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Autore: EricchiYukia    21/07/2014    5 recensioni
Come sarebbe la vita di tutti i giorni se ci fosse un divieto come "vietato usare le bacchette nei ristoranti"?
Quale sarebbe il comportamento di chi è fermamente d'accordo con questo divieto, di chi usa la forchetta ma trova questo divieto stupido e di chi invece non si trova comodo utilizzare altre posate all'infuori delle bacchette?
Questa storia tratta in modo parallelo un argomento attuale ed importante, che riguarda moltissime persone e di cui non tutti sono a conoscenza.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Differenze a tavola

La storia di un’insensata intolleranza e del suo lieto fine.


Cera una volta un ristorante in cui tutti mangiavano la pasta con una forchetta, tranne poche persone che usavano solo le bacchette e non riuscivano proprio ad usare la forchetta perché la trovavano scomoda ed inadeguata, così come quelli che mangiavano con la forchetta trovavano a dir poco impossibile mangiare con le bacchette.

Questo ristorante teneva ad intervalli regolari dei tornei a chi mangiava più pasta, ma con una regola: i partecipanti dovevano utilizzare la forchetta mentre mangiavano. Così quelli che usavano le bacchette provarono ad usare la forchetta per avere qualche possibilità di vincere, ma trovandola scomodissima e innaturale rinunciarono ad usarla finendo per perdere, frustrati.

Condannati a perdere sempre in quel torneo, alcuni di loro si depressero e si sentirono sbagliati, da curare. Alcuni utilizzatori di forchetta (dora in poi forchettari) cominciarono addirittura a prendere in giro gli utilizzatori di bacchette (dora in poi bacchettari). Non riuscivano proprio a capire il senso e il motivo di usare le bacchette. Trovavano addirittura simpatico prendere in giro i bacchettari e fare battutine su una minoranza così strana.

Nacquero addirittura dei fantomatici centri in cui alcuni forchettari convinti dichiaravano di poter guarire i bacchettari utilizzando metodi improbabili, come ad esempio costringendoli a pregare innumerevoli ore il prodigioso mostro di spaghetti volante in modo che egli discendesse su di loro per mostrargli la via della forchetta.

Per i bacchettari era diventato impossibile vivere: se entravano nel ristorante e si facevano vedere ad usare le bacchette, apriti o cielo! Cera sempre il forchettaro intollerante di turno, pronto a girare la forchetta dalla parte del manico e a prendere in giro il povero bacchettaro, afferrando per scherzo la pasta usando la forchetta al contrario e sogghignando.

Un giorno, però, i bacchettari non ne poterono più: decisero quindi di radunarsi per chiedere il diritto di mangiare come vogliono, in santa pace. Organizzarono per lo scopo una grande parata con carri e festoni colorati per farsi conoscere e per lanciare il loro messaggio: Noi siamo orgogliosi di mangiare con le bacchette, come voi siete orgogliosi di mangiare con la forchetta. È ingiusto che noi non possiamo mangiare solo perché secondo voi siamo sbagliati e innaturali!.

Molti altri forchettari vennero così a conoscenza delle angherie che dovevano sopportare i bacchettari nella vita di tutti i giorni e decisero di sostenere volontariamente la loro causa, difendendo a spada tratta il loro diritto di mangiare con le bacchette.

Tanti anni dopo, nacque un social network di nome Cookbook: il suo scopo era quello di permettere agli utenti collegati in rete di parlare liberamente di cibo, ristoranti e argomenti correlati.

Inutile dire che, dopo poco, alcuni forchettari decisero di portare il loro odio anche su questo social network, utilizzandolo per mettere in cattiva luce i bacchettari con ogni mezzo che avevano a disposizione, leale o no, ma anche per cercare di convincere altri forchettari ad odiarli. Per fortuna, però, i bacchettari e i forchettari volontari non sono rimasti a guardare: hanno infatti creato piccole comunità su Cookbook per aiutare i bacchettari discriminati a superare i momenti di crisi causati dai forchettari intolleranti e si sono impegnati per mostrare a tutti come i forchettari intolleranti facciano le vittime, quando invece cercano in ogni modo di giustificare il loro odio, definendolo addirittura un'opinione.

Cookbook si accorse dell'odio e delle falsità che circolavano in queste pagine bacchettofobe e decise di bloccarle, in quanto non permettevano il pacifico rispetto reciproco che è alla base del social network.

Non contenti, gli intolleranti crearono vere e proprie manifestazioni, come la Manif Cuscus, che lanciando numerosi falsi allarmi come "I bacchettari distruggeranno il nostro diritto ad usare la forchetta!" oppure "I figli dei bacchettari saranno costretti ad usare le bacchette!" riuscì ad attirare una notevole massa di persone, che diede automaticamente per vero tutto ciò che questa manifestazione diceva, unendosi all'odio, senza minimamente immedesimarsi in quello che poteva provare un bacchettaro. Inutile dire che tale organizzazione era mossa dal semplice concetto "Dimostriamo che siamo in tanti, così il nostro rancore verso i bacchettari sarà motivato perché lo provano tante persone".

Non mancò chi decise di monetizzare su tutte queste persone convinte e ipnotizzate dalla Manif Cuscus, creando un libro chiamato "Voglio la minestra", facendo parlare di sé, guadagnandoci sopra e dando agli intolleranti alcune motivazioni infondate e facilmente smentibili, ma che al più puntavano sul piano emozionale, convincevano e cercavano di scandalizzare altri forchettari basandosi su alcuni stereotipi e estremizzazioni insensate riguardanti i bacchettari.

I forchettari intolleranti, ancora infelici e corrosi dal fatto che, i bacchettari, da esseri nascosti, derisi e sottomessi si stessero muovendo per avere dei diritti uguali a tutti loro, si trovarono sempre più sconcertati ed arrivarono addirittura a chiedere aiuto ai kebabbari: un gruppo di persone che da sempre è stato rivale del prodigioso mostro di spaghetti volante, ma che aveva in comune con loro l'intolleranza nei confronti dei bacchettari.

Fu così che i forchettari intolleranti e i kebabbari si unirono in un ultimo estremo tentativo di giustificare il loro odio, fondando le Sentinelle Sedute a Tavola: un movimento che agiva in modo apparentemente tranquillo, con i partecipanti che leggevano i menù di vari ristoranti, seduti nelle piazze... ma che in realtà nascondeva il muto desiderio di tornare ai vecchi tempi, di tornare ad avere la libertà di schernire quegli odiosi bacchettari che non avevano mai potuto sopportare e che ora più che mai consideravano una minaccia reale all'integrità dei ristoranti e al modo di mangiare.

Dopo continue e tristi incursioni nelle piazze da parte delle Sentinelle Sedute a Tavola, i bacchettari e i forchettari favorevoli al diritto di mangiare come si vuole si stufarono di vedere le loro piazze invase da questi uomini tristi, portatori di oppressione e organizzati in monotone righe e colonne. Decisero quindi di provare a portare un po' di colore e allegria nelle loro vite organizzando balletti, spettacoli con palloncini, colori e festoni. Il ché fu utilizzato spudoratamente come ulteriore scusa per definire i bacchettari persone violente e irrispettose.

Successivamente, venne approvata una legge che proibiva categoricamente a tutti di attaccare verbalmente o fisicamente una persona per via del suo modo di mangiare e che obbligava tutti i ristoranti a valutare ugualmente tutti i partecipanti dei tornei, indipendentemente dalla posata da loro preferita per mangiare.

Dopo parecchi mesi di attività, le Sentinelle Sedute a Tavola ridussero lentamente i loro raduni, fino a sparire completamente. Alcune di loro capirono di aver fatto parte di un movimento oppressivo e se ne vergognarono, mentre altre si misero il cuore in pace sul fatto che non potevano decidere la posata che gli altri dovevano utilizzare, mentre la Manif Cuscus continuò a protestare con i sempre più pochi membri che aveva, fino a quando non fu totalmente ignorata.

Passarono alcuni anni, ma alla fine tutto si risolse nel migliore dei modi: i tornei nei ristoranti erano finalmente equi. I primi bacchettari furono felici di competere nel migliore dei modi insieme ai forchettari e di portare a casa commossi i loro meritati primi trofei vinti con le bacchette. Tra forchettari e bacchettari nacque un inaspettato legame di collaborazione e amicizia. Tutte le preoccupazioni della Manif Cuscus, delle pagine su Cookbook e delle Sentinelle Sedute a Tavola si rivelarono infondate e perlopiù sciocche.

Oggi noi tutti ricordiamo i tempi in cui essere bacchettari era un tabù, dicendo "Ah, quanto eravamo spaventati da qualcosa di così naturale all'epoca!" oppure "Non posso credere che i nostri genitori abbiano lottato per avere il diritto di trattare alcuni nostri simili come degli esseri inferiori!"

Ora tra forchettari e bacchettari regna la pace. Nessuno si scandalizza più quando al ristorante qualcuno prova ad usare le bacchette, e ai tavoli si trovano comunemente entrambi i tipi di posate. Inutile dire che non è cambiato nulla dal punto di vista numerico: la maggior parte delle persone si trova ancora bene ad usare la forchetta, mentre i bacchettari sono ancora una minoranza. Tuttavia, da quando è crollato questo muro di pregiudizi, mangiare al ristorante è diventato un ottimo modo di entrare a contatto con diverse culture e stili di vita, arricchendo così la vita quotidiana di tutti gli amanti della buona cucina.

   
 
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