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Autore: Lelusc    21/07/2014    2 recensioni
Gemma è la figlia di un famoso archeologo e i genitori sono divorziati, ma la cosa strana è che vede molto spesso degli occhi color Ambra, che le ricordano una persona conosciuta con il padre quando aveva sei anni. Perchè li vede? Scopritelo, ringrazio chiunque voglia farmi una mini recensione, Lelusc. ;D
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accidenti, è un incubo, penso e per poco non indietreggio. Sono molto più scossa per lui che per tutto quello che mi è successo durante la giornata, ed ehi! Non è stato tutto rose e fiori.

La persona, o meglio il mio incubo in cielo e in terra, nella vita reale e quella onirica, è davanti a me e mi fissa con i suoi occhi impossibili per una persona. Chiude con un colpo secco il libro spezzando il silenzio che regna in tutta la casa, non distolgo lo sguardo da lui che si alza dal divano, mette a posto sullo scaffale di fronte a se il libro e s’incammina verso di me.

Oddio che faccio? Aiuto, no, non lo voglio vedere, non gli voglio parlare, è un incubo, aiuto!

“Perché sei così agitata, non ti voglio far del male e dovresti averlo capito”dice con una voce virile, ma allo stesso tempo giovanile e dolce. Chi diavolo è? Mi chiedo.

“Io, come avrai già capito, sono il proprietario della villa, mi hai già conosciuto quando avevi sei anni, con tuo padre, ricordi?”

Annuisco, ma rimango in silenzio. “Sai, credo sia stato avventato da parte tua venire qua e, chiedere di tuo padre, sai questi truffatori l’hanno ucciso apposta perché non voleva stare in società con loro, tuo padre voleva  essere un uomo pulito”

“e tu come fai a saperlo?”

Mi sorride.“ Perché non vi ho perso d’occhio da quando ci siamo incontrati, quattordici anni fa”

Lo guardo confuso. “Perché?”

“perché dovevo difendere una persona”

“Mio padre?”

Scuote lentamente il capo. “No, te”

Lo guardo a disagio e confusa, spero non si veda che sono in imbarazzo e sto arrossendo, sarebbe stupido.

“Io? Che centro io?”

“Centri e come, ma ora voglio che ti riposi, hai fatto una bella caduta, sei stata molto imprudente, se fosse stato più alto ti avrei persa”

Mi avrebbe persa? E che sono sua? Che si è messo in testa? 

“Voglio che ti riposi, puoi restare qui fino a quando vuoi, anche se…”dice guardandomi.

Sbaglio o si è avvicinato? Sì, l’ha fatto gradualmente mentre parlavamo, ne sa una più del diavolo.

“Voglio che rimani qui per tutta la settimana,so che la tua idea era quella di trascorrere sette giorni in Romania per chiedere di tuo padre e scoprire perché è morto,ebbene, ti posso dire io tutto quello che vuoi sapere,ma in cambio resta con me tutta la settimana”

Eh? Ma che richiesta è? Non lo conosco nemmeno e, poi, non so perché ma c’è qualcosa che mi turba in lui.

Abbasso lo sguardo, perché guardare i suoi occhi mi fa sentire a disagio e alla fine credo che non ci sia nulla di male a stare da lui, anche se non lo conosco. So difendermi e, poi non credo mi voglia fare del male, avrebbe avuto mille occasioni prima, quando ero svenuta e, mi avrebbe potuto anche lasciare sui Carpazi.

“Ok, va be…”comincio a dire, ma vengo interrotta perchè mi prende fra le braccia e mi stringe a sé, dolcemente.

Rimango immobile, senza parole, con gli occhi spalancati, incredula.

“Sono felice che tu rimanga, grazie”dice accarezzandomi la testa, come si potrebbe fare ad una bambina,ma nel suo tocco c’è qualcosa di strano, qualcosa che mi fa credere che il suo gesto non è dettato dall’idea che,che ne so,gli sembro una bambina,al contrario.

Divento tesa e mi scosto da lui, intimidita. Lui non mi costringe a rimanere fra le sue braccia, ma mi lascia libera.

“beh, io, vado a dormire allora”dico a disagio guardando a terra.

“Va bene”dice e mi sembra triste, ma sarà solo una mia fantasia.

Ricordo qual è la mia camera e, non chiedetemi come faccio, ma la ricordo.  Entro e mi metto sotto le coperte, peccato che non riesca ad addormentarmi, mi ritornano in mente le sue parole e il suo abbraccio, scuramente se non mia avesse abbracciato in quella maniera, gli avrei chiesto come fosse morto papà e, non una cosa ovvia come quella che mi ha detto, è chiaro che l’hanno ucciso perchè papà era giusto e non voleva essere un truffatore.

Sospiro, chiudo gli occhi e mi volto dall’altra parte del letto.  Non so per quanto tempo rimango con gli occhi chiusi, ma alla fine mi addormento vedendo un'altra volta quegli strani occhi color ambra che mi guardano, il mio ultimo pensiero è.

 Che strano tipo, mi fa paura, ma…e mi addormento senza finire la frase.
  
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