Jack Frost, anni 26
Elsa Arendelle, anni 23
La piccola sala per le cerimonie comunali di Burgress era gremita di gente. Non capitava mica tutti i giorni di poter vedere una principessa sposare un membro della comunità. sSopratutto, nessuno si aspettava che a farsi mettere la palla al piede fosse Jack Frost, un ragazzo talmente libero che era stato soprannominato, un po' per il carattere un po' per il suo albinismo "lo spirito d'inverno". Un ragazzo bravissimo, per carità, ma forse troppo scanzonato e libertino per immaginarlo sposato e sistemato. Della ragazza si sapeva poco, ma non il normale poco dei reali, ma un vero poco e niente, a parte che aveva abdicato al suo titolo per lasciarlo alla sorella minore,  che ora era li per fare da damigella alla maggiore. Il prete, un russo naturalizzato americano di nome Nicholas North, era pronto all'altare in attesa che la sposa facesse il suo ingresso. Il freddo estremo all'esterno, -25 gradi,  si percepiva appena nella piccola chiesa, scaldata, oltre che da potenti stufe,  dal calore dei duecento cuori che battevano quasi in simultanea. Jack era accanto al altare,  affiancato ad un Hiccup serio e compassato  molto più tranquillo di lui. Il ragazzo norvegese ci era già passato due anni prima, con Merida, e stava facendo da testimone al suo migliore amico. Ad un certo punto le porte si spalancarono, lasciando entrare, insieme ad innumerevoli fiocchi di neve, la figura minuta di una bambina che cominciò a spargere anemoni bianchi sul pavimento. Era seguita dalle damigelle, Merida, Astrid e Rapunzel, che era già amica di Elsa, ma si era trasferita in America prima. Le tre ragazze si disposero a ventaglio intorno alle altre due ragazze appena entrate, la prima in uno scintillante abito azzurro chiaro,  come quello del altre damigelle. Invece la seconda indossava un vestito bianco come la neve appena caduta, che le fasciava il corpo senza essere volgare. Un vera principessa. Il vecchio North si spostò dal altare per avvicinarsi alla ragazza,  che accompagnò personalmente vicino a Jack. Pochi minuti e sarebbero stati sposati. Elsa spostò il velo,  che sembrava intessuto nel ghiaccio,  tanto era fine il merletto e lo spostò indietro scoprendo il volto e causando a Jack l'ennesimo aumento del battito cardiaco. "Non ti basta essere la persona più speciale della mia vita, devi anche essere la ragazza più bella del mondo." Pensò Jack, benedicendo il giorno in cui, ad Arendelle, in quel pub, aveva, in maniera del tutto inconsapevole, offerto da bere alla principessa, la quale aveva sorriso e accettato. Era rimasto folgorato sala sua bellezza e dai suoi modi, autorevoli ed eleganti insieme. Non era superba e autoritaria come ci si sarebbe aspettati. Era meravigliosa. Dopo neanche tre ore si fidanzarono, e pochi giorni dopo scoprì la vera identità di Elsa,  principessa e futura regina di Arendelle. Ci era rimasto un po' male, sperava che lei fosse la donna della sua vita ed invece ZAC! Una principessa. Un traguardo irraggiungibile per lui, un maestro elementare. Poi aveva trovato il coraggio di dichiararsi, scoprendo che anche lei provava lo stesso sentimento per lui. Aveva abdicato, lasciando il regno nelle mani della sorella e si erano fidanzati.  Certo, per i genitori di lei era stato uno shock,  ma alla fine lo avevano accettato e avevano dato alla coppia la loro benedizione. Insomma, tutto era finito bene e adesso erano all'altare,  pronti a fare il grande passo. Elsa arrivò davanti a Jack,  spostando il velo dietro la testa. La cerimonia iniziò, ma i due ragazzi sentirono poco o niente, impegnati com'erano a guardarsi negli occhi. Risposero entrambi un "Si" sospirato alla domanda più importante, poi si lanciarono uno sulle labbra dell'altra, anche se Elsa cercò di darsi un contegno, imponendo anche a Jack. Lui non sembrò troppo felice, ma capì che non potevano mettersi a limonare davanti a tutti. La festa che seguiva fu semplice ma bellissima. Il calore dei cittadini era sincero, e senza i fastidiosi fronzoli che Elsa odiava tanto. Si sentiva libera come non mai,  libera di fastidiosi dogmi e le severe leggi che imponeva la corte di Arendelle. Ballò con suo marito Jack per delle ore. Poi la festa finì, giusto in tempo per partire verso la baita affittata  per passare la loro luna di miele in pace e in mezzo alla neve. Non avevano scelto il 10 gennaio a caso per sposarsi. L'inverno era un momento speciale per entrambi. Arrivarono alla baita in poco più di un ora, venedo accolti da una visione magica. La neve copriva la baita,  che in realtà era una piccola villetta, facendola somigliare a in palazzo di ghiaccio. Uno spettacolo magico. E lì si infilarono i due sposini, pronti per la consumazione del matrimonio, anche se era già abbondantemente successo. Alle tre di notte, dopo aver fatto tutto quello che c'era da fare, si guardarono negli occhi, ghiaccio contro ghiaccio, e si scambiarono un bacio, un bacio casto,  ma pieno di amore, amore che nessuno dei due aveva mai provato.


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