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Autore: tomlin_son_of_bitch    12/07/2014    13 recensioni
Dalla storia:
“ « Senti figliolo, chi è quella ragazza che ti sei portato?»
«L'ho appena conosciuta»
«Un'altra delle tue conquiste? eh? Mascalzone.»
Poi sentii un sussurro e una risata clamorosa... ”
***
Salve a tutti!
Volevo informarvi che questa storia è ispirata a fatti realmente accaduti (quindi se mai voi decidiate di leggerla per voler sapere cosa mi è successo, fate pure. Inoltre se nei messaggi o in una breve recensione, vorrete sapere cosa è realmente successo e invece dove la mia fertile fantasia a preso il sopravento, siete liberi di chiedere).
Buona permanenza, spero apprezziate.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Keaton Stromberg
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mardy Bum
 

«Mi scusi.» Sbottai, mentre in fretta e furia mi diressi verso l'entrata della stazione metropolitana. Come di mio solito. La metro' delle 17.40 che mi doveva portare per Madrid centro l'avevo persa, e cosi presi quella che passava un quarto d'ora dopo. Dopo una corsa frenetica e aver rimediato qualche livido cercando di oltrepassare la folla della fermata precedente, mi sedetti esausta  sulle panchine che si affacciavano davanti ai binari e pensai che la giornata non poteva che andare peggio.

Dopo un attesa angosciante, vidi che man mano da lontano, il mezzo si avvicinava. Riuscii a salire per un soffio facendomi strada tra la gente che usciva e quella che come me, cercava di entrare a suon di gomitate inopportune, scuse poco sincere o bestemmie poco eleganti. 
Una volta dentro, l'unico pensiero che ebbi in testa, fu quello di togliere due posti ad un paio di amiche, stendendo le gambe e rimediando delle gratificanti occhiatacce da parte loro e dei più divertiti sguardi dagli altri passeggeri. Sì. fare la stronza mi riusciva piuttosto bene
Cercai poi di prendere le cuffie e il cellulare dalle tasche, ma appena lo feci ne rimediai solo  un involto di bracciali, fili e auricolari. Cercai di mantenere i nervi saldi e una mano ferma e riuscii quasi immediatamente a risolvere il problema. Mi misi a guardare fuori dal finestrino mentre le note di sing si fecero spazio nella mia testa insieme a pensieri scialbi degli eventi di stamattina.
Ancora con la mente vagante, mi accorsi solo con un po' di ritardo di essere arrivata alla mia fermata. Scesi con cautela i gradini che mi portavano fuori dalla stazione e mi ritrovai  a ricordare di dover visitare la Feltrinelli, dato che l'ultimo cd di Lana Del Rey è uscito appena qualche giorno fa. E' anche vero che ho praticamente scaricato già l'intero cd illegalmente, ma averlo tra le mani e averlo solo nel ipod sono due cose totalmente diverse.

Stranamente non trovai molto traffico in giro e le vie sono quasi del tutto libere quidi arrivai senza troppi intoppi e salii subito al piano superiore del palazzo rosso, per vedere in che sezione dei cd possa trovare Ultraviolence.Giuro che se non lo trovo mi metto ad urlare.Pensai, ma Il tempo che lanciai qualche occhiata fugace e lo vidi  nello scompartimento in genere rilasciato per i Green Day.  Ripensai a quante persone la visitassero e quante abbiano ripensamenti guardando il prezzo del cd e non mi stupii del fatto di averla trovata lì. Presi il cd ma, decisi di fare un altro giro di perlustrazione per vedere di riuscire a trovare qualcos'altro di interessante, e infatti ai miei occhi saltò subito un cd dei maroon5. Decisi di prendere anche quello e di darmi una mossa andandoli a pagare alla cassa, dato che si stava facendo tardi. Non appena arrivai al piano terra notai che la fila fu quasi nulla, ma molto incasinata quindi mi infiltrai e nel frattempo cominciai a prendere dalla borsa il portafoglio con la carta e i soldi, avanzai mentre la fila scorreva sempre tenedo lo sguardo fisso nell'interno della mia borsa ma non appena lo feci, qualcuno mi venne addosso, facendomi cadere all'indietro e facendo letteralmente volare parecchi cd, che presumo fossero suoi .Giuro che se i miei cd si sono anche solo scheggiati, glieli faccio pagare a prezzo intero.Pensai e intontita dalla caduta mi portai d'istinto una mano sulla testa.Poi man mano che riaprii gli occhi e ricominciai a prendere i sensi, sentii una voce maschile chiedermi:« Ti sei fatta male?» e porgendomi una mano per rialzarmi.La afferrai senza farmi troppi problemi e guardai torvo il ragazzo che a primo impatto potresti scambiare con facilità per Keaton Stromberg, dato l'abbigliamento in stile '' ragazzo americano figo'' e il viso da angelo innocente che aveva.
 «Diciamo di no.»  gli risposi acida.Noooo sai com'è, io faccio sempre cadute di questo tipo, oramai ci sono abituata.Pensai mentre cercavo di rimettermi in piedi. Lui sospirò sollevato e aggiunse: «Menomale. Non so davvero come dirti che mi dispiace.»  replicò agitato lui.

«Lasciamo perdere.»  Dissi, concludendo la conversazione mentre ritornai alla cassa per pagare i cd. Ma non appena mi girai per vedere dove fossero caduti mi ritrovai di nuovo il ragazzo imbranato di prima che me li porse e che con un sorriso impacciato cercò di farmi passare la scazzatura che avevo. Gli sorrisi di conseguenza e finalmente pagai sperando di non vederlo più. Una volta fuori controllai che i cd fossero ancora intatti, ma mentre controllai, vidi cha al posto del mio cd dei Maroon5 c'era quello dei Green Day che già possedevo. Pensai immediatamente al ragazzo di poco fa e mi guardai intorno per vedere se riuscivo ancora a trovarlo per risolvere l'equivoco, ma niente. Sembrava  come sparito nel nulla. Così rassegnata, guardai l'orario e me ne tornai a casa. 

Nei giorni seguenti ritornai alla Feltrinelli per vedere se sarei riuscita a incontrarlo di nuovo e, in una fredda giornata di pioggia di fine ottobre...

Controllai l'orario sul cellulare, e sconfitta dissi tra me e me quanto fosse stupido aspettare qualcuno che non sa nemmeno il tuo nome. Stanca mi alzai dal tavolino dell'area relax, guardai un ultima volta il bellissimo quadro-parete dei Beatles e mi diressi verso l'uscita, ma non ebbi nemmeno il tempo di aprire l'ombrello che qualcuno mi toccò una spalla, e girandomi, piacevolmente sorpresa, ritrovo Il ragazzo. Imbarazzata gli spiegai lo scambio che si è attuato quando ci fummo scontrati e anche lui un po' a disagio per inconveniente si mise a ridere, scatenando di conseguenza anche la mia di risata. Ma subito dopo mi propose: « Ti va di andare a prendere un caffè?»  e così io gli feci: «Mmh. Non so se voglio prendere un caffè con uno sconosciuto.» Lui accenna ad una breve risata e poi replica sarcastico dicendomi: « Hai ragione. Sono davvero un maleducato approfittatore.»  Poi sorrise si presentò: « Mi chiamo Scott. E lei signorina, qualè il suo nome?»  «Naomy.»  Affermai tra una risata e l'altra. Però, non me lo ricordavo così figo.

 « Hai mai provato la caffetteria La Libre a Lavapiés?» 

« Cosa?No. Ma ne ho sentito parlare.» 

«Fanno il miglior caffè espresso di tutta Madrid!» riplicò lui entusiasta.

«Beh, allora andiamo. Che ci facciamo ancora qui?» gli risposi incuriosita. Al che lui mi prese per mano e mentre io cercavo di coprirci con l'ombrello, lui correva come se non ci fosse un domani. Abbiamo riso come non mai sia sotto la pioggia cercando di evitare di inciampare in qualche grande pozzanghera, sia quando ci finivamo dentro e anche quando eravamo fradici e vedevamo le condizioni dei nostri capelli.

Una volta dentro la caffetteria non potei fare a meno di apprezzare il piccolo monolocale quasi completamente vuoto e dallo stile caffetteria anni '60 calda e accogliente.

Non appena ci sedemmo agli alti sgabelli vicino al bancone, un uomo alto dai baffi molto folti, la statura corpulenta e dall'aria molto cordiale e simpatica ci venne subito a servire, o almeno, questo è quello che credevo io.
 « Ehi, Scott! Come va la vita figliolo? E' da un po' che non ti fai vedere da queste parti.» disse appoggiando i gomiti sul bancone di fronte al mio compagno.
Ok, qualcuno sarebbe così gentile da spiegarmi cosa sta succedendo?

« Tutto apposto.Mi dispiace non essere passato prima, ma ho avuto molto da fare con lo studio e...» replicò Scott quasi giustificandosi, ma l'uomo, o meglio, l'omone baffuto davanti a noi non lo vedevo molto convinto di ciò che diceva il ragazzo. E allora non facendogli nemmeno finire la frase intervenne con una battuta guardandomi e forse volendo scatenare in me il riso allentando tutto quel disagio che forse avevo involontariamente emanato.

« Che secchione il mio ragazzone!» 

«Ti dico che è vero!» esclamò il ragazzo con una voce leggermente più acuta del solito e scatenando la mia risata e quella dell'omone la quale guance molto sporgenti si mostravano tendere leggermente al rosso.In quel momento più che mai, mi ricordava babbo natale. Così riprese a chiedere avvicinandosi un po' più a Scott pensando che così non li avrei sentiti.

« Senti figliolo, ti posso parlare un attimo in privato?» 

Così Scott in tutta risposta si alzò e rapido mi disse: «Scusaci un attimo. Torniamo subito. Tu intanto se vuoi serviti pure » 

«Tranquilli, fate pure»  fu la mia risposta. E in un batter d'occhio furono fuori dalla mia visuale, ma non dal mio campo ricettivo. Quindi involontariamente (giuro eh!), ho ascoltato la loro conversazione:

 « Senti figliolo, chi è quella ragazza che ti sei portato?» 

«L'ho appena conosciuta» 

«Un'altra delle tue conquiste? eh? Mascalzone.» 

Poi sentii un sussurro e una risata clamorosa che pensai potesse essere solo quella di Scott.
Dovrei iniziare a preoccuparmi?
Dopo ciò li vidi rientrare da dietro quello che doveva essere il magazzino del locale.
«Beh, cosa prendete ragazzi?» ci chiese quel che per me era ormai babbo natale.

«Per me il solito.»

«Per me un caffè lungo, grazie.»

« Arrivano!» esclamò per poi darci le spalle e poi iniziare a preparare un quel che doveva essere un caffè macchiato per Scott, che non si fece problemi ad urlare (e a fracassarmi l'udito), anche se era a distanza ravvicinata con il barista.

« E due di zucchero!»

« So quel che faccio.» Gli rispose senza deconcentrarsi dal suo lavoro. 

Di li a poco io e Scott abbiamo iniziato a conoscerci, a parlare del più e del meno senza mai stancarci, e a scherzare come se ci conoscessimo da sempre. E' stato bello, ma poi arrivati ad un certo orario abbiamo dovuto salutarci ma con la promessa di rivederci presto. Ci siamo scambiati i numeri e abbiamo iniziato a parlare quasi tutti i giorni. Siamo diventati amici, e chissà, forse un giorno, anche qualcosa in più.

 

 

 


























Angolo Autrice! 

Hi Guys! Come va? Che ne pensate della storia? C'è qualcosa che vi aspettavate diverso? Avete domande da pormi o anche semplici osservazioni sulla storia? Non Fatevi Problemi! Sono qui per voi.
P.S. Mi scuso per eventuali errori, il fatto è che sono molto distratta ache quando cerco di stare attenta ai particolari. Sarei inoltre felice se me li facciate notare o che mi diate pareri o critiche costruttive.

Sentite ragazze, prima di tutto voglio ringraziarvi per le tante recensioni, i complimenti e gli avvertimenti su dei tempi verbali completamente sgarrati e senza nessuna scusante. Purtroppo ho deciso di non continuare questa flash. Però ho già in progetto un altra storia che spero possa interessarvi e che vogliate seguire o magari solo leggere per curiosità. E nient'altro, alla prossima!
A presto!
   
 
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