Andai verso la porta d'entrata, a passi lenti e decisi. Quando la aprii, lo vidi appoggiato al muro che si fumava una sigaretta. Alzò gli occhi, fissandomi: «Presumo che tu abbia bisogno di me».
[...]
«Entra» . In risposta buttò a terra la sigaretta e mi oltrepassò, strusciandomisi addosso e lanciandomi un'occhiata ammiccante, per poi entrare nel mio appartamento.