1 Gennaio 2015

Disdicevole. Tutto questo è assolutamente disdicevole. Un cainita del MIO calibro, trattato così... Ma andiamo con ordine, che altrimenti non ne usciamo più. Netchurch è stato categorico, devo fare ordine nei ricordi per cercare di risalire al motivo per il quale, dalla notte del 31 che ho passato a Trento in compagnia dei miei Fratelli, mi sono risvegliato in un magazzino a Vienna. E che magazzino, devo dire. Ero completamente incatenato a quattro metri da terra, in un magazzino per vestiti, su quello che ho scoperto poi essere il retro di un Teatro. Veramente, veramente disdicevole. Aggiungiamo al fatto che una Brujah dalla dubbia, dubbissima intelligenza, fosse con me, mi ha fatto pensare subito al peggio. Fortunatamente non avevo morsi, e ancor più fortunatamente non avevo in bocca il sapore della Feccia. Abbiamo impiegato mezzora, mezzora per tirarmi giù. Quella stupida ha fatto una colonna di casse DIETRO di me, non sotto di me. Stupida. Dopo averle spostate, mi sono sganciato da dov'ero e mi sono liberato di quelle stupide catene. Dovevamo uscire, ma la Brujah non era capace di sfondare la porta. Iniziai a cercare un metodo alternativo per poter uscire, trovandolo nel Primogenito Brujah di Vienna, il quale, senza troppi comodi, sfondò la porta. Senza nemmeno che dovessi chiamarlo. Presi commiato con i presenti, uscendo con loro. Cedric McNamara, Wolfgang e... Aris. Un Tremere, un Brujah e un Gangrel. Sapevano che dovevano venire a prenderci, ma non sapevano perchè eravamo lì. Poco male, c'era da fare. E molto, a quanto pare. McNamara era infognato con un carico speciale, molto, troppo speciale. Arrivati sul posto, trovammo due uomini, i quali avevano spalancato la faccia di quello che era un infiltrato fra i contatti di McNamara. La vista del corpo mi fece venire fame, molta, troppa fame. Ma non c'era da sprecare tempo. Dopo un breve discorso, decidemmo come muoverci. Prendemmo il tutto e lo portammo nel magazzino privato di McNamara, parcheggiando e perdendo di vista il Primogenito. Mentre discutevamo su come fare, lui senza mezzi termini prese una sega circolare, con l'idea di sventrare il camion. In effetti, non potevamo avvicinarci a quella strana cassa. Inizialmente non compresi il perchè, poi, dopo averla guardata, notai che emanava una sorta di barriera di... Fede. A quanto pare, dei cacciatori avevano benedetto suddetta cassa, la quale conteneva una bara a detta degli scagnozzi di McNamara. Aris prese il controllo della situazione, visto e considerato quanto stava per degenerare, con McNamara che, dopo aver mollato la sega circolare, era rientrato in casa per prendere qualcosa. Dopo averla fatta uscire dal camion con il Rego Motus, il Tremere, con una pistola, fermando McNamara il quale aveva preso una minimi e si era affacciato dalla finestra con l'intento di fare fuoco, spezzò i sigilli, permettendoci di avvicinarci. Scoprimmo che all'interno della cassa, attorno alla bara, vi erano delle panette di plastico che, ad occhio e croce, avrebbero fatto fuori l'intero quartiere, e quindi anche noi. Disinnescarle fu un gioco da ragazzi. Aris fece schermare il luogo dal satellite ed io strappai il detonatore, distruggendolo. Una volta constatata la sicurezza della bara, decidemmo di circondarla e spalancarla.  Ma fu quando aprimmo la bara che la Nebbia invase il luogo, rivelandoci qualcosa di agghiacciante che mai avevo visto e che mai avevo sentito anche solo sussurrare dalla Rete...