Fanfic su attori > Alex Pettyfer
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Autore: Youreyes4    25/07/2014    2 recensioni
L'ho sempre odiato. Sin da quando siamo piccoli non ci siamo potuti sopportare ed ora i miei se ne escono con il fatto che si sono organizzati con i suoi genitori, per fare una vacanza insieme. In poche parole, io e mio fratello Jamie saremo "scaricati" a casa Pettyfer ed io dovrò passare un'intera estate, con quell'essere antipatico e altezzoso. Non credo che andremo mai d'accordo. Spero solo che non sia il solito rompipalle e che io riesca a trovare una compagnia migliore della sua.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando sono rientrata a casa Alex non c'era. Non sapevo dov'era e sinceramente, neanche volevo saperlo. Il solo pensiero che era andato con una delle tante mi dava i brividi ma quel Neymar, stranamente, mi aveva fatto cambiare idea. E' un ragazzo così dolce e simpatico e poi c'è da dire, che è pure un vero schianto; ma questi son dettagli. Ho cenato da sola ed ora, che mi sono svegliata da poco, non ho idea se sia rientrato; ma neanche mi interessa. L'unica cosa che importa è che questo pomeriggio vedrò di nuovo Neymar. Dovremmo andare a correre, ma non so se riuscirò mai a concentrarmi nella corsa, con lui affianco. Scendo con l'unica voglia di andare in spiaggia a rilassarmi, quando sento una macchina fermarsi e una porta aprirsi. Bene, il profugo è tornato!

-Dove sei stata ieri?-

Boom! Non entra ancora in casa che già vuole farmi il terzo grado? Ma dai!

-Io? Tu dove sei stato tutta la notte-

Cerco di marcare la parola notte per fargli capire che forse, quello che ha fatto l'errore, è lui. Ma nulla. Non parla e rimane alla porta con quel sorriso sbilenco che gli leverei dalla faccia con uno schiaffo.

-Rispondi. Dove sei stata ieri?-

-E a te cosa importa? Non sei la mia guardia del corpo!-

-A me importa perciò rispondi!- dice alzando il tono di voce. Mamma che nervoso....

-No! E ora se mi fai il favore di spostarti...-

Cerco di passare scostandolo da davanti la porta ma con uno scatto lui mi prende e in un batter d'occhio, mi ritrovo con la schiena contro il muro e con le sue mani che stringono i miei polsi. Mi da fastidio; un'enorme fastidio. Ma perchè deve essere rompipalle a un certo livello?

-E ora cosa vuoi eh?-

-Chi era quello?-il suo tono è molto duro

-Quello ha un nome!- capisco subito a chi allude

-Chi era?!-

-Non sono affari tuoi!- dico alzando la voce

-Oh si che lo sono!-

-Oh si?! E sentiamo! Tu nella mia vita non sei e non sarai mai nessuno! Quindi non sono affari tuoi nè di sapere con chi esco, nè di sapere cosa faccio! Perciò lasciami andare Alex! Perchè io...."

Non riesco a finire la frase che le sue labbra si posano sulle mie. Rimango come folgorata da quel tocco così forte ma allo stesso tempo dolce, che anni prima mi aveva fatto uscire di testa. Vorrei reagire, scostarlo ma non ci riesco. La mia mente vorrebbe, ma il mio corpo si ribella. Non so come, ma i suoi baci mi fanno ancora lo stesso effetto. Le sue labbra calde continuano a premere sulle mie e io davvero non so che fare. Sono inerme ma subito dopo, riesco a prendere in mano la situazione. La mia mente finalmente riesce ad abbandonare di nuovo quei pensieri dolci su un possibile futuro con lui, e riesco a scostarlo dandogli anche un bel ceffone. Mi ha già fatto soffrire una volta e non glielo permetterò di nuovo. Esco dalla casa con le lacrime che scendono a fiume mentre tutti gli attimi passati, scorrono come un film appena montato. Mi sono stufata delle sue azioni,  mi sono stufata di soffrire per un coglione. Non voglio essere trattata come una bambola che quando serve viene usata e quando no, viene gettata come un fazzoletto già usato. Continuo a camminare a passo veloce verso una meta non precisa, sperando di non incontrare nessuno. Non voglio parlare con nessuno. Voglio solo riflettere, pensare. Raggiungo uno dei tanti parchi di Los Angeles e mi siedo su una delle tante panchine davanti un piccolo lago, pieno di anatre e con una fontana. Vorrei essere come loro; nessun pensiero, nessuna paura. Sono libere, libere come l'aria mentre io, sono incatenata in una vita che comincia ad essermi stretta; che non sopporto più. Continuo a perdermi nei miei pensieri e a fissare il vuoto quando sento una voce dirmi -E' libero?-. Nè mi volto nè rispondo.

-Lo prendo come un si- continua la persona che si è appena accomodata

-Non mi pare di aver risposto- dico voltandomi

Quello che vedo avanti a me di sicuro non mi dispiace affatto. Almeno una cosa a dovere. C'è Neymar, tutto sudato, che cerca di riprendere fiato scrutando le anatre che vagano intorno alla piccola fontana posta al centro. Devo dire che è sexy anche così.

-Acida anche oggi?-

-Lasciamo perdere che è meglio...-

-Qualcosa di brutto?-

-Meglio non parlarne; davvero....- dico buttando sassi nell'acqua

-Ok....com'è sveglia già a quest'ora?-

-Volevo godermi il mare di mattina presto-

-E come mai sei finita in un parco vuoto?-

-Storia lunga...-

Non mi va di parlarne; tanto meno con lui. Alex è e sarà un ricordo del passato. Non voglio più rivederlo. Bè devo dividerci la casa, ma lui nel suo spazio e io nel mio. Non mi interessa se la convivenza, se si può definire tale, sarà dura. Non mi interessa se al ritorno i nostri genitori avvertiranno un clima di lotta; si sa. Io sono così, lui è uno stronzo patentato per cui non c'è neanche da farsi domande. Tutti sanno cosa è successo e tutti sanno quanto ho sofferto; non mi serve altra compassione. Anzi non la voglio proprio. Dopo minuti interminabili dove nessuno ha spiccicato parola, è lui come la prima volta a parlare.

-Vuoi fare colazione?-

Guardo il telefono. In effetti sono le 9 e 30 e io avrei un certo languorino. Ma si vada per la colazione così forse, con un bel cappuccino e una dolce e fragrante brioche riuscirò a dimenticare un certo coglione.

-Ma si vada per la colazione.-

Camminiamo fianco a fianco come vecchi amici ma senza parlare. Fissiamo l'orizzonte, così azzurro e sconfinato. Mi è sempre piaciuto il cielo azzurro, con alcuni batuffoli di nuvole. Da piccola sognavo di saltarci sopra o semplicemente di accoccolarmici. Ma poi una sua frase mi riporta alla realtà.

-Uhm?- dico non avendola sentita

-Ti ho chiesto se puoi accompagnarmi da una parte prima-

-Va bene...ma dove?-

-A casa- io mi volto e lo guardo interrogativa del tipo "mica vuoi violentarmi?" -No no ma che hai capito!- dice smentendo i miei pensieri

-E cosa ho capito? Sentiamo-dico alzando un sopracciglio

-Non voglio farti mica del male! Vorrei solo cambiarmi dato che ho appena finito di correre- con fare malizioso, forse, mi avvicino un po' e cerco di annusargli la pelle

-Cos'è sei uscito da una fogna?- non ha un odore sgradevole ma pur qualcosa dovevo dire

-Io a differenza di qualcuno mi alleno per la nuova stagione invece di spassarmela- dice sorridendo

-Spassarmela io?!-

-Bè c'era il tuo ragazzo ieri...- dice forse un po' amareggiato

-Ragazzo?! Ahahaha no è il figlio di amici di famiglia. Tra me e lui non ci sarà mai nulla...- almeno spero

-Stai scherzando? Bè io.....forse dovevo stare zitto....-

-Ma no tranquillo- dico dandogli una leggera spallata

Dopo pochi minuti di cammino mi ritrovo davanti una casa molto carina. E' tutta bianca in classico stile americano, proprio carina.

-Non sapevo avessi casa qui-

-Nah è in affitto.-dice aprendo il cancello che da sul prato -L'ho presa per rilassarmi prima della confederation cup-

-E' davvero molto carina e anche...grande- dico entrando all'interno

Appena entro rimango con la bocca aperta. E' una casa davvero stupenda. C'è un salone arredato in stile classico tutto in bianco e argento, la cucina è di un bianco luminoso accostato al legno e poi ci sono le scale in legno che salgono facendo angolo.

-Mia sorella-

-Cosa?-

-L'ha scelta mia sorella. Lei ha tutti questi gusti....come dire strani e allucinanti-

-Ma dai! E' stupenda-

-Lascia stare...a me non piace, ma non mi sarebbe piaciuto di più sentirla lamentarsi...-

-Quanto sei lamentone. E' davvero molto molto bella; assomiglia a casa mia, in Inghilterra.-

-Comunque fai come se fossi a casa tua. Rafaella dovrebbe tornare a momenti; sarà uscita a fare spesa.-

-Va bene lamentone ma muoviti o dovrò pensare che qualcuno ti abbia rapito- dico sorridendo

So che di solito non si fa ma sono curiosa. Questa casa mi ispira davvero e quando una cosa mi ispira, bè devo scavare a fondo. Comincio a scrutare la casa e mi piace sempre di più. I mobili sono di uno stile così raffinato e semplice che mi fanno davvero impazzire. Amo le cose classiche. Continuo a girovagare tra le stanze, quando mi ritrovo in una stanza tutta blu, con decorazioni abbastanza infantili per uno di 21 anni. Non dovrei farlo ma entro e trovo un bambino a dormire rannicchiato in un letto. E' biondo e davvero dolce. Non amo particolarmente i bambini ma esistono quei cuccioli che appena li vedi, ti fanno addolcire come marshmellow. Lo guardo dormire e mi viene d'istinto sedermi su quel letto così morbido e così grande per un bambino che avrà si e no 2 anni e mezzo. Lo continuo a guardare ed è davvero dolce. Ma una porta che cigola mi fa sobbalzare.

-Scusa io...- ma mi zittisce

-No tranquilla. Stai pure seduta.-

-Lui è...-

-Mio figlio-

-Tuo figlio?- cavolo credevo fosse il fratello o al massimo il nipote

-Si; è complicata come storia. Forse un giorno te la racconterò- mi dice venendo accanto a me

-Sai è così...-

-Dolce?- dice guardando il figlio che dorme e accarezzandogli una guancia

-Si. Io non amo particolarmente i bambini ma esistono quei pochi che mi fanno sciogliere.-

-Invece sei così bella con loro accanto-

Non so se ho sentito male io ma quello che ha appena detto mi fa sciogliere. Non credevo che un calciatore tutto "donne e divertimento" potesse  cacciare frasi così dolci. Insomma diciamocelo; è pur sempre Neymar. Tutte le ragazzine lo vogliono e tutti i ragazzini vorrebbero essere al suo posto. Perciò devo smettere di viaggiare con la fantasia. Devo dare un taglio alla mia mente. Stiamo zitti, nessuno di noi parla. Continuiamo a fissare il bambino come se qualcosa ci unisse, come se lui ci unisse ma non è e non sarà mai così. Anzi sinceramente preferirei rimanere zitella; almeno non soffrirò. Sarà che il mio passato mi ha giocato brutti scherzi, sarà che dopo oggi preferisco non vedere più nessuno, ma il mio pensiero verso gli uomini forse sta cambiando.

-Uhm.....-fa una pausa schiarendosi la voce -Vogliamo andare?-

-Eh...si, andiamo-

Ero così presa da quel bambino che ho perso di vista tutto il resto. E' così bello, così innocente. Quando scendiamo le scale troviamo la sorella alla porta con delle buste in mano. E' poco più bassa di Neymar ma si somigliano da morire. Ha quasi il suo stesso viso e le sue stesse labbra; e che labbra. Oh ma che dico! Laura riprenditi.

-Lascia le prendo io-

Neymar prende le buste posate a terra mentre la sorella rimane a guardarmi. Non so se voglia sbranarmi o cosa. Mi sento in soggezione, spaesata ma devo almeno presentarmi; è buona educazione. Forza Laura muoviti; vedi di non fare la fifona.

-Piacere...- allungo la mano ma lei mi precede

-Laura Grace giusto?- cosa? Sa il mio nome? No vabbè questo mi spaventa

-Tu.....come fai....insomma come fai a sapere il mio nome?- sono scioccata infatti la guardo con gli occhi sbarrati e forse sembrerà che io sia una pazza

-Vieni- mi fa cenno di seguirla in salotto -Ti dirò una cosa, ma devi giurare di non dire nulla...- annuisco senza pensare, anche se non so cosa stia per dirmi -Mio fratello stravede per te. Da quando lui era al Santos, essendo anche io una tifosa, guardavamo le partite insieme; anche quelle femminili. Tanto per vedere cosa c'era di diverso. E' sempre stato il nostro passatempo e un giorno, guardando una partita  del Chelsea femminile, lui ti ha vista spiccare. Essendo lui un'attaccante tu puoi solo immaginare cosa fa quando uno sta per segnare e beh, davanti ad un tuo goal è rimasto esterrefatto; un po' tutti siamo rimasti senza parole. E da quel giorno sei diventata una specie di idolo per lui oltre a Pele ovviamente. Pensa che ha anche una tua foto nel computer incastrata ad una sua; una specie di collage. Dice che gli piace quel tuo stile "raffinato" ma molto simile allo street soccer. E quando ieri mi ha detto che ti ha incontrata ci sono rimasta sorpresa-

Non so cosa dire davanti a tutte quelle parole che mi ha appena detto. Insomma non credevo di essere un idolo per qualcuno; tanto meno per uno come Neymar. Casomai è proprio il contrario. Mi limito a farmi uscire uno -Wow- dalla bocca e al rimanere quasi impietrita da quelle parole che rimbombano ancora nella mia mente.

-Io davvero non so che dire- faccio una pausa -Non me lo aspettavo proprio-

-Lo so è strano. Non lo ha mai detto con nessuno; lo sappiamo solo io e lui ed ora anche tu-

-Cosa confabulate voi due?- mi volto e ritrovo Neymar appoggiato sullo stipite della porta in modo sexy e con un sorriso sbilenco

-Cose da donne- diciamo all'unisono cercando di non scoppiare a ridere

-Cavolo, vi conoscete da soli cinque minuti e già fare comunella? Dove mi sono cacciato...-

Scoppiamo a ridere alla sola vista della faccia sconvolta di Neymar e dopo, tra una risata e l'altra usciamo. Rafaella già mi è molto simpatica e Neymar bè, il fatto che mi è molto simpatico era palese no? Facciamo colazione in un piccolo bar vicino la spiaggia e continuiamo a parlare di cose infantili e sciocche ridendo come matti. Mi piace un sacco parlare con lui e mi fa dimenticare tutte le cose passate. Lo conosco da circa un giorno e mezzo e già comincio a volergli bene. Dire che sembriamo due 11enni è un'eufemismo. Scherziamo, ridiamo e ci rincorriamo qua e là. Lui continua a fare battute di tutti i tipi e io continuo a stuzzicarlo in tutti i modi possibili. Poco dopo in spiaggia,  ci raggiungono anche Rafaella e David il figlio di Neymar. E' un biondino con gli occhi diciamo azzurri ed è davvero dolcissimo. Anche se mi conosce da tipo cinque minuti, già mi abbraccia o scherza con me. Assomiglia molto a Neymar tranne per la carnagione; la sua è leggermente più chiara.

-Sai sei la prima ragazza che piace a David- dice mentre camminiamo lungo il bagno asciuga

-Davvero?-

-Praticamente tutte le ragazze che ha conosciuto, che io le frequentassi o no, non le sopportava. Invece tu....sei diversa-

-Diversa in che senso?-

-Bè sei....diversa-

-Lo so che rispetto alle altre sono uno schianto- dico ridendo e spingendolo nell'acqua

-Anche molto modesta- dice tirandosi su e ridendo

-Ha parlato il sex simbol brasiliano- dico marcando "sex simbol brasiliano" imitando la sua voce

-Ah vuoi la guerra? Non me lo faccio ripetere sue volte!-

In meno di un secondo mi sento caricata sulle sue spalle  come un sacco di patate e due secondi dopo, sono già sott'acqua. Cominciamo a scherzare nell'acqua come due bambini e il mio solo intento, è cercare di affogarlo almeno un po' dato che per tutto il tempo mi ha fatto bere acqua a non finire. Continuo senza arrendermi cercando di portarlo giù ma senza accorgermene, mi ritrovo davanti a lui. I suoi occhi, il suo sguardo, la sua mano dietro la schiena che mi stringe. Non riesco a ragionare, la mia mente si spegne e non capisco più nulla. Vedo solo lui, lui davanti a me e nient'altro. Non so che fare, che dire. E' come se il suo tocco e i suoi occhi mi avessero pietrificato.

-Forse sarà troppo presto, forse non dovrei farlo ma i tuoi occhi dicono il contrario-

Non riesco a capire il senso delle parole, non ho il tempo di farlo che le sue labbra si poggiano sulle mie. Non capisco più nulla, non riesco più a ragionare. E' come se mi avesse stregata, messa sotto incantesimo. Sono dolci, morbide e sanno letteralmente di dolce. Mi fanno viaggiare sulle nuvole. Mi fanno raggiungere  un "mondo" parallelo. Mi sento strana e il fatto che nessuno dei due accenna a staccarsi mi fa rimanere ancora più pietrificata. Lo conosco da quasi due giorni e mi sembra già una vita. Mi sembra di conoscerlo da molto tempo e mi sembra di aver vissuto già tutto questo solo che questa volta è....è strano. Le nostre lingue cominciano a rincorrersi e tutto mi sembra più bello, più vero e quando mi stacco, mi sembra di aver vissuto un sogno.


NOTE AUTRICE:

Scusate davvero l'assenza ma tra gli esami e la vacanza non ho toccato il pc per un po' di tempo. Però oltre lo stress e tutto il resto per fortuna, tutto è andato per il verso giusto. Spero che questo capitolo varrà l'attesa. Non ho molto da dire sul capitolo anche perchè questa sera mi è venuta l'ispirazione da un pomeriggio di pioggia, e l'ho scritto tutto d'un fiato.

Allora detto ciò:

Cosa ne pensate di Laura e delle sue azioni? Se foste state al suo posto come avreste reagito?

Alex; caro Alex. Bè che dire. Gelosone! No vabbè. Cosa ne pensate della sua mezza pazzia e del suo comportamento? Come vi è sembrata la sua reazione?

E Neymar (non lo nascondo; amo questo calciatore) cosa ne pensate? Troppo affrettato e precipitoso? O troppo dolce e "premuroso"?

Non so ditemi voi! Fatemi sapere il vostro pensiero come avete fatto fino ad ora. Ringrazio di cuore le lettrici perchè siete davvero tante. Vi ringrazio per il vostro sostegno e per la grande pazienza nell'aspettare! Grazie davvero! Siete troppo dolci! Spero che commenterete anche questo capitolo e che mi farete sapere cosa ne pensate! Cercherò di aggiornare a breve; baci!

Questo è il figlio di Neymar!       E questa la sorella!
                     
 
  
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