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Autore: El3da    26/07/2014    2 recensioni
Callie non è mai stata con una donna e non si è mai davvero innamorata. Può l'incontro di una sera cambiare tutto?....
"Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prim'ancora che i corpi si vedano."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Può l'incontro di un momento cambiare completamente la propria vita e le proprie convinzioni? Callie se lo stava chiedendo ripetutamente da quella sera che le aveva stravolto l'esistenza. Aveva sempre amato stare con gli uomini, le piaceva fare sesso con loro, non avrebbe mai pensato di poter farne a meno, eppure, era bastato un attimo e due occhi azzurri per mettere in dubbio tutto, anche se stessa.

Strinse più forte la tazza di caffè fumante che aveva tra le mani e si perse a guardare un punto indefinito della città attraverso la finestra del suo appartamento. 
Amava stare nella tranquillità, nel silenzio di quelle mura che la facevano sentire al sicuro e la proteggiavano dal caos in cui ogni giorno il suo lavoro la portava ad immegersi. 
Eppure quella sera il silenzio era pesante e quelle mura sembravano volerla schiacciare sotto una grande pressa di soffocante solitudine. Avrebbe potuto chiamare Mark, lui sarebbe corso, avrebbero fatto sesso e si sarebbe sentita meno sola. 
Sorrise amaramente. Sapeva che non sarebe stato così. Non più. Chiuse gli occhi. Ricordò tutto.
"Dammi un gin tonic"
"Non mi sembri il tipo da gin tonic"

Alle sue spalle comparve una donna bionda, era bellissima, aveva due occhi penetranti e un sorriso disarmante, si rese conto di essere rimasta a fissarla per troppo tempo senza dire niente.
"Mi piace variare...Non sono il tipo che fa una scelta precisa"
"Eterna indecisa?"
"Forse...Confusa"

Si guardarono negli occhi per qualche secondo, poi la bionda si accomodò sullo sgabello vicino.
"Arizona" Allungò la mano.
"Callie" Glie la strinse.
"Non ti ho mai vista qui Arizona, sei nuova?"
"Si, in effetti mi sono trasferita da pochi giorni, inizierò a lavorare lunedì in ospedale, oggi ho visto il mio nuovo capo"
"Ospedale? Sei un chirurgo?"

"Si, pediatrico"
"Buffo, anche io sono un chirurgo, ortopedico"
"Ma dai! Il mio nuovo capo si chiama Webber..."
"Allora lavoreremo nello stesso ospedale..."

"Forte..." Arizona sorrise e fu in quel momento che Callie sentì i battiti del suo cuore accelerare.
"Dimmi qualcosa di te Arizona..."

Callie riaprì gli occhi, si immerse nuovamente nel paesaggio davanti a se, bevve un sorso di caffè, poi ripensò a tutte le cose che la bionda le aveva detto. Erano rimaste ore a parlare in quel bar, lei era adorabile e non avrebbe mai voluto lasciarla. Arizona aveva perso suo fratello, aveva qualche problema con le autorità per via del  rapporto con suo padre e amava le donne. Le amava proprio. Aveva avuto diverse storie senza mai impegnarsi. Non le piacevano gli impegni o forse non aveva trovato la persona giusta.

Callie le aveva parlato della sua famiglia, della sua vita, delle sue relazioni sfortunate e del suo continuo saltare da un uomo all'altro pensando solo a soddisfare le sue voglie. Avevano una cosa in comune: entrambe scappavano dalle relazioni e dagli impegni.
"E' stato bello parlare con te Callie ma è tardi ed io ho ancora diverse cose da sistemare..."
"Oh si certo vai, è tardi anche per me...Allora..."
"Allora ci vediamo lunedì al lavoro..."
Arizona le regalò l'ultimo sorriso della serata.
"Buonanotte..."

Da quell'incontro erano trascorse sei settimane, si erano viste più volte al lavoro, anzi, avevano lavorato molto insieme, durante le pause prendevano un caffè e a fine serata si raccontavano tutta la giornata. C'era forte sintonia. Erano amiche. Buone amiche.

Callie posò la tazza di caffè sull'isolotto della cucina, prese il cellulare, digitò varie volte una frase, poi la cancellò e lo mise via. 

Erano davvero solo amiche? Da quando si erano incontrate non faceva altro che pensarla, quando erano insieme sentiva il cuore scoppiare, a volte si sfioravano le mani per caso e dei brividi le percorrevano la schiena. Aveva smesso di fare sesso con Mark. Aveva smesso di fare sesso. Non si sentiva più appagata. Sentiva un vuoto dentro che riusciva a riempire solo incrociando lo sguardo di Arizona.

Non riusciva a stare un solo giorno senza sentirla, senza avere un contatto con lei, anche minimo. Sentiva il continuo bisogno di dirle tutto ciò che accadeva nella sua vita. Sentiva il continuo bisogno di sapere tutto ciò che accadeva nella sua vita. Questo voleva dire essere amiche?  La cosa che le faceva più paura non era ammettere che forse le piaceva una donna, ma ammettere che forse si stava innamorando e molto velocemente.

Riprese la tazza di caffè, la riempì di nuovo, la osservò per qualche secondo poi la lasciò li, aprì la credenza, prese una bottiglia di tequila e si riempì un bicchiere che buttò giù.
Fece un respiro profondo, osservò la bottiglia, poi prese il cellulare, scrisse nuovamente la frase che aveva cancellato in precedenza e premette invio, subito dopo mandò giù altra tequila.


Può una persona incontrata per caso in un bar cambiarti l'esistenza e far crollare tutte le tue convinzioni? Arizona non l'aveva mai creduto possibile. Era sempre stata una persona attenta a non farsi coinvolgere troppo dalle persone e dalle relazioni, quando le cose iniziavano a farsi un po' troppo serie, scappava senza mai voltarsi indietro.

Non aveva mai sentito la necessità di svegliarsi la mattina con qualcuno nel letto che le desse il buongiorno e le preparasse la colazione, non aveva mai sentito il bisogno di legarsi a qualcuno. Perchè avrebbe dovuto? Amava saltare da una donna all'altra, da un letto all'altro senza doversi preoccupare del dopo.

Eppure dopo quella sera e l'incontro con Callie qualcosa dentro di lei era cambiato, improvvisamente la parte del letto vuota al suo fianco era diventata una voragine incolmabile nella sua vita, il silenzio della sua casa non era più rassicurante come prima e il senso di liberà non aveva più un senso.
Si alzò dal letto, non riusciva proprio a prendere sonno, si preparò una tazza di caffè, si accovacciò su una delle poltrone del salotto ed osservò le luci della città. 
"Callie oggi mi sembri piuttosto nervosa, qualcosa non va?"
"Non è niente, ho avuto una brutta mattinata, niente che un bel caffè non possa rimediare..."
"Oppure un pò di intenso e caldo sesso..."
"Mark sei sempre il solito..."

"Andiamo Callie, so io come farti rilassare, vieni con me nella stanza del medico di guardia...ci divertiamo un po'..."
Arizona strinse i pugni, una voce dentro di lei avrebbe voluto picchiare Mark, un'altra sperava fortemente che Callie rifiutasse l'invito.
"Non lo so...Tu intanto vai, magari ti raggiungo..."
"Perfetto..."
Mark sparì nel corridoio con un bel sorriso stampato sulla faccia.
"Lo raggiungerai davvero?"
"Perché no Arizona? Forse ha ragione...In questo periodo sono stanca, stressata e ...Confusa"
"E pensi che questo possa aiutarti a schiarirti le idee?"
"Tu hai qualche altra buona idea?"
"Beh io..."
"Dammi una sola buona ragione per cui io non dovrei andarci e non lo farò..."
Callie la guardò intensamente, il suo guardo era profondo, sembrava volesse scrutare ogni piccolo segreto della sua anima. 
Arizona avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, avrebbe potuto essere sincera e dirle ciò che stava pensando e provando e lei non sarebbe andata. Callie sembrava volere delle risposte a quelle domande celate, ma rispondere avrebbe significato definire qualcosa seriamente e per questo motivo pensò di scappare.
"Non ne ho Callie..."
"Molto bene...A più tardi"

La vide sparire nello stesso punto dove poco prima era scomparso Mark, probabilmente avrebbero fatto sesso ed Arizona non lo aveva impedito, nonostante il solo pensiero la stesse divorando dentro.

Il suono del cellulare la destò dai suoi pensieri, lo prese, notò un messaggio, lo aprì e lo lesse:
"Perché da quando ti conosco il silenzio e la solitudine di queste mura sono diventati così soffocanti?"
Arizona si guardò intorno, se lo stava chiedendo anche lei. 

Callie avrebbe voluto finire quella bottiglia di tequila ma non lo fece, nemmeno l'alcol riusciva più a colmare i vuoti del suo cuore, era passata un'ora e Arizona non aveva risposto al suo messaggio. Forse dormiva o forse non voleva rispondere.

Stava per dirigersi verso la camera da letto quando qualcuno bussò alla porta, improvvisamente sentì il cuore in gola e le mancò il fiato. Poggiò la mano sulla maniglia, chiuse gli occhi per un attimo, poi li riaprì. Doveva farlo, doveva aprire quella porta e affrontare se stessa e ciò che provava.

"Io non so perché per te sia tutto così soffocante....Quello che so è che non riesco più a sentirmi viva e completa se non mi sei vicina" Arizona sorrise.
Alla vista di quel sorriso, Callie non ebbe nessun dubbio, l'attirò a se e la baciò. 

Era il  primo bacio dato ad un dato donna, ma soprattutto era il primo bacio che dava ad Arizona e quello, aveva desiderato farlo da quella sera in cui i loro sguardi si erano incrociati per la prima volta.

Il bacio fu lungo, intenso, dolce, entrambe sembravano desiderare che non avesse mai fine, quando si staccarono, Callie abbassò per un attimo lo sguardò poi prese coraggio.
"La tua assenza mi soffocava Arizona...Il tuo sorriso mi ha riempito il cuore e l'esistenza...Non scappare via..."
"Non scapperò perché tu mi hai legata a te ancor prima che me ne rendessi conto..."
"Vuoi restare qui da me stanotte? Questa casa ha bisogno della tua presenza...Della tua voce, delle tue risate, dei tuoi sorrisi..."

" Ed io ho bisogno che la voragine di solutidine che mi accompagna durante le notti e nei risvegli si riempia di te..."

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prim'ancora che i corpi si vedano. Generalmente, essi avvengono quando arriviamo a un limite, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente. Gli incontri ci aspettano, ma la maggior parte delle volte evitiamo che si verifichino. Se siamo disperati, invece, se non abbiamo più nulla da perdere oppure siamo entusiasti della vita, allora l'ignoto si manifesta e il nostro universo cambia rotta. (Paulo Coelho ) 
   
 
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