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Autore: _EMA_99_    16/07/2014    1 recensioni
"Cosa succederebbe se tutti i personaggi della disney facessero parte del nostro mondo? Se fossero alle prese con amori, liti e complicazioni familiari? "
Questa è la mia prima fanfic, spero vi piaccia; essendo alle prime armi ogni consiglio mi può solo migliorare; detto questo vi auguro buona lettura.
Recensite numerosi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 1

Sdraiato sul sedile posteriore, il cellulare in mano, le cuffie alle orecchie; cosi aveva passato le quattro ore di tragitto necessarie per raggiungere la sua nuova città dilettandosi a guardare lo scorrere del paesaggio che sfrecciava ad alta velocità dietro il vetro del finestrino.

Davanti era seduto il suo nuovo tutore, che in quel momento era completamente assorto nella guida. Sembrava un tipo a posto, e questo lo poteva semplicemente dire a partire dal fatto che aveva scelto di prendersi cura di un orfano disperato con quattordici anni di vita alle spalle ed alcuni precedenti, ovvero un giovane uomo all'apparenza privo di futuro.

Lo ringraziava molto per ciò che gli aveva concesso anche se i suoi dubbi lo avevano portato ad indagare, il tempo lo aveva portato a non fidarsi delle persone.

Purtroppo solo dopo che gli avevano accertato di aver finito di firmare “le scartoffie” (cosi chiamavano alla sua casa famiglia gli innumerevoli documenti da compilare e firmare per acconsentire le adozioni), solo allora, gli avevano comunicato il nome del suo futuro tutore; a partire da quello(un nome aveva molto potere questo lo aveva scoperto per esperienza personale) aveva iniziato le ricerche scoprendo che la persona a cui era stato affidato presiedeva a capo di un' importate agenzia di viaggi il cui motto era “noi realizziamo i vostri sogni” e probabilmente per questo veniva chiamato da tutti Genio.

Inoltre aveva scoperto che era pieno di soldi e viveva in una casa tra e più lussuose di una cittadina che poteva essere classificata al livello stra-di-lusso ne quartiere più stra-di-lusso della città.

Ciò gli era stato rivelato solo 2 giorni prima della partenza per avvisarlo di ciò che lo aspettava “per non essere frastornato dal nuovo stile di vita che lo attendeva una vota arrivati” questa era stata la scusa che gli aveva propinato l'altro, ma tanto lo aveva perdonato, perdonava tutti e si odiava per non riuscire ad odiare altri che se stesso.

Lo avevano seguito un infinità di psicoanalisti, psichiatri e dio sa cos'altro per tentare di aiutarlo, senza risultati. Solo dopo degli anni aveva capito che nel profondo non si sarebbe mai amato e quindi aveva smesso di fingere; aveva iniziato a seguire brutte compagnie, si era imbattuto nella droga che aveva abbandonato dopo alcuni mesi capendo che lo avrebbe solo danneggiato e poi aveva iniziato con le sigarette che tuttora riempiano la tasca sinistra della sua giacca di pelle.

-Al, Al ascoltami!- disse ad alta voce l'altro.

Aladdin allora si tolse le cuffie e posò il cellulare, volse lo sguardo allo specchietto retrovisore e guardò in faccia il suo tutore tramite quello e disse

-Bene intanto dora in poi mi aspetto un po' pi di rispetto da parte tua, ok?- il tono di voce non era severo ma amichevole, Al si arrese, l'altro voleva essere un amico, pensò; preso un respiro profondo e, con atteggiamento meno arrogante, disse:-Ok scusami, continua pure.

L'altro riprese subito:-Allora so che tu hai fatto ricerche su di me e quindi saprai che nessuno usa il mio vero nome ma il mio soprannome Genio- prese un respiro profondo per poi proseguire il discorso- Ti prego quindi di fare la stessa cosa.

Vedendo che Al stava per fare una domanda ma venne anticipato :- Perchè,anche se può non sembrare, io ho una storia molto simile alla tua e voglio dimenticare la persona che ero quando usavo quel nome.

Aladdin aveva ancora mille domande, ma decise di tacere sapendo che gli sarebbe stato detto tutto a tempo debito.

Dopo una piccola pausa Genio continuò:- Da oggi io sono tuo zio, ok?- Al sorrise e rispose:- certo zio Genio- la risposta fece sorridere anche quello che da quel giorno sarebbe stato suo zio.

I successivi dici minuti furono un susseguirsi di regole fino a che l'auto si fermò davanti a una villa e girò nel vialetto per poi scendere in un garage sotterraneo.

 

Venne svegliata da una cosa ruvida e umidiccia che le raspava la faccia con fare insistente.

Provò a scacciare ciò che tentava di destarla dai sogni in cui si era da poco immersa, ma questa continuò a tormentarla.

Dopo cinque minuti di tentativi falliti rinunciò ed apri gli occhi ritrovandosi davanti Raja la sua gatta.

-Ci divertiamo a rompere le palle agli altri,vero?

La sua piccola bestiola si mise a ronfare e spinse il muso contro la sua mano per ricevere coccole.

-Gatta dannata- disse lei borbottando.

Si alzò, cambiò e scese per fare colazione.

In cucina trovò suo padre che la salutò da dietro il bancone con un allegro:- Buongiorno principessa- lei girò gli occhi al cielo lamentandosi:-Papà sai che non sono più una bambina sarà la centesima volta che te lo ripeto!

-E io ti rispondo sempre che sarai la mia principessa per sempre Jasmine- rispose lui con un grande sorriso stampato in faccia.

Jasmine lo abbracciò, anche se la trattava ancora come una bambina lei gli voleva bene.

Lui era sempre stato l'unico punto di riferimento che avesse mai avuto dopo la morte della madre avvenuta quando lei era ancora bambina.

Mentre la ragazza si versava la marmellata sui waffle si senti squillare il telefono che suo padre si precipitò a raccoglierlo per rispondere.

Non prestò attenzione a ciò che disse il padre poiché pensava stesse parlando di lavoro e fu felice nel sentire che il suo tono compiaciuto, probabilmente erano riusciti a firmare un'altro contratto o chissà cos'altro...

-Ti ricordi che Genio stava cercando di portare a termine un'adozione?- disse lui dopo aver chiuso la chiamata:- Certo, perchè?- disse lei

-A quanto pare ci è riuscito.

-Davvero?!

-Si,ha adottato un ragazzo di nome Aladdin, ha la tua età, è suo nipote, isuoi genitori erano morti in un tragico incidente 5 anni fa ed è riuscito ad ottenere il permesso solo di recente...

-E...

-Ci ha invitati a casa sua per presentarlo al quartiere.

-Ti prego...

Suo padre sospirò-No,Jasmine, non se ne parla questa sera vieni. Se vuoi puoi invitare i tuoi amici...

-Assolutamente no!

-Allora ricordati che te la sei cercata.

-Papà ma...

L'altro prese un respiro profondo-Principessa ricordati che quel ragazzo viene da chilometri di distanza da qui; se non vuoi farlo perchè te lo chiedo io fallo per compassione.

Lei si rassegnò-E va bene.

Suo padre si rilassò e senza riuscire a trattenersi disse-Ho saputo che è anche un ragazzo carino.

-Papà! Lo rimproverò lei-Sai che non devi toccare l'argomento con me!- lui rise fino alle lacrime.

-Certo che lo so piccola mia, è solo che so anche che tu sei invidiosa delle tue amiche e desideri tanto un ragazzo.

-E va bene! Mi farò bella!

Suo padre sorrise-La cena è alle sei. Sii pronta per quell'ora.

 

-COSA! Ma scusa hai insistito? No perchè di solito tuo padre...

-Mi pare ovvio! Scusa Rapy ma questa sera non posso; casomai domani...

-Ma Jas questa sera ci sarà Flynn, mi servi non posso stare sola con lui sennò finisce che combino una cazzata e rovino tutto! Sonno nella merda fino al collo! Cazzo di...

-Calmati, prendi un respiro profondo e siediti- le dice Jasmine da dietro la cornetta per poterla calmare, continua- Allora, ascoltami bene. 1 Flynn è innamorato perso di te ok? E non capisco proprio perchè non lo vuoi capire. 2 Puoi chiamarmi e vengo io, con mio padre me la sbrigherò.3 Sii te stessa e tutto andrà bene.

-Scusami Jas è che sono così agitata...- l'altra comprensiva dice -Lo so,lo so. Se vuoi posso aiutarti con il vestito e...- Rapunzel la ferma -Tranquilla. Non abbatterti. Ho sentito che il nipote di Genio è molto carino e ,comunque, potreste venire via prima dalla festa.

-Però mi sembra che tutte le persone che conosco mi rinfaccino che sono single... E va bene, ciao.

-Ciao e divertiti, questa sera

-Contaci; ricordati che per qualunque cosa ci sono, basta uno squillo o un messaggio. Ciao.

Mise giù il telefono e fece un respiro profondo, guardò l'orologio, erano già le quattro meglio che inizi a prepararmi, altrimenti faccio tardi pensò e subito dopo si diresse verso il bagno.

 

Era seduto sul divano della sua nuova camera, la stanza era ben arredata, grande e spaziosa, sul lato sud vi era un letto matrimoniale fatto di ferro nero e davanti ad sesso vi era un'ampia vetrata che dava sul retro della casa aprendosi su un piccolo terrazzo.

Le sue cose erano già riposte in un ampio armadio di legno, nero pure quello.

Nel lato est vi erano una scrivania e delle sedie sempre nere, il tutto sovrastato da una finestra che permetteva ai raggi di sole di entrare.

Il divano a due posti su cui si era adagiato era d i un grigio scuro.

Le pareti erano candide, come se l'intera stanza fosse stata da poco tinteggiata, cosa che probabilmente era vera.

Tutto sommato ne era soddisfatto, anche se il nero non era il suo colore preferito la stanza e i mobili gli piacevano, anche se il contrasto con il muro era parecchio fastidioso ma ci si sarebbe abituato, lo faceva sempre.

Restò ad ammirare la stanza per alcuni minuti; quando gli venne un certo appetito scese in cucina e aprì il frigo, era pieno, se lo aspettava; dopo qualche secondi e prese uno yogurt alla nocciola.

Quella casa era enorme, ci sarebbe voluto del tempo per abituarsi a quel lusso.

Mentre apriva il cestino per buttarci il contenitore vuoto entrò Genio.

-Allora, la camera è di tuo gradimento?- chiede con interesse.

-Ti sembra una domanda da fare?!- esclama Al -E' almeno doppio delle precedenti stanze che ho avuto!

Genio ridacchia-Sono felice ti sia piaciuta; ma non è finito. Seguimi.

Senza dire niente il ragazzo si alzò e seguì il suo tutore attraverso i corridoi, arrivati davanti alla rampa di scale che portava al garage; le discesero.

La sala era enorme; vi erano almeno una dozzina di automobili,alcune erano d'epoca, disposte in righe parallele lungo tutta la profondità della casa.

-Ti piacciono?- chiese felice come un bambino Genio.

-Sarebbe un eufemismo dire che mi piacciono! Però sai che sono troppo giovane, vero?

-Certo, ma non è un auto che ti volevo regalare; ma questo...- disse voltandosi in direzione di un telo; si avvicinò ad esso e, con fare teatrale lo tolse.

Aladdin ne fu stupefatto.

Nessuno gli aveva mai regalato nulla che potesse eguagliare ciò che ora si trovava di fronte.

Si avvicinò alla moto, era nera.

-Mi avevano detto che pochi mesi fa ti avevano permesso di fare il patentino per i 16 anni. E, anche, che non eri riuscito a comprarla.- disse Genio per spiegarsi

-è...è fantastica, grazie.-disse l'altro senza distogliere lo sguardo dal veicolo.

-Ad ogni modo, è ora che tu ti prepari per la cena, ragazzo.

-Ma...

-Niente ma! Ora vai, il giro lo puoi fare dopo.

-Eva bene...

Mentre il ragazzo era in procinto di andarsene Genio lo richiamò con un fischio lanciandogli le chiavi e dicendo-Se vuoi usarla ti serviranno queste.

-Grazie- disse soddisfatto e deluso allo stesso tempo Aladdin prima di dirigersi verso la sua camera per andare a prepararsi.

   
 
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