13/07/2014
4 recensioniTi va di ballare?
Paul Mccartney non era un tipo da sala da ballo. Era completamente negato. Una volta aveva persino fatto cadere una signorina sul pavimento, mentre stavano facendo un passo a due. Senza contare le calpestate sui piedi.
Era strano, lui suonava la chitarra, il ritmo lo aveva nel sangue, ma quando ballava non riusciva ad essere sicuro di sé come quando era con il suo strumento. Gli mancava il sentimento per entrarci in contatto..
E nonostante tutta questa storia, si ritrovò ad accettare la supplica del suo migliore amico Jeffry. Ossia andare ad una lezione di ballo per distrarsi un pochino dalla solita vita.
All'inizio non ne volle sapere, ma dopo le parole di Jeffry si lasciò manipolare ed accettò.
-Andiamo Paul o faremo tardi- disse l'amico.
-Arrivo! Arrivo!- si affrettò a rispondere l'altro prendendo il cappotto. Sotto di esso Paul indossava una camicia nera, con una fascia girovita rossa che faceva intravedere il fisico scolpito del ragazzo e per finire dei pantaloni neri aderenti con degli stivaletti con il tacchetto abbinati.
Era pronto...O quasi..
Era strano, lui suonava la chitarra, il ritmo lo aveva nel sangue, ma quando ballava non riusciva ad essere sicuro di sé come quando era con il suo strumento. Gli mancava il sentimento per entrarci in contatto..
E nonostante tutta questa storia, si ritrovò ad accettare la supplica del suo migliore amico Jeffry. Ossia andare ad una lezione di ballo per distrarsi un pochino dalla solita vita.
All'inizio non ne volle sapere, ma dopo le parole di Jeffry si lasciò manipolare ed accettò.
-Andiamo Paul o faremo tardi- disse l'amico.
-Arrivo! Arrivo!- si affrettò a rispondere l'altro prendendo il cappotto. Sotto di esso Paul indossava una camicia nera, con una fascia girovita rossa che faceva intravedere il fisico scolpito del ragazzo e per finire dei pantaloni neri aderenti con degli stivaletti con il tacchetto abbinati.
Era pronto...O quasi..
****************
Eccolo lì, l'ingresso della sala. Erano arrivati in un batter d'occhio per sfortuna di Paul, che dopo essere stato accompagnato, venne subito abbandonato da Jeffry..traditore..
Entrò e si trovò davanti ad un insegnante con i capelli rossicci, la pelle un pizzico più scura della sua e con i suoi stessi vestiti da ballo. L'insegnante lo vide e gli fece segno di avvicinarsi, mentre continuava a dare dei consigli a dei ballerini ormai professionisti grazie a lui.
Paul notò subito che la sala era enorme, con dei petali di rosa sparsi negli angoli. Forse era stato proprio quell'insegnante a metterli lì..
Mentre continuava a pensare, il centro momentaneo dei suoi pensieri venne subito da lui per salutarlo.
-Salve, sono John Lennon- disse a Paul porgendogli la mano.
-Salve, sono Paul, Paul McCartney- rispose stringendo la mano all'uomo di fronte.
-Prego,venga, sa già ballare?- chiese John facendosi seguire in mezzo alla sala.
-Veramente no, sono negato, anche se ho già provato qualche volta in altre lezioni-
-Oh bene, ho bisogno del suo aiuto, anche se non sa ballare la guiderò io. Devo fare una dimostrazione a queste persone ora, ma nessuno è libero pultroppo.- aggiunse non facendo neanche pensare il minore per rispondere.
-A-aspetti io- io non so se..- si affrettò a prendere per una spalla l'insegnante per spiegare. Quest'ultimo però, non ne volle sapere, anzi sorrise e gli prese le mani avvicinandosi ancora di più a lui.
-ATTENZIONE PREGO: Ora vi darò una dimostrazione pratica di quello che vi ho spiegato prima. Il signor McCartney mi aiuterà. - disse ai suoi allievi girandosi con lo sguardo dalla loro parte, senza lasciare le mani di Paul. Poi, dopo aver finito di parlare, si rivolse di nuovo verso di lui. Unì le proprie dita con quelle del chitarrista.
-Ah..ma tu suoni, allora il ritmo lo hai- disse John gurdandogli le mani.
-Si è vero che suono, ma con il ballo è diverso.- disse quasi in un sussurro il minore.
-No che non lo è. E adesso oltre a loro, farò una dimostrazione anche a te stesso- disse Lennon deciso.
Si avvicinò di più, stando ad un sospiro da Paul, fece scorrere le mani sulla sua coscia, fino ad arrivare al ginocchio e facendolo alzare ed appoggiare all'altezza del suo fianco.
In seguito lo fece volteggiare, per poi prenderlo e stringerlo a sé da dietro, facendo scivolare la schiena del giovane sul suo petto.
John sussurrò qualcosa nell'orecchio del giovane, qualcosa del tipo "rilassati", non lo sapeva, perché era troppo preso dai suoi movimenti sinuosi e sensuali per riuscire ad ascoltarlo.
L'insegnante continuò. Prese Paul poggiando una mano sulla sua vita facendogli fare un caschè. Si poteva sentire il rumore delle loro carezze attraverso i loro vestiti. Un delicatissimo suono di seta mischiato con quello del velluto. I loro respiri uniti, quasi sovrapposti e per questo impercettibili per gli allievi che erano incantati dalle loro movenze, ma udibilissimi per i due uomini.
John all'iprovviso si fermò, facendo perdere la luce negli occhi del minore, che avrebbe voluto continuare all'infinito, solo con lui.
-Ci siamo fermati qui come teoria. Grazie per aver seguito la lezione signori, potete andare.-
Gli allievi fecero un applauso e se ne andarono per la loro strada. Incluso Paul che cercava di camminare con le gambe tremanti per l'emozione. Dio, quell'uomo riusciva a trasformare un ballo in una danza di puro e seducente sesso. A trasformare l'odio per qualcuno o qualcosa in voglia di esplorare i confini più intimi di esso.
-Signor McCartney! Aspetti!-
Paul si fermò e si voltò verso il suono della voce.
-Si mi dica e mi chiami pure Paul se vuole- rispose quest'ultimo sorridendo.
-Ecco Paul, mi chiedevo se domani potresti venire di nuovo, sai mi è piaciuto molto ballare con te, sei sensuale nei passi-
Paul arrossì per l'ultima frase dell'uomo.- Si certo, perché no. Anche lei, anzi Tu sei molto..sensuale-
-La ringrazio, allora a domani se ti va di ballare- disse John con un sorriso prima di voltarsi.
-Sì John, mi va di ballare.-
Ciao a tutti! sono riuscita a scrivere questa idea che avevo da tempo. Spero vi sia piaciuta, Ringrazio tutti i miei lettori e soprattutto Chiara Lennongirl06 e Chiara Migrone.
Entrò e si trovò davanti ad un insegnante con i capelli rossicci, la pelle un pizzico più scura della sua e con i suoi stessi vestiti da ballo. L'insegnante lo vide e gli fece segno di avvicinarsi, mentre continuava a dare dei consigli a dei ballerini ormai professionisti grazie a lui.
Paul notò subito che la sala era enorme, con dei petali di rosa sparsi negli angoli. Forse era stato proprio quell'insegnante a metterli lì..
Mentre continuava a pensare, il centro momentaneo dei suoi pensieri venne subito da lui per salutarlo.
-Salve, sono John Lennon- disse a Paul porgendogli la mano.
-Salve, sono Paul, Paul McCartney- rispose stringendo la mano all'uomo di fronte.
-Prego,venga, sa già ballare?- chiese John facendosi seguire in mezzo alla sala.
-Veramente no, sono negato, anche se ho già provato qualche volta in altre lezioni-
-Oh bene, ho bisogno del suo aiuto, anche se non sa ballare la guiderò io. Devo fare una dimostrazione a queste persone ora, ma nessuno è libero pultroppo.- aggiunse non facendo neanche pensare il minore per rispondere.
-A-aspetti io- io non so se..- si affrettò a prendere per una spalla l'insegnante per spiegare. Quest'ultimo però, non ne volle sapere, anzi sorrise e gli prese le mani avvicinandosi ancora di più a lui.
-ATTENZIONE PREGO: Ora vi darò una dimostrazione pratica di quello che vi ho spiegato prima. Il signor McCartney mi aiuterà. - disse ai suoi allievi girandosi con lo sguardo dalla loro parte, senza lasciare le mani di Paul. Poi, dopo aver finito di parlare, si rivolse di nuovo verso di lui. Unì le proprie dita con quelle del chitarrista.
-Ah..ma tu suoni, allora il ritmo lo hai- disse John gurdandogli le mani.
-Si è vero che suono, ma con il ballo è diverso.- disse quasi in un sussurro il minore.
-No che non lo è. E adesso oltre a loro, farò una dimostrazione anche a te stesso- disse Lennon deciso.
Si avvicinò di più, stando ad un sospiro da Paul, fece scorrere le mani sulla sua coscia, fino ad arrivare al ginocchio e facendolo alzare ed appoggiare all'altezza del suo fianco.
Una scarica elettrica di brividi stava attraversando la schiena di Paul.In seguito lo fece volteggiare, per poi prenderlo e stringerlo a sé da dietro, facendo scivolare la schiena del giovane sul suo petto.
Paul iniziò ad ansimare, ma che gli prendeva? John sussurrò qualcosa nell'orecchio del giovane, qualcosa del tipo "rilassati", non lo sapeva, perché era troppo preso dai suoi movimenti sinuosi e sensuali per riuscire ad ascoltarlo.
L'insegnante continuò. Prese Paul poggiando una mano sulla sua vita facendogli fare un caschè. Si poteva sentire il rumore delle loro carezze attraverso i loro vestiti. Un delicatissimo suono di seta mischiato con quello del velluto. I loro respiri uniti, quasi sovrapposti e per questo impercettibili per gli allievi che erano incantati dalle loro movenze, ma udibilissimi per i due uomini.
John all'iprovviso si fermò, facendo perdere la luce negli occhi del minore, che avrebbe voluto continuare all'infinito, solo con lui.
-Ci siamo fermati qui come teoria. Grazie per aver seguito la lezione signori, potete andare.-
Gli allievi fecero un applauso e se ne andarono per la loro strada. Incluso Paul che cercava di camminare con le gambe tremanti per l'emozione. Dio, quell'uomo riusciva a trasformare un ballo in una danza di puro e seducente sesso. A trasformare l'odio per qualcuno o qualcosa in voglia di esplorare i confini più intimi di esso.
-Signor McCartney! Aspetti!-
Paul si fermò e si voltò verso il suono della voce.
-Si mi dica e mi chiami pure Paul se vuole- rispose quest'ultimo sorridendo.
-Ecco Paul, mi chiedevo se domani potresti venire di nuovo, sai mi è piaciuto molto ballare con te, sei sensuale nei passi-
Paul arrossì per l'ultima frase dell'uomo.- Si certo, perché no. Anche lei, anzi Tu sei molto..sensuale-
-La ringrazio, allora a domani se ti va di ballare- disse John con un sorriso prima di voltarsi.
-Sì John, mi va di ballare.-
Ciao a tutti! sono riuscita a scrivere questa idea che avevo da tempo. Spero vi sia piaciuta, Ringrazio tutti i miei lettori e soprattutto Chiara Lennongirl06 e Chiara Migrone.