WHEN THE SUN SLEEPS
Una goccia rossa. Purpurea.
Di sangue.
Un’altra. Che cade in una piccola
pozza sul pavimento.
Anch’essa rossa. E profonda. Formando
piccoli centri concentrici.
Come quando si tira un sasso in
un lago.
Una lacrima cristallina segue la
goccia.
Affoga inesorabilmente tra quelle
onde vermiglie. Soffocata da tanta turbolenza. Violenza.
Ma non senza aver prima lasciato
un segno.
Una piccola sfumatura più chiara
che diluisce quel colore così cupo.
Ma quel breve sprazzo, come uno
squarcio di cielo terso tra le nubi grigie, sparisce subito.
Sostituito da un’altra. Goccia. Di.
Sangue.
Close my
eyes just for tonight
The sun s
till sleeps
And when she wake…
Uno scintillio argenteo taglia la
scena.
Qualcosa di acuminato e
tagliente, da cui stillano altre gocce rosse.
Che cadono sul pavimento, come
una strana pioggia.
Insieme ad altre lacrime. Lacrime.
Lacrime. Ancora.
Man mano la luce abbandona la
stanza e quella macchia, quella piccola pozza sul pavimento…
Non è più rossa. Bensì nera:
quasi avesse assorbito parte dell’oscurità della stanza.
Le tenebre di fuori, che si
possono scacciare con una candela.
Ma anche le tenebre di dentro: un
buio perenne e polare.
Un luogo dove il sole dorme
ancora, con una mano che soffoca i suoi occhi di luce.
Close my
eyes just for tonight
The sun
still sleeps
And when
she wakes…
Però lei non si è ancora
svegliata.
E forse non lo farà mai più. È
caduta in un coma profondo.
Più profondo delle tenebre che l’attanagliano.
È come una marionetta.
Che compie gesti insensati. Per far
finta di essere ancora viva.
Di avere ancora dei sogni. Delle speranze.
Dei ricordi.
Di essere felice. Solo per una
volta. Ancora.
I thought
you’d come back at least I prayed
The romance
has been dead for years
But I’ve
been too afraid to dig the grave
Illusa. Così la chiamavano ora.
Disincantata. Così si definiva
lei.
Aveva credo, aveva sperato e
aveva messo tutta se stessa in ciò che faceva.
Nell’amore verso una persona che
credeva unica. Sincera. Fedele.
Che giurava di proteggerla. Di starle
accanto.
Che dichiarava che non l’avrebbe
mai lasciata. Mai.
Che affermava che sarebbe morto
senza di lei.
Invece?
Tutte bugie.
Bugie. Bugie. Bugie. Bugie.
L’aveva lasciata da sola,
abbandonata, distrutta, svuotata e ferita.
Nelle lacrime e nel sangue. Senza
mai voltarsi.
L’aveva lasciata lì ad
aspettarlo. Per sempre. Invano.
Relief support
never came
Memories carry
me throught the day
Of when we were kids
And angels
came to watch us play
Eppure c’era stato un periodo in
cui erano felici.
Due figure sorridenti che si
rincorrevano attraverso un infinito prato fiorito.
Mille baci. Duemila carezze. Diecimila
abbracci.
Quello era amore. O almeno così
lo chiamava la gente comune.
Da quando era rimasta sola… Sola.
Da quel momento aveva dimenticato.
Dimenticato cosa significa amare.
Amare veramente.
Rimanevano solo dei polverosi e
lontani ricordi.
Che facevano tanto male. Che facevano
scorrere il suo sangue e le sue lacrime.
Mentre il suo angelo protettore
volava via…
Un sussurro dal profondo della
mente: sarà tutto solo un ricordo.
Un vecchio film in bianco e nero. Che sbiadisce
pian piano. Fino alla fine.
Remembring
you help me survive
Every day
a re-run of the next
I
promised to stay by your side
That all
would change and I can’t complain
Another victim
of the game
Lui era tutto. Il suo mondo. Il suo
universo. Il suo paese incantato.
Era l’acqua che beveva. L’aria
che le riempiva i polmoni. Il fuoco che la scaldava.
Ogni mattina, al suo risveglio,
le pareva di udire la sua risata risuonare per la casa.
La sua voce che sussurrava
dolcemente il suo nome. Chiamandola. Dicendo: “Ti amo”.
Un unico momento di serenità. Prima
che la realtà infrangesse quello specchio del passato.
Mostrando che tutto ciò non era
altro che un fantasma.
Un fantasma del passato che la accompagnava
ogni giorno. Uno. Dopo. L’altro.
Lusingandola. Ingannandola. Facendole
credere cose false. Facendola perdere nella nebbia.
Di un sogno.
Così tutto era precipitato. Allontanandola
dal mondo, mentre cadeva in un pozzo senza fondo.
Fatto di ricordi e sogni infranti
che, come vetri, le pungevano le piante dei piedi.
Facendola stare ancora più male.
Una vittima. Non era altro.
Close my
eyes just for tonight…
Chiudi i miei occhi solo per
stanotte.
Voglio dormire in eterno.
Per non sentire più niente.
Per non soffrire più.
Per non pensare più.
Per non vivere più.
Una voce minuta si fa spazio nel
silenzio che avvolge la stanza buia.
Sussurra poche parole,
accompagnate da una nenia indistinta, che però suona come una preghiera:
Maybe
love will find us again
Ancora illusione. Ancora una
debole e futile speranza. Che tutto torni come prima.
Ma il passato non esiste più. E il
presente? Il futuro? Che fine hanno fatto?
For there is always tomorrow
Forse da qualche parte c’è ancora
qualcosa. Un perché. Un come.
Uno scopo per continuare a
vivere. Una strada per essere felici. Per avere qualcuno accanto.
Una mappa del tesoro per
ritrovare la felicità.
Perché ora è questo il punto.
Il mondo continuerà per sempre,
all’infinito. Con domani, dopodomani e il giorno dopo.
Ma lei ci sarà. I suoi occhi
vedranno quei giorni.
Le sue labbra si incresperanno un’altra
volta in un fragile sorriso?
Riuscirà a risorgere?
A vivere?
Un breve raggio di luce filtra
dai vetri sporchi, rischiarando la stanza: tutto è uguale a prima.
Solo quella macchia rossa è
rimasta nera: un grumo di sangue coagulato sul pavimento.
Un altro ricordo lontano. Dopotutto
il mondo cammina così veloce…
…che in un secondo si è già
vecchi.
Il sole si è svegliato di nuovo,
risorgendo un’altra volta.
E poi tornerà a riposarsi. Ma i
suoi raggi torneranno a risplendere ancora nel cielo celeste.
Così finchè anche lui non sarà
troppo stanco del mondo.
Quindi si può morire e risorgere
dalle proprie ceneri?
Sincerely till the end.
Close my
eyes just for tonight
The sun
still sleeps
And when
she wakes…
Aveva deciso.
Avrebbe fatto come il sole:
sarebbe andata a dormire per un po’, poi sarebbe tornata a risplendere.
Come prima. Senza più cicatrici
nel corpo e nel cuore. Senza più lacrime sul volto.
Sarebbe tornata a sorridere. Anche
se tutto era cambiato. Però la vita continua.
E anche lei avrebbe continuato.
Finchè, al momento giusto, non si
sarebbe coricata per sempre insieme al sole.
E tutto sarebbe stato solo un
ricordo lontano.
Ma un bel ricordo.
And when
she wakes you’ll be a memory.