Anime & Manga > Blue Submarine No.6
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Autore: mamie    25/07/2014    2 recensioni
[Blue Submarine No.6]
Il finale dell'anime: Hayami se ne sta seduto davanti alla spiaggia, le onde rotolano indifferenti sulla sua pistola. Kino si avvicina a lui e gli si siede accanto, accorgendosi che trema...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SANGUE FREDDO
 
Kino si accorge che Hayami sta tremando.
Lui cerca di nasconderlo, si irrigidisce, ma non ce la fa a controllarlo. Gli tremano le mani. Pesca dalla tasca una sigaretta stropicciata e se la infila tra le labbra spaccate. Tremano anche quelle. Non trova l’accendino.
La sigaretta si imbratta di sangue e resta lì a tremare, impacciata.
Kino ha paura che stia per mettersi a piangere. Non saprebbe cosa fare. Non l’ha mai visto così. È sempre stato duro, freddo, persino violento. Determinato fino all’ultimo a difenderla, a tenerla fuori da quel massacro. Ma in quella guerra non si può tenere fuori nessuno.
Lui respira a scatti mentre cerca di controllarsi: forse è lo shock, oppure ha qualche costola rotta. Kino si dice che appena rientrati deve portarlo subito in infermeria, magari ha un’emorragia interna, la sua faccia è una maschera pallida solcata di sangue.
La pistola è finita in acqua, è pesante, le onde la stanno facendo lentamente insabbiare. Lei dovrebbe recuperarla, ma non lo fa. Forse lui non glielo permetterebbe.
Ho ucciso molti uomini in battaglia, ma non mi era mai capitato di uccidere qualcuno per sua scelta, guardandolo negli occhi, a sangue freddo.
Freddo come un pesce.
Vorrebbe ridere, ma non ci riesce. Chiude un attimo gli occhi. Forse vorrebbe gridare, ma non riesce a fare neanche quello. È allora che Kino ritrova la forza, da quel grumo caldo e pulsante che sente dentro e che lui ha difeso fino all’ultimo. La tira fuori per sé, per lui, per tutti quegli incredibili esseri che, sembra così strano, hanno anche loro il diritto di vivere.
Berg aveva urlato davanti al padre morto. Aveva chiamato disperatamente il suo nome.
Avevi detto che al tuo ritorno mi avresti insegnato nuove parole.
Berg è alto tre metri, ha dei muscoli possenti e il muso di un cane rabbioso. L’ha massacrato di botte e Hayami non si è difeso; semplicemente cercava di rialzarsi ogni volta che quel bestione ruggente lo scaraventava per terra, e di tenere Kino fuori dalla portata dei suoi artigli, e di spiegare che no, suo padre voleva la pace, voleva che vivessero insieme. Suo padre lo scienziato pazzo, colui che aveva ucciso un miliardo di persone e precipitato l’umanità verso un inevitabile declino.
Kino lo sa perché non si è difeso. È stato lui a ucciderlo. È lui l’assassino.
Dev’essere così che si sente, anche se è stato Zorndike stesso a chiedergli di farlo per lui.
Freddo come un pesce.
Kino ha recuperato una coperta e gliela mette sulle spalle. Lui abbassa la testa, come se volesse lasciarsi andare, ma continua a tenere la sigaretta spenta e insanguinata tremante tra le labbra.
Per fortuna la sagoma elegante, anche se ammaccata, del Blue Submarine n.6 emerge dalla nebbia.
Ora Kino sa che andrà tutto bene.
 
  
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