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Autore: GGandGLEE    01/08/2014    4 recensioni
"Una piccola croce rosa appare sul display. Mi viene da piangere ma trattengo le lacrime. Non si piange per cose come questa. Blair, Chuck, Louis e un'adorabile bambina.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Blair Waldorf, Chuck Bass, Louis Grimaldi, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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CIAO RAGAZZE, QUESTA ONE-SHOT  E' AMBIENTATA ALL'INIZIO DELLA QUINTA STAGIONE, MA NON SEGUE LA STORILINE. LEGGETE E RECENSITE, MI RACCOMANDO!




Una piccola croce rosa appare sul display. Mi viene voglia di piangere, ma trattengo le lacrime. Non si piange per cose come questa. Troverò il modo di uscire da questa situazione. “Troveremo un modo, te lo prometto” sussurro mentre mi accarezzo la pancia. 


A pensarci, Louis non sarebbe male come padre e non posso negare che darebbe un futuro assicurato a mio figlio, in fondo è il principe di Monaco, ma come potrei fargli crescere il bambino di qualcun’altro?


È di Chuck, ne sono sicura, ma forse è meglio che lui non lo sappia. Non riusciamo a prenderci cura di noi stessi, come potremmo prenderci cura di un’altra vita? Chuck però non ha mai avuto una famiglia, come posso privarlo di suo figlio? 


 “Sai piccolino, se tua zia Serena fosse qui, ci aiuterebbe a venirne a capo” dico mentre una lacrima mi riga il volto.

Oh Serena. La mia bellissima Serena. Come hai potuto andare via così? Un incidente d’auto. Ho sempre pensato che si sarebbe messa nei guai a causa di un fidanzato, ma Tripp VanDerBilt..un senatore, un uomo sposato..
Pensare che l'ultina cosa che mi hai detto è stata "Sai Blair, sono contenta che la vita nell'Upper East Side sia sempre tutta rosa e fiori."
Altro che rose e fiori. I fiori li ho visti. Al funerale. Quegli orribili fiori gialli. Solo a pensarci..

 “Sei pronta mia cara?” 
Un messaggio di Louis mi riporta con la mente alla realtà.


Sono incinta. Il bambino è di Chuck. Chuck Bass. Ma io sto con Louis. Il principe Louis Grimaldi. Inoltre io e lui domani partiamo per Monaco. Almeno in areo ho tutto il tempo per pensare a cosa fare.

 Finisco di preparare i bagagli e mi metto a letto. Sono così esausta che dopo dieci minuti mi addormento.

 La mattina dopo mi dirigo all’ambasciata. Louis è lì che mia aspetta sorridente. La nausea mi accompagna ormai da un’ora, ma mi sforzo di sorridere anch’io. 
 “Blair, amore mio” dice venendomi incontro.
Se solo sapesse pronunciare il mio nome senza quello stupido accento francese. 

In aereo mi addormento di nuovo. E sogno stavolta. 

Mi trovo in una specie di deserto, solo che tutt'intorno a me ci sono delle nuvole. Ad un tratto mi appare una figura angelica. Si avvicina sempre di più. È allora che la riconosco. Serena. Mi viene incontro e mi abbraccia forte.

 "Serena, quanto mi sei mancata" dico con le lacrime agli occhi. "Anche tu mi sei mancata, B" dice mentre con un sorriso mi poggia una mano sulla pancia per poi stringermi di nuovo in un caldo abbraccio. "Come fai a saperlo?" 
"Io ti sono sempre vicina B. Potevo scegliere una persona a cui stare accanto e ho scelto te. Non avrei mai potuto lasciarti sola"
"Secondo te cosa devo fare? Con questa situazione intendo. C'è Louis, c'è Chuck.."
"Io credo che non sarebbe una cattiva idea che tuo figlio crescesse con il suo padre biologico."
"È quello che credo anche io. Ma come faccio con Louis?"
"Troverai un modo Blair, sei una Waldorf ricordi? Devi combattere. Io ti sosterrò"

Un attimo dopo, così com'era apparsa, scompare. 


Sto ancora sognando. Vedo un'enorme cornice davanti a me. Una foto animata rappresenta una famiglia. Una madre, un padre e una bellissima bambina. Non riesco a distinguerne i volti, ma ne riconosco le voci.

 La donna parla esattamente come me, mentre il marito..il marito ha la stessa voce di Chuck. La bambina poi è adorabile, con una risata che mi ricorda tanto quello di Serena da piccola. 
Li guardo mentre scherzano tra di loro e sorridono. Sono l'emblema della famiglia perfetta.


Comincio a piangere e mi sveglio. 

Evidentemente il mio subconscio sta cercando di dirmi qualcosa. Chuck è il padre del bambino. Devo dirglielo. Ma prima devo dirlo a Louis. 


La mattina dopo arriviamo al palazzo dei Grimaldi di Monaco. Non ho nemmeno il coraggio di entrare.


"Louis, c'è qualcosa che dovrei dirti.."
Mi risulta più facile del previsto.
Lui è lì, immobile, che mi guarda incredulo. "Garce" che sta per "stronza" in francese, è tutto ció che riesce a dire prima che io giri sui miei tacchi di velluto di Jimmy Choo e risalga in limousine. 


Non vedo l'ora di correre da Chuck. Prenoto il primo volo per New York. Parto tre ore dopo. 


Quando arrivo al JFK pago un facchino per portare i miei bagagli e mentre lui mi segue affannando, corro a chiamare un taxi. 

Mentre i miei occhi scrutano le auto in cerca di un taxi libero, si soffermano su una vettura che stava per andare via.

Una limousine nera. LA limousine nera. Quella nella quale tutto era cominciato. Il conducente si ferma e fa scendere il proprietario. È così che mi ritrovo davanti il mio splendido Chuck Bass.

Appena lo vedo ho una fitta allo stomaco talmente forte che devo piegarmi a terra dal dolore. "È il tuo modo per dirmi che hai capito chi è arrivato, piccolino?"


Chuck viene verso di me agitato. 
"Blair, tutto bene? È successo qualcosa?"
  "Tutto bene Chuck, ma c'è una cosa che devi sapere a tutti i costi. Non interrompermi perchè non so come ho trovato la forza per dirtelo. Io...io..sono incinta!" Dico tutto d'un fiato.
"Blair, incinta? Ma che ci fai quì e dov'è Louis? Se ti ha cacciata da Monaco nel tuo stato giuro che.."
"Chuck calmati. Sono stata io a rompere con lui perchè mi sembrava la cosa più giusta da fare. Credo che il mio bambino meriti di vivere con il suo vero padre e viceversa."
"Stai dicendo che.."
"È tuo Chuck. Allora? Non dici niente?"
"Dico che sono l'uomo più felice del mondo e che ti amo, e che amerò il nostro bambino tanto quanto amo te"
Mi dice così, guardandomi con i suoi bellissimi occhi luccicanti dalla gioia.
Gli prendo la mano e la poggio sulla mia pancia. "Ti amo anch'io"

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Due mesi dopo siamo dal medico per il controllo trimestrale. Possiamo scoprire finalmente il sesso del bambimo. I miei occhi e quelli di Chuck sono fissi sul monitor con l'ecografia. "È una bambina signorina Waldorf, ed è in ottima forma". Guardo Chuck negli occhi. So che sa perfettamente a cosa sto pensando.

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I mesi volano via veloci e finalmente il gran giorno arriva. "Ancora un'ultima spinta miss, ce la puó fare".

Stringo la mano di Chuck. So che gli sto facendo male, ma lui non accenna nemmeno una smorfia. 


Pochi minuti dopo siamo rimasti soli. Io, Chuck e la bambina. 


"Ciao Serena, è la tua mamma che ti parla, e questo signore quì è il tuo papá" sussurro piano alla bambina, come se potesse effettivamente capire cosa sto dicendo.


Quando l'infermiera rientra, dice a Chuck che è ora che vada via, prende la bambina e la mette nella culla.

 Dieci minuti dopo, sono sola nella stanza. Sono esausta, ma felicissima. Mi addormento. Il sogno è lo stesso di mesi prima. 

Sono in quella specie di deserto con le nuvole. All'improvviso, ecco di nuovo la figura angelica. 


" Hey Blair" grida, e corre sorridendo verso di me.
"Oh S, quanto mi sei mancata. Avrei voluto che tu fossi stata quì con me oggi"
"Infatti ci sono stata. Ero proprio accanto a te. Non avrei perso la nascita della mia nipotina per nulla al mondo. A proposito, complimenti. È bellissima."
"La mia piccola Serena" dico con gli occhi pieni di lacrime
"Ho pianto quando ti ho sentita informare l'infermiera sul nome" dice con una voce tremante.
"Era il minimo che potessi fare. Prometto che le farò avere sempre il meglio del meglio e che la proteggerò come se fosse fatta di porcellana" 
"So che lo farai. Sei sempre pronta a proteggere le persone che ami. Io vi sarò sempre accanto. Sono sempre al tuo fianco, anche se non puoi vedermi. Se hai bisogno di me parlami, io posso sentirti. E poi mi sto specializzando per venirti in sogno, così possiamo vederci e parlare. Adesso devo proprio andare, ma non dimenticarti che ti sono vicina. Forse riesco a fare un regalo alla piccola anche da quì, in caso contrario, ci vedremo domani notte."
"S ti prego, non andartene" dico ormai piangendo. Ma lei è giá andata via. 


Sto ancora sognando e mi appare di nuovo la grande cornice. 
Questa volta ne riconosco i volti. Siamo proprio noi. Io, Chuck e la piccola Serena. Ci guardo mentre  sorridiamo e scherziamo. Siamo l'emblema della famiglia perfetta.


Mi sveglio con il pianto di Serena. 


La mia bellissima Serena. La sollevo dalla culletta e le do il latte. Mon credo di aver mai visto una bambina più bella. Finisco di darle da mangiare e comincio a coccolarla. 

È solo allora che me ne accorgo. La finestra della stanza deve essere aperta. I petali dei fiori che Chuck mi aveva portato il giorno prima cominciano a staccarsi per il vento. Volteggiano per tutta la stanza, non credo di aver mai visto una cosa simile.

Copro la bambina con le coperte, poi mi accorgo che in realtá la finestra è chiusa e che si tratta di un vento caldo e confortevole. Solo allora capisco cosa sta succedendo.

 I petali si fermano e si posano delicatamente nella culla vuota. Formano un disegno, un grosso cuore di petali di rose. In basso a destra, un segno che mi fa rabbrividire.          "-S" 


Comincio a guardarmi attorno sperando di percepire la sua presenza. Non ci riesco. "Grazie S, dovunque tu sia"  dico in ogni caso.   


I miei capelli si spostano dalla spalla destra come se qualcuno li stesse portando dietro le spalle. Poi di nuovo quel caldo vento mi avvolge come in un abbraccio. "Oh S, ti voglio tanto bene"
I petali cominciano a muoversi di nuovo. La scritta "Anche io" compare nella culletta. 
 

Il vento caldo avvolge di nuovo la bambina, che comincia a sorridere.


In quel momento entra Chuck e il vento si ferma. Mi piaceva quella sensazione di calore, ma evidentemente S ha pensato di lasciarmi sola con Chuck. In fondo se fosse viva lo farebbe. 

Siamo perfetti, noi tre, da soli. 
Non potrei essere più felice. Ho in braccio la mia bambina e accanto il mio futuro marito. La mia migliore amica mi protegge e lo fará sempre.

 
È proprio vero quello che diceva Serena. 


La vita nell'Upper East Side è sempre rose e fiori.
   
 
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