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Autore: Simone Merico    18/07/2014    3 recensioni
Un giovane adolescente imbranato con le ragazze che per riuscire a conquistare la ragazza dei suoi sogni cercherà di migliorarsi nel rapporto con l'altro sesso, la maggior parte dei tentativi porterà a delle situazioni davvero imbarazzanti e folli.
Spero di divertirvi con questo primo capitolo della mia serie
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cristian… CRISTIAN…
Mi voltai di scatto e il mio amico Alessandro mi sorrise dicendo –La stai fissando da quando siamo saliti sul treno, perché non vai a parlarci? Non era quello che dovevi fare per allenarti ?- “In effetti ha ragione”, pensai tra me e me; -Cosa dovrei dirgli scusa?- domandai mentre continuavo ancora a fissare quella ragazza dai capelli lunghi e rossicci, intrecciati in un'unica treccia che le scivolava sulla spalla.
-Prova a presentarti per prima cosa!- Mi alzai senza pensarci due volte esclamando –hai ragione.-
Mi diressi verso di lei mentre nella mia mente risuonavano le parole “Non dire cavolate..” all’infinito, arrivai d’avanti a lei e le chiesi con un sorriso forzatissimo
–scusa è occupato il posto di fianco a te?- No- mi risposte lei quasi felice, adesso che la vedo più da vicino mi manca il fiato per quanto sia bella, ha un viso dolce con qualche lentiggine qua e la, gli sorrisi e le dissi, - Piacere io mi chiamo Cristian- Piacere mio- rispose lei con una voce tanto dolce da far scogliere qualunque cosa, il mio cervello andò in tilt e le dissi una cosa che non mi sarei mai immaginato, -Ma lo sai che somigli davvero tanto a Pippi Calzelunghe? Quella del cartone animato- In quel momento volevo sprofondare, non sapevo cosa dire per scusarmi, ma stranamente lei sbuffò a ridere e mi disse –questo è uno dei complimenti più belli che io abbia mai ricevuto, se era un complimento- in quel momento cominciai a ridere a più non posso e anche lei rideva… stranamente.
Parlammo per circa cinque minuti (anche se a me sembravano passate ore) lei interruppe la conversazione e disse -questa è la mia fermata, però vorrei rivederti, se ti va domani mattina puoi passare dalla mia scuola, c’è una fiera del dolce e ognuno porta un dolce tu puoi venire a farmi compagnia mentre li vendo ? Ti va ?- Io risposi in fretta e furia quasi balbettando -Certo che mi va-. Avevo un sorriso a 32 denti che niente e nessuno poteva togliermi dalla faccia -bene- rispose lei –alle otto davanti alla mia scuola, non tardare- non tarderò- dissi io, e le porte del treno si chiusero. Mentre il treno partiva ci scambiammo uno sguardo di pochi secondi che durò delle ore nella mia mente, una volta che il treno partì io tornai al mio posto con Alessandro che sorridente mi mise la sua mano sulla spalla, e mi disse, bel lavoro.
Io lo guardai e gli dissi, senza pensarci due volte –mi sono innamorato- Ma come- rispose lui incredulo, -e l’angelo caduto dal cielo?- io lo fissai senza capire lui mi guardò quasi schifato e disse – La ragazza nuova della nostra classe… ti ricordi ?-
Ahhh certo, no mi sono mica dimenticato di lei.-
Una volta arrivato a casa, non feci altro che pensare alla mattina seguente ci pensai e ripensai finché non mi venne un idea geniale, fare una ciambella per la fiera del dolce, solo che erano già le undici e trenta di sera, allora pensai di comprarla l'indomani mattina, ma poi guardai il mio portafoglio e non sembrava una buona idea, così scesi in cucina presi la farina, le uova, il latte…. E poi? Che cavolo va in una ciambella ? io non so fare una ciambella, allora corsi in camera accesi il computer e cercai delle ricette di ciambelle, ne trovai una abbastanza semplice, così la stampai e scesi di sotto; Mentre frullavo le uova con la farina scese mio fratello, mi guardo perplesso ed esclamò –Ma cosa diavolo stai facendo ? - Io sorrisi e gli risposi – Una ciambella, ovvio- Ma è mezzanotte e mezza- esclamò lui ancora più perplesso
Non aspettò una mia risposta che se ne tornò in camera sua ancora più sconvolto bofonchiando qualche cosa sul mio essere idiota, ma neanche lui mi demoralizzò e continuai a fare la mia ciambella, una volta pronta la misi in un vassoio però pensai che se non i miei genitori, i miei fratelli l’avrebbero mangiata, così scrissi un biglietto con scritto “TORTA CON LASSATIVO PER SCHERZO NON MANGIATE” almeno ci sarebbero stati lontani. Andai a dormire ma il sonno non arrivava ero troppo agitato, e se la ciambella non fosse buona? E se faccio qualche figuraccia? Mentre pensavo e ripensavo mi addormentai.
La mattina presi il treno insieme ad Alessandro –La ragazza non c’è questa mattina?- mi chiese -No ci vediamo a scuola- risposi
Misi su le cuffiette e premetti play, ma non ascoltai le solite canzoni da duro che ascolto di solito, ma qualcosa di sdolcinato, di quelle canzoni che ti fanno venire il diabete del tipo...”Io e tu per sempre insieme, non riesco a immaginare la mia vita senza di te”...Ok, avete sicuramente capito. Pensavo a cosa dire, però la ciambella era davvero riuscita bene non poteva andare meglio. Alle 8 in punto ero lì, la vidi da lontano che mi salutava, rimasi bloccato, quanto era bella...Grazie al cielo si avvicinò lei mi afferrò dal braccio e disse -Dai andiamo! Siamo in ritardo!-
Appena arrivato presi la mia ciambella e la misi sul tavolo con orgoglio! Ma vidi che la ragazza rideva, mi iniziai a fare mille complessi, perché rideva?!Avevo il naso sporco?!Poi indicò la ciambella e mi accorsi che c'era ancora la scritta “TORTA CON LASSATIVO PER SCHERZO, NON MANGIATE” mi precipitai a toglierla imbarazzato, lei rise ancora, poi mi disse -Scusa ancora non mi sono presentata io mi chiamo Sarah ma sai...Ieri è stato tutto molto veloce comunque...Posso assaggiare? Io felicissimo -Certamente! E' tutta per te! Ne presi una bella fetta e gliela desii...La peggior smorfia di sempre, peggio di un animale che sta per morire, -Ma lo hai messo lo zucchero? Io con la faccia quasi sconvolta dissi -Lo zucchero?!- Lei scoppiò in un'altra grande risata e disse -Sei buffo Cristian...E carino- io diventai rosso come un peperone, lei mi sorrise..E...E....-Scusate potrei avere una fetta di quella ciambella?- La persona più inopportuna del mondo credo, credo che in quel momento avrei voluto prenderlo e scaraventarlo su qualche muro, ma mi limitai ad un -Sì!- con Sarah che rideva, una buona vittima per il mio ''mostro dolce'' anche se di dolce aveva ben poco. Passai una gran bella giornata ridendo e scherzando con Sarah non volevo più andarmene ma dovetti. -Allora...Io devo andare -Di già? -Si.. -Ok allora tieni questo è il mio numero...E anche questo..- Mi diede un bacio sulla guancia che mi fece arrivare in paradiso.
Mi diressi verso la fermata del treno ancora intontito da quel bacio, mentre pensavo che magari lei potesse essere la donna dalla mia vita, poi mi ricordai il patto che avevo stretto con i miei amici, devo soltanto migliorare per avere lei, la nuova ragazza, “l’angelo”… strappai il foglio con il suo numero, lo gettai e mi sedetti alla fermata aspettando il mio treno.

   
 
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