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Autore: heuchelei    23/07/2014    2 recensioni
[Tokyo Ghoul][ Rize Kamishiro ] [ gore ] [ splatter ] [ rating arancione/rosso ] [ 1817 parole ] [ pre-serie ]
◊ A volte invidio gli uomini per questa loro libertà, la libertà di poter fingere che fuori piova anche se è soleggiato, la libertà di poter credere che ci sia un dio da qualche parte, in qualche landa desolata, a giudicare i peccati delle persone.
Ma se un dio esiste davvero, allora qual è lo scopo di ogni mio singolo respiro, del battito del mio cuore, della fame che mi dilania le viscere, ancora, ancora e ancora?

Avvertimento: non è molto consigliata se siete deboli di stomaco. Ma se avete visto Tokyo Ghoul non potete essere deboli di stomaco, no?
Genere: Angst, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kamishiro Rize
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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μορα

10 Novembre 20XX

Caro diario,
immagino che un vero "diario" si inizi in questo modo, ma non ne sono proprio certa. Anzi, non sono neppure certa di che kanji usare per scrivere alcune parole. È passato così tanto tempo dall'ultima volta che ho scritto qualcosa, che i miei ricordi sono confusi e torbidi come il ghiaccio sulla strada desolata.
È stato Shū ad insistere, a dire il vero. appena arrivato al nostro tavolo mi ha infilato in mano il pacchetto senza dire una parola. Si è ricordato del mio compleanno nonostante io stessa lo avessi dimenticato. Che dolce
♥.
Scrivere un diario mi sembra una cosa da umani, a dire il vero. Ho letto da qualche parte che è una stupida formalità che usano per ricordarsi le cose o comunicare le loro "emozioni".
Non ho mai capito come si faccia a comunicare le proprie emozioni ad un pezzo di carta.
Gli umani sono così buffi...

◊◊◊

Osservò di sottecchi la ragazza, le gambe snelle fasciate dai jeans slavati e i capelli acconciati in boccoli perfetti, color della sabbia bagnata. Quegli adorabili ricci le ballonzolavano attorno al volto ogni volta che dissentiva energicamente, scuotendo con vigore il visino abbronzato, a forma di cuore. Din don, din don.
Era difficile descrivere con quanta disperazione i suoi occhi comunicavano mentre le sue iridi percorrevano il corpo di Rize - gli occhi rossi, il volto distorto da un sogghigno e i tentacoli sanguigni e grotteschi che si arricciavano ed ondeggiavano dalla sua schiena, come belve affamate prima del pasto. Arricciò le labbra coperte da disgustoso lucidalabbra alla pesca e tentò inutilmente di rialzarsi.
Rize esalò un sospiro annoiato mentre, con passi assolutamente placidi ed apatici, si apprestava a raggiungere la sua preda.
Schioccò la lingua contro il palato. Uno dei tentacoli si avviluppò attorno alla gamba della ragazza. Dal petto della malcapitata fuoriuscì un ululato di terrore ed angoscia. Tentò di artigliare il terreno con le unghie smaltate, ma Rize la sollevò da terra di qualche metro, facendola penzolare davanti al proprio volto.
«Oh, no. Non pensi che sia piuttosto rude lasciarmi sul più bello?» domandò in tono canzonatorio, gli occhi rossi ridotti a fessure. Scoppiò in una risata beffarda, sentendo l'ormai nota sensazione dell'adrenalina in circolo.
«Lasciami! Lasciami! Non ho fatto nulla di male!» l'angolo della bocca di Rize si alzò mentre con uno scatto, il suo kagune lanciava la ragazza nell'aria.
Il corpo atterrò poco più in là, languido ed inerte come una bambola rotta, ma ancora della rigidezza della morte.
«Ai ghoul non interessa~» canticchiò togliendosi gli occhiali. Uno dei tentacoli si slanciò verso la vittima, lacerando la soffice carne del petto, esponendo la gabbia toracica.
Le urla diventarono di colpo più acute, come lunghi uggiolii carichi di frustrazione e dolore. La ragazza si tastò la ferita con una mano, un'espressione atterrita negli occhi.
Un altro tentacolo si allungò quasi con tedia e, in un battito di ciglio sradicò completamente il braccio, che andò a finire metri dietro i loro, atterrando con un tonfo sordo sul terreno imbevuto d'acqua. Ora, la cavità lasciava esposta l'articolazione, i tendini tranciati brutalmente e il sangue cadeva a fiotti, denso e caldo.
Altre urla uscirono forzate dal suo petto straziato, mentre gli occhi atterriti cercavano freneticamente una via di fuga. Rize fu più rapida, impedendole di alzarsi.
Il suo kagune si avviluppò attorno al collo della sua vittima, forzandola a terra. Le mani di Rize scivolarono sul suo petto dilaniato, tastando i labbri della ferita.
«Poverina. Non sarai più bella come prima.» i suoi occhi sanguigni si sgranarono mentre forzava la mano all'interno della lacerazione, allargando lo squarcio.
Le dita di Rize artigliarono i soffici organi interni, lacerando muscoli, vene, apparati, riducendo il tutto ad una poltiglia. La ragazza si divincolò, piangendo istericamente, urlandole di fermarsi, supplicandola.

Clack.
Una, due costole spezzate.
I suoi artigli squarciarono i muscoli, frantumarono lo sterno mentre il sangue schizzava sul suo volto estatico per quella sinfonia di strappi ed urla di dolore. La ragazza vomitò sangue, in preda alle convulsioni. I tentacoli di Rize si aggrovigliarono con le interiora bluastre, ora esposte all'aria gelida della notte; le urla erano già scemate in gorgoglii indistinti, sovrastati dai violenti scossoni e strattoni che la predatrice infliggeva a quel corpo martoriato, dilaniato, di un'anima

◊◊◊

20 Novembre 20XX


Caro diario,
non ho scritto per circa dieci giorni, ma dubito che qualcuno mi rimprovererà per questo. La vita nell'undicesimo distretto è così noiosa che ho deciso di tenermi impegnata in qualche modo che non sia trucidare un po' di passanti.
Mh, i dilemmi della vita~
Ho messo gli ultimi corpi nella vasca, ma il sangue inizia già a traboccare ed il profumo è delizioso, delizioso, delizioso. Probabilmente non avrei bisogno di andare a caccia per mezzo anno, ma non posso farci niente.
Ho adorato sentire le urla di quella ragazza, così giovane, fresca, ma marcia all'interno.
Era così felice, prima di incontrarmi. Aspettava il sul fidanzato alla fermata dell'autobus, sotto la pioggia battente.
Eppure, quando l'ho sezionata, non ho trovato traccia di contentezza in quel corpo nel fiore degli anni. Non posso fare a meno di ridere. NON POSSO.
Mi piace il rumore degli strappi, lo schiocco secco delle ossa rotte e le urla di dolore, che mano a mano si trasformano in gorgoglii sommessi, per poi degradare nel silenzio assoluto.
Non c'è niente di più terrificante del silenzio. Niente.

◊◊◊


From: Shū
To: Rize
Object:
Cara Rize,
è un po' che non ci vediamo, n'est-ce pas? Mi è spiaciuto moltissimo apprendere che ora hai traslocato nell'undicesimo distretto. Oh, oh, come hai potuto lasciarmi così, con solo pochi giorni di preavviso?!
Da quanto ho visto nei giornali, ti stai divertendo parecchio lì, neh? Très Bien

Cosa ne pensi di incontrarci all'Anteiku qualche volta? Spero tu stia usando il diario che ti ho regalato ;D
Je dois aller~ Oggi al ristorante ci sarà un delizioso banchetto. Inutile dire che se vuoi unirti a noi "Maniaci dello chef Tony" come ci chiami tu, sei liberissima di farlo, ma chère.
Au revoir
Shū

◊◊◊

23 novembre 20XX

Caro diario,
io esisto. Ci ho pensato a lungo, prima di venire a capo di questa soluzione ed ora sono piuttosto sicura del mio ragionamento.
"Esistere" significa occupare una data posizione nello spazio o nel tempo. In contemporanea, l'area occupata da me non può essere occupata da nessun altro corpo, sia vivente che non. È questa la parte di cui non sono sicura.
Io sono VIVA?
Sinceramente non lo so. So che esisto, ma non so se vivo.
A quanto pare, un organismo è considerato vivente se mangia e respira. Io mangio e respiro, ma non sento la vita scorrere dentro di me. È... strano.
Strano. Strano. STRANO.
Un umano vive. Un gatto vive.
Ma io sono diversa da tutto, credo.
Un umano parla, si diverte, ride, si dispera, ha paura.
Un umano ha tantissime opportunità.
Io no. Per quanto io mi disperi... io NO.
Io non posso andare a scuola, non posso piangere, non posso bere il tè né prendere lezioni di piano. Quando ci penso sento qualcosa di vischioso nel petto. Non mi piace. Non mi piace. Non mi piace per niente.
Il mondo dei ghoul è in nero e rosso, come il colore del cielo al tramonto. Come il colore del sangue sotto le unghie. Rosso come passione, rosso come la morte.
Forse si potrebbe dire che io vivo come una roccia o come un fiume.
Ma sarebbe una bugia. E credere alle proprie menzogne è roba da umani.
Non sono mai stata così attaccata alla mia esistenza.


◊◊◊


Terrore nell'undicesimo distretto.
[
Misteriosi ritrovamenti di corpi semi divorati lasciano presagire la comparsa di un nuovo terribile predatore ad infestare l'intera area]


26 Novembre 20XX, ore 05:37.
È questa la data dello scioccante ritrovamento di tre cadaveri spolpati nell'undicesimo distretto. La notizia ha subito suscitato lo scalpore degli abitanti della zona: quest'area è stata infatti etichettata dal CCG come "Zona Tranquilla". Le salme - appartenenti ad un trentenne disoccupato, una bambina ed una prostituta quarantenne - sono state ritrovate in una canaletta di scolo accanto ad una rinomata fabbrica. I corpi sono stati rinvenuti da un pendolare della zona che ha preferito rimanere nell'anonimato. Le condizioni in cui servivano i defunti, però, hanno lasciato poco spazio alle supposizioni: l'autore del misfatto è quasi sicuramente un ghoul. Nonostante questo ritrovamento sia il dopo mesi, in questa zona, la serrata frequenza degli attacchi in tutta la città sta mettendo in allarme le autorità. Gli inquirenti non hanno ancora rilasciato dichiarazioni, riguardo a questo agghiacciante ed efferato omicidio, ma il rivoltante modus operandi dell'assassinio sembra collegato ad altri crimini simili, probabilmente commessi dall'individuo che gli investigatori chiamano "Binge Eater". Su questo argomento il direttore del CCG, Washū Tsuneyoshi, terrà una conferenza il giorno 30 Novembre, per annunciare le nuove direttive ufficiali riguardo l'incremento dei casi di omicidio provocati dai ghoul.

◊◊◊

27 novembre 20XX

Caro diario,
Gli umani sono divertenti, in un certo senso.
Penso che l'unica cosa che abbiamo in comune sia il fatto che siamo soggetti ai mutamenti del tempo. Oh, è così divertente, divertente, divertente~
Ieri uno di loro mi ha chiamata "mostro" - questo prima che gli strappassi la gamba a morsi, ha. Ma io non sono un mostro, non è vero?
Non è così!?
E, anche se lo fossi, a chi importerebbe? Io cerco solo uno stralcio di emozioni in un mondo di plastica e cemento. Oh, sì, è diverteeeeente~
Gli umani sono divertenti, davvero. È come se vivessero nelle loro piccole bolle, pensando che le nostre esistenze non si sfioreranno mai.
Gli uomini accettano nella loro società degli individui chiamati "assassini". Li classificano come persone malate e bisognose di aiuto. C'é sempre una seconda chance, per gli umani.
La solita, lacrimosa speranza che un cattivo si possa redimere, col tempo.
Eppure, perché io dovrei essere diversa da un assassino?
Loro preferiscono negarci, come possono negare gli alieni o i vampiri. oh, è così che funziona, no?
Basta relegare la nostra esistenza in uno sgabuzzino, evitare le domande, falsare le spiegazioni. Semplice. Semplicissimo.
A volte invidio gli uomini per questa loro libertà, la libertà di poter fingere che fuori piova anche se è soleggiato, la libertà di poter credere che ci sia un dio da qualche parte, in qualche landa desolata, a giudicare i peccati delle persone.
Ma se un dio esiste davvero, allora qual è lo scopo di ogni mio singolo respiro, del battito del mio cuore, della fame che mi dilania le viscere, ancora, ancora e ancora?
LI ODIO. La loro realtà è distorta dalle loro menti semplici, ma per me non è così.
Non sarà mai così, perché viviamo dai lati opposti dello specchio, sì.
In questi momenti sento l'adrenalina in circolo e l'odore di carne fresca nelle narici. Oh, diverteeeente, molto divertente~
Chissà che sapore avrà, il sangue del prossimo.
UCCIDERE. UCCIDERE. UCCIDER-
[testo restante illeggibile a causa delle macchie di sangue]




whatever.

yay, ho trovato un nome per il mio angolino. 'whatever' fa molto rie-like(?). comunque, finalmente sono riuscita a pubblicare questa storia - che è di gran lunga il mio migliore scritto da quando sono ritornata e la seconda storia nel piccolo fandom di tokyo ghoul. spero vivamente che adesso riusciremo a fare aprire la sezione, yay. comunque, parlando della storia...
è stato un parto: 1817 parole di pura sofferenza.
inizialmente avevo in mente un set di cinque drabble su kaneki, ma poi mi è venuta in mente questa cosa qui. ho appena letto dracula e questa cosa mi ha ispirato: per chi non lo sapesse, dracula è scritto tramite lettere e diari, perciò ho deciso di attuare la stessa cosa qui, cosa ne dite?
per quanto riguarda il titolo, ero molto indecisa tra 'I can't play the piano' e 'grotesque', ma poi ho optato per "μο
ρα", che in greco significa destino. o così mi dice wikipedia. se qualcuno fa il classico, può confermare?
nonostante il tutto sia stato una tortura, devo ammettere di essermi divertita a scrivere di rize. perché è davvero un personaggio che amo, secondo perché non basta dire che è sadica per spiegare la sua follia. volevo darle un po' più di profondità rispetto alla yandere passiva aggressiva, che dite? rize, secondo me, è affascinata dagli umani ma allo stesso tempo li odia.
per questo ha adescato kaneki, lol. ho ripetuto la parola 'divertente' apposta per farla sembrare ancora più instabile. quanto riguarda shū, dubito di essere andata ooc.
quel ragazzo è talmente idiota che anche un pinguino riuscirebbe a prevedere le sue battute. povero tsuki
.
e, sì comunque, tsuki parla in francese e in italiano, ma è piuttosto pessimo. ovviamente non potevo mettere parole in italiano, visto che è tutto scritto in italiano.
ah, e washuu tsuneyoshi è davvero il leader del ccg.
bene, ora vado a richiedere l'inserimento della sezione *vola via a cavallo di tsukiyama(?)
rie
p.s. i personaggi qui citati non mi appartengono, ma sono di proprietà di sui ishida. la shot non è stata scritta a scopo di lucro~*

  
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