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Autore: Furetto_furbetto    20/07/2014    2 recensioni
Schiaccio il pulsante per il piano terra e inizio a sistemarmi davanti allo specchio senza accorgermi che l'apparecchio claustofobico scende...
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...scende, ma non si ferma.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Basta! Sono stanca di vedeti sempre attaccata a quel cellulare! Esci e vai a farti un giro, e non tornare fino a stasera.
-Da sola?
-Sì, da sola.
Un sorriso inizia ad aleggiarmi sulle labbra ma cerco di nasconderlo mordendomi l'interno della guancia.
-Okay.- rispondo scazzata alla predica di mia madre. All'ennesima predica di mia madre.
Entro in camera mia, chiudo la porta poggiandoci la schiena contro e guardo la finestra senza un particolare motivo. Mi viene in mente una canzone, Reload, ricaricare, e inizio a cantarla nella mente giusto per tenermi occupata mentre prendo la maglietta e i jeans e mi avvio verso il bagno per cambiarmi e rendermi presentabile.
È la prima vlta che esco “da sola”. Insomma, vado a fare la spesa al supermercato che però è vicino a casa o porto il cane a fare delle passeggiate, ma sempre non troppo lontano perché, udite udite, mia madre ha paura di farmi andare in giro per la città più pacifica, noiosa e sicura del mondo senza che mi accompagni qualcuno.
Quindi, esperienza nuova. Wow.
Ricorro spesso al trucco del telefono; inizio a messaggiare con qualcuno o più smplicemente a guardare le notifiche su Instagram (come se ce ne fossero, poi) e dopo mezz'ora mia madre sclera e mi butta fuori di casa perché sa che mentre cammino non posso distrarmi col cellulare. È un dato di fatto. Io quando cammino devo camminare e basta, punto. Al massimo chiacchero o mangio un gelato ma è praticamente una legge che io non possa fare due cose contemporaneamente.
Deodorante, profumo, matita nera e eyeliner e sono pronta per uscire.
Mi fiondo alla porta d'ingresso con la borsa grigia in mano e una pinza nell'altra per legarmi i capelli.
Aspetto l'ascensore tenendo la pinza in bocca mentre con le mani cerco di raccogliere i capelli ribelli che formano piccole creste o che mi scivolano dalle dita, la borsa posata a terra.
Sbuffo non riuscendo nell'impresa (non che me lo aspettassi, eh), raccolgo la borsa e ci butto dentro la pinza mentre entro nell'ascensore. Schiaccio il pulsante per il piano terra e inizio a sistemarmi davanti allo specchio senza accorgermi che l'apparecchio claustrofobico scende...
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...scende, ma non si ferma.

  
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