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Autore: Rin_Chan64    12/07/2014    1 recensioni
{[Prima persona][Serie Len's PoV][Giochi di PoV][RinxLen][Primo bacio][Beta-Readerata]}
"Mi stavo già pentendo di ciò che avevo cominciato. Che imbarazzo! Ma, ormai, dovevo finire di parlare:-Len, non comportarti come un bambino! Siamo fidanzati, punto. Non ritirarti da questa idea!
Lui temolò un pochetto, poi si girò e cominciò a parlarmi:-Abbiamo solo quattordici anni, Rin! Certo che mi comporto come un bambino! Cerchiamo di dimenticarci di questa questione, punto!"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Len's PoV'
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ATTENZIONE!!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Crypton Future Media; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Questa storia fa parte della serie "Len's PoV".
Questa storia è un gioco di PoV, che potrebbe cambiare da un momento all'altro senza preavviso.
Ringrazio infinitamente l'utente La vecchia per avermi fatto da Beta-Reader!
 
Un litigio dopo il primo bacio

Ero tranquillamente seduto sul mio letto,e savo girellando in Internet con il mio semplice Smartphone, controllando tutte le Fanfiction su di me; come tutte le persone famose sane di mente considererebbero di fare al posto di perdere tempo, come fa Rin.
Ero appunto arrivato a tutta quella montagna di FanFiction con la coppia "RinxLen", o come si dice, e non potendo rifiutare la realtà alla fine ho deciso di leggerne una.
Però, mi arrivò uno stupido messaggio su WhatsApp. Preso dalla felicità del momento, chiusi Internet, aprii subito l'applicazione e controllai. Era raro, per me, ricevere messaggi se non da quelle stupide Fangirl che mi ritrovavo!
Ma rimasi deluso.

Rin Kagamine-Chan
Online
Ciao Leeeen! <3 <3

Mi chiesi perchè non si decideva a parlarmi, per una buona volta. Era lì, davanti a me, con quella cover a libretto gialla e arancione puntata davanti! Era stravaccata sul letto alla mia destra, intenta a mungere il cellulare!
-Rin, impara a parlarmi, una volta per tutte!

>:C Len cattivo! X(

-Rin, mi hai stufato...

Len-Chan <3
Ultimo accesso oggi alle 18:55

Alzai lo sguardo e le sorrisi come per dire: "Ed ora, che hai intenzione di fare?"
Provocata, Rin cominciava a mandare messaggi a caso.
-Santa pazienza...- mormorai, mettendomi una mano sulla fronte.
Ad un certo punto, notando che non le davo la minima attenzione, si alzò, buttò il cellulare sul letto ed uscì dalla stanza.
-Che idiozia...- avevo detto, scocciato, tornando alla Fanfiction.

-Che... Idiozia...- avevo detto, deluso, dopo aver finito la Fanfiction.
-Len...
Alzai lo sguardo e guardai verso la mia destra. Mi trovai improvvisamente con una Rin inginocchiata sul mio letto.
Spaventato, spensi il display del cellulare e lo appoggiai, capovolto,sul letto. 
-Mi hai fatto venire un colp-!
-Scusami per prima...- mi interruppe lei, con un tono di voce tutt'altro che dispiaciuto -Che ne dici di un bacio per farmi perdonare?
-Un... Che? Rin, smettila di giocare...
-Credi che scherzerei su questo?
Allora, mi diede un bacio veloce. Appoggiò appena le sue labbra sulle mie.
Era diventata tutta rossa, dopo che si ritirò. Guardò da una parte, dicendomi:-Non volevo...- ma la sua espressione sembrava come un: "Finalmente ce l'ho fatta!"
Allora, si portò una mano sulla bocca, e ridacchiò:-Sei tutto rosso!
-Parla per te!- le urlai, ancora pulendomi la bocca con un braccio. -Ma dimmi, sei impazzita?
Imbarazzata, lei scese dal mio letto e salì sul suo, dandomi le spalle.
Mi coricai, guardando il muro vicino al letto. Non era stato tanto male.
Aprii la bocca per dirle di non farlo mai più, ma non riuscivo a parlare.

Mi alzai dal mio letto dopo averci pensato molto su. Uscii dalla porta alla massima velocità, ma senza correre... Volevo sentirmi ancora più lontana da lui.
Mi accovacciai nel corridoio, alla destra della porta. Ero troppo emozionata per restargli vicino... Mi sentivo imbarazzata, ma non era per quello. Era perchè ero troppo felice...
Ridacchiai senza un motivo. Mi sentivo divorata dai sentimenti. Mi misi a piangere, ma ero ancora felice.
Davo per scontato che sarebbe stata una cosa facile... Ma non era così!

Mi morsi le labbra, poi mi misi a ridere. Mi guardai allo specchio della mia parte di camera: ero davvero tutto rosso!
Mi aspettavo che Rin, un giorno, l'avrebbe fatto, ma non credevo che sarebbe stato così bello...
Allora, chiusi fermamente la porta della camera. Chissà che imbarazzo se fosse arrivato qualcun'altro...
Allora, qualcuno cercò di aprire la porta, poi bussò, con due colpetti leggeri.
-Len...- sussurrò la vocina di Rin, dando tre colpetti -Len, apri...
Aprii, e per poco non la beccai sul naso. Mi ritirai subito dalla porta, per sfuggire al suo sguardo. Lei entrò e si chiuse la porta dietro.

Mi sedetti di nuovo sul letto. Non capivo ancora perchè gli avevo chiesto di entrare, stavo meglio fuori! Mi girai verso di lui. Mi guardava a tratti, sperando che non me ne accorgessi. Si spostò, e si sedette sullo sgabello vicino alla scrivania nella sua parte di camera. Pasticciò qualche foglio.
Mi feci coraggio, o più che altro mi lasciai semplicemente andare senza pensarci, e gli dissi chiaro e tondo:-Non puoi rifiutare che sia successo, Len! Doveva accadere!
Lui rimase immobile, continuando a darmi le spalle, e un po' tremava.
Mi stavo già pentendo di ciò che avevo cominciato. Che imbarazzo! Ma, ormai, dovevo finire di parlare:-Len, non comportarti come un bambino! Siamo fidanzati, punto. Non ritirarti da questa idea!
Lui temolò un pochetto, poi si girò e cominciò a parlarmi:-Abbiamo solo quattordici anni, Rin! Certo che mi comporto come un bambino! Cerchiamo di dimenticarci di questa questione, punto!
Si girò di nuovo verso la scrivania.

Non sapevo a cosa pensare, se chiedere scusa, se darle la colpa o semplicemente chiuderla lì. Ma non volevo arrendermi: era lei quella che ha fatto la cosa sbagliata, mica io! Non dovevo chiedere scusa per una cosa che non ho fatto, o per una cosa giusta che ho detto!
Da dietro, arrivò un rumore di molle e di passi.
-Senti!- cominciò ad urlarmi lei -Non sottrarti dalla realtà. Ciò che è successo è successo! Potrebbe anche essere sbagliato, ma è successo! Cresci!
Dootutto, aveva ragione. Lo pensavo anche io, in fondo. Ma siamo praticamente opposti, mannaggia! Anche se siamo la stessa persona!

-Scommetto che, però, anche tu pensi che siamo troppo piccoli.- ribattè lui. -Magari, un giorno, quando cresceremo, ci potremo baciare, abbracciare, fare coppia fissa, sposare, avere dei figli e vivere felici! Ma non ora! Adesso dovremmo pensare ad altro...
Sì, pensavo davvero così, ma solo in fondo. Ma io sono testarda, mi conosco troppo bene e mi conosce anche lui. Anche se ho scoperto di non essere pienamente d'accordo neppure con me stessa, DOVEVO continuare ad insistere! Sarebbe stato proprio un disonore non averlo fatto!
Così, anche questa conversazione si trasformò in un litigio. Di nuovo.

Mi avvicinai al centro della stanza con l'espressione più calma che potessi avere in quel momento. Indicai con il piede una linea formata dalle pianelle.
-Non superare questa linea, d'ora in avanti.- le dissi ancora con la testa bassa, ma con gli occhi fissi sui suoi, per incuterle timore.
-Altrimenti?- disse lei, sbruffona come sempre.
-Altrimenti...- cominciai io, ma senza sapere ancora cosa dire. - Semplicemente, non farlo.
Mi girai, mi ero solo messo in ridicolo. Mi sedetti di nuovo sullo sgabello vicino alla scrivania.

Era solo ridicolo. Non poteva pensare di farmi paura solo con un'occhiataccia o con delle parole "minacciose", tanto per me non faceva differenza!
Mi tolsi le ciabatte e mi avvicinai in punta di piedi verso il centro della stanza. Attraversai la linea immaginaria con il piede sinistro, poi lo ritirai, e la riattraversai. Continuai così solo per prendermi gioco di lui, poi tornai ridacchiando a ciò che stavo facendo.
Però, mi girai. Mi erano venuti i sensi di colpa. Aprii la bocca e dissi una debole e corta "L" per cominciare a chiamarlo, poi ci ripensai e non dissi niente.

La situazione stava diventando sempre più schiacciante. Mi girai, e lei era accovacciata nel letto, con la testa appoggiata al muro e gli occhi lucidi.
La discussione era arrivata a punti troppo infantili, ed ero stato così vigliacco da porre fine alla questione in quel modo.
Mi alzai, cercando di fare rumore per essere notato. Mi avvicinai al centro della stanza, e tesi la mano destra oltre alla linea. Aspettai. Mi batteva forte il cuore, ero in tensione. Volevo semplicemente fare pace con lei, non era qualche scemenza sentimentale come che le volevo bene... In verità, le voglio bene. Tanto. Ma in quel momento, desideravo solo che quella situazione schiacciante finisse. No, in effetti, che lei la smettesse di piangere.
Mi ero immobilizzato. Una parte di me diceva che dovevo tornare indietro, un'altra che dovevo restare lì immobile, un'altra ancora che dovevo chiamarla. Restai fermo.
Ad un certo punto ancora tra le lacrime, si voltò e corse verso di me; poi mi abbracciò, invece di stringermi la mano.
-Scusa, scusa!- mi stava urlando -Perdonami, sono stata sciocca!
Cercai di pensare che era la solita sentimentale, ma in verità ero felicissimo anche io, e anche io volevo chiederle scusa.
Mi stava bagnando la maglietta, da quanto piangeva. Io ero ancora immobile con le braccia attaccate al corpo, ma sorrisi. Mi scappò una lacrimuccia.
Lei si staccò, e mi afferrò per le spalle, beccandomi sorridendo. Abbassai la testa, imbarazzato. Ma lei me la rialzò e mi asciugò la lacrima con un dito.
-Dimentichiamo tutto questo!- mi disse, ridendo, ma ancora con le lacrime agli occhi -Mi va bene continuare così, tra amici!
-Amici...- dissi io, abbassando la testa, ma sempre guardandola.

-Len, sei tutto rosso!- gli dissi, senza riuscire ad evitare di ridere.
Anche a lui scappò una risatina, e si fece ancora più rosso.
Per una volta, avevamo conluso tutto senza urlare.
  
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