Fanfic su artisti musicali > The Vamps
Segui la storia  |       
Autore: tristansarms    22/07/2014    3 recensioni
In quel momento c'eravamo soltanto io e lui, insieme, uniti in una esplosione chimica.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Tristan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                        


Non è ancora tornato a casa, sto aspettando davanti alla porta sperando di vederlo, voglio sapere come sta.
Ormai non è più lo stesso, non è più lo stesso Tristan che avevo conosciuto. Trascura la band, risponde male a James e mi ignora completamente, senza dare spiegazioni. Ogni tanto lo vedo in giro con degli estranei, persone mai viste prima.
Si sta facendo freddo, la nebbia copre tutto il vicolo e il buio diventa sempre più pesto, ma ancora nessuna traccia di lui. Forse dovrei sedermi sul divanetto qua fuori, non vorrei crollare in piedi, soprattutto davanti alla porta, potrei ritrovarmi brutte sorprese.
Credo di essere troppo preso da questa storia, mia madre si lamenta ancora per le bollette del telefono, più che altro usato per lasciare messaggi vocali in segreteria, cose del tipo “Tris appena senti questo messaggio richiama, ti prego”. Da quando ha conosciuto quel ragazzo, Daniel se non sbaglio, è diventato un altro tipo di persona, mi chiedo sempre che intenzioni abbia. Giusto l’altra notte, sono stato svegliato dalle urla di quel ragazzo, è veramente strano, spero non voglia fargli del male.
All’improvviso sento dei passi e contemporaneamente vedo un’ombra, che successivamente si divide in due. Camminano a stento, credo siano molto ubriachi, tra poco rischiano di farsi investire da qualche macchina, soprattutto se stanno in mezzo alla strada. Scorgo da lontano quel taglio di capelli che amo, quei capelli dove scuotevo sempre le mani, era di sicuro lui.
Mi alzo, cercando di vedere chi sia l’altro ragazzo. Chi altro sarebbe potuto essere? Ogni volta che sta con lui è ubriaco, odio vederlo così, soffre di sicuro, ma non voglio che Tristan soffri.

- Tristan, sei tu? - sospiro nel buio.
- Che vuoi? Tris non è disponibile per nessuno ora, levati di mezzo - risponde Daniel con fatica.
- Ah.. va bene, digli che quando gli sarà passata la sbronza ritornerò qui, altrimenti sa dove trovarmi.

Lo guardo per un attimo, ha tutti i capelli scompigliati, a momenti perde le conoscenze, odio vederlo star male. Ci deve essere per forza qualcosa sotto, altrimenti non farebbe così.
Il “sa dove trovarmi”, ovviamente, si riferiva alla caffetteria dove andavamo sempre, passo ogni mattina d’estate lì, amo svegliarmi con una tazza di caffè caldo e cornflakes, un modo per iniziare la giornata al meglio.
I lampioni della strada fortunatamente sono accesi, i miei passi si fanno sempre più pesanti, sono stanchissimo e ho troppa voglia di sdraiarmi e dormire, per fortuna casa mia non è lontanissima dalla sua. Non ero mai rimasto ad aspettarlo così tanto, fino alle quattro di mattina è tanto, ma quanto mi piacerebbe aspettare l’alba insieme a lui, nel giardino sul retro di casa sua, sdraiati sull’amaca che gli regalò suo padre.
Apro la porta di casa, cercando di non fare rumore, non vorrei svegliare la mia famiglia. In questa casa c’è sempre caldo, per fortuna, fuori si gela, la prossima volta dovrei portarmi un giacchetto.

- Chi c’è? - chiede mia madre, nel buio più assoluto, con una torcia in mano.
- Sono io, nessun ladro o assassino, non preoccuparti - rispondo.

Me ne vado subito in camera, mi tolgo maglietta e pantaloni, per poi sdraiarmi nel mio letto soffice.
Ogni volta che sento la mancanza di qualcuno, mi sdraio sotto alle coperte e abbraccio il cuscino, non serve molto, ma almeno è qualcosa.
Un’altra cosa che faccio mentre sono nel letto, è guardare il cielo. Ci sono così tante stelle stanotte, una delle quali aspetta anche me, devo conquistare quella stella.  
Forse dovrei riposare un po’, sono davvero molto stanco, anche se per Tris farei di tutto.

- Brad, svegliati, dobbiamo parlare - sento la voce di James, ma cosa ci fa in camera mia?
- Di cosa dovremmo parlare? - dico aprendo gli occhi e stiracchiandomi.
- Lo sai di cosa dobbiamo parlare, non fare finta di niente - mi risponde, con un tono molto serio.
- Non ho voglia di parlarne, ci sto male già di mio.
- Credi di starci male solo tu? Ne stiamo risentendo tutti, Connor non mi parla più, Tristan non si fa vedere da giorni e tu sei arrabbiato con me, come pensi che io mi senta? – risponde offeso James.
- A Tris ci penserò io, tu vai da Connor - dico a James, come se fosse un ordine. Non risponde neanche, si dirige subito a casa sua.

Dovrei andare anche io, però ho paura. Lo devo ammettere, con lui non è il solito “ti voglio bene”, ma qualcosa di più, non saprei spiegarlo. I suoi occhi, dove sprofondo ogni volta che lo vedo, le sue labbra che osserverei tutti i giorni, i suoi capelli dove amo passare le mie mani e le sue di mani, calde, che ti fanno sentire al sicuro, al riparo da tutto. Non ci ho voluto mai pensare, di solito non manifesto le mie emozioni, cerco di nasconderle, non vorrei mai rovinare un rapporto di amicizia come lo è, anzi, era il nostro. La devo smettere, non posso ridurmi alla pazzia per colpa di tutto questo, devo muovermi e andare a parlarci.
La strada è ancora piena di nebbia, mentre un nuvolone ricopre tutto il vialetto, spero non si metta a piovere, sono senza ombrello e in quel caso sarei costretto a correre indietro, senza aprire bocca.
Casa sua è bellissima, da quanto ricordo. Non ci entro da un po’, per il semplice fatto che sua madre è abbastanza scettica, non vuole che amici molto stretti entrino in casa sua, ha paura che possa succedere qualcosa. Ogni volta mi chiedo a cosa associare quel qualcosa, non farei nient’altro che cantare e suonare la chitarra, oppure il pianoforte, è troppo protettiva. Ma la capisco, è molto affezionata a Tris  e vuole il meglio per lui, come lo voglio io e tutti noi.
Suono il campanello per due volte, aspettando davanti alla porta impaziente, non mi mangio mai le unghie, ma questa è una delle occasioni in cui lo farei volentieri. Ho sempre ansia, in ogni occasione, lato sia positivo che negativo, più la seconda opzione direi.

- Buon pomeriggio Brad, hai bisogno di qualcosa? - mi giro di scatto, per poi vedere la signora Evans, tale e quale a suo figlio.
- Vorrei parlare con Tristan, sa dov’è? - chiedo io.
- Tris mi ha chiesto di non dirti nulla, mi dispiace Brad.
- Non si preoccupi, va tutto bene - rispondo.

Che sta succedendo? Chi sta diventando Tris? Ma soprattutto, cosa provo io per Tris?

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Vamps / Vai alla pagina dell'autore: tristansarms