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Autore: Lovelesss_    22/07/2014    0 recensioni
Dalla storia:
Chiunque al suo posto sarebbe stato al settimo cielo a quella notizia, chi non avrebbe esultato una volta visto il risultato del test del DNA che fece con suo fratello?
Non era figlio di Frank, e a pensarci bene era proprio quello che sognava fin da quando era piccolo: vivere una vita normale.
Se non avesse vissuto con un padre come lui probabilmente l’avrebbe avuta. Eppure non prese quella notizia come aveva immaginato.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Frank Gallagher, Ian Gallagher
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incest
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Burn
 

Quello era uno di quei momenti. Uno di quei momenti in cui fumare una sigaretta in giardino è l’unica certezza di cui disponi, uno di quei momenti in cui ogni cosa nella tua fottuta vita ti sembra così lontana, sconosciuta. E le uniche domande che opprimono la tua mente sono: “Chi sono davvero? Mi conosco? Fino a dove sono capace di arrivare?” 
Ian sentiva bruciare quelle domande su ogni millimetro del proprio corpo. Chi gli dava la certezza che Ian Gallagher e la sua vita fossero davvero quello che credeva? Chi poteva rassicurarlo del fatto che la sua vita non fosse solo una fottuta grande bugia? Ed in quei momenti si sentiva così solo, preso in giro. Chiunque al suo posto sarebbe stato al settimo cielo a quella notizia, chi non avrebbe esultato una volta visto il risultato del test del DNA che fece con suo fratello?
Non era figlio di Frank, e a pensarci bene era proprio quello che sognava fin da quando era piccolo: vivere una vita normale.
Se non avesse vissuto con un padre come lui probabilmente l’avrebbe avuta. Eppure non prese quella notizia come aveva immaginato, era così sconvolto del rendersi conto che aveva vissuto tutti quegli anni nella menzogna. Aveva vissuto così tanto tempo nella sofferenza di dover chiamare quell’uomo “Papà”, anche se lo si poteva chiamare così relativamente. Aveva vissuto preso per il culo,  e da come aveva visto sia con Kash che con Mickey lui amava metterlo nel culo, gli piaceva così tanto, eppure la vita lo inculava ogni giorno. Aveva vissuto non conoscendo realmente “Ian Gallagher e la sua vita”. C’era altro che gli era stato nascosto? C’era altro che non conosceva? Era una cosa così irritante sapere che c’era qualcuno che lo conosceva meglio di quanto sapesse lui di se stesso. In quel momento c’erano solo lui e il suo pacchetto di sigarette, quella “droga” era l’unica certezza, l’unica cosa che sapeva facesse realmente parte della sua vita. Si morse il labbro ed estrasse l’ennesima sigaretta dal pacco, raccolse l’accendino al suo fianco e l’accese. Fece un primo tiro e sentì il sapore di quella marlboro red disperdersi lungo la sua gola fino a scendere fino ai suoi polmoni. Ad ogni tiro sentiva perdere un respiro, il cuore perdere un battito e la paura che lo accompagnava da così tanto tempo prendere forma. Frank non era suo padre, e forse dentro se, nei suoi sogni più reconditi l’aveva sempre saputo. Lo sapeva ogni volta che entrando nella camera del “padre”, le poche volte, anzi pochissime volte che stava sdraiato nudo nel proprio letto stava qualche minuto a contemplare quel corpo che da troppo tempo accendeva un fuoco dentro se che non riusciva a controllare a lungo. Lo sapeva tutte le volte che sotto la doccia si segava col pensiero di Frank nella mente. Tutte le volte che lo vedeva ubriaco marcio fumarsi una sigaretta e avrebbe voluto soltanto sbatterlo a letto e approfittarsi di quella momentanea debolezza. Si sentiva così sporco, malato a quei pensieri. Aveva sempre maledetto quel fascino sbandato e sporco del “padre”, odiava come riusciva con uno sguardo ad accendere quei pensieri. Non riusciva a controllarsi, non riusciva a capire perché fosse così, si conosceva così poco, sapeva così poco di se stesso. Non si capiva, e questo lo faceva incazzare, lo faceva bruciare dentro.
Finì la sigaretta e la spense nel posacenere, si alzò da terra e si passò una mano sulla fronte, tentando di placare il giramento di testa che gli avevano procurato quei pensieri e quelle sigarette intrise di tensione.
Rientrò in casa e passò per il salotto per andare verso la propria camera. Voleva soltanto chiamare Mandy e vederla, forse lei avrebbe potuto distrarlo da tutti quei pensieri, una canna e un’amica erano quello di cui aveva bisogno per bruciare ogni neurone che parlava di Frank. Corse a prendere il cellulare in camera e prese dal cassetto dell’erba che mise in tasca. Scese le scale di fretta e furia componendo il numero dell’amica quando una visione lo distrasse da ogni proposito che aveva mentalmente organizzato. Frank era nel divano del salone , una birra in mano e una sigaretta nell’altra, lo osservava, lo osservava con quello sguardo che lo faceva accaldare ogni volta.
“Hai 10 dollari?” gli chiese e tenendo gli occhi fissi sui suoi prese a calare un po della sua birra. Ian era immobile, il telefono in mano. Si morse il labbro nervoso e sentì i propri pantaloni restringersi lentamente.
“Non abbiamo più alcun rapporto sanguineo abbastanza forte da darti nemmeno un centesimo” rispose acido e strinse gli occhi tentando di placare l’eccitazione che pian piano stava offuscando la sua mente. Frank fece un tiro di sigaretta e distolse lo sguardo ridacchiando.
“Che figlio ingrato” scosse i capelli e i suoi occhi tornarono su quelli del ragazzo.
“Devo andare.” Strinse le labbra e si mosse verso la porta di casa, si rigirò e vide l’uomo accendere la tv inconsapevola di ciò che aveva provocato.
Uscì di casa e prese un grande respiro, successivamente riprese il cellulare e cancellò il numero di Mandy per comporre quello di suo fratello Mickey. Aveva bisogno di lui ora, del suo corpo e dell’unico modo che aveva per scaricare quell’eccitazione che riusciva a dargli solo Frank, il suo fuoco.








Angolo dell'autrice
Sono così cretina che mi ero pure dimenticata di scrivere il mio angolo. 
Salve a tutti lettori e fangirl accanite!
Eh bene, sì, ho finalmente scritto la mia prima flash fic. Spero vivamente vi piaccia, scrivo spesso storie di tutti i tipi ma non ho mai pubblicato nulla di ciò che creavo. 
Buona lettura e spero recensiate in tanti. 
A presto 


 
   
 
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