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Autore: mairileni    02/08/2014    4 recensioni
Tra un minuto esatto sarà passato un minuto esatto da quando ho cominciato ad aspettare che sul giornale appaia qualcosa di interessante.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! 

Volevo ringraziarvi per il caloroso benvenuto nella categoria delle storie originali, mi ha fatto molto piacere.
Spero che gradiate anche questa breve one-shot e vi saluto,


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EDITORIALE 





Tra un minuto esatto sarà passato un minuto esatto da quando ho cominciato ad aspettare che sul giornale appaia qualcosa di interessante. Se lo gestissi io sarebbe tutta un'altra cosa, perché io ho sempre un sacco di idee intelligenti.
Ad esempio, si potrebbero sostituire le pagine di politica estera con un ricettario per gatti, non vedo perché i gatti non possano cucinare, anche se hanno quell'handicap delle zampe senza pollice opponibile, ma del resto che vuoi farci. Hanno inventato la valigia col gabinetto, vuoi che non inventino le padelle per gatti — sai che bellezza, tutto in miniatura che si spende anche meno per i materiali. Dovrebbero anche sostituire le pagine di cronaca nera con quelle di cronaca bianca, nel senso prima la cronaca bianca e poi la nera, come negli scacchi, e poi dovrebbero lasciare in prima pagina l'articolo che dice che sta tornando la gonna a ruota, o le lettere delle donne che chiedono come mai loro figlio si droga all'editore come se l'editore c'entrasse qualcosa, avesse la palla di cristallo o che so. Se mia madre fosse una di quelle donne mi drogherei anch'io. 
Un'altra cosa che potrebbero fare sarebbe aggiungere delle pagine con disegni da colorare, io le metterei prima del ricettario per gatti ma dopo il ritorno della gonna a ruota, così la gente ha qualcosa da fare mentre aspetta che il gatto scaldi la cena. 
Dopo il ricettario per gatti andrebbero le notizie di sport, ma non lo sport della televisione, io intendo lo sport quello nostro, tipo che Peppino Strizzuriellu della città di Santa Cannetta Spiccia ha vinto contro Roberto Borombo giocando il settebello durante la partita domenicale di scopa. Io un articolo così giuro che lo leggo, anzi, lo divoro, anzi, lo ritaglio e lo conservo nella bacheca della mia stanza, così quando ho gente a casa impressiono tutti — io me l'immagino, la scena, tutta una cricca attorno a quel quadratino di giornale a dire accidenti, come ho fatto a perdermi una notizia del genere? E io da un lato che penso beh, modestamente, e anzi, se mi gira magari lo dico pure ad alta voce, proprio così, “Beh, modestamente”, e se mi gira faccio pure finta di limarmi le unghie sul petto, se proprio voglio fare lo spaccone. Dopo lo sport andrebbe il cinema, tipo che dovrebbero scrivere che io e mio zio siamo andati al cinema e il film non era male ma nei popcorn mancava il sale, perché la gente certe cose deve saperle.
Poi toglierei l'economia, così oltre che di quella ci libereremmo anche di tutta quella gente che fa finta di capirci qualcosa; parlo di quelli che stanno sulla panchina del parco a leggere il giornale e che appena si avvicina qualcuno mettono la sezione economia e la guardano con quell'aria boriosa tipo che sono proprio dei geni, a capirci qualcosa, e magari fino a un attimo prima avevano il naso incollato all'articolo su Peppino Strizzuriellu o al ricettario per gatti. 
Le pagine sulla salute non vanno assolutamente tolte, perché lo dice sempre, mia nonna, che l'importante è la salute, metti che poi levi la sezione salute dal giornale e le persone, man mano che se ne accorgono, ci restano secche. Penso anche che la salute debba precedere la parte sulle gonne a ruota, perché mia nonna dice anche che la salute vien prima di tutto. Io, comunque, nella sezione salute non potrei mai scrivere, perché a parte che io non saluto mai, ma poi anche per una questione di correttezza. Del resto io vivo di musica e libri e sigarette, ma di carote proprio non se ne parla, giuro che la poca verdura che mangio è solo quella necessaria a far sì che lo scorbuto non si autoproclami imperatore del mio corpo. 
Poi su una pagina vanno delle cartoline da ritagliare, così almeno non sono impreparato quando mia zia me le manda, visto che lei mi manda le cartoline anche dal piano di sotto. Trac, le ritaglio con la stessa forbice con cui ho ritagliato l'articolo su Peppino Strizzuriellu, metto l'indirizzo e gliene spedisco una, a mia zia, dico, così la faccio contenta. 
Poi sono assolutamente necessari  dei giochi, ad esempio il Monopoli e i giochi senza frontiere, tipo il Takeshi's Castle da costruire. In ogni numero un pezzo e avrai il tuo Takeshi's Castle in soli ottocento anni, prima uscita a un euro e novantanove e seconda uscita e tutte quelle dopo a settantaquattro euro e novantotto. Poi tutte le monetine da due centesimi che avanzano continui a metterle da parte e quando ne hai abbastanza ti ci costruisci un fortino. 
C'è anche la pagina di cultura, e io in quella ci metterei ogni giorno uno scrittore diverso, che tanto ormai i libri li scrivono pure i calciatori, quindi non esiste nemmeno il pericolo che di scrittori non ce ne siano abbastanza. Non dico la foto, ovviamente, dico proprio lo scrittore vero, tipo Margaret Mazzantini la si potrebbe mettere a pagina sei, anche se mi rendo conto che sia poco plausibile perché comunque uno scrittore, anche se magro, pesa, e allora il giornale diventa subito meno maneggevole. È per questo che forse quella dello scrittore vero a pagina sei è l'unica idea a cui potrei rinunciare, anche se comunque non è certo un'idea stupida, va solo affinata. 
Poi in fondo, nell'ultima pagina, ci vanno due buchi per gli occhi, come nei cartoni animati in cui uno si nasconde la faccia con il giornale per vedere senza essere visto. Non che funzioni, ma almeno se ti imbatti in qualcuno che lo fa ridi talmente tanto che per ridere quanto vuoi ridere hai bisogno della bocca tua e anche di quella di un altro.   
I necrologi li leviamo, perché comunque a me pare che leggerli sia un po' triste — chi è morto oggi? Uh, vediamo —, mentre lascerei assolutamente i programmi tv, però sbagliati, tipo che se c'è la Clerici su Rai Uno diciamo che è su Canale Cinque; e il primo che scopre dov'è il canale giusto chiama la redazione e vince Margaret Mazzantini.
Poi la politica interna magari la si lascia, un po' perché altrimenti nei bar non si sa di che cosa litigare, visto che lo sport normale l'abbiamo tolto e visto che sulla vittoria di Strizzuriellu sono tutti d'accordo (è innegabile che abbia giocato bene), un po' perché delle pagine vuote possono sempre restare utili come carta assorbente. Non so, metti che il gatto abbia messo troppo olio nelle patatine.






   
 
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