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Autore: SallyLannister    01/08/2014    1 recensioni
Essere gay nel mondo in cui viviamo attualmente, risulta una diversità, quasi un problema.
Un atto di coraggio e di voglia di vivere una vita che finalmente gli appartiene, spinge un uomo bisognoso di affetto ad affermare e dichiarare la propria sessualità.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Duncan James
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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FINALLY FREE.
 
 




Ormai da troppo tempo aveva celato quel suo lato di sé.
Averlo nascosto così a lungo e così con timore, lo faceva star male. In fondo non c’era nulla da vergognarsi.
Per tanto tempo aveva fatto finta che non fosse così, che in realtà era come tutti, volevano che lui fosse.
Sapeva da solo che aveva sbagliato, che era in errore per aver fatto finta che non fosse ciò che in realtà il suo cuore diceva di essere.
Quell’unica parola assillava la sua mente, oltre alla paura di essere rifiutato, di non essere capito o di non essere compreso. Temeva che una volta aver dato fiato alle sue parole, tutto potesse finire e che una svolta negativa si potesse abbattere su di lui.
Quando finalmente un giorno fece la cosa più coraggiosa che si possa fare.
Aveva deciso che era il momento di spezzare le catene che lo tenevano imprigionato in quella menzogna, che lo tenevano schiavo nel suo stesso essere, schiavo di non poter dimostrare cosa in realtà era.
Non era una cosa facile da dichiarare; non puoi svegliarti una mattina e dire al mondo che preferisci stare con gli uomini che trovi la loro presenza attraente, ma allo stesso tempo non disdegni le donne.
Molti suoi amici erano nella sua stessa condizione, avevano rivelato ai propri cari che erano Gay, allora lui perché non poteva farlo? Perché non dire al mondo intero che lui amava tutte le creature che Dio aveva creato, che anche quella era una sorta di amore.
Si rammaricò di se stesso, non era stato coraggioso quando era ancora ragazzo, quando era inesperto da non capire che il silenzio era ciò che lo potesse far stare più male. Il silenzio di quelle relazioni nate segretamente, quegli sguardi sfuggenti che era solito a nascondere, quelle parole pronunciate in sussurri per non farsi udire. Tutto quello era sbagliato.
Poter esprimere la propria sessualità era un dramma per chiunque al mondo. Era un dramma poter urlare di amare la persona del tuo stesso sesso, ma pensandoci bene perché quella doveva essere una cosa difficile da dire?  L’amore che legava un uomo e una donna era in egual maniera quello che poteva legare due uomini o due donne; i sentimenti potevano essere analogamente puri.
Per tutto quel tempo aveva taciuto, per nascondere ciò anche a sua madre. Sua madre, la donna della sua vita, la donna che nonostante tante difficoltà lo aveva cresciuto con sani principi. Aveva paura di deluderla lei più di chiunque altro. Aveva paura che per la sua incredibile fede, lei pensasse che lui fosse sbagliato, che il loro meraviglioso rapporto sarebbe stato sbagliato.
Un attimo dopo arrivò il pensiero di sua figlia. Oh, la sua amata bambina. Dai suoi occhi poteva specchiarsi, era identica a lui, gli stessi lineamenti e lo stesso modo dolce che aveva lui stesso da ragazzino, quanti ricordi. Ebbe paura anche per lei. Paura di rivelare la sua scelta di vita, con il timore che lei si considerasse un rimpiazzo o una copertura. Mai. Lei era ciò che più lo rendeva felice al mondo e non aveva rimpianto nemmeno una volta che quel piccolo miracolo era venuto al mondo. Il suo miracolo.
Finalmente prese coraggio, voleva sputare fuori quella valanga di emozioni che fino a poco tempo prima lo avevano indotto al silenzio, che lo avevano indotto a una vita che non era la sua, nascondendo ciò che sentiva veramente.
Sua madre doveva saperlo prima di tutti, doveva sentire da suo figlio quelle parole. Quando si sedette sul letto con lei, per un attimo ebbe paura di piangere nel dichiarare la verità. Aveva paura di non essere abbastanza forte da sopportare lo stesso sguardo che lo aveva cresciuto fin da piccolo, ma la verità voleva uscire.
La voce era spezzata quando pronunciò quelle parole alla madre: «Sono gay. » stupendosi poi di ritrovare in lei un candido sorriso, proprio quando era piccolo e impaurito, si dirigeva da lei per farsi rimproverare, che però non avvenivano mai. Il suo sguardo era dolce e tenero, dispiaciuta che lui avesse celato così a lungo e che fosse rimasto da solo nei momenti più bui della sua vita. Non ebbe nemmeno finito il discorso enorme che si era preparato, quando quell'abbraccio premuroso e inconfondibile lo strinse fra le proprie braccia, un abbraccio che solo una madre poteva dare. Lei lo strinse come se fosse stato un tesoro prezioso, un tesoro che lei stessa aveva faticato a mettere insieme, ebbene sì, lui era cresciuto ed era un uomo fantastico grazie a lei che con tanta cura lo aveva accudito da sola.
Dopo sua madre, tutto venne con naturalezza, anche se il pensiero di dirlo ai ragazzi, un po’ lo turbava. Se fosse cambiato qualcosa? Allo stesso tempo era sicuro che non sarebbe cambiato nulla. Loro erano i suoi fratelli, non da un giorno, non da un’ora, ma da dieci lunghi anni. Loro avevano imparato a volergli bene a considerarlo un membro della loro famiglia, che non avrebbero mai e poi mai abbandonato.
Il groppo in gola si sciolse quando il biondo rise e lo abbraccio forte e con quel suo tono scherzoso gli confessò che lo aveva sempre saputo e con una battutina che solo lui potette udire, gli disse: «Se vuoi me, io ci sono. » Quanto apprezzava quel ragazzo, lui era qualcosa di fenomenale, trovava sempre le giuste parole per farlo sorridere e per farlo stare bene.
Il calore che gli davano i suoi ragazzi sciolse le catene che lo tenevano ancorato nell'oscurità di quella menzogna. Si ripromise a se stesso che da quel momento in poi sarebbe diventato un esempio, un esempio lampante che se lui aveva spezzato quella prigionia, tutti avrebbero potuto farlo, in modo da aprire le ali e volare lontano; distaccarsi da quella società di pregiudizi, di occhiate turbate e sussurri con parole inappropriate.
In quel momento, Duncan James si sentì finalmente un uomo libero.
                                           

   
 
 
 

Non so come mi sia venuta questa Flash. Stavo pensando a come ci si potesse sentire in un momento del genere. Spero di essere riuscita a cogliere il senso di tutto, non avendo avuto modo di provarlo io stessa.
Duncan James è il mio tutto da molto tempo e lessi in un’intervista che lui aveva molta paura di dire al mondo che era Gay – anche se poi ha confessato, di essere bisex – ma in questo breve esteso ho voluto sottolineare solo quel particolare.
Spero che vi sia piaciuta e che abbia reso giustizia al mio idolo.
Ne approfitto anche per spammare alte storie, se vi è piaciuto il mio modo di scrivere: Impassive eyes of ice e Goodbye my lover.
Grazie a tutti per aver letto! 
   
 
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