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Autore: quindici    31/07/2014    6 recensioni
Scegliere il primo Pokémon č un privilegio concesso a pochi fortunati.
La stanza pallida era immersa nel gracidare delle macchine. Davanti a me il Professor Rowan mi fissava.
« Avanti Anastasia, – il mio nome mi parve estraneo sulle sue labbra – scegli ». La procedura era la stessa a cui avevano assistito orde di ragazzini infervorati prima di me.
Esitai alcuni secondi. Le tre Pokéball mi osservavano sadicamente, sghignazzando di fronte alla mia insicurezza.

Scegli di non accettarlo e sarai inghiottito.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ombre di scelte

 
La stanza pallida era immersa nel gracidare delle macchine. Davanti a me il Professor Rowan mi fissava.
« Avanti Anastasia, – il mio nome mi parve estraneo sulle sue labbra – scegli ». La procedura era la stessa a cui avevano assistito orde di ragazzini infervorati prima di me.
Esitai alcuni secondi. Le tre Pokéball mi osservavano sadicamente, sghignazzando di fronte alla mia insicurezza. Prendere quella o l'altra, assecondando i nostri gusti o i nostri capricci, era un modo come un altro per illuderci di poter scegliere: di avere nelle mani una vita e di poterla plasmare.
Con quella "scelta" avrei definitivamente chiuso i miei orizzonti, lasciando un solo sentiero privo di barriere.
Sarei stata il boia che esegue la condanna su se stesso.
Improvvisamente un caldo infernale era piombato giů dal soffitto, stretto e soffocante come i tentacoli di un Octillery. Guardai i presenti: mi fissavano a loro volta con visi che cadevano sotto il peso delle loro stesse sopracciglia.
Tesi il braccio verso le tre sfere lucide, tastandole con i polpastrelli sudati. Avrei dovuto muovermi o altrimenti mi avrebbero giudicata poco impavida e quindi inadatta a diventare un'Allenatrice. Casi del genere erano fuori dalla norma, ma non impossibili.

« Mamma... non ce l'ho fatta ». Vidi la figura alta e snella di mia madre vacillare e poggiarsi sullo stipite della porta. Le labbra le tremavano e gli occhi si ostentavano a posarsi su ogni angolo purché non comprendesse la mia figura.
Tua figlia non ha preso il suo Pokémon. Nessuna medaglia per lei. Non finirŕ sui giornali, né tantomeno al notiziario. Tua figlia ha fallito. Tu hai fallito.


« Anastasia... » Il professore infranse il mio fantasticare. Vidi una moltitudine di frammenti abbattersi al suolo, silenziosi e invisibili come cenere.
Rivolsi il mio sguardo a Rowan e ai suoi assistenti. Le espressioni miti dipinte sui loro visi non distoglievano i miei occhi dalla realtŕ: un gruppo di bestie in agguato fissava la sua preda pronte ad accoglierla tra le loro fauci.
Desiderai di sparire. Chiusi gli occhi. Una voragine sarebbe apparsa sotto i miei piedi e mi avrebbe inghiottito, risucchiandomi nei meandri del Mondo. Sarei morta e sarei stata libera. Alzai le palpebre. Non ero sottoterra e loro mi avrebbero inghiottito.
Allungai la mano e presi una sfera, senza sapere chi vi fosse all'interno.
« Questa » proclamai.
Rowan rilassň gli occhi predatori, esibendo le sue zanne in quello che gli altri videro come un cordiale sorriso.
« Bene Anastasia. Sono felice di proclamarti ufficialmente un'Allenatrice! » Mentre le altre fauci si perdevano in congratulazioni e raccomandazioni, io avvertii il freddo peso di due cerchi d'acciaio sui miei polsi.
  
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