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Autore: DearMichael    26/07/2014    6 recensioni
"Com'è il signor Jackson?" chiese timidamente Susan all'autista di quella appariscente limousine.
"Oh,lo scoprirà presto" le disse,prima di salire sull'auto.
Susan,nota giornalista newyorkese, dovrà passare quattro mesi con il famoso Michael Jackson.
In pubblico lui si mostra dolce,comprensivo,un uomo d'oro. Ma è questo il vero Michael? O si nasconde dietro a una maschera?
Nel profondo del suo animo, lui è un uomo scontroso, freddo, privo di sentimenti. E purtroppo Susan dovrà riflettere sui suoi sentimenti,e sul da farsi dopo aver scoperto di essere innamorata di lui. Anche Michael però, si dimostra interessato nei suoi confronti.
La domanda è questa: è innamorato, o ha solo bisogno del suo corpo?
[amo Michael con tutto il cuore, ho semplicemente voluto descrivere un Mike più Bad.]
Questa storia è ambientata nella Bad era.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Michael Jackson
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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[capitolo 1.]

 

 

“Susan!” urlò un ometto basso e dalla larga stazza. Aveva una cinquantina d'anni,i pochi capelli erano grigi e fumava tranquillamente un sigaro. Si stava dondolando sulla sua poltrona di velluto rosso,rosso come i capelli della ragazza che entrò nella stanza in quel momento.

“Eccomi. Mi scusi per il ritardo,signor May,ma stavo concludendo l'ultimo articolo.” si giustificò la ragazza,porgendo all'uomo una pila di fogli. Lui li appoggiò disordinatamente sulla sua scrivania larga e lucida.

“Susan. Ho un compito molto importante per te. Si tratta dell'articolo più importante che questo giornale abbia mai sfornato,e voglio che sia tu a scriverlo.” esclamò poi,eccitato.

Lei deglutì,sedendosi sulla sedia comoda posta di fronte alla scrivania.

“Vuole che sia io a scriverlo?” domandò,sorpresa.

Il signor May annuì,aspirando un altro po' il suo sigaro.

“Magari Seth è più pronto...”

L'uomo batté i pugni sul tavolo,attirando l'attenzione della ragazza che gli puntò i suoi occhi color ghiaccio addosso.

“Seth è solo un idiota. I pochi articoli che riesce a scrivere non li legge mai nessuno.” disse. Poggiò infine lo sguardo su Susan,e la scrutò bene. “Pensi di non essere pronta?” le chiese,in tono freddo.

Lei lo fissò. Corrugò la fronte e contrasse la bocca in una smorfia. Amava le sfide e avrebbe colto quell'occasione. Scrivere era la sua più grande passione,perché non doveva essere pronta?

“Certo che lo sono. Scriverò io quell'articolo”

L'uomo sorrise soddisfatto. “Bene. Partirai domattina.”

Lei lo guardò confusa. “P-partire? Non mi aveva detto che sarei dovuta partire...” borbottò.

“Come pensi di scrivere un articolo su Michael Jackson se non ci passi insieme del tempo e non lo conosci? Dovrai vivere con lui per quattro mesi.”

Lei rimase stupita. “QUATTRO MESI?!” urlò. “Non posso! Non posso stare via per quattro mesi. Sa bene in che situazione è mio fratello. Deve badare alla figlia,non può lavorare. L'unica che riusce a portare un po' di soldi a casa sono io!”

Il signor May la ammonì “So bene che tuo fratello non può lavorare. Per questo lo aiuteremo noi. Non possiamo permetterci di lasciar andare questa occasione. Prepara la valigia. Domani alle otto passerà un taxi a prenderti. Ora va.”

La ragazza si alzò ancora abbastanza stordita. “Com'è Michael Jackson?” bisbigliò,accarezzandosi il braccio.

L'uomo rise. “Lo scoprirai da sola.” e poi le fece segno di uscire.

**

La prima cosa che fece Susan una volta tornata a casa fu una doccia. Si spogliò infilandosi sotto il getto d'acqua. Aveva bisogno di riordinare i suoi pensieri.

Perché il capo aveva affidato proprio a lei un incarico simile? Sarebbe riuscita a non deluderlo? Come l'avrebbe presa suo fratello Robert?

Sospirò strofinandosi i capelli con uno shampoo al muschio bianco.

Una volta finita la doccia,si infilò nel suo morbido pigiama grigio e andò in cucina per preparare la cena.

La porta di legno scuro si spalancò e un uomo sulla trentina d'anni si recò in casa.

“Dov'è la piccola Des?” chiese Susan non sentendo la risatina contagiosa della sua nipotina.

“L'ho lasciata dalla nonna...” rispose il fratello,infilandosi una mano fra i capelli.

“Rob,devo chiederti una cosa.”

“Dimmi pure.”

“Ecco...” cominciò incerta. “Cosa faresti se...” si bloccò.

“Susie? Continua. Cosa farei se...?” la incitò Robert,raggiungendola in cucina.

“Il capo mi ha affidato l'articolo più importante per questo giornale.” sussurrò tutto d'un fiato.

L'uomo le sorrise e corse ad abbracciarla. “Ma è grandioso! Avevi paura di dirmi questo? E' una notizia favolosa!”

“No,Rob. Cioè sì,è grandiosa. Ma...” cercò di spiegare.

“Ma?”

Susan si zittì. Forse per cercare le parole adatte a spiegare la situazione. Forse per semplice paura. Forse,perché sapeva che avrebbe dato una cattiva notizia al fratello.

“Hei piccola. Ti prego,non farmi spaventare. Che succede?”

“Dovrò vivere a Los Angeles per quattro mesi.” esclamò,sedendosi sul tavolo.

Il fratello la guardò stranito. “Q-quattro m-me-mesi?”

“Sì. L'articolo dovrà parlare di Michael Jackson. Dovrò vivere con lui per quattro mesi.”

Robert si morse il labbro,nervosamente. “Ma... La piccola? Io non posso lavorare,devo occuparmi di Destiny...”

“Sì,lo so. Ma il capo ha detto che nel frattempo vi darà una mano la compagnia. Non vuole farsi scappare l'opportunità di intervistare la star più incompresa ma allo stesso tempo più famosa del pianeta.”

“Allora,se mi chiedessi come reagirei,probabilmente sarei al settimo cielo. Non puoi perdere un'occasione del genere!”

Lei sorrise e lo abbracciò. “Grazie,fratellone.”

“Ti voglio bene,sorellina”

Insieme i due si misero a preparare la tavola e mangiarono molto tranquillamente,parlando del più e del meno e fantasticando su come potesse essere Michael Jackson.

**

La fastidiosa sveglia di Susan suonò,avvertendola che tra meno di un'ora,sarebbe passato il taxi.

Si alzò dal letto stiracchiandosi per bene. Poggiò lo sguardo sulla sveglia che segnava le 7.03 del 4 settembre 1988.

Sospirò e cominciò a prepararsi.

Dopo essersi lavata i denti e la faccia,legò i capelli in una lunga treccia e marcò il suo sguardo con un filo di matita.

Non amava mettersi in mostra,anche se aveva un viso dolcissimo e un corpo da favola.

Coprì le sue gambe lunghe e lisce con dei pantaloncini di jeans. Erano un po' corti,ma non volgari.

Sopra si mise una maglia larga e nera con al centro il marchio dei Guns N' Roses,la sua band preferita.

Infilò con cura le ultime cose nella valigia e si diresse in camera di suo fratello per salutarlo.

“Ciao Rob. Stasera ti chiamo.” sussurrò dolcemente. “A presto,principessa.” la salutò il fratello abbracciandola. Le schioccò un tenero bacio sulla guancia e la lasciò andare. “Salutami la piccola Des...”

La ragazza cercò di trattenere le lacrime anche se erano molto evidenti i suoi occhi lucidi e arrossati.

**

Era salita su quell'aereo da poco,ma si addormentò subito.

Alle orecchie aveva le cuffie del suo Mp3 e non sentì il pilota che annunciava l'arrivo a Los Angeles.

“Signorina...” le sussurrò una delle hostess,scuotendola. Le spalancò di colpo i suoi occhi e cercò di ricordarsi dove si trovava. Sperava che fosse tutto un sogno e invece guardò fuori dal finestrino il sole tramontare dietro le ville gigantesche.

“Mi scusi... Devo,devo essermi addormentata.”

“Siamo arrivati,ora può scendere e recuperare la sua valigia.” le disse gentilmente la hostess.

Lei le sorrise,mostrando una fila di denti perfetti e bianchissimi. “Grazie.”

Scese piano la scalinata raggiungendo il nastro su cui facevano passare le valige. Per fortuna la sua non ci mise molto ad arrivare.

Una volta fuori,cercò di chiamare un taxi,ma erano tutti occupati.

“Lei è...la signorina Brown?” domandò un uomo,con una divisa da autista.

“S-sì. Mi scusi,posso sapere chi è?”

“Sono l'autista che la porterà alla villa del signor Jackson.” esclamò. “Sono George, comunque.”

“Susan,piacere.” rispose lei,stringendogli la mano.

“Venga.” le sussurrò,portandola verso una limousine.

“Sa,penso che il signor Jackson sarà felice di avere in casa una ragazza come lei.” le rivelò George, a bassa voce.

“Una ragazza come me?”

“Sì. In senso buono,ovviamente. Una ragazza che non ha bisogno di tonnellate di trucco in faccia e di vestirsi in modo volgare per risultare carina. Di ragazze così ne ha conosciute a bizzeffe,invece lei è particolare.”

“Oh,grazie...” sussurrò Susan,arrossendo. “Mi tolga una curiosità. Com'è il signor Jackson?” gli domandò.

“Lo scoprirà presto.” fu la sua unica risposta.

Perché le rispondevano tutti allo stesso modo?

L'uomo la fece entrare in macchina e poi la portò a Neverland.

 

 

-continua©-

 

 

ciaaao gente:)

primo capitolo postato,spero che vi piaccia.

Volevo solo dirvi che descriverò Michael in modo completamente diverso da quello che è (caratterialmente). Fisicamente sarà nella Bad Era:)

un bacione e recensite!♥

-F;

  
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