiti costosi, scintillanti e svolazzanti c’era un abito bianco, corto e leggero, era semplice all’apparenza, ma decorato da minuscole perline che impreziosivano il vestito al punto da farlo sembrare ricoperto da piccoli diamanti. Quell’abito era rigorosamente firmato Humphrey ed era indossato dalla stessa persona che lo aveva pensato, disegnato e creato: la piccola Jenny.

Ormai lo sapeva, lì non era la benvenuta, ma perché non continuare a rompere le uova nel paniere a Blair? In realtà quella sera voleva starsene tranquilla e non litigare con nessuno, ma se qualcuno l’avesse provocata avrebbe saputo reagire nel modo migliore.

Meno male che c’era Eric con lei, col tempo erano stati sempre più vicini, si erano conosciuti per caso e lei sapeva di poter contare sul suo migliore amico sempre e per sempre.

Ma c’erano delle volte in cui l’amicizia diventava qualcosa di più, qualcosa di simile all’attrazione, qualcosa come l’amore. Ma lei sapeva perfettamente che con lui non c’era niente da fare: a parte il fatto che era gay fino al midollo, Eric era anche impegnato e per niente al mondo avrebbe voluto distruggere la loro amicizia facendo una cavolata di qualsiasi tipo. Eric sarebbe stato per sempre il suo migliore amico.

Alla fine non era attratta da una sua particolare caratteristica fisica, le piaceva il fatto che lui fosse l’unico a prendersi cura di lei e a riempirla di attenzioni, odiava la sua orribile risata sguaiata e spesso si sentiva imbarazzata quando lui rideva in quel modo, ma adorava la sua compagnia, andare in giro con lui, passare le nottate al telefono libera da ogni preoccupazione. Adorava anche litigare con lui e, soprattutto, sapere di avere ragione, il che succedeva quasi sempre.

A volte credeva che lei e lui fossero state due anime gemelle in un’altra vita e che ora erano destinate a camminare parallele: vicine ma mai così vicine per toccarsi. E tutto ciò era triste e demoralizzante, ma per niente al mondo si sarebbe buttata nel vuoto rischiando di rovinare tutto.

Jenny ed Eric andarono in giro per quel castello, visitarono le cucine fingendosi dei nobili con la erre moscia, visitarono i salotti, la sala da the, la sala della musica, per poi arrivare in una camera da letto con un gigantesco letto matrimoniale e uno specchio lussuoso.

“Wow, che meraviglia!” Eric era estasiato, gli piaceva la storia e tutto ciò che avesse un’aria antica e misteriosa.

Jenny si ritrovò a fissare quel letto e cominciò a pensare e vide lei ed Eric su quel letto, l’uno sull’altra che scoprivano i loro corpi inesperti e cercavano di fare chiarezza.

“Dai Eric, pensò,  prendimi, spingimi su questo letto, fammi tua e passiamo la serata a fare la più grande cazzata della nostra vita, quella di cui ci pentiremo per sempre. Superiamo il limite e non fingiamo che sia tutto normale fra noi. Facciamo l’amore fra un bacio, un morso e una risata. Qui, ora, e non lo saprà mai nessuno. Sarà il nostro segreto, il segreto del castello.”

Ma quei pensieri erano così assurdi da restare muti per sempre. Jenny si specchiò e poi uscì dalla camera come se niente fosse. Doveva togliersi dalla mente quel pensiero malsano, cominciare a smetterla una volta per tutte con gli amori sbagliati e pensare solamente a se stessa.

Con una scusa si allontanò da Eric, non ce la faceva proprio a stare ancora con lui.

Camminò cominciando a perdersi fra la folla. Vide un gigantesco gazebo fatto tutto di legno e ricoperto di edere e rampicanti vari, vi girò intorno e si poggiò con la schiena sul legno cercando un modo per non pensare. Dopo qualche minuto arrivò Nate, barcollava, sembrava ubriaco.

“Ehi Nate, tutto ok?” chiese senza essere davvero interessata. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di non pensare.

“Ehi Jenny!” Nate si appoggiò al gazebo proprio come lei e cominciò a parlare a raffica “Vanessa, cioè lei è bellissima, è perfetta, stiamo insieme da non so quanto tempo, io boh, è tutto così strano, non mi sento nemmeno più io.”

“E non sei felice? Hai finalmente trovato qualcuno, no?” Jenny sospirò, tutti avevano qualcuno tranne lei

“Sì, almeno credo. È che mi manca il Nate di prima, quello che faceva tante stupidaggini con Chuck, ma ora anche lui è nella mia stessa situazione. Voglio fare una cazzata Jenny, qualsiasi cosa. Per stasera voglio tornare indietro”.

“Davvero ti andava meglio prima quando eri solo e senza amore?” Jenny lo guardò incredula

“Non lo so, la situazione mi sta letteralmente sfuggendo di mano. Io, io non sono il tipo da storie serie. Mi sono sbronzato ma mi sento allo stesso tempo lucido. Nemmeno ubriacarsi fino allo sfinimento ha più lo stesso sapore. In questo momento mi sento così strano e disperato che andrei con chiunque”

“Con chiunque, eh?” un sorrisetto malizioso si formò sulle sue labbra rosso fuoco

Nel momento stesso in cui si rese conto del suo sguardo, del suo sorrisetto malizioso, del suo vestito così corto e bianco che risultava quasi trasparente, cambiò totalmente il suo modo di guardarla e sorrise, poi ridacchiò, dopotutto era pur sempre ubriaco.

“Allora… ti va? Vogliamo entrambi la stessa cosa, qualcuno che ci faccia dimenticare per un attimo tutto il resto, tutte le paure, le insicurezze, le cazzate, tutto. Comportiamoci da stupidi una volta tanto” Gli poggiò le mani sul petto accarezzandolo appena, incurante del fatto che avesse potuto vederla chiunque, non le andava più di fingere che andasse tutto bene e che stava bene da sola. Era una debole, e come tutti i deboli aveva bisogno di qualcuno. Non aspettò una sua risposta, lo prese per un braccio e lo trascinò sul retro del castello.

Poi fu tutto come se fosse stata in trance, un miraggio, una visione, un sogno. Lei non era brava come lui in certe cose, si era dimostrata intraprendente, ma era tutta scena. Alla fine si fece valere, Jenny fu di Nate e Nate fu di Jenny almeno per quella notte, tutto il resto era niente, c’erano solo loro due che ansimavano e rabbrividivano e poi il nulla. Si erano salvati a vicenda almeno per una notte, le loro anime non piangevano più, erano due persone in una ma erano più vuoti che mai.

 

Angolo autrice:

 

Questa storia mischia realtà, strani pensieri e il sogno che ho fatto stanotte. L'ho scritta di getto nonostante il tormento costante di mio fratello. Spero che vi piaccia.

Peace, Love & Vintage

MissAliceLiddle

  
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