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Autore: Mave    30/07/2014    0 recensioni
Era la terza figlia di Nicola II, ultimo zar di Russia. Bellissima e dolce, quasi angelica, da figlia indesiderata si ritroverà ad essere una donna coraggiosa nei tumulti della Rivoluzione.
Genere: Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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Ci erano voluti parecchi giorni ma, alla fine, sia Olga che la zarina avevano ripreso ad apprezzare la compagnia di Maria. Nella loro precaria vita da prigionieri reclusi sapevano di non poter permettere che altri malcontenti e incomprensioni li allontanassero.

La famiglia era sempre stata il loro punto di forza e i Romanov sapevano bene che, in quel momento, dovevano essere uniti più che mai.

Isolati dal resto del mondo, trincerati dietro a flebili speranze e a penose angosce avevano trascorso a casa Ipatiev quasi un altro mese.

I menscevichi sono alle porte di Ekaterinburg. Ci libereranno presto!

Esilio. Forse ci confineranno in Inghilterra.

Erano questi pensieri, la speranza di potersi ancora salvare, che spingeva tutti i membri della famiglia ad accogliere un nuovo giorno con crescente ottimismo.

Quando, però, le cose restavano immutabili e tutti i giorni si trascinavano avanti nella stessa apatia e nella stessa incertezza l'ottimismo fu, presto, sostituito dal pessimismo.

Quella domenica di metà luglio il sacerdote di Ekaterinburg celebrò la messa per i detenuti. Con sua grande sorpresa, durante la preghiera per i defunti, Maria e la sua famiglia caddero in ginocchio.

Gli dei in terra, gli zar della Santa Madre Russia che, come in un presagio funesto, si prostravano al loro imminente destino!

Tuttavia, il lunedì successivo, le ragazze si svegliarono di buon umore, riuscendo addirittura a scherzare tra loro mentre si inginocchiavano per spazzare il pavimento: indossavano le solite gonne lunghe e le semplici camicie di seta e i loro capelli, ancora corti, cadevano sulla fronte in maniera disordinata. Come erano lontani i fasti di Carskoe Selo!

Maria, stuzzicata dalle sorelle, aveva preso a vantarsi con la donna che le aiutava nelle faccende, della sua proverbiale forza.

"L'ho ereditata da nonno Alessandro. Riesco a sollevare Alessio con una mano soltanto! Sono una ragazza sana e forte, lasciate che vi aiuti di più!"

Proponeva sempre con un sorriso, dimostrandosi la Maria disponibile e generosa di sempre.

Se la terzogenita di Nicola aveva ritrovato il sorriso, nonostante le avversità, il piccolo Alessio e la zarina sembravano spegnersi giorno per giorno.

Lo zarevic non si era ancora, del tutto ripreso, dopo l'incidente con lo slittino e quell'atmosfera di tensione e di odio represso verso mamma e papà non facevano che renderlo ancora più insofferente.

Alessandra, sofferente di sciatica, sembrava aver perso completamente la voglia di vivere.

Yakov Yurovsky si informava, giornalmente, delle condizioni di salute dei due Romanov e Nicola rispondeva sempre cordiale. Anche lui viveva quella situazione con una sorta di rassegnazione cristiana.

Gli era rimasta solo una cosa per cui lottare, solo una da proteggere e da cui trarre forza: la sicurezza dei figli e il sorriso, ormai spento, delle sue quattro splendide ragazze.

   
 
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