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Autore: Sethmentecontorta    14/07/2014    3 recensioni
|Dedicata a delle persone molto speciali|BanGaze|1120 parole a detta di Open Office|
[dal testo]
Gli altri lo scrutarono silenziosamente, mettendolo un po' in soggezione. Dopo un po', però, qualcuno gli si avvicinò, era un bimbo dell'età sua e di Hiroto, con dei capelli perlati dalla forma alquanto bizzarra e un paio di occhi freddi come il ghiaccio, e del suo stesso colore.
- Io sono Suzuno Fuusuke. - disse atono. - Vediamo un po' come te la cavi a calcio.
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Simili. E i simili si respingono. Quindi magari era per questo che erano rivali. Ma loro erano anche agli opposti, poiché lottavano in moniera opposta, anche se l'obbiettivo era comune: dimostrare al mondo ciò che potevano fare, diventare i migliori. E gli opposti si attraggono, e loro erano, in qualche modo, amici.
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Ci sentiamo nelle recensioni, magari ;)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rivals but lovers~


Haruya poggiò la mano sul freddo vetro della finestra. Dall'altra parte, dei ragazzi si allenavano, ma solo su uno era concentrata la sua attenzione. Ed era l'albino dagli occhi di ghiaccio. Fuusuke. Lo conosceva fin da bambino, erano cresciuti nello stesso orfanotrofio, avevano seguito entrambi le folli idee del "padre", insieme erano tornati in quel luogo triste pieno di bambini altrettanto tristi e, insieme, erano stati scelti per rappresentare la nazionale della Corea nel grande Football Frontier International. E chi lo avrebbe mai detto, considerando che fin dal primo momento che si erano visti avevano bisticciato? Sì, ne erano stati capaci. Rivali fin dal primo momento.

Il rosso era appena diventato orfano, ed era stato portato in quell'orfanotrofio. Quando arrivò non piangeva, come invece facevano in molti, aveva pianto duranto il viaggio, ma aveva deciso che non l'avrebbe più fatto, che sarebbe stato forte, che avrebbe fatto vedere ai suoi genitori cosa sapeva fare, in modo che loro potessero essere ancora una volta orgogliosi di lui. E se voleva raggiungere i suoi obbiettivi non doveva perdere tempo a piangersi addosso. Col tempo questa sua ambizione era mutata nel desiderio di diventare il più forte nel calcio, in modo da poter dimostrare al mondo intero le sue abilità.

Era arrivato, ed era stato accolto da una giovane ragazza dai capelli blu scuro come la notte e con gli occhi dello stesso medesimo colore, nei quali molti non avrebbero trovato nulla di speciale, lui invece ne rimase affascinato. Lei si presentò come Hitomiko Kira. Aveva un bambino attaccato alla gamba, uno dai capelli rossi a caschetto e da dei bellissimi occhi di un immaginabile verde aquamarina da togliere il fiato. Anche lui si presentò, ridendo, e disse di essere Hiroto Kiyama. Quest'ultimo lo prese per mano e lo trascinò in giardino, dove lo presentò a tutti i bambini presenti, che erano una quantità considerevole.

- Lui è Nagumo Haruya! - squittì tutto contento.

Gli altri lo scrutarono silenziosamente, mettendolo un po' in soggezione. Dopo un po', però, qualcuno gli si avvicinò, era un bimbo dell'età sua e di Hiroto, con dei capelli perlati dalla forma alquanto bizzarra e un paio di occhi freddi come il ghiaccio, e del suo stesso colore.

- Io sono Suzuno Fuusuke. - disse atono. - Vediamo un po' come te la cavi a calcio.

Detto fatto: i due si ritrovarono a sfidarsi. Per qualche motivo, nessuno riusciva a contrastare l'altro, l'obbiettivo era quello di fare un goal, ma nessuno dei due riusciva ad arrivare neanche lontanamente vicino alla porta, che veniva bloccato dall'altro. Continuarono così fino a quando tutti gli altri bambini non si stufarono e misero fine allo scontro.

Da allora furono sempre rivali, anche con quell'Hiroto, che in molte occasioni si era rivelato il migliore. Anche quando il loro padre, il possessore dell'orfanotrofio, li fece entrare nel progetto Aliea, preferì Hiroto, dando alla sua squadra il tanto ambino titolo di "Genesis". Loro cos'erano? Semplici marionette, esperimenti, prove inutili che facevano parte del percorso per compiere il capolavoro. E fu in parte per questo, per la consapevolezza di non essere altro che degli scarti di laboratorio, che decisero di unire le forze. Ma non funzionò. Beh, del resto, sebbene nella stessa squadra, erano ancora rivali, dentro di loro, quindi era impensabile che riuscissero a cavarne qualcosa di eccellente.

Ma ora, ora era diverso, ora con loro c'era Afuro a riappacificarli di continuo, ora non erano più sotto l'influenza di quella stupida pietra, ora erano liberi. E Nagumo finalmente iniziava a capire. Perché lui è il ghiacciolo erano così ostinatamente l'uno contro l'altro? Perché infondo loro due erano simili: entrambi senza genitori (anche se uno era orfano e l'altro abbandonato), entrambi che però non volevano arrendersi, seppur senza un evidente motivo per continuare a lottare. Già, per chi lottavano? E chi lo sapeva. Chissà, forse era per questo che non erano mai riusciti ad ottenere nulla di buono, finora. Anche questa volta non era andata bene. Avevano sperato che i Fire Dragons potessero farcela, ad ottenere la tanto ambita vittoria, e invece no perché l'Inazuma Japan aveva avuto la meglio. Simili. E i simili si respingono. Quindi magari era per questo che erano rivali. Ma loro erano anche agli opposti, poiché lottavano in moniera opposta, anche se l'obbiettivo era comune: dimostrare al mondo ciò che potevano fare, diventare i migliori. E gli opposti si attraggono, e loro erano, in qualche modo, amici. Eppure, ormai Nagumo sentiva che se si fossero separati nulla più avrebbe avuto senso per lui. Aveva cominciato ad aver bisogno di Suzuno, necessitava la sua presenza, non poteva vivere altrimenti. E ciò che lo struggeva era: come comunicarglielo? Lui ricambierà? È sempre così freddo e distante, come si può fare a dirlo con certezza? Mi deriderà? Mi darà dell'idiota come fa sempre e mi lascerà con un palmo di naso? E se invece io gli piacessi? Cosa succederebbe?

Però ormai aveva deciso: dopo pranzo lo avrebbe preso da parte e gli avrebbe detto tutto. E ormai al pranzo mancavano solo pochi minuti...

Si sentiva corrodere dentro, e non mangiò quasi nulla.

- Ehi tulipano, che fai, oggi non ti riempi quella fogna? - lupus in fabula.

Il rosso rischiò seriamente di strozzarsi con la sua stessa saliva, cercando di deglutire.

- Ehm, io d-devo parlarti... Q-quindi se hai t-tempo, d-dopo pranzo... - ma, di preciso, che cosa c'era che non andava in lui?! Balbettare in quel modo, dopo tutte le ragazze che aveva rimorchiato manco fosse un camion rimorchiatore in un paese di orbi!

Il ghiacciolo si avvicinò al suo viso, tanto che il ragazzo poteva sentire il suo respiro lieve sulle guance, che si imporporarono ancora di più di quanto già non l'avessero fatto.

- Tutto bene, tulipano? Sei rosso come un pomodoro, quasi più rosso dei tuoi capelli.

Lui deglutì ancora una volta.

- A-alla grande.

- Bene. - Fuusuke si rimise seduto dritto sulla sua sedia e riprese a mangiare.

Rimase lì anche quando tutti gli altri se ne furono andati, perfino la cuoca che serviva loro il cibo di era ritirata in cucina dicendo loro di portarle i piatti una volta che avessero finito di mangiare. - F-Fuusuke... - esordì il rosso. - Nagumo, sei un'idiota.

Lui rimase basito, bocca semiaperta, occhi spalancati e tutto. Si era forse perso qualcosa? Certamente, perché i conti non gli tornavano. - Cos-

Non fece in tempo a finire la domanda che Suzuno lo interruppe facendo combaciare le proprie labbra con le sue. - Ti amo anch'io, idiota di un tulipano. - disse sorridendogli impercettibilmente, accarezzandogli i capelli, e Haruya non poté fare a meno di arrossire ancora di più, perché quella era la prima volta che vedeva Suzuno sorridere.

Ed era veramente stupendo...



Quando le persone si toglieranno i pantaloni al suo comando, Seth diventerà dittatrice dell'universo

Ciao minna, da quanto tempo, neh? E pensare che questa cosa in realtà è pronta da un sacco di tempo, quasi un mese, oserei dire... ^^'
In ogni caso... Come ho già detto, voglio dedicare questa fanfiction a delle persone che per me sono molto importanti, ovvero le mie tre ghiaccioline: Marina Dust99, la mia onee-sama preferita, K o r i, il mio ghiacciolino ai frutti di bosco (per carità, guai a dire "ai lamponi" che poi va a pensare che la tradisco! ù.ù) e a, ultima ma non ultima(?), Alicefoster, che essendo una blutta cattifa in piena regola non leggerà MAI questa fic quindi non so neanche perché gliela sto dedicando ma tralasciamo. Voi tre siete le mie cucciole, senza di voi sarebbe tutto troppo triste, siete le mie piccole Suzu-chan e non so veramente cosa sarei senza di voi. Vi amo troppo, tutte voi. :3
Ora, so che a parole faccio veramente schifo, quindi non sarò riuscita a rendere neanche lontanamente il modo in cui vi amo alla follia, ma voi mi perdonerete vero? *occhioni dolci*
Detto questo, ho poco tempo, quindi direi proprio che vi lascio, prego chi è arrivato fin qui magari di lasciarmi un commentino, perché questa fic è importante per me, è per ringraziare queste tre persone meravigliose di sopportarmi sempre e di sclerare con me, ci tengo tantissimo, per questo desidero veramente tanto sapere cosa ne pensate voi pubblico imparziale. Perché se fa schifo, e nessuno vorrebbe vedersi dedicato uno schifo, dovrò assolutamente cambiarlo!
Kisses! :3

Seth ^^ 
   
 
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