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Autore: Agnese_san    15/07/2014    0 recensioni
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[...]I ragazzi, tre maschi e tre femmine, sono scomparsi nel bel mezzo di quella che testimonianze hanno dichiarato essere stata una stretta sorveglianza, durante la cerimonia della consegna dei diplomi nella West Roswell High School.[..]
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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EPILOGO

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Il Signor e la Signora Parker
hanno l’onore di invitarla formalmente
a partecipare al matrimonio della loro unica figlia

Elizabeth Parker
con
Sua Altezza Reale Re Max di Antar

al
Roswell Fanatics Board
il
12 Marzo 2004
R.S.V.P.



Questo invito è stato creato da BorderInsanity a tutti quelli che hanno lasciato dei commenti su Roswell Fanatics Board, dove questa storia è stata postata per la prima volta. Grazie per il tuo aiuto, Jen.

* * * * *

La notte precedente il grande giorno, Max non dormì molto bene. Non era per la pressione nel coinvolgimento della preparazione di un giorno così importante. E nemmeno perché era nervoso al pensiero di sposare, di nuovo, la sua anima gemella davanti al mondo intero. E neppure perché i suoi amici lo avevano angosciato, decisi a provare che lui fosse umano quanto loro e che fosse nervoso per il grande giorno.

No, la causa dell’insonnia di Max era dovuta al fatto che, dopo aver dormito tanto tempo in compagnia di Liz, quella notte era solo. La mamma di Liz era stata adamantina nel rispettare la tradizione che lo sposo non doveva vedere la sposa il giorno prima della cerimonia, anche se la cerimonia del matrimonio aveva solo di nome.

Quella mattina Max si era alzato col sole ed aveva già fatto i suoi esercizi mattutini, quando Serena era arrivata, seguita da Teren, appena nominato cameriere personale del Re, che portava la colazione di Max.

"Buon giorno, Vostra Maestà." annuì lei formalmente.

"Quante volte, Serena?" lui scosse la testa. "Solo Max. E posso prepararmi la colazione da solo."

"Non oggi." rifiutò Serena. "Oggi tu sei il nostro Re. Tu sposerai la nostra Regina. Oggi, ti sarà mostrata la formalità che il tuo rango riserva e ti supplico di comportarti allo stesso modo. Ti prego, non deludere Antar."

"Non lo farò, Serena." Max scosse la testa. "Che tu lo creda o no, ci tengo anche io. Per Liz. Ma … "

"Comincia il giorno come vuoi che prosegua." Serena si inchinò davanti a lui. "Teren sa cosa fare, così segui le sue direttive. Solo per un giorno, Sire. Oggi devi giocare a fare il Re."

"Va bene, Serena. Se serve a farti felice. Ma sarò Re Max, è chiaro. Se uno dei sacerdoti mi chiamerà Zan, io lo ignorerò."

"Posso accettarlo, anche se non ho dubbi che molti ne rimarranno delusi. Tua madre tra loro."

Max trasalì.

"Serena, io sono grato a loro per questa seconda opportunità." Max si sedette dove Teren gli aveva indicato, quando vide che la sua colazione era pronta. "Ma io sono cresciuto come Max Evans. I miei genitori … i miei genitori adottivi … è per loro che sono come sono. Mi hanno insegnato il modo di fare che ho la fortuna di possedere. Io sono Max, adesso. Zan era qualcun altro. Liz sposerà Max, non Zan. Non importa cosa dicono gli altri, io abdicherò piuttosto che essere qualcuno che non sono."

Serena annuì.

"Goditi il tuo giorno, Sire. E’ un giorno molto importante. Tu sei molto importante, ora."

Max fece un grande sorriso. "Che tu ci creda o no, Serena, oggi Liz sarà molto più importante di me. Tra gli Antariani, ma specialmente tra i Terrestri."

Serena sorrise e lasciò la stanza.

"Sei sposato, Teren?" Max guardò il suo valletto. Gli sembrava strano che un guerriero si fosse offerto volontario per fare il suo cameriere.

"No, Sire." il giovane antariano, che aveva spesso chiamato Max per nome, arrossì.

"Non vorresti sposare Serena e togliermela da torno, vero?"

"No, Sire." rise Teren.

"Uomo saggio." commentò Max, ridendo anche lui.

Qualcuno bussò alla porta. Teren andò ad aprire, mentre Max cominciava a mangiare.

"Lord Michael è qui per vedervi, Sire." annunciò Teren in tono formale.

"Lord Michael?" Max sollevò un sopracciglio. "Teren, tu sei con noi fin da quando siamo tornati dalla Nyelda. Perché ti riferisci a lui come ‘Lord’?"

"Perché oggi è il giorno del vostro matrimonio, Sire." rispose lui. "Abbiamo atteso per molto tempo il ritorno del nostro Re, Sire. E’ già duro abbastanza sapere che voi non volete esserlo. Vi prego, non negateci almeno la gioia di questo giorno."

"Molto bene." annuì Max. "Teren, fai entrare Lord Michael."

Max sospirò. Prometteva di essere un giorno molto lungo.

* * * * *

"Buon giorno, Liz." Nancy entrò nella stanza di Liz ed andò ad aprire le tende.

"Che c’è di buono in questo giorno?" brontolò Liz, tirandosi le coperte sulla testa.

"Perbacco! Siamo irritate, questa mattina? Qualcuno potrebbe pensare che non sei felice di sposare Max."

"Quel qualcuno avrebbe potuto pensare che io avrei dovuto dormire con lui, questa notte." disse Liz, da sotto le coperte. "Chi diavolo ha inventato questa tradizione così stupida?"

"Mettiti seduta, Liz." Nancy si sedette sul bordo del letto. "L’assenza rende il cuore più vivo, lo sai? Ti ho portato del tè."

"Maria è già qui?" la voce di Liz era piena di sospetto.

"Non ancora." Nancy scosse la testa, mentre Liz cominciò a sedersi sul suo letto di ragazza. "Perché? Dovrebbe già essere qui?"

"No." ridacchiò Liz. "Questo significa che è un tè normale e non un infuso di erbacce per farmi cominciare bene la giornata."

"Maria non è poi così male, no?"

"Tu non ne hai la più pallida idea."

"Allora, cosa vorresti per colazione? Posso friggere qualcosa, se vuoi."

"Solo un toast." sorrise Liz. "E un po’ di marmellata, se c’è."

"Conosco bene la mia ragazza." Nancy spostò davanti a lei un vassoio. "Toast, marmellata e una tazza di tè."

"Tu sei contenta di tutto questo, mamma?"

"Di cosa? Di portarti la colazione a letto?"

"No." Liz scosse la testa, mordendo un pezzetto di pane tostato. "Di tutta l’attenzione che avete tu e papà. Non potete andare in nessun posto senza essere tampinati dai giornalisti."

Nancy guardò la sua bambina e sorrise. Altro che bambina. Ormai era una donna, famosa in due galassie.

"Noi abbiamo sempre voluto il meglio per te, Liz. E mai, nemmeno nei nostri sogni più sfrenati, avremmo potuto immaginare quello che hai ottenuto. Il meglio in assoluto. Hai un uomo che ti ama completamente ed incondizionatamente; hai un futuro più brillante di quello che avremmo mai potuto immaginare. Voglio dire, quanto è ricco Max? Tu non hai mai voluto niente, Liz. E noi sappiamo che sei sempre la rag .. la giovane donna che non sarà mai influenzata da tutto questo. Tu sarai ancora Liz Parker."

"La più piccola delle ragazze della più piccola delle città."

"No, Liz." sorrise Nancy. " Tu non sei mai stata una piccola ragazza di una piccola città. Da quello che abbiamo saputo, Max si è innamorato di te prima ancora che tu nascessi. Ai suoi occhi tu sei sempre stata una Regina. E allora vedi? Il destino ti ha conosciuto fin dall’inizio. Tu sei sempre stata la cosa più lontana che possa esserci da una piccola ragazza di una piccola città.

Per questo io e tuo padre non daremo importanza a tutto quello che ci troveremo davanti, perché ci ricorderà che tu hai preso i tuoi sogni e li hai fatti realizzare. E se questo significa che dobbiamo vivere alla tua ombra ed essere conosciuti come i genitori della Regina Liz, lo faremo, perché ne varrà la pena. Perché ti vogliamo bene e, in fin dei conti, per noi niente è più importante della tua felicità."

Liz la guardò con gli occhi lucidi. "Grazie, mamma." le sussurrò.

"Ora finisci di fare colazione e comincia a prepararti. Oggi è il tuo grande giorno, ma è un grande giorno anche per tutti noi. Facciamo in modo che sia come deve essere. D’accordo?"

"D’accordo."

* * * * *

L’atmosfera, sotto il cielo azzurro del deserto, era piena di aspettativa. Perfino il caldo del New Mexico si era mitigato per vedere Max e Liz sposare insieme due pianeti. La giornata era perfetta - né troppo calda, né troppo fredda - era come se Madre Natura stessa fosse presente.

I Maestri di Cerimonie, reclutati tra i ranghi dell’esercito di Max, avevano svolto i loro compiti, assicurandosi che gli ospiti fossero tutti ai loro posti. I pochi membri della famiglia erano in prima fila, mentre il resto dei posti era occupato da amici, conoscenti e da tutti quelli che avevano aiutato, o erano stati aiutati da Max e Liz.

Le ultime sedie erano state riservate per i rappresentanti delle Nazioni Unite. La parte dei sedili che dava sulla navata era adorna di fiocchi, che rinchiudevano simbolicamente la congregazione. Pareti di seta formavano delle alcove, dietro alle quali tutti sapevano che la sposa, lo sposo e tutti quelli coinvolti nella cerimonia, stavano aspettando il segno di inizio. Un segno che era atteso, trattenendo il respiro, da milioni di spettatori sparsi per tutto il mondo. La coppia felice aveva permesso a selezionate squadre di cameraman e di giornalisti, di riprendere l’evento.

Finalmente, l’attesa terminò. Al suono di Pachebel's Canon, due guardie in alta uniforme, una umana e l’altra antariana, uscirono fuori dalla tenda si seta che simbolizzava una porta. Ognuna di loro portava una lancia, decorata con le insegne regali dei Nativi Americani, un regalo dei loro Capi. Batterono con le lance contro la parete di legno.

Kyle e Connie Valenti apparvero da dietro la tenda, dalla parte finale della navata e si avviarono sul tappeto rosso, per raggiungere l’altare, Connie scivolando e Kyle a passo di marcia, entrambi a tempo con la musica. Quando raggiunsero l’altare, entrambi presero una sottile candela bianca, le accesero, e le misero sull’altare. Si inchinarono verso l’altare poi, uno di fronte all’altra, si inchinarono di nuovo e fecero sette passi indietro, fermandosi Kyle da una parte dell’altare e Connie dall’altra.

Appena ebbero completato il loro rituale, le guardie batterono di nuovo le lance due volte. Jesse e Isabel Ramirez uscirono. Come gli altri due prima di loro, si mossero lungo la navata. Jesse sembrava meno teso di quanto lo fosse stato Kyle. Ancora, presero le candele, le accesero da quelle che avevano acceso Kyle e Connie e le posarono accanto alle altre due. Si inchinarono all’altare, si inchinarono tra loro e fecero sei passi indietro, per fermarsi ad angolo rispetto a Kyle e a Connie.

Le guardie bussarono con le lance ancora, questa volta tre volte. Dalla tenda uscirono Jim ed Amy Valenti, insieme alla signora Ramirez. Camminarono nella navata, con Jim nel mezzo. Scelsero delle candele e le accesero da quelle di Isabel e di Jesse. Si inchinarono all’altare, con la signora Ramirez che aggiunse alla cerimonia un Segno della Croce. Invece di fermarsi con gli altri, Jim accompagnò la signora Ramirez ad una sedia della prima fila, dalla parte dello sposo e poi passò dalla parte della sposa. Era stata una decisione difficile per Jim, vicino come si sentiva a Max, ma Amy era da molto tempo amica con i Parker ed aveva ceduto al desiderio di lei di sedere accanto ai genitori di Liz.

Le lance che bussarono quattro volte sulla parete di legno, annunciarono l’ingresso di Philip e Diane Evans. Ci fu un diluvio di applausi ad accogliere i genitori di Re Max. Philip si illuminò di orgoglio, mentre Diane non poté fare a meno di arrossire. Camminarono a testa alta lungo la navata ed arrivarono in fondo con un’aria di sicurezza. Accesero le loro candele da quelle di Jim ed Amy, posandole poi tra il crescente mazzo di candele illuminate. Dopo essersi inchinati, presero posto accanto alla signora Ramirez, nella prima fila di sedie.

Vestito in uniforme di gala, il Maggiore Armstead scortò Nancy Parker per la navata. Anche lei ricevette un applauso. Come gli Evans, lei aveva patto la sua parte nel crescere una delle più meravigliose persone che il mondo avesse mai amato. Accesero le candele da quelle degli Evans e si inchinarono all’altare. Il Maggiore Armstead accompagnò Nancy al suo posto, le fece un inchino ed andò a sedersi nella fila alle spalle degli Evans.

Allo squillo di una solitaria tromba che suonava l’Inno del Volontario, il reverendo Timothy Price ed Eldugar, entrambi vestiti con paramenti religiosi, entrarono dalla porta di seta alla destra dell’altare. Il Reverendo Price era stato il sacerdote che aveva sposato Max e Liz la prima volta, a Cherry Creek. Avevano deciso di invitarlo a celebrare anche questa cerimonia, piuttosto che accettare le molte offerte ricevute dai sacerdoti di rango ben più elevato, che rappresentavano praticamente tutte le congregazioni religiose del mondo.

Eldugar era stato posseduto da Jebulan, il santo uomo antariano con il quale Max aveva già parlato a bordo della Nyelda. Lo seguivano Michael e poi Max, accolti da un applauso tumultuoso.

Max sorrise, chinando la testa e grattandosi dietro l’orecchio. Michael scosse la testa. Max si fermò ai piedi dei gradini che portavano all’altare. Michael si inchinò a lui, salì sull’altare e accese la sua candela da quella della signora Ramirez. Si inchinò all’altare e tornò al fianco di Max.

Max si mise in ginocchio davanti ai due sacerdoti che si erano avvicinati. Il reverendo Price lo benedisse in un modo che racchiudeva le benedizioni di tutte le confessioni che riuscì a ricordare. Quando ebbe terminato, Jebulan posò le mani dietro la testa di Max. Il pubblico restò senza fiato quando il sigillo di Max si irradiò sulla tenda che pendeva dall’arco sopra di lui.

"Chiamo a testimoni tutti i presenti che questo è sua Maestà Reale Max Evans, Re di Antar per grazia del Granilith. Qualcuno dei presenti vuole negare questo fatto?"

La sua richiesta fu accolta dal silenzio. Jebulan annuì e lui e il Reverendo Price tornarono all’altare.

Da una orchestra invisibile, arrivò la Marcia Nuziale di Wagner. In un unico movimento, tutti i presenti si alzarono e si voltarono verso la porta alle loro spalle. Jeff Parker uscì dalla soglia di seta con la donna del momento, Elizabeth ‘Parker’ al suo braccio.

Il pubblico trattenne il respiro alla visione che aveva davanti.

Settimane di ipotesi avevano cercato di predire lo stile del vestito che Liz avrebbe indossato, ma nessuno, al di fuori del suo piccolo gruppo, ci era andato nemmeno vicino. Liz aveva scelto di indossare lo stesso vestito che aveva portato a Cherry Creek, quello che sua madre aveva portato al sicuro quando erano stati coinvolti nell’assedio armato.

Era coperta da un velo di pura seta, intessuto con infinitesimali fili d’argento. Sembrò brillare, mentre si muoveva senza sforzo per la navata, la sua mano posata delicatamente sul braccio di suo padre. Anche attraverso quel velo stupefacente, Max vide che gli occhi di Liz brillavano di lacrime. E non riuscì ad impedire che si formassero anche nei suoi.

Eccolo lì. Il culmine di tutte le promesse che aveva fatto a Liz quando tutto questo era cominciato, la drammatica sera, sul balcone di lei, quando le aveva fatto la sua proposta. Maria camminò al fianco di Liz, ma Max la notò a malapena. Era come se fossero soli. Tutti gli altri erano svaniti ed erano rimasti solo loro due, come se la natura avesse voluto tutto questo fin dall’inizio. I suoi occhi non abbandonarono mai quelli di Liz, mentre il piccolo corteo si avvicinava all’altare.

Lei si fermo davanti a lui, a pochi passi, ma per Max furono come il Grand Canyon. Jeff Parker e Maria salirono sull’altare ed accesero le loro candele, da quelle di Nancy e di Michael. Si inchinarono all’altare e si unirono agli altri, prendendo il loro posto al fianco di Liz. Si inchinarono tutti davanti a Max, che rimase dritto, dando uno sguardo interrogativo a Liz, che si stava inchinando a lui.

Liz gli sorrise, uno scintillio negli occhi. Jeff sollevò il velo dal viso della figlia e sorrise, guardandola. Le prese il mento tra le mani, si chinò in avanti e le posò un bacio sulla guancia. Altre lacrime si formarono negli occhi di Liz. Jesse andò poi a mettersi al fianco di Maria.

Max parlò, rivolto alla congregazione.

"Io non so se la voce dell’uomo può arrivare al cielo. Non so se Dio vorrà ascoltare la mia preghiera. Non so se il dono che ho chiesto mi sarà accordato. Non so cosa ci porteranno i giorni a venire. Spero solo, amore mio, che per te ci siano solo cose belle."

"Per favore, sedetevi." chiese il Reverendo Price all’assemblea, aspettando che tutti si sedessero. "Benvenuti a tutti." sorrise. "Di solito, mi piace ringraziare quelli che sono venuti da lontano per partecipare ad una cerimonia, rendendo speciale il giorno speciale di una giovane coppia, facendo loro capire che hanno degli amici meravigliosi, ma … non credo che oggi avrebbe significato, se chiedessi se qualcuno è venuto da lontano."

Un risolino soffocato percorse l’assemblea.

"Alla presenza di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo," continuò il reverendo "siamo qui riuniti per assistere al compimento di un grande destino, al matrimonio di Max e Liz, per invocare la benedizione di Dio su di loro, per dividere la loro gioia e per celebrare il loro amore."

Per aiutare a spiegare il Granilith agli umani, Serena l’aveva descritto come la loro versione della Santa Trinità. Il reverendo Price fece una pausa e guardò verso Max e Liz, affatto sorpreso che stessero guardando uno negli occhi dell’altra.

"Il matrimonio è un dono di Dio per la creazione, che attraverso l’unione di due cuori, fa conoscere la sua Grazia." continuò. "Diciamo che, quando un uomo ed una donna crescono insieme con amore e fiducia, saranno uniti cuore, corpo e mente, come Cristo è unito alla sua sposa, la Chiesa. Abbiamo appena scoperto che questa è una tradizione che dividiamo con un altro pianeta, segno ulteriore di gloria per un alto potere al lavoro.

Il dono del matrimonio porta a marito e moglie la gioia e la tenerezza di una unione sessuale e di un lieto impegno che durino fino alla fine dei loro giorni. La formazione di una famiglia, in cui nasceranno e cresceranno bambini e in cui ogni membro potrà trovare, nella buona e nella cattiva sorte, forza, amicizia e conforto, e crescere, maturando nell’amore.

Il matrimonio è un modo di vivere santificato da Dio e benedetto dalla presenza di Nostro Signore Gesù Cristo, quando quelli che festeggiavano le nozze di Cana, in Galilea, divennero testimoni del suo primo miracolo. E’ un segno di unità e di lealtà, che dovrebbe essere sostenuto ed onorato da tutti. Arricchisce la società e rafforza la comunità. Fa brillare l’universo. Nessuno dovrebbe entrarvi con leggerezza od egoismo, ma solo dopo averne soppesato l’importanza alla presenza di Dio Onnipotente.

Max e Liz stanno ora per entrare in questo nuovo modo di vivere. Daranno il proprio consenso all’altro con una solenne promessa e, per questo, non riceveranno solo un simbolo visibile, gli anelli, ma un segno molto più spirituale. Il Sigillo di Antar che li legherà insieme in un modo che solo pochi possono capire. Pregheremo con loro perché Spirito Santo li guidi e li sostenga, perché possano soddisfare tutto quello che Dio ha in mente per loro, durante tutta la loro vita terrena."

L’uomo fece un’altra pausa.

"I genitori degli sposi vorrebbero alzarsi, per favore?"

Philip e Diane Evans e Jeff e Nancy Philip si alzarono.

"Date la vostra benedizione a Max e a Liz? Onorerete il patto che loro faranno oggi, dando loro amorevole appoggio, rispetto ed incoraggiamento?"

"Sì." risposero tutti.

Jebulan si fece avanti e guardò i Parker.

"Come Regina di Max, Liz ha accesso a molti poteri." disse loro. "Questi poteri ci sono per un motivo e il motivo è che lei ora è parte di Antar. Date la benedizione a vostra figlia, pur sapendo che ora è figlia anche di Antar e strumento del Granilith? Che lei apparterrà anche ad Antar e non solo alla sua famiglia? Signore e signora Parker, date vostra figlia a Max di vostra libera volontà?"

"Sì." entrambi guardarono Max e sorrisero, sedendosi poi, quando il reverendo fece loro segno di farlo.

"Max." il reverendo Price si rivolse al ragazzo. "Accetti Liz come l’unico amore della tua vita, per vivere con lei nel patto del matrimonio, per esserle fedele e mettere le sue necessità prima delle tue, fino a che sarete vivi?"

"Sì." Max espresse in suo consenso a voce alta e sicura.

"Liz." chiese Eldugar. "Accetti Max come l’unico amore della tua vita, per vivere con lei nel patto del matrimonio, per essergli fedele e mettere le sue necessità prima delle tue, fino a che sarete vivi?"

"Sì." la voce di Liz era melodiosa, ma chiara e piena di emozione.

Il reverendo Price ed Eldugar fecero un passo indietro ed indicarono gli altri, accanto all’altare. Con Maria che reggeva il serico velo di Liz, salirono i pochi gradini e presero il loro posto accanto all’altare. Liz tese a Maria il suo bouquet di roselline bianche e, come Max, scelse una candela. Le accesero da una di quelle che stavano già bruciando, offrendo lo stoppino alla stessa fiamma, legando assieme simbolicamente, le loro famiglie e i loro amici.

"Quando si fa un voto davanti a Dio," intonò il reverendo Price "rinviarlo non ha senso; perché lui non ama gli stolti. Mantieni quello che hai promesso." Si voltò verso Max e Liz, davanti all’altare. "Max, Liz, vorrei chiedervi di mettervi uno di fronte all’altra e di prendervi per mano."

Ricevette uno scroscio di risatine, perché né Max, né Liz aveva mai lasciato la mano dell’altro, né avevano mai smesso di guardarsi. Max aspettò che le risate terminassero.

"Io, Max, prendo te, Liz, che ho scelto come colei alla quale prometto la mia vita, il mio amore e la mia anima, come mia moglie. E prometto davanti al Granilith, a Dio, alla nostra famiglia e ai nostri amici qui presenti di dividere con te la mia vita, con rispetto e amore, con fiducia e tenerezza, nella felicità e nel dispiacere, in salute e in malattia, fino a che saremo vivi."

Liz ripeté le stesse parole.

"Io, Liz, prendo te, Max, che ho scelto come colei alla quale prometto la mia vita, il mio amore e la mia anima, come mio marito. E prometto davanti al Granilith, a Dio, alla nostra famiglia e ai nostri amici qui presenti di dividere con te la mia vita, con rispetto e amore, con fiducia e tenerezza, nella felicità e nel dispiacere, in salute e in malattia, fino a che saremo vivi."

Maria tese il bouquet di Liz ad Isabel, e lei e Michael fecero un passo avanti, fermandosi Maria al fianco a Max e Michael al fianco a Liz. Fu Michael a parlare per primo.

"Liz, ti prego di prendere le mani di Max nelle tue, così potrai vedere che dono lui è per te. Queste sono mani, giovani e forti e vibranti d’amore, che tengono le tue nel giorno del vostro matrimonio, mentre ha promesso di amarti ed impegnarsi con te per tutta la vita. Queste sono le mani che ti accarezzeranno appassionatamente e si prenderanno cura di te negli anni di una vita di felicità. Queste sono le mani che asciugheranno le lacrime dai tuoi occhi – sia quelle di dolore che quelle di gioia. Queste sono le mani che toglieranno la tensione dalle tue spalle, che ti conforteranno nella malattia e che ti stringeranno quando sarai presa dalla paura o quando il dolore ti affliggerà la mente. Queste sono le mani che solleveranno teneramente il tuo mento e sfioreranno le tue guance e che alzeranno il tuo viso per permetterti di guardarlo negli occhi – occhi pieni dell’amore e del desiderio che prova per te. Queste mani ti sono donate con amore."

Quando Michael ebbe finito, toccò a Maria.

"Max, ti prego di prendere le mani di Liz nelle tue, così potrai vedere che dono lei è per te. Queste sono mani, giovani e morbide e vibranti d’amore, che tengono le tue nel giorno del vostro matrimonio, mentre ha promesso di amarti ed impegnarsi con te per tutta la vita. Queste sono le mani che ti accarezzeranno appassionatamente e si prenderanno cura di te negli anni di una vita di felicità. Queste sono le mani che asciugheranno le lacrime dai tuoi occhi – per confortarti e consolarti. Queste sono le mani che toglieranno la tensione dalla tua schiena, che ti stringeranno per aiutarti nei momenti difficili e nei momenti di speranza. Queste sono le mani che solleveranno teneramente il tuo mento e sfioreranno le tue guance e che alzeranno il tuo viso per permetterti di guardarla negli occhi – occhi pieni dell’amore e del desiderio che prova per te. Queste mani ti sono donate con amore."

Jebulan si avvicinò alla giovane coppia e sollevò le loro mani unite.

"Queste sono le mani che guariranno il mondo. Queste sono le mani che mostreranno amore e compassione per quanti ne abbiano bisogno, sia nel mondo di Max che in quello di Liz. Queste sono le mani di un Re e della sua Regina."

Quando ebbe finito, si fece avanti Jesse. Aveva tra le mani un cuscinetto di seta, sul quale erano posati gli anelli di Max e di Liz, consegnati dai ragazzi il giorno prima, con grande riluttanza. Max prese l’anello che aveva già dato una volta a Liz e glielo infilò al dito.

"Ti do questo anello come simbolo della mia promessa, ed in pegno e vincolo della mia fiducia costante e del mio amore eterno. Con tutto quello che sono e con quello che diventerò, io ti onoro, nel nome del Granilith, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Con questo anello, io ti sposo."

Liz prese il suo anello per Max e lo infilò al suo dito.

"Ti do questo anello come simbolo della mia promessa, ed in pegno e vincolo della mia fiducia costante e del mio amore eterno. Con tutto quello che sono e con quello che diventerò, io ti onoro, nel nome del Granilith, del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Con questo anello, io ti sposo."

"Ora reciteremo una preghiera per questa giovane coppia." Il reverendo fece segno alla congregazione di inginocchiarsi.

Solo Maria non si inginocchiò per offrire la loro silenziosa preghiera. Prese una chitarra da dietro l’altare. Solo quelli molto vicini a Max e Liz conoscevano l’importanza di quell’amato strumento. Lei cominciò a suonarla, accarezzandone le corde, riversando fuori tutto l’amore per Alex, per Max e per Liz.

Mi ricorderete quando il vendo dell’ovest soffia
sopra i campi d’orzo
dimenticherete il sole nel suo cielo geloso
e cammineremo nei campi d’oro.

Così lei portò il suo amore
a guardare per un po’ i campi d’orzo
e cadde tra le sue braccia
sciogliendo i capelli.
Tra i campi d’oro
tu sarai con me, tu sarai il mio amore
tra i campi d’orzo
dimenticheremo il sole nel suo cielo geloso
e vivremo nei campi d’oro.

Guarda il vento dell’ovest muoversi come fa un amante
sopra i campi d’orzo
Senti il corpo di lei che si solleva quando le baci la bocca
tra i campi d’oro

Non ho mai fatto una promessa a cuor leggero
e ce n’è qualcuna che non ho mantenuto
ma giuro sui giorni che ancora mi restano
che noi cammineremo nei campi d’oro
che noi cammineremo nei campi d’oro

Sono passati molti anni da quei giorni d’estate
tra i campi d’orzo
Guarda i bambini che giocano e il sole che tramonta
tra i campi d’orzo
Mi ricorderete quando il vendo dell’ovest soffia
sopra i campi d’orzo
e potrete raccontare al sole nel suo cielo geloso
che noi abbiamo camminato nei campi d’oro
che noi abbiamo camminato nei campi d’oro
che noi abbiamo camminato nei campi d’oro


L’assemblea pregò, ascoltando la straziante interpretazione di Maria della famosa canzone. Max aveva messo il braccio attorno alla vita di Liz e le loro teste si toccavano, mentre rimanevano inginocchiati.

Fu un momento molto tenero e risultò poi essere il più fotografato della cerimonia. Per settimane, parlando del matrimonio, sia sulla stampa che in televisione, sarebbe stata mostrata quella immagine.

"Non riesco a crederci, Max." gli disse Liz a bassa voce, sorridendo. "Ce l’abbiamo fatta. Ce l’abbiamo fatta veramente."

"Tu non sai quanto sono felice di essere qui, Liz." Max le ricambiò il sorriso, accarezzandole la guancia con il pollice.

"Si che lo so." annuì lei. "Perché io sono altrettanto felice. Ti amo."

"Ti amo."

"Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo." il reverendo Price pose fine alla preghiera. "Amen."

"Amen." fecero eco tutti.

Poi Max e Liz si alzarono, si avvicinarono all’altare e accesero insieme una candela, proprio mentre Maria stava terminando la sua canzone.

"Non smetterò mai di crederci, Liz." le disse Max, asciugandosi una lacrima dall’angolo degli occhi. "Mai. Noi cammineremo per sempre nei campi d’oro."

"Di solito," il reverendo Price sorrise, mentre la coppia tornava al suo posto "questo è il momento della cerimonia in cui dico ‘Quello che Dio ha unito, l’uomo non separi’. Ma nemmeno io sono così cieco da non vedere che non c’è una forza nell’Universo in grado di rompere questa unione. Dio ha visto giusto nel mettere insieme queste due persone per un motivo e dubito che vorrebbe sopportare un tentativo di dividerli, non più di quanto lo vogliano Max e Liz. Allora forse è il caso che dica ‘colui che proverà a dividere quello che Dio ha unito, cerchi da Dio la pietà contro la loro collera."

Fece una pausa aspettando che le risate si placassero.

"Max, Liz. Sebbene voi non siate sulla soglia di una nuova vita, essendo tecnicamente già sposati, i vostri voti rinnovati sono ciononostante molto emozionanti. Ricordo a tutti voi, Michael e Maria, Jesse e Isabel, Kyle e Connie, e alle famiglie e agli amici e agli ospiti di Max e Liz che voi siete qui perché Max e Liz vi hanno chiesto di essere qui e che voi dovete essere loro accanto non individualmente, ma tutti insieme. E capisco anche come siete, in ogni caso, abituati a farlo già da tempo."

Jebulan si avvicinò a Max e gli posò di nuovo la mano sulla testa. Questa volta posò una mano anche sulla testa di Liz. I due simboli del sigillo Reale di Antar si fusero insieme sul velo di seta sopra di loro, segno di completa unità ed armonia.

Tutti gli Antariani presenti, si poggiarono la mano destra sul cuore. Lontano anni luce, un intero pianeta proruppe in una giubilante acclamazione.

"Ora so che la voce dell’uomo può arrivare al cielo." disse Max ad alta voce. "Io so che Dio ha ascoltato la mia preghiera. Io so che il dono che ho chiesto mi è stato accordato. Io so cosa ci porteranno i giorni a venire." Si voltò a guardare Liz. "Io so, amore mio, che per noi ci saranno solo cose belle."

"Io vi dichiaro marito e moglie." il reverendo Price fece un grande sorriso. "Max, ora puoi baciare la sposa." Il sacerdote cominciò ad applaudire, seguito da tutti i presenti.

Non ebbero bisogno di un secondo invito, anche se riuscirono a mantenere abbastanza controllo da limitarsi ad un tenero bacio, invece dei baci appassionati, che erano soliti scambiarsi.

Ma quel bacio, per Max e Liz, significò molto di più di tutti i baci che si erano scambiati fino ad allora.

Quel bacio era il culmine di tutto quello che avevano dovuto sopportare per stare insieme. Avevano avuto cento esami per mettere alla prova il loro amore e li avevano superati tutti. Si erano guadagnato il diritto di stare insieme e non c’era forza nell’Universo che glielo avrebbe impedito.

Fu evidente per Michael e Maria, che li conoscevano bene, che stavano dividendo una visione, visione che li fece sorridere timidamente l’uno con l’altra.

"E ora, vi presento il SIGNORE E LA SIGNORA EVANS! Il Re e la Regina di Antar."

Mentre l’orchestra suonava l’ ‘Anastasia Finale’, Max e Liz, mano nella mano, camminarono per la navata, seguiti da Michael e da Maria, Philip e Diane, Jeff e Nancy, Jesse e Isabel, Kyle e Connie, Amy, Jim e dalla signora Ramirez e, alla fine, anche dal reverendo Price e da Eldugar. Mentre camminavano nella navata, i volontari delle Guardie Reali liberarono gli ospiti, fila dopo fila, sciogliendo il tulle che aveva legato le file dei sedili.

Max e Liz, il signore e la signora Evans, il Re e la Regina di Antar, terminato il lungo corridoio di seta, si trovarono davanti le loro Guardie Reali, nel bellissimo abito da cerimonia.

Emersero attraverso lo sbarramento di flash, capace di mettere in ombra il sole, e le acclamazioni dei turisti e dei cittadini arrivati da Roswell, New Mexico, pronti ad affrontare il mondo, insieme. Qualcuno, in mezzo alla folla cominciò a cantare. Era una canzone che era stata scelta da quelli che erano intorno alla cantante che l’aveva resa famosa, e che si sparse velocemente, fino a che, poco dopo, l’intera folla la cantò ad una voce.

Alla fine il ritornello arrivò fino a Max e a Liz, ora uniti a Isabel, Jesse.
Michael, Maria, Kyle e Connie.

"Oh I am what I am,
I'll do what I want but I can't hide
I won't go,
I won't sleep.
I can't breathe,
Until you're resting here with me.
I won't leave.
I can't hide.
I cannot be,
Until you're resting here with me."



FINE

* * * * *

 

 

Ringrazio immensamente chi ha letto la storia e l’ha seguita fino a quest’ultimo capitolo.

Mi ero dimenticata di dire che questa storia ha vinto il premio come miglior sequel di Roswell, direi che se la merita  a pieno :)

   
 
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