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Autore: Lelusc    18/07/2014    1 recensioni
Gemma è la figlia di un famoso archeologo e i genitori sono divorziati, ma la cosa strana è che vede molto spesso degli occhi color Ambra, che le ricordano una persona conosciuta con il padre quando aveva sei anni. Perchè li vede? Scopritelo, ringrazio chiunque voglia farmi una mini recensione, Lelusc. ;D
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro lentamente gli occhi. Mi sento stordita e dolorante. Cerco di muovere leggermente la mano e sento qualcosa di pesante appoggiato sul mio palmo.

 Alzo il braccio che mi sembra pesante quanto un masso e guardo cos’ho in mano.

 Qualcosa di rotondo e solido di sicuro, ma non vedo cos'è perchè ormai è buio, poi ricordo.

 Dove aver deciso che ero spacciata, mi sono lasciata cadere nel burrone e ho preso la cosa che si trovava nel buco.  La cosa fantastica è, che se anche dolorante sono viva e, la cosa brutta è che mi sono arresa, sono talmente patetica.

 Da supina mi metto a bocconi con estrema difficoltà e mi sento ancora peggio di prima, come se quel piccolo e insignificante gesto mi abbia torno tutta la poca energia che mi restava, tanto che infilo in tasca l’oggetto con estrema lentezza e con le braccia, lentamente, decisa a non darmi per vinta, cerco di farmi forza per alzarmi; ma invano, tanto che decido di strusciare a terra con i gomiti fino a quando posso.

  I Carpazi sono pericolosi di notte, mio padre me l’ha sempre detto.

 Dopo due secondi mi sento mancare e sorrido alla mia poca resistenza. Se starò ancora un’altro po’ qui, i lupi mi faranno diventare la loro cena, penso muovendo un altro passo in avanti, strusciando fra la terra e l’erba verso qualcosa che sembrerebbe una valle, ma perso i sensi.

“Ah, santo cielo, come sei imprudente”dice una voce.

 La sento, ma non so di chi sia e non vedo chi parla perché ho gli occhi chiusi, improvvisamente mi sento sollevare da terra e stretta da qualcosa di forte, non ho paura e, anche volendo, non posso ribellarmi, così vengo trasportata con dolcezza verso qualche posto fino a che perdo completamente i sensi.

 Nel dormiveglia mi giro e rigiro su qualcosa di morbido, mi sento straordinariamente bene, non ho più nessunissimo dolore,tanto che apro gli occhi e mi trovo a guardare un soffitto bianco.

 La mia camera? Un hotel? Mi chiedo lì per lì, ma quando ricordo cos’è successo, mi metto a sedere di scatto facendo una perfetta addominale. Dove mi trovo?
 Una luce lieve crea la penombra nella stanza, è un abat-jour accesa sul comodino. Che vuol dire? Mi chiedo e mi guardo intorno, smarrita. La stanza ha mobili intagliati scuri, o almeno credo, visto che non riesco a distinguere bene i colori nel quasi buio. Sopra la mia testa c’è un lampadario con pendenti di cristallo, o almeno credo siano di cristallo, ma sicuramente ha dei pendenti e, soprattutto, mi trovo seduta su di un letto matrimoniale a baldacchino con tendaggi e trapunte scure, forse.

 Scosto la coperta e poso i piedi, su…una morbida moquette delicata. È rilassante sentirla morbida sotto i piedi, come l’erba appena tagliata.

 Mi alzo e faccio il giro della stanza di media grandezza, di certo non è la mia, che è piccola. Mi dirigo alla porta,ma inciampo su qualcosa,fortunatamente non cado,ma mi accuccio per vedere di cosa si tratta.

 Incredibile! È la mia borsa con i vestiti, come fa ad essere qui? L’avevo lasciata da quei disgraziati, ma soprattutto dove mi trovo?
 Mi alzo in piedi e noto solo ora che indosso qualcosa di lungo, soffice ed estremamente delicato,qualcosa che mi arriva fino alle caviglie e mi solletica i piedi. Cerco di capire di cosa si tratta, è qualcosa che ha delle spalline così delicate da sembrare inesistenti e una scollatura classica a V. Che cosa indosso?

 Smarrita e preoccupata mi dirigo alla porta e insicura la apro, pronta ad uscire e, mi trovo davanti un corridoio tutto illuminato da lampade a muro molto sofisticate ed eleganti,ma che mi fanno venire i brividi per il solo fatto che sono tante e portano fino alle scale.

 M’incammino lentamente guardandomi introno e, strano ma vero, mi abituo e comincia a piacermi l’atmosfera, peccato che sto in una casa che non conosco.
 Scendo le scale sempre illuminate e mi ritrovo in un’anticamera. A destra vedo un enorme portone doppio di legno scuro che credo sia la porta d’ingresso e invece a sinistra un arco di legno finemente intagliato.

 Passo l’arco, incuriosita e, anche se a disagio, devo dire che mi sto divertendo un pochino, è la casa del mistero, e visto che non mi hanno fatto niente prima,anzi mi hanno salvata e portata in una camera comoda,cambiata e curata,e che soprattutto la porta era aperta,credo proprio che le persone che abitano in questa casa siano buone e gentili e non mi vogliano far del male,quindi non vedo perchè debba avere paura,il disagio è normale,anche la curiosità,ma gli altri sentimenti sono inutili.

 Entro in sala e la guardo meravigliata, è così spaziosa ed elegante. Una bella libreria ben fornita, un camino con il fuoco accesso e scoppiettante che rischiara la stanza altrimenti buia, un televisore al plasma al centro della libreria, un tavolo enorme sotto le finestre dalle tende pesanti e scure tirate, e un divano scuro… dove c’è seduta una persona? Perchè non ci ho fatto caso? E perché non mi sono resa conto che tutta la casa è completate immersa nel silenzio,non si sente nemmeno un rumore,come se esistesse solo la casa e nient’altro. Inquietante, penso mentre guardo la persona silenziosa seduta a leggere.

 Mi vengono i brividi e divento tesa, come ho fatto a non notarlo prima?

 La persona alza lo sguardo dal libro e lo posa sul mio viso, per poco non svengo.

  Ha gli occhi color ambra.

 È lui.

  
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